Capitolo 68: Lo specchio magico

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20 ottobre 1978

Quella notte Marlene era a casa da sola perché Sirius era fuori per una ronda per l'Ordine. Erano quasi le due di notte e lei stava dormendo quando fu svegliata da una fitta dolorosa al ventre.
«Ah! Ma che succede?» mormorò portandosi una mano ad accarezzare la pancia.
Cercò di fare un bel respiro e calmarsi per non farsi prendere dal panico, ma un'altra fitta più dolorosa la colpì.
Prese la bacchetta dal comodino e accese la luce, poi si alzò e lentamente, con ancora la mano sul ventre, andò in bagno.
Arrivata davanti al lavandino però sentì un dolore ancora più forte e guardando in basso vide le sue gambe sporche di sangue.
Iniziò a tremare dalla paura, prese la bacchetta e provò ad evocare un patronus da mandare ad Emmeline.
«E-expecto patronum» balbettò, ma dalla sua bacchetta uscì solo una nebbiolina argentata.
«Merda! Forza Marlene! Expecto patro-ah!»
Il dolore diventava sempre più forte e la paura non le permetteva di creare un patronus da mandare per chiamare aiuto.
Così ci rinunciò, tornò in camera decisa ad andare da sola in ospedale, ma poi sul comodino di Sirius vide lo specchietto gemello di quello di James. Lo afferrò e chiamò «James! James ti prego svegliati! Ho bisogno di aiuto!»
Ma James non rispondeva.
Marlene iniziò a piangere, e tremando si accasciò a terra, una mano stretta al ventre e una che teneva lo specchio.
«Resisti piccolo, ti prego. Ora lo zio James risponde, vedrai» sussurrò.
«James aiutami!»
Intanto a Villa Potter, Lily e James dormivano insieme in camera di lui.
Da quando Marlene e Sirius si erano trasferiti, tutte le sere Lily sgattaiolava in camera di James e dormivano insieme.
Così quella notte erano entrambi profondamente addormentati quando Marlene iniziò a chiamare dallo specchio «James!»
James grugnì nel sonno e Lily si rigirò.
«Sirius piantala di rompermi» mormorò il ragazzo nel sonno.
«James ti prego aiutami!» la voce di Marlene si faceva sempre più debole e fioca perché la ragazza iniziava a perdere conoscenza.
«Marlene?» borbottò Lily intontita stropicciandosi gli occhi.
«James non hai sentito anche tu la voce di Marlene?» gli chiese scuotendolo.
«Cosa? Stavo sognando qualcuno che mi chiamava» borbottò lui.
«James» sussurrò di nuovo Marlene prima di perdere i sensi e lasciare lo specchio che scivolò accanto a lei.
«Era la voce di Marlene!» esclamò James balzando giù dal letto e afferrando lo specchio.
«Marlene! Marlene sei tu? Rispondimi! Che succede?» chiamò James allo specchio ma quello rifletteva solo il soffitto della stanza di Sirius e Marlene.
«James deve essere successo qualcosa! Era lei che chiamava, forse sta male, forse l'hanno attaccata!» disse Lily agitata.
«Svelta Lils, dobbiamo andare da lei» disse alzandosi e infilando una maglia mentre lei si fiondava verso la porta per andare a vestirsi in camera sua.
Un paio di minuti dopo James entrò di corsa nella camera dei genitori ed esclamò «mamma, papà! È successo qualcosa a Marlene! Corro a casa sua, ci vediamo al San Mungo!»
I signori Potter sobbalzarono e non ebbero nemmeno il tempo di fare domande che James era sparito.
Corse lungo il corridoio mentre Lily usciva vestita da camera sua e insieme corsero giù per le scale fino alla porta di casa.
Corsero veloci fino al cancello e appena fuori si smaterealizzarono insieme. Apparvero davanti a casa di Sirius e Marlene e si avvicinarono con le bacchette in mano.
«Sembra tutto tranquillo» sussurrò Lily guardandosi intorno.
James provò ad aprire la porta ma era chiusa a chiave, così disse «Alohomora» e quella si spalancò.
«Lumos» mormorarono insieme e con la luce della bacchetta che illuminava la casa entrarono silenziosamente.
Il primo piano era vuoto e silenzioso, così si diressero al piano di sopra, dove solo la luce della camera di Sirius e Marlene era accesa.
Si affrettarono in quella direzione con il cuore che batteva a mille per la paura e quando entrarono videro subito Marlene sdraiata a terra in una pozza di sangue e con lo specchietto accanto.
«Marlene!» gridò Lily correndo e inginocchiandosi accanto a lei.
«Marlene svegliati! Che è successo?» disse James accarezzandole una guancia.
«James, deve essere il bambino! Dobbiamo portarla subito al San Mungo!»
E così fecero: James prese Marlene tra le braccia, Lily le poggiò sopra una coperta per coprirla e velocemente scesero di nuovo di sotto e uscirono.
Si smaterealizzarono e apparvero davanti ad una vetrina di un negozio chiuso, con solo due manichini vestiti con abiti fuori moda e orribili.
Non persero tempo e si fiondarono sulla vetrina, che invece di andare in frantumi, li inghiottì e loro si ritrovarono in una hall di un ospedale.
Si fiondarono alla reception dove un ragazzo con gli occhiali stava leggendo una rivista.
Alzò gli occhi quando sentì dei passi avvicinarsi e si alzò di scatto quando vide la ragazza svenuta.
«La prego ci aiuti! La mia amica è svenuta e ha perso molto sangue! È incinta» esclamò James.
Il ragazzo fece subito apparire una barella per Marlene e con un altro incantesimo chiamò dei medimaghi di turno quella notte.
Nel giro di quindici secondi apparve Edgar con altri medimaghi tutti con i camici verde acido.
«James! Lily! Che è successo?» gridò Edgar correndo verso di loro.
«Edgar! Non lo sappiamo. Marlene ci ha chiamato sta notte e quando siamo andati a casa sua l'abbiamo trovata svenuta in una pozza di sangue. Credo che il bambino stia male!» esclamò Lily con gli occhi sbarrati dal terrore.
In un attimo tutti i medimaghi si affrettarono a portare Marlene in un'altra stanza e i due ragazzi gli andarono dietro.
Quando Edgar tolse la coperta dal corpo di Marlene capì che la situazione era molto grave.
«Dobbiamo portarla subito in sala operatoria! Presto! Ragazzi, mi occuperò io di lei, ma devo sbrigarmi. Avvertite Sirius di correre qui» disse Edgar mentre correva con la barella di Marlene e con gli altri medici fuori dalla stanza.
«Venite, non potete stare qui. Vi accompagno in sala d'attesa» disse loro un' infermiera che gli fece cenno di uscire dalla stanza.
Così, con i volti ancora terrorizzati, uscirono e seguirono la donna lungo il corridoio e poi su per una rampa di scale fino a che non arrivarono in una sala d'attesa completamente vuota.
«Dobbiamo avvertire Sirius» disse James estraendo la bacchetta.
Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi e di non pensare al sangue di Marlene sui suoi vestiti, fece un bel respiro e sussurrò «Expecto Patronum.»
Dalla punta della bacchetta fuoriuscì un enorme e possente cervo d'argento che un attimo dopo si tuffò oltre la finestra buia e sparì.
James si lasciò cadere su una sedia accanto a Lily e le prese la mano.
«Mio Dio James, se Marlene perde il bambino...» mormorò Lily non riuscendo a finire la frase.
James era così spaventato e preoccupato che non riuscì a dire niente. Sapeva quanto era importante per Sirius quel bambino. Lo amava già profondamente, James lo sapeva.
In quel momento arrivarono correndo Euphemia e Fleamont.
«Che è successo?» chiese Euphemia angosciata.
«È il bambino... non sappiamo niente, ma il nostro amico Edgar Bones ha portato Marlene in sala operatoria e ci ha detto di chiamare Sirius e farlo correre qui» le spiegò Lily.
«Oh Santo cielo» sussurrò la donna portandosi la mano davanti al viso e lasciando cadere qualche lacrima.
Il marito le strinse una spalla e la fece sedere accanto a Lily, mentre osservava James che ancora non aveva parlato ma fissava il vuoto con occhi sbarrati.

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