Capitolo 4: Prima ronda

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8 settembre 1977

Era passata una settimana dal primo giorno di scuola e dal viaggio in treno e tutto procedeva alla normalità. I ragazzi del settimo anno avevano già una quantità di compiti maggiore rispetto agli altri e per questo passavano la maggior parte del tempo a studiare. Solo i due Malandrini James e Sirius sembravano non preoccuparsi del fatto che alla fine dell'anno avrebbero avuto i M.A.G.O. E al contrario dei loro compagni trovavano anche il tempo per rilassarsi e divertirsi, e ovviamente questo comprendeva anche varie ragazze di varie età e Case. I Serpeverde non avevano dato cenno di voler compiere qualche altro atto disonesto, forse perché con i professori sempre in giro a controllare non volevano rischiare, ma i Grifondoro non abbassavano comunque la guardia. Quella sera i due Caposcuola Grifondoro avrebbero avuto la ronda e Lily Evans aveva la faccia di una che stava per andare al patibolo, tanto che la sua amica Mary la rimproverò «oh Lily piantala di fare quella faccia! È solo una ronda!»
«Si Lily, magari io potessi passare un po di tempo sola con Potter nei corridoi vuoti del castello!» le disse Emmeline con uno sguardo malizioso.
«Potrai cogliere l'occasione per conoscerlo meglio» aggiunse Alice.
«Oh io non pensavo proprio a quello in realtà, ma a qualcosa di più intimo... non so se mi spiego...» insinuò la ragazza facendole un occhiolino mentre le altre scoppiavano a ridere.
«Emmeline!» la riprese Lily, anche se aveva il sorriso sulle labbra.
«Em sei tremenda» rise Marlene, che continuò «però hanno ragione Lils, è solo una ronda, andrà tutto bene.»
Così la rossa accennò un sorriso e annuì uscendo dal dormitorio, ma quello che le amiche non sapevano è che dentro di sé la ragazza provava un forte senso di confusione: da quella volta sul treno, dopo che James l'aveva aiutata e dopo il suo discorso, non poteva non guardarlo con occhi diversi. Era rimasta ammirata dal suo comportamento coraggioso e di come aveva preso a cuore il fatto di proteggere le ragazze; solo che poi una volta ricominciata la scuola, quando erano tornati alla quotidianità delle lezioni e della popolarità che emanavano James e Sirius, lui era tornato ad essere il Potter di sempre. Il solito sbruffoncello sempre pronto a divertirsi con il suo stupido boccino e a cambiare ragazze continuamente. E questo faceva infuriare Lily, perché non poteva capire il motivo per il quale un ragazzo che in realtà sa essere coraggioso e premuroso dovesse comportarsi in quel modo solo per avere tutte le attenzioni su di sé. Era ancora assorta in questi pensieri quando entrò in sala comune, tanto che non si rese conto di avere davanti a sé un ragazzo, e finì per andare a sbatterci contro.
«Ehi Evans, non puoi proprio fare a meno di avere un contatto fisico con me eh? Anche se fosse per me, sarebbe un po più approfondito» disse malizioso James.
«Ti piacerebbe eh Potter? Ma per fortuna per me ho ancora un po di dignità e una certa reputazione da difendere» ribatté lei.
«Oh certo perché la Prefetta Perfetta Evans non può rischiare di far vedere al mondo l'amore che prova per il fantastico Capitano di Quidditch James Potter» ghignò lui.
«Amore?! Io per te? Ma ti sei bevuto il cervello Potter? Semmai odio, è quello che provo per te» disse lei incrociando le braccia al petto e mettendo su un cipiglio piccato.
«Odio? Addirittura? Bè mi piace, è già qualcosa... l'odio è un sentimento molto passionale» commentò James abbassando un po' la voce.
A quel punto lei non ne poteva già più, era inutile discutere con quel tipo, riusciva sempre a rigirare la frittata a suo piacimento. Alzò gli occhi al cielo, sbuffò e si incamminò verso il buco del ritratto con lui alle calcagna. Camminarono in silenzio per un po, finché James disse «senti Evans, visto che dovremo passare un po di tempo insieme perché non cerchiamo di renderlo per lo meno gradevole? Facciamo due chiacchiere.»
«E va bene Potter, ma vedi di non farmi arrabbiare!» rispose lei acida.
«Allora, trascorse bene le vacanze?» le chiese lui.
«Insomma, sono stata quasi sempre da sola» rispose lei aprendo la porta di una classe per controllare che fosse vuota.
«Come mai? Non hai degli amici nel mondo babbano? Mi sembrava avessi anche una sorella, o sbaglio?» domandò lui cauto. Lei lo guardò per un attimo prima di borbottare qualcosa come «è una storia lunga» distogliendo lo sguardo.
«Abbiamo un sacco di tempo Evans» sorrise lui incoraggiante.
Lily tornò a guardarlo di nuovo.
Voleva davvero sentire di quanto fosse triste e vuota la sua vita fuori dal mondo magico? Che cosa gli importava? Non erano amici. Però un qualcosa in quegli occhi color nocciola la spinse ad aprirsi un po e a raccontarsi «in realtà sono anni che non ho più amici nel mio mondo. Quella che una volta era mia sorella ha fatto in modo che non ne avessi più. Sai, da quando è arrivata la lettera di Hogwarts Petunia è sempre stata gelosa di me e delle attenzioni che ricevevo da parte dei miei, anche se in realtà non erano molte di più di quelle che riceveva lei. E da quando ho iniziato la scuola qui lei non ha fatto altro che farmi soffrire, dicendo a tutte le mie amiche di un tempo che ero un mostro e che per questo i miei mi mandavano in una scuola speciale. E ovviamente per delle bambine di undici anni non era una cosa semplice da superare. Perciò ho chiuso con tutti i miei vecchi amici. L'unico che mi è rimasto accanto era Severus, che odiava Petunia forse anche più di me. Ma ora non mi è rimasto più nemmeno lui. Per questo le mie vacanze sono sempre uno schifo.»
Lily non riuscì ad evitare di rabbuiarsi quando nominò il suo vecchio amico. James rimase pensieroso per un po, valutando bene le parole da usare, poi disse «sai io avrei sempre voluto avere un fratello o una sorella, ma purtroppo sono sempre stato solo. I miei sono dei genitori meravigliosi, mi vogliono molto bene, ma quando ero bambino erano sempre molto occupati con il lavoro e io stavo spesso a casa con gli elfi e con le tate. Ho sempre avuto tutto quello che desideravo ma non ho mai avuto la compagnia di un altro bambino in casa. Almeno finché una sera d'estate Sirus non ha bussato alla mia porta dicendomi che era scappato di casa. Ma comunque ormai ero troppo grande. Adoro Sirius e lo considero un fratello ormai ma forse se avessi provato questo affetto quando ero un bambino sarei diventato un James diverso. Magari è per questo che ho bisogno di essere sempre al centro dell'attenzione.»
Lily rimase spiazzata da quelle parole. Quel ragazzo riusciva ad essere così sincero con lei anche se non se lo meritava per niente visto come lo trattava. Non sapendo bene cosa dire, cercò di sdrammatizzare un po «quindi io ho una sorella, ma è come se non l'avessi a questo punto, e tu sei figlio unico ma avresti voluto un fratello. Siamo sempre l'opposto io e te.»
Si sorrisero un attimo, poi lui disse «si ma gli opposti si attraggono Evans» e lei non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo, ma stavolta aveva un piccolo sorriso sulle labbra.
«E comunque fidati che una sorella come Petunia farebbe passare la voglia di averne una anche a te» commentò Lily.
«Bè certo da come la descrivi non sembra il massimo» osservò lui.
Poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
Era la prima volta in sette anni che i due si ritrovavano a chiacchierare senza litigare, ed era un evento più unico che raro.
Infatti James disse, in tono solenne, «ricorderò questo giorno come il giorno in cui Lily Evans ha parlato civilmente con me senza affatturarmi.»
La ragazza sorrise e rispose «bè non cantare vittoria troppo presto, Potter. La serata non è ancora finita.»
«Hai ragione ma nutro una forte fiducia in te, rossa.»
«Il problema non sono io, Potter. Se tu non mi facessi arrabbiare ogni volta che apri bocca io non sarei costretta ad affatturarti» rispose lei con aria superiore.
«Io non faccio niente di male. Solo perché ti ho chiesto ogni tanto di uscire con me» ribattè lui sulla difensiva.
«Ogni tanto?! Scherzi Potter? Se mi avessero dato uno zellino per tutte le volte che me lo hai chiesto in questi sei anni ora sarei ricca!» esclamò Lily esasperata.
«Esagerata! E comunque se tu ti fossi degnata almeno una volta di accettare un mio invito, io non avrei dovuto insistere!» disse lui offeso.
«Potter io non esco con te. Se ho sempre detto di no c'è un motivo!» sbottò Lily fermandosi di colpo e assottigliando lo sguardo.
«Ah si e quale sarebbe?» le chiese lui voltandosi verso di lei e passandosi una mano tra i capelli.
Lui aveva ritirato fuori la sua maschera da arrogante e questo fece infuriare Lily, che prese un bel respiro e urlò «in realtà sono molti: sei arrogante, presuntuoso, pieno di te da star male, hai sempre quel ghigno odioso stampato in faccia, pensi di essere il migliore solo perché sei bravo a prendere uno stupido boccino e non prendi mai sul serio una relazione! Sono stata abbastanza esaustiva, signor Potter?»
Erano fermi in mezzo ad un corridoio e si guardavano in cagnesco.
«Si grazie, Evans. Sei sempre molto gentile»disse James freddo, voltandosi e riprendendo a camminare.
«Lo vedi che è colpa tua? Riesci sempre a tirare fuori il peggio di me!» ringhiò lei seguendolo.
«Perché per una volta non ammetti che non è sempre colpa mia? Non ti sei mai presa la briga di provare a conoscermi, mai che mi rivolgessi una parola carina! Incolpi me anche della fine della tua amicizia con Piton anche se sappiamo tutti e due che la colpa è solo sua! La vostra amicizia era finita da prima di quel giorno al lago! Da quando lui ha iniziato a frequentare quella gente! Solo che tu sei troppo codarda per ammetterlo! Troppo codarda per ammettere che ti eri sbagliata su di lui e che io avevo ragione! Sei sempre molto coraggiosa Evans, tranne quando si tratta dei tuoi sentimenti!» disse lui rosso di rabbia.
Lei rimase a bocca aperta per un attimo, poi le si riempirono gli occhi di lacrime e borbottò «bene, sono contenta che almeno ci siamo detti la verità su come la pensiamo.»
Si voltò di scatto e a passo spedito si avviò verso la Sala Comune.
James, già pentito di come l'aveva trattata, la seguì con lo sguardo, poi sospirò sconfitto e a passo lento la seguì.

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