Capitolo 65: Conseguenze inaspettate

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21 settembre 1978

Era una giornata grigia, fredda e piovosa e Villa Potter era molto tranquilla.
In casa c'erano solo Sirius, Marlene ed Euphemia, e stavano chiacchierando tranquillamente in salotto, quando l'elfa di casa, Betsy, apparve e disse inchinandosi «signora Euphemia, c'è una visita per la signorina Marlene, signora.»
«Cosa? Una visita per me? E chi è?» chiese Marlene incuriosita.
«La signora McKinnon, signorina» rispose l'elfa inchinandosi.
«Mia madre? E cosa vuole?» si domandò Marlene perplessa.
«Credo che dovrai farla entrare per saperlo, tesoro. Te la sentì?» le chiese dolcemente Euphemia.
Marlene guardò prima lei e poi Sirius, poi annuì e l'elfa uscì dalla stanza.
«Che cosa vorrà Sirius?» domandò la ragazza allarmata.
«Non lo so, Marl. Ma io sono qui con te, ok?» le disse stringendola a sè e lasciandole un bacio sulla testa.
Quando Marlene stava per parlare di nuovo, Betsy tornò con la signora McKinnon.
«Allison, da quanto tempo che non ci vediamo» la accolse Euphemia con un sorriso gentile alzandosi.
«Euphemia. Scusa l'intrusione senza preavviso, ma devo parlare con mia figlia. Ti dispiace se ci parlo in privato? È una questione di famiglia» fece la donna senza accennare un sorriso.
«No, certo che no. Io e Sirius possiamo asp-» stava dicendo lei educatamente quando Marlene la interruppe:
«No. No, Euphemia. Preferisco che restiate entrambi. Tutto quello che devi dirmi puoi farlo davanti a loro, madre.»
Alla signora McKinnon tremarono le labbra dall'indignazione, ma fece un sospiro e annuì,
«Accomodati, Allison. Abbiamo appena fatto il the» la invitò Euphemia indicando una poltrona e poi prese a preparare una tazza di the per la donna.
Allison McKinnon si sedette, rigida, e scrutò la figlia con severità.
«Bene allora, Marlene. Sono qui per dirti che ho ricevuto una visita da parte di Bellatrix Lestrenge ieri, e non era la prima volta» disse, seria.
«Cosa? Mia cugina?! E cosa voleva?» sbottò Sirius.
«Ci stavo arrivando, signor Black, se evitassi di interrompermi, magari» disse la donna gelida e poi riprese «mi ha chiesto più volte, all'inizio indirettamente, poi si è fatta sempre più diretta con i discorsi, da che parte stessimo io e tuo padre in questa guerra. Abbiamo sempre ritenuto opportuno starne fuori, non immischiarci, ma non sono stupida Marlene. Nei discorsi di Bellatrix ultimamente ho percepito una certa insistenza e anche delle velate minacce, così ieri le ho detto che avevamo scelto da che parte stare, che li avremmo appoggiati ma senza prendere parte attivamente vista la nostra età. Non l'ha presa come speravo. Ha detto che se volevamo stare dalla loro parte dovevamo dimostrare la nostra fedeltà. Le ho offerto dei soldi ma li ha rifiutati e mi ha proposto un accordo: mi ha chiesto la tua mano Marlene. Devi sposare il figlio dei Mulciber.»
Calò il gelo nella stanza. Marlene e Sirius sbiancarono e la ragazza iniziò a tremare.
«C-che cosa? Non stai dicendo sul serio vero?» sussurrò Marlene.
«Sono serissima. È la cosa migliore per la famiglia, Marlene» disse sua madre.
«Mi hai venduta per i tuoi affari?!» gridò la ragazza balzando in piedi.
«Io non ti ho venduta! Ho pensato al bene della famiglia! Ma non capisci?! Se non accetti di sposare quel ragazzo, ci uccideranno! Sposandolo avrai protezione e rispetto! Saremo al sicuro!» esclamò a sua volta la donna.
«Al sicuro? Al sicuro?! Sai di chi stai parlando, mamma? Sai chi è Mulciber? Sai di cosa è capace? È capace di tutto mamma. È stato lui ad aggredirmi a scuola. Lui mi ha lanciato la Maledizione Cruciatus e poi mi ha lasciato a terra agonizzante in una pozza di sangue! E sai perché? Perché prima aveva provato a violentarmi, mamma! Mi ha messo le mani addosso, ma per fortuna sono riuscita a scappare ed è stato allora che ha tentato di uccidermi! Sai che cosa pensa delle donne quel maniaco? Che siamo degli esseri inferiori, nate solo per soddisfare i bisogni dell'uomo! Capisci ora mamma a chi mi hai venduta? Pensi davvero che io sarei al sicuro? È davvero questa la vita che vuoi per la tua unica figlia?!»
Marlene era fuori di sé.
Le due si fissarono in silenzio per qualche attimo, poi la signora McKinnon disse «bè non ne avevo idea, ok? E ti ripeto che non ti ho venduta. Ma se non vuoi sposare lui, allora dovrai sposare qualcun'altro. C'è sempre il figlio dei Black.»
Marlene scoppiò in una risata senza allegria mentre Sirius strabuzzò gli occhi.
«Vuoi che sposi il fratello di Sirius?! Ma ti senti quando parli madre? Stai delirando, sul serio!» esclamò Marlene scuotendo la testa.
«Non sto delirando. Sposerai il figlio dei Black, punto e basta» dichiarò la donna.
«Non può seriamente pensare che io permetterò che la mia fidanzata sposi mio fratello!» sbottò allora Sirius affiancando Marlene.
«Permettere?! Tu non lo permetti? Ma chi ti credi di essere! Io sono sua madre e ho il diritto di prendere queste decisioni!»
«E io sono il suo fidanzato! E non me ne frega niente di quello che pensa di me o di quello che vuole lei! Marlene non sposerà Regulus!»
«E chi sposerà allora? Te, forse?» chiese la donna ridendo isterica.
«Si! Si esatto. Io e Marlene ci sposeremo, che lei lo voglia o no» ringhiò il ragazzo.
«Sei solo uno stupido ragazzino arrogante! Che cosa puoi offrire tu a mia figlia a confronto di quello che avrebbe se sposasse tuo fratello? Nulla! Tu non sei nulla! Sei solo un approfittatore. Te ne sei andato da casa solo perché non potevi fare quello che volevi, e dove ti sei rifugiato? A casa di gente ricca che potesse farti fare la bella vita, approfittandoti della loro generosità!» disse la donna alzandosi e fronteggiando i due ragazzi.
«Allison!» esclamò Euphemia alzandosi a sua volta, «non ti permetto di insultare mio figlio in casa mia. Sirius se ne è andato da quella famiglia come feci io anni fa perché sono una famiglia di pazzi! Quella è gente malata disposta anche a torturare i loro stessi figli per educarli e piegarli a loro piacimento! E Sirius si è sempre dimostrato rispettoso di noi e non ci ha mai dato problemi. Siamo stati io e mio marito ad accoglierlo e farlo rimanere e da allora la nostra vita è stata piena di gioia! Lui e James ci rendono fieri e orgogliosi ogni giorno e per me sono esattamente uguali, entrambi figli miei! Perciò non parlare di cose che non sai.»
Ci fu di nuovo del silenzio pieno di tensione, poi Marlene parlò di nuovo «hai chiesto a Sirius cosa ha da offrirmi. Te lo dico io cosa: una vita felice, un matrimonio sereno, una famiglia in cui c'è amore e rispetto, e questo vale mille volte di più di tutti i soldi, il rispetto e la protezione del mondo.»
«Allison, lasciali andare. Lasciagli vivere la vita che vogliono. Non possiamo imporre loro le nostre decisioni, hanno il diritto di scegliersi la vita che desiderano, di essere felici. Ti prego, ti scongiuro, ascolta il tuo cuore» disse Euphemia con gli occhi lucidi.
La signora McKinnon li guardò uno a uno, poi con voce fredda e decisa disse alla figlia «l'amore ti farà uccidere. L'amore non ti proteggerà dalla guerra.»
«Preferisco morire lottando per le persone che amo che arrendermi senza combattere per una vita che non voglio» dichiarò Marlene.
«Bene, allora sappi una cosa: quando troverai i cadaveri dei tuoi genitori ricordati che sarà solo colpa tua, che avevi l'opportunità di salvarci, ma sei talmente egoista che di noi non te ne frega nulla. Ti porterai questo peso sulla coscienza per tutta la vita.»
Detto questo la donna girò sui tacchi e se ne andò senza più voltarsi indietro.
Marlene rimase a fissare il punto in cui prima stava sua madre, poi gli occhi le si riempirono di lacrime e scoppiò a piangere, nascondendosi il viso tra le mani.
Sirius l'abbracciò stretta e la fece sedere insieme a lui sul divano, accarezzandole i capelli e lasciandola sfogare.
Ad Euphemia si strinse il cuore a vederli soffrire in quel modo, così si avvicinò e si sedette accanto a Marlene, accarezzandole la testa e mormorando «mi dispiace così tanto, tesoro.»
Dopo qualche minuto, Marlene alzò la testa e, ancora piangendo, singhiozzò «scusate, ma ho bisogno di stare da sola per un po.»
Si alzò e corse in camera mentre Sirius esclamava «Marl, aspetta!»
«Lasciala andare Sirius. Ha bisogno di assimilare il tutto da sola, poi potrai andare da lei e potrete parlarne» mormorò la donna mettendogli una mano sulla spalla.
Lui sospirò frustrato e sbottò «non posso credere a quello che ha detto quella donna! Come si fa a vendere così la propria figlia?! Non pensavo che ci fosse una madre peggiore della mia!»
«Vedrai che troverete una soluzione, Sirius» tentò di rassicurarlo lei.
«No. No, lei accetterà. Sono sicuro che accetterà. L'hai sentita anche tu no? Le ha detto che se non accetta li uccideranno e sarà colpa sua, e conosco Marlene, non se lo perdonerebbe mai! Accetterà di sposare Regulus pur di salvarli» disse Sirius prendendosi i capelli tra le mani, sconvolto.
«No, no tesoro non devi pensare queste cose! Marlene ti ama» mormorò la donna mentre lui balzava in piedi, troppo sconvolto per riuscire a stare fermo.
«Lo so che mi ama, ma vuole bene anche ai suoi genitori anche se non lo ammette. La perderò... la perderò per colpa di questa stupida guerra!» disse dando un pugno allo sportello di un mobile.
«Sirius! Calmati! Fammi vedere la mano, ti prego» esclamò Euphemia preoccupata prendendo la mano tra le sue per controllare se fosse ferito.
In quel momento la porta di casa si aprì di nuovo ed entrarono Lily e James, chiacchierando animatamente e allegramente.
«Ehi gente, siamo a casa! Siamo appena stati a scegliere la torta per il matrimonio e abbiamo assaggiato certe delizie! Dov'è quel cane pulcioso di mio fratello? Non vuoi sap- Sirius! Che è successo?» esclamò James entrando in salotto e vedendo Sirius in quelle condizioni.
«Abbiamo appena ricevuto una visita dalla madre di Marlene» spiegò Euphemia.
«Cosa? E che voleva? Dov'è Marlene?» chiese Lily allarmata.
«È in camera sua, abbastanza sconvolta. Allison è venuta a dirle che Bellatrix le ha proposto un accordo: Marlene deve sposare il figlio dei Mulciber se non vogliono ripercussioni da parte dei Mangiamorte» spiegò loro Euphemia.
«Che cosa?! Mulciber?! Ma no, non può! Lui è malvagio, ha cercato di ucciderla!» ringhiò James.
«Lo so, Marlene glielo ha detto. Ha confessato tutto quello che è successo a scuola. E allora Allison ha detto che deve sposare il fratello di Sirius, così saranno al sicuro.»
«Oh mio Dio, ma è impazzita?!» esclamò Lily.
«No. No, non lo permetteremo. Mi hai sentito fratello? Non permetterò che te la portino via» sbottò James parandosi davanti a Sirius e guardandolo negli occhi.
«James... lei... lei lo farà. Ne sono sicuro... la madre le ha detto che se non lo farà li uccideranno e sarà colpa sua. E lei accetterà per proteggerli, sono sicuro» mormorò Sirius sconvolto.
«No, ascoltami Sirius. Troveremo una soluzione insieme, ok? Ma tu devi reagire, devi combattere per lei, non puoi arrenderti così!»
Si guardarono negli occhi intensamente per qualche attimo, occhi grigi e occhi nocciola, poi Sirius annuì, James fece un piccolo sorriso e lo abbracciò forte.
«Grazie James» mormorò Sirius stringendo l'amico.
«Lo sai che puoi sempre contare su di me, fratello.»
«Provo a parlarci io con Marlene, ok?» disse Lily avvicinandosi a Sirius e mettendogli una mano sulla spalla.
Sirius gliela strinse un po e sussurrò «grazie Lily.»
«Non devi nemmeno dirlo, Sir» rispose lei scompigliandogli i capelli affettuasamente e poi si avviò in camera dell'amica.
Quando entrò in stanza vide che Marlene non c'era, ma dalla porta del bagno accostata si vedeva la luce accesa, perciò si diresse in bagno, bussò e disse «Marl, sono io. Posso entrare?»
Visto che la ragazza non rispondeva Lily aprì la porta e la vide inginocchiata davanti al water, mentre dava di stomaco.
«Marl!» esclamò la ragazza precipitandosi dell'amica.
«Tutto bene?» le chiese quando si alzò per sciacquarsi.
«Si, credo sia stato lo stress. Sirius ti ha raccontato?» mormorò Marlene, il viso pallido e smunto.
«Si, mi ha detto tutto. Mi dispiace così tanto» le disse Lily abbracciandola.
«Io non voglio sposare Regulus, ma come posso vivere sapendo che sto mettendo in pericolo la vita della mia famiglia?» disse Marlene tirando su con il naso.
«Lo so, ti capisco. Ma come puoi lasciare Sirius e sposare suo fratello? E poi lui è un Mangiamorte e tu sei un membro dell'Ordine! Non puoi prendere seriamente in considerazione l'idea di farlo» cercò di farla ragionare Lily mentre la accompagnava a stendersi sul letto.
«E allora che posso fare?» gemette disperata.
«Secondo me possiamo parlare con Silente. Lui potrà proteggerli. E comunque vale la pena tentare, non puoi arrenderti così» disse Lily.
«Hai ragione Lily!» esclamò Marlene alzandosi di scatto dal letto, e poi portandosi una mano alla testa barcollando.
«Marlene, stai bene?» le chiese preoccupata l'amica aiutandola a sedersi di nuovo.
«Si, credo di sì. È stato solo un capogiro. Mi sono alzata troppo in fretta» mormorò la ragazza.
«Sicura che non sia qualcos'altro?»
«Si sono sicu-» stava dicendo Marlene, ma poi si bloccò, sbarrò gli occhi e sussurrò «Lily che giorno è oggi?»
«Il 21 settembre, perché?» rispose lei guardandola allarmata.
«Oh Godric! Io... Io... come diavolo ho fatto a dimenticarmene?» mormorò sconvolta.
Il suo volto aveva perso ancora di più colore e i suoi occhi erano così sbarrati da sembrare enormi.
«Dimenticare cosa?»
«Lily, mi è saltato il ciclo il mese scorso. Mi sarebbe dovuto arrivare più o meno i giorni in cui c'è stato l'attacco di Bristol e quando mi è saltato non mi sono preoccupata, ho pensato che fosse per lo stress con tutto quello che era successo. Solo che non mi è venuto nemmeno questo mese. E ora questi sintomi... insomma tu credi che io sia... credi che sia incinta?» le domandò preoccupata torcendosi le mani.
«Oh Merlino! Potrebbe essere Marlene!» rispose Lily, agitatissima.
«E ora che faccio? Devo dirlo a Sirius?»
«Prima dobbiamo averne la certezza. Mandiamo un patronus ad Emmeline e chiediamogli di passare a darti un'occhiata, così almeno sei sicura» propose Lily, ragionevole.
«Si ottima idea. Puoi farlo tu? Mi tremano le mani e cercare un ricordo felice in questo momento mi risulta difficile.»
«Certo, tranquilla. Lo faccio subito. Expecto Patronum» mormorò la ragazza e subito la cerva d'argento apparve e illuminò tutta la stanza.
«Em, potresti venire subito qui a Villa Potter? Marlene non sta bene. Non dire nulla a nessuno, sbrigati» disse Lily alla cerva, che subito dopo sparì dalla finestra.
Qualche attimo dopo, il patronus di Emmeline atterrò al centro della stanza e parlò con la voce dell'amica «ho appena staccato al San Mungo, arrivo in un minuto.»
«Vado di sotto ad aprirle, così evitiamo che gli altri facciano troppe domande. Dirò a tutti che vuoi ancora un po di tempo per riflettere» disse Lily alzandosi e dirigendosi alla porta.
«Ok vi aspetto qui» sussurrò Marlene.
Quando la ragazza scese trovò ancora tutti in salotto. Subito Sirius si alzò e le andò incontro chiedendole «come sta? Che ha detto?»
«È molto scossa, Sir. Questa cosa l'ha provata moltissimo, come biasimarla. Ho mandato un patronus ad Emmeline, sta arrivando, così le darà qualcosa per calmarsi, altrimenti non riuscirà nemmeno a ragionare lucidamente» gli spiegò Lily.
«D'accordo. Posso vederla?» domandò preoccupato.
«Lasciami ancora qualche attimo con lei, poi potrai vederla» disse Lily mentre il campanello suonava.
«Va bene Lils» sospirò sconfitto guardando la ragazza che andava ad aprire.
«Ciao Em, vieni, Marlene è di sopra.»
«Ok, che è successo?» chiese l'amica, preoccupata.
«Ti spiego tutto mentre saliamo, vieni» rispose Lily.
Quando tornarono in stanza, trovarono Marlene di nuovo in bagno a vomitare, così Emmeline si affrettò ad aiutarla e le chiese «Marlene, che cos'hai? Da quanto hai questi sintomi?»
La ragazza alzò gli occhi e li fissò in quelli dell'amica, poi, terribilmente seria disse «credo di essere incinta, Em.»
«Cosa? Davvero? Quanti giorni di ritardo hai?»
«Due mesi» rispose lei un po' tremante.
«Due mesi?! Cavolo Marlene perché non mi hai chiamata prima?» chiese preoccupata aiutandola a rialzarsi.
Lily le spiegò la situazione mentre lei si lavava i denti di nuovo.
Alla fine Emmeline disse «ok va bene, c'è un incantesimo molto semplice per saperlo. Sei pronta, Marl?»
La ragazza annuì un po spaventata e guardò l'amica prendere la bacchetta e puntarla verso di lei, poi pronunciò uno strano incantesimo muovendo la bacchetta in cerchio. Quando smise di muovere la bacchetta, dalla punta uscirono delle scintille dorate che tutte e tre le ragazze fissarono finché non si spensero.
«Allora?» sussurrò Marlene guardando Emmeline.
«Sei incinta, Marl» dichiarò lei dopo qualche attimo di silenzio.
«Oh mio Dio... E adesso che faccio?» gemette Marlene mentre gli occhi le si riempirono di lacrime.
Nessuna delle tre seppe rispondere. Rimasero immobili a fissarsi per un po, poi Lily, la più pratica e ragionevole delle tre, disse «va bene, Marl, non è una tragedia. Hai sempre detto che avresti voluto dei figli da Sirius, si sono solo accorciati i tempi. Vorrà dire che dovrete darvi da fare e diventare grandi un po prima del previsto. Ma ehi, non sei sola. Sirius ti ama, noi ti vogliamo bene e Fleamont ed Euphemia saranno entusiasti e non esisteranno a darvi una mano. Va tutto bene ok?»
Marlene non riuscì a trattenere le lacrime, annuì e si lasciò abbracciare dall'amica.
«Ok, andrà tutto bene. Sicuramente è una notizia migliore del mio matrimonio con Regulus» disse tirando su con il naso e poi scoppiando a ridere insieme a Lily.
«Matrimonio con Regulus? Ma che stai dicendo?!» chiese Emmeline confusa e toccò di nuovo a Lily spiegare tutto quello che era successo nelle ore precedenti.
«Godric, tua madre è pazza!» esclamò incredula la ragazza.
«Già, bè di certo ora i suoi piani andranno a monte. Dubito che qualcuno voglia sposare una ragazza incinta. Cavolo è davvero una fortuna che sia capitato ora» commentò Marlene molto più tranquilla.
«Hai ragione. Dio, non pensavo che saresti stata tu la prima del gruppo a diventare madre. Puntavo tutto su Alice» disse Lily ridendo insieme alle altre.
«Ora devi solo dirlo a Sirius. Quanto vorrei esserci anche io quando glielo dici solo per vedere la sua faccia! Secondo me sviene» fece Emmeline ridendo.
«Già... come la prenderà? Si arrabbierà secondo voi?» mormorò Marlene, preoccupata.
«Assolutamente. Sirius vuole fare il duro ma sotto sotto è un orsacchiotto buono» sorrise Lily, poi continuò «sarà contento, Marl, credimi. Anzi, se sei d'accordo lo faccio salire ora. Sta impazzendo di sotto.»
«Si va bene. È inutile tenerlo sulle spine» acconsentì la ragazza.
«Va bene allora io vado. Dovrai venire in ospedale a farti visitare però... domani ti prendo appuntamento con la migliore ostetrica del San Mungo, ok?» disse Emmeline abbracciandola.
«D'accordo, grazie Em» mormorò Marlene sospirando.
«Figurati» rispose la ragazza e poi insieme a Lily si avviarono di sotto.
Quando scesero Sirius venne di nuovo loro incontro ed esclamò «come sta? Posso vederla ora? Non ne posso più di aspettare.»
«Sta bene, Sirius, tranquillo. Sali, ti sta aspettando. Deve parlarti» disse Emmeline tranquilla.
Il ragazzo annuì e corse di sopra. Bussò alla porta della camera delle ragazze ed entrò.
«Marlene! Come stai? Senti, ci ho pensato un sacco e so che tu vuoi proteggere i tuoi genitori e pensavo che potremmo parlare con Silente e con l'Ordine per cercare di proteggerli. Non ti permetterò di sacrificarti per sposare mio fratello, Marlene. Te lo puoi scordare! Possiamo anche sposarci domani se questo servirà a tenerti con me. Sono disposto a fare qualsiasi cosa, te lo giuro!»
Sirius aveva preso a parlare a macchinetta, quasi senza riprendere fiato, così Marlene sorrise, si alzò dal letto e gli si avvicinò.
Gli posò un dito sulle labbra per zittirlo e disse «dubito che tuo fratello vorrà sposarmi nelle mie condizioni, Sir.»
Lui la guardò confuso e mormorò «quali condizioni? Sei malata? È per questo che avete chiamato Emmeline? Oh Godric sei malata! È grave? Dimmi cos' è Marlene, ti prego. Dimmi cos'hai.»
«Sirius Black taci un attimo per favore!» esclamò la ragazza alzando la voce e zittendolo di nuovo.
«Non sono malata. Sono incinta» annunciò, tesa.
Sirius sbiancò e barcollò, tanto che Marlene dovette afferrarlo e guidarlo per farlo mettere seduto sul letto.
«T-tu... tu sei... sei...»
«Incinta, si» concluse lei con un sospiro.
Lui si passò una mano tra i capelli, incredulo.
Dopo qualche altro attimo di silenzio, Marlene sussurrò preoccupata «sei arrabbiato?»
Lui spostò lo sguardo sul suo viso e si rese conto di non aver ancora detto una parola, così prese tra le sue le mani di Marlene, le strinse, vi posò sopra un tenero bacio e disse «non potrei mai arrabbiarmi per una cosa del genere. In questo momento mi hai reso il ragazzo più felice del mondo, amore mio.»
Marlene si aprì in un enorme sorriso, mentre alcune lacrime di gioia le rigavano il viso e Sirius la abbracciava di slancio.
«Davvero sei contento?» gli chiese.
«Sono al settimo cielo amore mio!» esclamò lui iniziando a riempirla di baci su tutto il viso e lasciandosi sfuggire qualche lacrima.
Risero insieme di gioia sdraiandosi sul letto abbracciati.
«Dio quanto ti amo Marlene!» mormorò Sirius accarezzandole il viso e guardandola come se fosse la creatura più bella del mondo.
«Anche io ti amo, Sir» sussurrò lei.
Rimasero per alcuni lunghi momenti in silenzio, occhi negli occhi.
Poi Marlene gli chiese «davvero mi avresti sposato anche domani?»
«Avrei fatto qualsiasi cosa per impedire a tua madre di farti sposare Regulus. E se tu vuoi possiamo davvero sposarci domani. Tutto quello che desideri» rispose lui accarezzandole il viso.
«Dici sul serio?» mormorò Marlene sorridendo.
«Certo che si, ma se tu sei d'accordo io vorrei aspettare. Vorrei darti il matrimonio che ti meriti, una bella festa con tutti i nostri amici e una giornata speciale solo per noi. E se ci prendiamo un po' di tempo penso che ne varrà la pena» disse Sirius dolcemente.
A Marlene scoppiò il cuore dalla gioia a sentirlo parlare in quel modo.
«Sono assolutamente d'accordo. Non dobbiamo sposarci ora solo perché aspetto un bambino» annuì lei, emozionata.
Lui la bacio di nuovo e per un po' non fecero altro.
«Che ne dici di scendere e dirlo agli altri? Godric sembro James! Quel ragazzo è contagioso, davvero!» disse Sirius facendo ridere Marlene.
«Si scendiamo, non voglio che Euphemia si preoccupi» fece Marlene alzandosi.
Quando anche Sirius fu in piedi, la prese per mano, si inginocchiò e poggiò l'orecchio sul ventre della ragazza.
«Sirius ma che fai?» rise lei, ma lui la ignorò, le alzò la maglia, posò un bacio vicino al suo ombelico e disse «ehi tu, piccoletto. Come va là dentro? Ti stai divertendo? Io e la tua mamma siamo così felici che tu sia qui con noi e già non vediamo l'ora di vederti! Tu non lo sai, ma hai la mamma più bella del mondo, ed è anche la migliore che ti potesse toccare. Cerca di non farla stare male troppo eh. Mi serve in forma, altrimenti chi mi aiuta con quel matto dello zio James? Vedrai quando lo conoscerai! Ti insegneremo un sacco di trucchetti e di scherzi. Non vedo l'ora di conoscerti.»
Marlene stava piangendo di nuovo.
Sirius lasciò un altro bacio sulla sua pancia, si alzò, le asciugò le lacrime e la baciò di nuovo.
Poi si avviarono di sotto, dove il resto della famiglia si stava preparando per la cena.
Quando entrarono in sala da pranzo, Lily non riuscì a trattenere un enorme sorriso, ed Euphemia si affrettò a chiedere «ragazzi, tutto bene? Marlene come ti senti? Che ha detto Emmeline?»
«Tutto bene, Euphemia grazie. Anzi, meglio del previsto» rispose la ragazza sorridendo.
«Sirius che cos'è quella faccia ebete?» chiese Remus curioso.
Tutti puntarono gli occhi sul ragazzo e Lily dovette mettersi una mano sulla bocca per impedirsi di scoppiare a ridere.
«In effetti Rem non ha una bella cera.
Che diamine hai fatto? Hai preso il calmante al posto di Marlene?» lo sbeffeggiò James.
«Ragazzi, dategli un po di tregua, su» li riproverò Fleamont cercando di non ridere.
«In effetti noi dovremmo dirvi una cosa...» iniziò Sirius bloccandosi e non sapendo come continuare.
Marlene sorrise, alzò gli occhi al cielo, si rivolse agli altri e annunciò «sono incinta.»
James cadde dalla sedia sulla quale si era appena seduto, Remus sputò l'acqua che stava bevendo, Euphemia lanciò un grido e Fleamont spalancò la bocca così tanto che per poco non gli si staccò la mascella.
L'unica ancora in condizioni decenti era Lily, che scoppiò a ridere e si precipitò ad abbracciare i due amici.
«Oh mio Dio! Un nipotino! Un nipotino, Fleamont! Oh Godric è il giorno più bello della mia vita!» gridò Euphemia piangendo a dirotto e correndo ad abbracciarli entrambi.
«Non posso crederci. Il primo malandrino ad avere un erede! Pensavo che sarei stato io, devo essere sincero, ma sono troppo contento per offendermi!» esclamò James saltellando per andare ad abbracciare i due.
Anche Remus andò a congratularsi con gli amici, diede uno scappellotto a Sirius e disse «dove sono andati a finire tutti i miei insegnamenti e tutte le mie raccomandazioni sulle precauzioni?»
«Ahi! Come sei manesco, Remus! Hai ragione, ma sai com'è... è capitato» si giustificò Sirius lasciandosi poi stritolare dall'abbraccio dell'amico.
Infine furono abbracciati entrambi anche da Fleamont, che cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime e quindi parlò molto poco.
Poi James prese a distribuire calici di vino per brindare e quando tutti ne ebbero uno, li alzarono e James esclamò «al primo erede di casa Potter! Al primo malandrino della nuova generazione! A Sirius e Marlene!»
Quella fu una serata piena di pianti di gioia, di risate, di abbracci e di speranza. Speranza per una nuova vita. Speranza che tra tutte le tenebre che li circondavano, finalmente brillasse una nuova luce.
Quella sera furono una famiglia felice.

Colpo di scena gente! Non ve lo aspettavate vero?? Nemmeno io 😂 non so da dove sia venuta questa idea... Non era proprio previsto. Doveva essere un capitolo incentrato su Sirius, Marlene e sua madre, ma poi mi si è come accesa una lampadina e prima che me ne rendessi conto stavo scrivendo della gravidanza di Marlene!😅
Spero abbiate apprezzato comunque... Sirius papà è una cosa che avrei troppo voluto vedere! Secondo me sarebbe stato bravissimo... comunque vedremo come si svolgerà la storia, per il momento ancora non lo so per certo, ho qualche idea.
Comunque sappiate che mi state rendendo super mega felice con tutti i vostri voti e i vostri commenti! Ogni volta che apro wattpad mi si scalda il cuore.
Vi adoro, e se sono ancora qui a scrivere è grazie a voi!
Non smetterò mai di dirvelo ragazzi, GRAZIE

Il Legame Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora