10 marzo 1978
Se quella mattina del 10 marzo Remus pensava di avere un risveglio normale, si sbagliava di grosso.
Essendo il suo compleanno, i suoi amici ebbero la fantastica idea di svegliarlo gettandosi tutti sopra di lui urlando auguri come se ne andasse della loro vita. Il ragazzo, superato lo shock iniziale che per poco non gli fece venire un infarto, cercò di ribellarsi provando a lanciare qualche pugno, ma i tre Malandrini non si lasciarono scalfire.
Fu solo dopo qualche minuto che Frank, uscendo dal bagno e guardando quel groviglio di corpi urlanti sul letto del povero Remus, ebbe pietà per lui e disse «ragazzi alzatevi, Lupin sta diventando blu.»
I tre amici si alzarono e finalmente Remus tornò a respirare normalmente, anche se ci mise un po per riuscire a parlare.
Sirius si stava sbellicando dalle risate mentre James continuava ad urlare «tanti auguri Remus!»
«Ma che diavolo vi salta in mente a voi tre?! Stavo per morire soffocato!» li sgridò.
«Oh ma dai, sei un esagerato Lunastorta!» disse Sirius ridendo.
«Per niente! Non siete mica dei pesi piuma sai? E poi qualcuno mi ha schiacciato i gioielli di famiglia» continuò Remus dolorante.
«Scusa Rem, colpa mia» ammise Peter arrossendo e alzando una mano.
«Coda hai messo a repentaglio la possibilità di vedere tanti piccoli saputelli Lupin scorrazzare in giro! Ma sei matto?» lo sgridò James.
«Scusami James, ma Sirius mi ha spinto e io sono caduto» cercò di giustificarsi lui.
«Felpato, allora sarà colpa tua se non potrò essere il padrino di un piccolo Remus in miniatura! A chi vuoi che insegnerò la fine arte della malandrineria?» continuò James seriamente preoccupato.
«Magari a tuo figlio?» ipotizzò Sirius, come se fosse la risposta più ovvia.
«Sirius, ma ti senti quando parli? Mio figlio avrà come madre Lily Evans, pensi davvero che potrò avere molta voce in capitolo?» ribatté James.
«Per Merlino, hai ragione! Che Godric sia con te, amico! Bene, a quello penserò io allora. Bè ma tu allora dovrai occuparti di istruire il mio di figlio!» disse Sirius pensoso.
«Non sapevo che il grande Sirius Black avesse intenzione di avere dei figli! A cosa dobbiamo questo cambio di opinione?» chiese Frank con un sorrisetto dando di gomito a Peter.
«Oh ma è ovvio, Frank. Il vecchio Sirius si è fatto contagiare dalla dolce McKinnon» sorrise perfido Remus mentre Sirius diventava rosso.
«Ah-ah beccato! Anche tu allora sei caduto nella morsa dell'amore! Non vedo l'ora di venire al tuo matrimonio e vederti costretto a vestirti bene e prendere ordini dalla tua bella!» esclamò Frank entusiasta.
«Ehi frena, frena Paciok! Solo perché tu sei tanto fuori da aver chiesto alla Prewett di sposarti non vuol dire che lo farò anche io! O comunque non ora. E poi io non mi farò mettere i piedi in testa dalla mia ragazza!» rispose Sirius scocciato.
«Si si come no. Contaci Felpato!» rise James, che continuò «comunque... allora se tu insegnerai i trucchi del mestiere a mio figlio e io al tuo, allora noi due li insegneremo al piccolo Lupin!»
«Primo: io non avrò mai dei figli; secondo, anche se li avessi dovreste passare sul mio cadavere prima di riuscire a traviarli con le vostre menti malate!» esclamò Remus.
«Come, non vuoi dei figli!? Perché?» chiese Frank sorpreso mentre si allacciava la cravatta.
«Lascia stare Frankie, il vecchio Remus ha delle idee strane riguardo il suo futuro e parlarne lo rende un po irascibile. Cambiamo argomento, Sirius prendi il regalo!» esclamò James battendo le mani.
E mentre Sirius prendeva il regalo, Remus e James si scambiarono un' occhiata complice: il primo lo ringraziava silenziosamente, il secondo gli intimava che avrebbero ripreso il discorso.
«Ancora auguri Lunastorta!» dissero mentre lui apriva la scatola che conteneva una cornice di legno su cui i ragazzi avevano scritto i loro soprannomi e che racchiudeva una loro foto scattata la sera del compleanno di Lily dove si abbracciavano tutti e quattro e sorridevano felici alla fotocamera. Insieme alla cornice c'era una grossa scatola del miglior cioccolato alle nocciole di Mielandia e altri sacchetti di dolciumi.
«Grazie ragazzi! È stupenda!» esclamò Remus sorridendo e appoggiando la foto sul comodino.
«Non c'è di che Rem» disse Peter.
In quel momento bussarono alla porta ed entrò Mary che sorrise e disse «uon giorno ragazzi! Ciao Remus!»
«Giorno Mary» la salutarono loro e Sirius disse «vi lasciamo soli» e ammiccò nella direzione dell'amico.
Quando tutti furono usciti Mary si avvicinò al letto e abbracciò forte il ragazzo dicendo «tanti auguri Remus!»
Lui sorrise e la baciò poi disse «razie mille piccola» facendola arrossire.
«Allora, ancora a letto?» gli chiese lei divertita.
«Si, i ragazzi hanno avuto la brillante idea di saltarmi addosso per svegliarmi e ci ho messo un po per riprendermi. Poi mi hanno dato il loro regalo e mi stavo alzando quando sei entrata» sorrise lui mostrandole la cornice sul comodino.
«È davvero splendida! Sono stati veramente carini» disse lei.
«Già» fece lui.
«Questo invece è da parte mia» disse Mary arrossendo di nuovo e porgendogli un pacco.
«Non dovevi Mary» esclamò lui sorridendo felice mentre scartava il regalo.
«Si invece. E se non ti piace dimmelo perché possiamo cambiarlo» fece lei nervosa.
Quando Remus aprì la scatola vide che conteneva un altro piccolo pacchetto e un taccuino. Prese il pacchettino e lo aprì tirando fuori un bracciale di pelle nera intrecciata.
«Bè in realtà questo non può essere cambiato perché l'ho fatto io però se non ti piace dimmelo comunque...» disse Mary parlando velocemente.
«L'hai fatto tu?» la interruppe Remus sorpreso e alzando lo sguardo su di lei, che era molto nervosa.
«Si, mia nonna mi ha insegnato quando ero piccolina a intrecciare la pelle e così ho pensato di fartene uno» ammise la ragazza.
Lui la abbracciò di slancio e la baciò sulla testa dicendo «è bellissimo! Nessuno aveva mai fatto una cosa così dolce per me.»
Lei si staccò e guardandolo negli occhi mormorò «l'ho fatto con il cuore, Remus, perché ti amo.»
«Ti amo tanto anche io, Mary» disse lui sorridendo e baciandola sulle labbra.
«Apri il taccuino» lo esortò poi lei.
Si sorrisero di nuovo, e lui prese tra le mani il taccuino. Era anch'esso di pelle nera e quando aprì la prima pagina notò che Mary aveva lasciato una dedica:
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...