Capitolo 79: Giornata di mare

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Era il terzo giorno di quella specie di mini vacanza che avevano organizzato i ragazzi e finalmente erano riusciti ad avere un giorno libero dal lavoro tutti e quattro. Nonostante vivessero sotto lo stesso tetto da tre giorni, i turni di lavoro di tutti quanti non gli avevano concesso molti momenti per stare tutti insieme, perciò avevano deciso che quel mercoledì lo avrebbero passato a rilassarsi e divertirsi tra loro.
Era una bellissima mattinata di inizio luglio e il tempo era perfetto: il cielo era limpido, il sole splendeva alto e il mare era molto calmo.
Insomma, una giornata perfetta da passare in spiaggia come dei normali ragazzi di vent'anni.
«Cavoli Lily, sei uno schianto con quel costume» esclamò James appena lei uscì dal bagno della loro camera da letto con indosso solo un bikini bianco.
A James sembrò incredibile che fossero sposati già da un po, ma che non l'avesse mai vista in costume. Del resto, le circostanze in cui erano l'avevano impedito.
«Grazie, James» ridacchiò lei arrossendo un po.
«Arrossisci ancora quando ti faccio dei complimenti, signora Potter» le fece notare lui con voce sensuale accarezzandole un fianco.
«Non sono arrossita» mormorò lei appoggiando una mano sul suo petto e guardandolo negli occhi.
«Si invece» sussurrò lui iniziando a baciarle la guancia ancora un po rossa per poi scendere piano sul collo.
Lily sospirò e chiuse gli occhi. Quella era la tortura più piacevole del mondo.
Quando James posò le labbra all'angolo della sua bocca, lei aprì gli occhi e per un attimo si guardarono, prima di far scontare le loro labbra e iniziare un bacio lento, ma sensuale.
Lily incrociò le braccia dietro la nuca di lui e infilò la mano tra i suoi capelli scompigliati, mentre James le avvolgeva il corpo con le braccia e la teneva stretta a sé.
Quando la mano di James scese a slacciare il nodo del reggiseno di Lily, sentirono un gran bussare alla porta della camera e Sirius dall' altra parte gridare «ehi piccioncini! Potreste evitare di fare cose sconce per una volta e dedicare un po di attenzioni al vostro magnifico migliore amico?»
James sbuffò sonoramente mentre Lily ridacchiava e guardava verso la porta.
Non fecero in tempo a dire nulla che sentirono anche Marlene gridare «Sirius! Vuoi lasciarli in pace una volta tanto?!»
«Si, Felpato, lasciaci in pace!» sbottò anche James ricominciando a baciare Lily sul collo.
«Oh ma dai! È il nostro giorno da passare insieme! Quello potete farlo quando volete» ribattè Sirius indignato.
«Sirius ha ragione» disse Lily ridacchiando di nuovo e scostandosi dolcemente da James.
Lui sbuffò di nuovo e borbottò un «va bene» prima di infilarsi la maglietta, lasciare un bacio dolce sulla fronte di Lily e gridare «Felpato, questa me la paghi!»
Poi corse verso la porta, la spalancò e si lanciò su Sirius, che era rimasto lì fuori. Quello, preso alla sprovvista, lanciò un grido molto poco virile. Cadderro a terra e in un attimo iniziarono a rotolarsi sul pavimento, in una delle loro solite lotte.
Lily si infilò un vestitino bianco sopra il costume alzando gli occhi al cielo.
Ormai lei e Marlene erano abituate a quei due idioti.
Prese un elastico e mentre si legava i capelli in una coda uscì dalla stanza.
Scoccò un'occhiata esasperata ai due che ancora si rotolavano per terra, scosse la testa e si avviò in cucina da Marlene.
«Stanno di nuovo facendo la lotta?» le chiese la sua amica quando lei entrò in cucina.
«Si, come al solito» rispose lei con noncuranza andando a prendere una tazza.
«Mi dispiace che quell'idiota di Sirius vi abbia interrotti» disse Marlene con un sorrisino malizioso.
Lily avvampò di nuovo e, mentre si versava del caffè esclamò con voce un po più acuta del solito «non stavamo facendo nulla!»
L'amica scoppiò a ridere e lei continuò «davvero, ci stavamo solo baciando.»
«Va bene, Lils» disse Marlene ancora ridendo.
Presero le loro tazze e si avviarono in veranda dove Marlene aveva già preparato la colazione.
Era una giornata così bella che non volevano sprecarla a stare in casa.
«Questo posto è bellissimo» commentò Lily sedendosi su una poltroncina e guardando il mare.
«Già, lo adoro» disse Marlene sedendosi accanto a lei e versandosi del the.
«Buon giorno donzelle!» esclamò James raggiungendole.
«Avete finito di fare i bambini?» gli chiese Marlene con un sorriso.
«Tutto apposto amore, ho rimesso il cervide al suo posto» rispose Sirius sedendosi al suo fianco e poi scoccandole un bacio sulla guancia.
«Si, come no. Ti piacerebbe» commentò James prendendo un muffin.
«Oggi ho proprio voglia di non fare nulla» disse Lily sospirando e godendosi la brezza leggera.
«Già, anche io. Capita così raramente che quando succede voglio godermi ogni secondo di relax» concordò Marlene appoggiando la testa sulla spalla di Sirius.
Rimasero a fare colazione e a chiacchierare in veranda per un po, poi presero gli asciugamani e andarono in spiaggia.
«Dio, mi sembra passata una vita dall'ultima volta che sono venuta al mare» mormorò Lily sedendosi sul suo telo.
«Quando è stata l'ultima volta? La mia credo sia stata almeno tre anni fa» disse James sedendosi accanto a lei.
«Forse avevo dodici anni l'ultima volta che sono stata al mare con i miei. Petunia odia il mare e soprattutto odia me, quindi quando ha capito che poteva farmi un dispetto rifiutandosi di venire, ha costretto i miei a rinunciare a portarci. Non potevano lasciarla a casa da sola, perciò hanno dovuto accontentarla e non siamo mai più andati in vacanza» rispose Lily con un sospiro malinconico.
«Dio, quanto odio tua sorella» commentò Marlene disgustata.
Il solo pensare a Petunia Evans, ormai diventata Petunia Dursley da quando aveva sposato quell'enorme tricheco del suo fidanzato qualche mese prima, le faceva rivoltare lo stomaco.
«Concordo» sibilò Sirius che, nonostante l'avesse vista solo al funerale dei genitori di Lily, provava un profondo odio per quella ragazza.
«Va bene, non pensiamoci ora ok? Abbiamo detto che ci saremmo divertiti e rilassati» disse James guardandoli tutti con determinazione. Non aveva certo intenzione di farsi rovinare la giornata da quell'oca odiosa di sua cognata.
«Hai ragione James» concordò Sirius scambiandosi un'occhiata con il suo migliore amico.
«Si, è vero. Dai andiamo a fare il bagno!» esclamò Marlene sorridendo.
Anche Lily si aprì in un sorriso e decise di scacciare la malinconia.
Afferrò la mano che James le porgeva e si alzò. Gli lasciò un bacio sulle labbra per ringraziarlo silenziosamente e poi insieme si avviarono verso il mare, seguiti a ruota da Marlene e Sirius.
Erano appena arrivati sul bagnasciuga quando Sirius, con uno spintone e un ghigno malandrino buttò James in acqua.
Lui fu preso talmente alla sprovvista che cadde letteralmente di faccia.
Non fece nemmeno in tempo a riemergere che gli altri tre scoppiarono in una fragorosa risata.
«Questa è guerra!» gridò rialzandosi e sputacchiando.
Si lanciò su Sirius, che sta volta però se lo aspettava e iniziò a correre sulla spiaggia, e per un po non fecero altro che rincorrersi e urlarsi addosso.
Ovviamente Lily e Marlene non fecero nulla se non ridere e guardarli.
Ad un certo punto, Sirius inciampò e cadde in avanti e James, che era proprio dietro di lui, non riuscì a fermarsi in tempo e gli atterrò sopra. Iniziarono a rotolare verso il bagnasciuga e arrivarono ai piedi delle ragazze che si stavano tenendo la pancia dalle troppe risate.
«Sirius! Ma che diavolo fai?! Sei un imbranato!» esclamò James tutto coperto di sabbia.
«Sei tu che mi sei franato sopra, idiota!» sbottò Sirius dandogli uno scappellotto.
«Ho la sabbia persino nelle mutande» borbottò James scrollandosi i capelli dalla sabbia.
«Oddio come siete buffi! Vi siete impanati per bene!» disse Marlene ridendo ancora.
James e Sirius si guardarono, ghignarono malandrini e senza dire una parola si fiondarono sulle ragazze, se le caricarono in spalla e corsero in acqua mentre loro gridavano e si dibattevano. Ovviamente furono buttate in acqua senza il minimo ritegno mentre i due ridevano e si davano il cinque.
«Siete davvero pessimi!» sbottò Lily appena tornò in superficie.
«Già, concordo» disse Marlene e prese a schizzarli.
Inutile dire che iniziò una guerra di schizzi maschi contro femmine che si concluse solo quando tutti erano stremati dalle troppe risate.
«Riprendiamoci, vi prego» ansimò Marlene sorridendo.
«Va bene, McKinnon ti concedo una tregua» disse Sirius con un sorriso e nuotando verso di lei.
Lei sorrise di nuovo e si avvinghiò a lui con le braccia e le gambe per poi dargli un bacio sulle labbra.
Anche James e Lily si abbracciarono e ripresero fiato.
«Facciamo a chi cade per primo?» propose dopo un po James facendo salire Lily sulle sue spalle.
Gli altri due non se lo fecero ripetere due volte e in un attimo iniziarono una lotta a colpi di solletico e dispetti per riuscire ad abbattersi a vicenda.
Quando tornarono finalmente in spiaggia e si sdraiarono sui loro asciugamani erano praticamente sfiniti. Non erano quasi più abituati a tutte quelle risate.
Per un po rimasero ad asciugarsi al sole e a chiacchierare, finché non fu ora di pranzo e tornarono di nuovo verso casa. Apparecchiarono un'altra volta fuori e le ragazze servirono il pranzo, che quel giorno consisteva in sandwich di diversi gusti, burrobirra e succo di zucca.
«Mi mancava così tanto vivere tutti insieme» mormorò Lily alla fine del pranzo, mentre si stavano rilassando all'ombra e godendosi il leggero venticello che si era alzato.
«Anche a me... anche se devo dire che non mi dispiace non avere più un unico bagno da dividere con altre quattro persone» disse James sdraiato sul dondolo con la testa appoggiata sulle gambe di Lily.
«Già, adesso scommetto che puoi guardarti allo specchio quanto vuoi senza che nessuno ti rompa le scatole. Credo che nemmeno Lily passi tanto tempo ad ammirarsi allo specchio come fai tu, e lei è una donna» commentò Sirius sghignazzando e facendo ridere anche le ragazze.
«Hai pienamente ragione, Sirius» concordò Lily.
«Ehi! Il mio magnifico aspetto ha bisogno di molte cure! Questo capolavoro qui richiede tempo» esclamò James indignato indicandosi il viso.
Per Lily non c'era niente di più bello di lui in quel momento. La sua pelle stava già iniziando ad abbronzarsi e gli occhi quel giorno erano più chiari, quasi dorati. Nonostante i capelli fossero più disordinati del solito grazie alla salsedine e al fatto che si fossero asciugati all'aria, James era bello da morire. E Lily ogni tanto si chiedeva ancora come mai lui avesse scelto proprio lei.

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