Capitolo 61: «Lo voglio»

1.9K 70 23
                                    

23 agosto 1978

Era una bellissima giornata estiva e in una bella villa di campagna tutti si davano da fare per preparare e organizzare ogni cosa.
C'erano persone che sistemavano file di sedie ai due lati di un lungo tappeto bianco, altre appendevano fiori e decorazioni, altre ancora preparavano strumenti musicali. Insomma ognuno aveva un compito da svolgere quel pomeriggio e nessuno se ne stava con le mani in mano.
In una stanza al piano di sopra quattro ragazze cercavano di tenere a bada l'agitazione e l'emozione.
Una più di tutte alternava momenti di felicità a momenti di panico totale: una moretta molto carina avvolta in una vestaglia di seta.
Alice Prewett quel giorno sarebbe diventata la signora Paciok ed era terribilmente agitata.
Nelle settimane seguenti al funerale di Mary, i due fidanzati avevano annunciato di aver scelto la fatidica data e gli amici avevano accolto la notizia con gioia. Avevano tutti bisogno di una giornata felice per riuscire ad andare avanti in quella vita che li stava mettendo a dura prova.
Ogni volta che andavano ad una ronda per l'Ordine rischiavano la vita e quando non erano di turno vivevano nell'angoscia di perdere un amico. Così Frank e Alice avevano deciso di affrettare i tempi e diventare marito e moglie al più presto; poteva sembrare una scelta affrettata, fatta da due ragazzini di diciotto anni, ma ormai tutti vivevano così: senza perdere tempo a rimuginare sulle cose e approfittando di ogni minimo attimo che la vita offriva loro.
E così il gruppetto di amici si era dato da fare per aiutare i promessi sposi ad organizzare quella giornata. Avevano deciso che avrebbero festeggiato nella villa della madre di Frank, che aveva felicemente accettato. La signora Paciok poteva sembrare una persona rigida e severa a cui non piaceva nessuno a parte suo figlio, ma la realtà era che si era molto affezionata alla sua futura nuora. Non essendo riuscita ad avere altri figli, quando Frank le aveva presentato Alice a soli quindici anni, per lei fu come se avesse avuto una figlia: all'inizio le era sembrata stravagante, ma poi aveva capito che amava davvero il suo Frank e che lo rendeva davvero felice, perciò aveva accettato la loro relazione. I due passavano moltissimo tempo a casa della signora durante le vacanze di Natale e quelle estive perché Alice viveva solo con suo padre poichè la madre era morta poche ore dopo averla messa al mondo a causa di complicanze con il parto.
Il rapporto con suo padre era particolare: non si era mai sentita veramente accettata e amata da lui, probabilmente perché l'uomo ogni volta che la guardava non poteva far a meno di incolparla per la morte della moglie. Perciò era stata cresciuta prevalentemente dalle tate e appena poteva si rifugiava a casa di Frank, l'unico uomo che la amasse davvero.
Forse era anche un po per questo che la signora Paciok si era affezionata alla ragazza, anche se non lo dimostrava.
Fu così che con l'aiuto dei loro amici i due ragazzi erano riusciti ad organizzare un matrimonio semplice ma al tempo stesso bello.
Avevano deciso che si sarebbero sposati al tramonto, perché essendo agosto non volevano soffocare dal caldo prima di riuscire a pronunciare il "Si".
Così dopo tanti preparativi quel pomeriggio era finalmente arrivato.
Come da tradizione i due sposi avevano passato la notte precedente e il giorno stesso senza vedersi, e arrivati a sera la lontananza stava iniziando a dare i suoi frutti sui nervi della povera Alice.
«Ho detto che voglio vederlo! Ne ho bisogno, lo volete capire?!» stava sbraitando proprio in quel momento contro le povere damigelle.
«Alice, come te lo devo dire che non si può? Porta sfortuna, punto e basta. Non credi che ne abbiamo già abbastanza nella nostra vita senza che tu te la vada anche a cercare?» stava cercando di farla ragionare Lily.
«Ma...»
«Niente ma, Prewett, ora basta. Smettila di fare i capricci come una bambina o giuro che ti rifilo un pietrificus fino alla fine della cerimonia! E sai che lo farei!» sbottò esasperata Emmeline, con la sua solita delicatezza.
La minaccia parve sortire l'effetto sperato perché la giovane si accasciò sul letto e sospirò quasi in lacrime «oh ragazze scusate! Sono insopportabile lo so, mi dispiace! È che sono così in ansia e quando sono così solo Frank riesce a calmarmi.
E se avesse cambiato idea e non volesse più sposarmi?»
«No, no, no, Alice non azzardarti a piangere! Rovinerai il mio capolavoro di make up!» esclamò Marlene alzandosi e avvicinandosi veloce all'amica.
«Ma ti pare che Paciok non vuole sposarti? È cotto di te da una vita!» ribattè Emmeline incredula.
«Emmeline ha ragione, Alice. E ora te lo dimostrerò» disse Lily alzandosi decisa e uscendo senza dare spiegazioni alle amiche.
Andò velocemente al piano di sopra e bussò alla stanza dove i ragazzi avevano rinchiuso il povero Frank.
Da fuori sentiva un gran chiasso.
Si affacciò Sirius, vestito con uno splendido smoking grigio, camicia scura un po slacciata sul petto e senza cravatta.
«Si?»
«Dov'è la tua cravatta Black?» chiese Lily assottigliando gli occhi con fare minaccioso.
«Non so come, ma è scomparsa, Evans. Si è come volatilizzata purtroppo e quindi non posso indossarla mi dispiace. Ma ehi, guarda qui che spettacolo che sono, nessuno noterà l'assenza della cravatta» rispose lui ghignando.
Non c'era nulla da fare: Sirius Black era un vero schianto qualunque cosa indossasse, e con quello smoking lo era particolarmente.
«Bè devo dire che sei davvero un figo con questo completo, Black, ma siamo ad un matrimonio, e devi avere la cravatta» lo riprese lei con lo stesso ghigno.
«Stai dando del figo al mio migliore amico, Evans?» chiese James spalancando la porta e apparendo accanto a Sirius.
Anche lui aveva un completo simile a quello di Sirius, ma il suo era di un grigio più chiaro e con il colore ambrato della sua pelle e i suoi capelli scuri, stava un incanto. Per quanto Sirius fosse innegabilmente bello, James non aveva nulla da invidiargli e insieme lasciavano senza fiato.
Lily sorrise al suo ragazzo e disse «si Potter ho dato del figo al tuo migliore amico, sei geloso per caso?»
«Certo che sono geloso, per le mutande di Merlino! Hai questo ben di Dio davanti e pensi a lui?» sbottò James.
«Bè si, stai molto bene anche tu James» fece lei stuzzicandolo apposta.
«Frena, frena, donna. Molto bene? Ma che hai bevuto? Sirius le hai fatto un incantesimo per farmi un dispetto?!» chiese James agitato, ma poi tutti scoppiarono a ridere e lui li guardò in cagnesco.
«Sei grande sorella» disse Sirius con le lacrime agli occhi e battendo il cinque a Lily che si teneva la pancia dalle risate.
«James, non hai ancora capito quando ti stanno prendendo in giro?» si intromise Remus sorridendo, poi continuò «e voi due quando vi deciderete a smettere di torturarlo così?»
«Oh Rem, è troppo divertente, dovresti provare anche tu una volta tanto!» disse Sirius ancora ridendo.
«E invece non lo farà perché Remus è un vero amico e una brava persona!» esclamò James offeso.
«Oh Potter sei così buffo! Questo è uno dei motivi per cui ti amo» fece Lily alzandosi sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia e lui non riuscì a trattenere un sorriso.
«Va bene per sta volta ti perdono rossa. Ma sei venuta qui solo per torturarmi o ti serviva qualcos'altro?» disse James sorridendo.
«Ho bisogno di Frank a dire il vero. Alice è in piena crisi d'astinenza da Paciok e vuole vederlo» spiegò lei alzando gli occhi al cielo.
«Ma porta sfortuna!» esclamò Frank agitato apparendo dietro Remus.
«Lo so, per questo non la vedrai ma basterà che senta la tua voce da dietro la porta» rispose Lily sorridendo.
Così si avviarono tutti quanti verso la stanza delle ragazze, Lily entrò e chiuse la porta poi disse «allora sposa pazza, ho una sorpresa per te ma devi promettermi che non aprirai questa porta per nulla al mondo, ok?«
Alice annuì e si sentì la voce di Frank da dietro la porta che diceva «Alice! Amore mio sono qui!»
«Frank!» gridò Alice correndo alla porta ma senza aprirla.
«Come stai? Sei emozionata?» le chiese lui dolcemente.
«Oh Frank, mi manchi così tanto!» piagnucolò lei.
«Anche tu amore mio!» sospirò lui appoggiandosi alla porta.
«Ma se non si vedono solo da ventiquattro ore» mormorò Peter, ma Alice da dietro la porta ruggì «sono ventisei ore, trenta minuti e quaranta secondi, Minus! Ventisei, ok?!»
Peter si fece piccolo piccolo mentre James e Sirius sghignazzavano.
«Vuoi ancora sposarmi, Frankie?» mormorò di nuovo lei.
«Certo che voglio sposarti, Alice! Aspetto questo momento da anni e pensi che ora mi voglia tirare indietro? Assolutamente no!» esclamò Frank.
«Lo avevo detto io che era cotto di te» commentò Emmeline facendo sorridere tutti.
«Va bene ok, ora sono più tranquilla. Grazie amore, non vedo l'ora di uscire di qui e sposarti» esclamò saltellando sul posto Alice.
«Anche io! Ora però sarà meglio che vada prima che mia mamma ci scopra o non ci sarà nessun matrimonio» fece lui.
«Oh si giusto hai ragione. Ci vediamo tra poco allora, io sarò quella in bianco» disse Alice facendo ridere Frank.
«Cercherò di non sbagliarmi allora, a tra poco.»

Il Legame Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora