Capitolo 40: Dispetti tra Malandrini

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20 gennaio 1978
Quella mattina, come tutte le mattine, Remus uscì dal bagno e guardandosi intorno si rese conto che i suoi tre amici stavano ancora beatamente dormendo.
Sbuffò e si avvicinò al letto di Peter, il più vicino, e disse «Peter alzati, è tardi!»
E lo stesso fece anche con James e Sirius. Inutile dire che nessuno lo degnò della minima attenzione, così, continuando a sbuffare, prese la bacchetta e se la puntò alla gola, la sua voce si amplificò e disse «ehi voi tre! Alzatevi!»
Tutti e tre i Malandrini scattarono sul letto spaventati e si guardarono intorno. «Lunastorta ma che diavolo fai?» biascicò Sirius.
«Già, ma che ti prende, Rem?» disse James sbadigliando.
«Mi prende che siamo in ritardo, ecco cosa! Forza alzatevi!» sbottò Remus.
«E va bene, ma smettila di gridare» rispose James alzandosi lentamente.
Il rumore di una porta che sbatte lo fece voltare, e James si rese conto che Sirius si era appena fiondato in bagno.
«Felpato! Ci stavo andando io in bagno!» esclamò arrabbiato.
In tutta risposta Sirius iniziò a cantare a squarciagola l'inno di Hogwarts sotto la doccia. Se c'era una cosa che faceva arrabbiare James era quando gli rubavano il bagno la mattina.
«Ah e così prima mi ruba il bagno e poi mi ignora. Bene bene Felpato, questa equivale a una dichiarazione di guerra!» sibilò a nessuno in particolare.
Remus si sbattè una mano sulla fronte, esasperato dall'infantilità di quei due.
«James, che stai facendo?» gli chiese Peter guardandolo mentre prendeva la bacchetta e si avvicinava alla porta del bagno.
Lui non rispose, puntò la bacchetta sulla serratura e mormorò «Alohomora» e la serratura scattò.
Sirius stava facendo talmente tanto chiasso che non si accorse di niente.
Così James entrò silenziosamente, aprì l'armadio degli asciugamani e li fece sparire con un colpo di bacchetta.
Poi prese i vestiti di Sirius da terra e il suo spazzolino e uscì piano dal bagno.
Li lanciò dall'altra parte della stanza e prese a vestirsi alla velocità della luce, sotto gli sguardi perplessi di Remus e Peter. Si infilò l'ultima scarpa nell' istante in cui il rumore dell'acqua cessò. Prese la borsa, lo spazzolino e spalancò la finestra davanti al letto di Sirius proprio quando sentirono un urlò dal bagno «dove diavolo sono gli asciugamani?!»
E poi ancora «JAAAAAAAMES!!!»
I tre ragazzi nella stanza si guardarono e in un attimo si fiondarono sulla porta della stanza e di corsa giù per le scale, diretti in Sala Comune.
«Te la farà pagare, James» disse Remus una volta al sicuro in Sala Comune. Se c'era una cosa che invece faceva arrabbiare Sirius era prendere freddo quando usciva dalla doccia.
«Mai, e dico mai, osare ignorare James Potter! Dovrebbe averlo capito ormai!» disse il moro con un ghigno perfido.
«E ora dove vai?» chiese Peter vedendo che si dirigeva nel dormitorio delle ragazze.
«Chiedo a Lily se posso lavarmi i denti e pettinarmi nel loro bagno. Non posso mica andare in giro in questo stato» rispose James chiudendosi la porta alle spalle.
Bussò alla porta della stanza delle ragazze e un attimo dopo Mary gli aprì la porta.
«Ehi James, buon giorno! Che fai qui?»
«Vi dispiace se mi lavo i denti e mi pettino qui da voi?» chiese lui sorridendo ed entrando guardandosi intorno.
«Che è successo al vostro bagno?» domandò Lily mettendo la testa fuori dal bagno. Aveva addosso solo l'asciugamano e lo spazzolino in mano. Stava per entrare nella doccia.
James la guardò sorridendo e disse «niente in realtà. È che è diventato un posto pericoloso da quando ho fatto sparire tutti gli asciugamani e i vestiti a Sirius che era sotto la doccia. Sapete, lui odia prendere freddo quando esce dalla doccia.»
Mary scoppiò a ridere e chiese «e perché lo hai fatto?»
«Perché mi ha rubato il bagno e ignorato, tutto nel giro di un minuto. E questo è un grave affronto» rispose lui convinto.
«Non crescerete mai voi Malandrini» commentò Lily scuotendo la testa.
«Posso usare il vostro bagno allora?» chiese di nuovo lui avvicinandosi.
«Bè non ora. Non vedi che lo sto usando io?» disse lei stizzita.
«Ma io sono un ospite, dovrei avere la precedenza!» fece James.
«Scordatelo! Stavo per entrare nella doccia!»
«Va bene, io scendo Lily» esclamò Mary spostando lo sguardo da uno all'altra intuendo che stava per assistere ad un nuovo battibecco Potter-Evans.
Non appena la porta si chiuse alle spalle della ragazza, James sorrise malandrino.
«Che cos' è quello sguardo Potter?» chiese lei sospettosa vedendolo avvicinarsi.
«Bè, Evans, mi è appena venuta in mente una fantastica idea: visto che non abbiamo molto tempo, e ad entrambi serve la doccia, l'unica soluzione è fare la doccia insieme» disse lui provocante, ad un palmo dal suo viso.
Lei diventò rossa come un peperone ed esclamò «cosa? La doccia insieme? No, scordatelo Potter.»
Ma il suo tono non sembrava molto convinto.
Un secondo dopo lui aveva iniziato a baciarle il collo scoperto.
«J-James...» sospirò lei chiudendo gli occhi.
Era più forte di lei, non poteva proprio resistere a quei baci. E infatti qualche secondo dopo le mani di lei iniziarono a slacciare i bottoni della camicia di lui e le loro labbra furono le une sulle altre.
Quasi un ora dopo stavano uscendo dalla doccia e si stavano asciugando.
«Mi costa ammetterlo ma è stata una bella idea la tua, Potter» commentò Lily sorridendo mentre si asciugava i capelli.
«Sapevo che avresti apprezzato, Evans» disse lui ammiccante.
«Si bè è stato abbastanza piacevole» annuì lei con un ghigno.
«Abbastanza? Stai definendo James Potter abbastanza piacevole? Ti sei alleata con Sirius per caso? Oh bè non puoi pensare di scamparla così, rossa» esclamò e prese a farle il solletico facendola ridere di cuore.
Dieci minuti dopo correvano a perdifiato verso l'aula della professoressa McGranitt.
«È la prima e l'ultima volta che succede una cosa del genere! Siamo in ritardo!» sbottò Lily affannata.
«Ne è valsa la pena, credimi» commentò lui e lei dovette trattenere un sorrisino compiaciuto.
Bussarono alla porta e entrarono.
«Evans, Potter! Siete in ritardo di dieci minuti! Spero che abbiate un motivo valido!» li rimpoverò la McGranitt severa.
«Ci scusi professoressa, eravamo...» iniziò Lily imbarazzata.
«Abbiamo avuto un piccolo contrattempo, prof» continuò James tranquillo e lei ringraziò per una volta la sua capacità di dire bugie così facilmente.
«Sedetevi. E dieci punti in meno a Grifondoro» disse la professoressa e riprese a spiegare.
I due si sedettero davanti a Sirius e Remus e presero i libri.
«Perché Sirius ti sta fulminando con lo sguardo?» sussurrò Lily a James.
Lui si girò e sorrise vedendo il suo amico che lo fissava a braccia conserte e con uno sguardo assassino.
«Probabilmente vuole farmi paura per lo scherzo di sta mattina» disse lui e la ragazza lo guardò scuotendo la testa.
Dopo mezz'ora Lily borbottò «è inquietante, James.»
«Ignoralo, tra poco gli passa.»
Ma Sirius rimase in quella posizione per tutte le due ore di trasfigurazione, tanto che se ne accorse anche la professoressa che esclamò «Black! Può farci l'onore di guardare la lavagna e prendere appunti invece di cercare di far fuoco ai capelli di Potter con lo sguardo?»
«Non posso, prof. Devo fargliela pagare. Mi ha dichiarato guerra sta mattina e Sirius Black non si tira indietro davanti a niente!» rispose lui sempre fissando James.
Tutti risero e la professoressa disse «Black, non mi importa niente dei vostri stupidi scherzi o qualunque cosa sia! Presta attenzione e basta!»
E riprese a spiegare la lezione.
Venti minuti dopo si stavano dirigendo in Sala Grande per il pranzo.
Presero posto al tavolo dei Grifondoro e iniziarono a riempirsi i piatti.
«Sirius mi passi le patate?» chiese James seduto davanti al suo migliore amico.
«Solo se mi chiedi scusa in ginocchio» rispose lui maligno.
«Peter mi passi le patate?» lo ignorò James. Ma dopo un' occhiataccia di Sirius, Peter capì che era meglio non immischiarsi e prese a fischiettare facendo finta di niente.
«Remus mi passi le patate?» provò James. «Ramoso sai bene che non mi intrometto nelle vostre faide» rispose lui tranquillo continuando a mangiare.
«Bene! Frank, amico mio grandissimo, miglior portiere del Castello, mio nuovo migliore amico, mi passeresti gentilmente le patate?» disse James sorridendo isterico a un Frank Paciock terrorizzato dall'idea di essere preso in causa.
«Ehmm si James... sai mi piacerebbe molto, ma credo sia più saggio rimanerne fuori come Remus» disse il ragazzo titubante.
«Ma davvero?! Bene! Grazie! Grazie davvero ragazzi, la vostra lealtà è ammirevole! E voi sareste Grifondoro?» fece lui offeso.
«Ragazzi potreste piantarla? Sirius passa quelle patate al tuo migliore amico per favore!» intervenne Marlene severa.
«Remus, volevi le patate? Perché non lo hai detto subito? Tieni, te le servo io, guarda» disse Sirius riempiendo il piatto di Remus.
«Oh per favore, siete dei bambini!» sbottò Emmeline.
«Questa è guerra, Felpato!» gridò James oltraggiato.
«Oh si è guerra mio caro Bambi. E sto vincendo io, e sai perché? Perché io ho un ostaggio. Ho preso in ostaggio la tua scopa, signor faccio-sparire-tutti-gli-asciugamani-Potter! E non saprai mai dov'è finché non mi chiedi scusa in ginocchio» rispose Sirius con un sorriso perfido.
James sbiancò, e gli amici intorno a lui si zittirono all'istante.
«N-non l'hai fatto. Non puoi averlo fatto!» balbettò, e poi continuò «Lily, amore, dimmi che non l'ha fatto. Prendi per l'orecchio questo cane pulcioso e digli che non si dicono le bugie, per favore.»
«Credo proprio che stia dicendo la verità James. Dal sorrisino perfido che ha stampato in viso credo proprio che l'abbia fatto» disse Lily fissando a bocca aperta Sirius. A quel punto James iniziò a respirare a fatica e a sudare freddo.
«Dimmi dov' è Black!» esclamò in preda a panico.
«Sirius piantala, gli verrà un infarto!» lo riprese Marlene.
«Oh no tranquilla, McKinnon. Sta facendo la vittima come al solito» disse lui tranquillo.
«Che cosa ne hai fatto?» chiese ansimando James.
«Ma niente, stai tranquillo! L'ho solo messa in cima ad un albero nel parco. Un grande albero. Mi sembra che fosse il Salice Schiaffeggiante se non sbaglio» rispose lui tagliando la bistecca, facendo finta di niente.
Un tonfo gli fece alzare gli occhi e si rese conto che James non era più sulla sedia davanti a lui.
«James!» esclamò Lily.
«James! Ma è svenuto?» chiese Mary preoccupata guardando il ragazzo steso a terra.
«Sirius sei un cretino!» esclamò Remus mentre il ragazzo rideva a crepapelle.
«Come ti è venuto in mente di mettere la sua scopa su quell'albero impazzito? L'avrà fatta a pezzi! Come facciamo alla prossima partita?» disse Frank preoccupato guardando Sirius piegato in due dalle risate.
«Black, non c'è niente da ridere! James? James, tranquillo, è tutto ok. Svegliati dai» disse Lily cercando di svegliare il ragazzo.
Finalmente il ragazzo aprì gli occhi, proprio quando la McGranitt si era avvicinata per vedere che stava succedendo.
«Potter! Che diavolo sta facendo? Perché è steso a terra?»
«Lo chieda a quel pazzo che sta ridendo» borbottò lui alzandosi con l'aiuto di Lily.
«Ha messo la mia scopa sul Salice Schiaffeggiante!» esclamò indicandolo.
«Che cosa?! Black! Dimmi che non lo hai fatto! Dimmi che non hai messo la scopa del Cercatore di Grifondoro su quell'albero!» sbottò la McGranitt con una mano sul cuore. La Capocasa di Grifondoro era una delle professoresse più appassionate di Quidditch della scuola.
Teneva in modo quasi morboso al fatto che la sua Casa vincesse la coppa, e da quando James Potter era il Cercatore aveva sempre avuto questa soddisfazione. Ora non poteva certo rinunciarvi per colpa di un idiota e le sue vendette! Probabilmente era solo per quel motivo che non aveva ancora espulso James. Quella coppa doveva essere sua!
«Professoressa così mi offende! Secondo lei io metterei a repentaglio la vittoria di Grifondoro e quindi anche l'opportunità di poter prendere in giro le serpi solo per un dispetto? Ma andiamo, io sono un vero Grifondoro! La coppa deve essere nostra! E la scopa del signor faccio-sparire-tutti-gli-asciugamani-Potter è al sicuro nella nostra stanza. Non l'ho neanche sfiorata» disse Sirius fintamente offeso.
La professoressa tirò un sospiro di sollievo e borbottò un «idioti» mentre se ne andava, e James diventava rosso come i capelli di Lily.
Tutti scoppiarono a ridere guardandolo, mentre lui diceva scandalizzato «mi hai preso in giro?»
«Esatto Bambi!» sorrise Sirius.
«Sei proprio un cretino Sirius!» disse Lily riprendendo a mangiare.
«Sei un genio, Felpato! Non mi sarebbe mai venuta in mente una vendetta così cattiva! Allora non ti sei rammollito come sembra!» esclamò James colpito battendo il cinque all'amico.
«Lo so, Jamie, lo so. Gradisci delle patate?» gli chiese come se non fosse successo niente.
«Si grazie, fratello» rispose James prendendo le patate che Sirius gli porgeva.
Tutti li guardavano a bocca aperta non capendo come potevano passare dallo scannarsi all'amarsi nel giro di pochi minuti.
«Tranquilli ragazzi, tutto nella norma. È così da sette anni ormai» disse Remus con un gesto della mano riprendendo a mangiare.
E la situazione tornò alla normalità, ovviamente normalità per gli standard di Grifondoro, la Casa più casinista, chiassosa, giocosa e allegra di tutto il Castello.
Tre quarti del chiasso veniva proprio dal loro tavolo. Dai più piccoli ai più grandi, maschi e femmine, tutti chiacchieravano, ridevano e scherzavano. L'allegria era proprio una prerogativa della Casa rosso-oro.

Sera ragazzi!
Buon Natale a tutti voi! Spero che abbiate passato delle belle feste e che vi siate riempiti per bene le pance😅 io l'ho fatto 😅
Allora... capitolo scritto al volo, mentre me ne sto stravaccata sul divano 😁 spero vi piaccia, se si lasciate una stellina
Se non riesco ad aggiornare prima della fine dell'anno vi auguro un buon capodanno e spero che il 2020 vi porti tutto quello che desiderate! Vi voglio bene, siete importanti per me!

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