2 novembre 1977
Era mattina presto e ormai da due notti Lily dormiva con James, perciò anche quella mattina si svegliò tra le sue braccia. Quella volta erano in camera della ragazza però. La prima notte era stata lei ad andare nella sua stanza perché non riusciva a prendere sonno, mentre quella sera era stata Marlene ad andare a chiamare James verso l'una di notte perché la ragazza aveva avuto un brutto attacco di panico e in quei momenti solo lui riusciva a calmarla. Perciò lui aveva seguito la bionda e quando era entrato nella stanza aveva trovato Lily rannicchiata in un angolo che si dondolava con le mani intrecciate sulle gambe, la testa tra le ginocchia e presa da un pianto disperato. Le amiche avevano provato a rassicurarla ma lei non riusciva nemmeno a sentirle. Solo quando aveva sentito la sua voce era riuscita ad alzare la testa e sembrò risvegliarsi.
«Lily, calmati, sono qui. Vieni, torniamo a dormire» aveva mormorato James, poi le aveva preso la mano e l' aveva aiutata a rialzarsi.
Lei si era guardata intorno e aveva visto le amiche preoccupate. Così aveva provato a dire «ragazze m-mi dispiace. Non volevo svegliarvi.»
«Lily tranquilla non preoccuparti, va tutto bene. Siamo solo preoccupate per te non per noi» aveva risposto Alice dolcemente. James l'aveva tirata delicatamente per la mano e lei si era infilata sotto le coperte insieme a lui. Avevano chiuso le tende e le ragazze avevano spento la luce. I due erano rimasti svegli ancora e dopo un po avevano sentito i respiri delle altre regolarizzarsi, segno che si erano addormentate. Così il ragazzo aveva stretto a sè ancora più forte la giovane che si era lasciata andare e aveva iniziato a piangere di nuovo. In quei giorni non faceva altro: piangeva, piangeva, piangeva. Per fortuna lui e gli amici non la lasciavano mai, anche se non potevano far altro che abbracciarla e consolarla.
«Non voglio andare al funerale domani, James» aveva sussurrato lei tra i singhiozzi.
«Lo so Lily, ma se non ci andrai te ne pentirai un domani. Devi farti forza. E poi devi pensare a Petunia. Anche lei è rimasta sola, e sono sicuro che sarà contenta anche lei di vederti» aveva provato a rassicurarla lui.
«Mmm non ne sono così sicura.»
Aveva una paura matta di rivedere la sorella, ma da una parte sperava che quel brutto evento potesse riavvicinarle un po. E poi aveva paura che una volta preso parte al funerale tutto sarebbe stato più vero, più reale. E lei non era pronta. Non era pronta per lasciarli andare.
«Verrai con me vero?» gli aveva chiesto allora, alzando il viso per guardarlo.
«Certo, starò con te tutto il tempo» aveva sussurrato James accarezzandole una guancia. «Allora preparati a conoscere la mia simpatica sorella e preparati alle sue frecciatine» aveva borbottato Lily.
«Per te sono disposto anche ad affrontare l'ira di Petunia» aveva scherzato lui con un sorriso. Lei si era ritrovata a sorridere a sua volta e aveva mormorato «grazie James. Non so cosa farei senza di te.»
E a quel punto aveva fatto una cosa che aveva stupito il ragazzo: si era avvicinata e gli aveva dato un bacio sulla guancia. Poi si era riappoggiata al suo petto e in un attimo si era addormentata. Lui era rimasto con quel sorriso ebete in faccia per un po sfiorandosi il punto in cui le labbra di lei lo avevano toccato, e si era addormentato in quel modo. Sapeva che per lei non era facile avere quelle dimostrazioni d'affetto con lui, quindi se l'aveva fatto voleva dire che provava davvero qualcosa per lui. E lui non potava far a meno di essere felice per come le cose erano cambiate tra loro.Prima di aprire gli occhi, Lily si prese un momento per inspirare quel profumo che si era accorta gli piaceva così tanto: il suo profumo. Poi lo guardò e visto che lui dormiva ancora profondamente lei si concesse di studiarlo per bene da vicino.
I suoi folti capelli neri, ora scompigliati dal sonno, i grandi occhi incorniciati da delle lunghe ciglia altrettanto nere, il suo naso dritto, la cui unica imperfezione era una piccola cicatrice bianca proprio al centro, segno che quando era più piccolo doveva aver avuto un qualche incidente (probabilmente dalla scopa pensò lei), e poi si soffermò a guardare le sue labbra, così belle, carnose e rosse al punto giusto.
Avrebbe tanto voluto sapere se erano così morbide come sembravano; così alzò lentamente una mano e con solo due dita le sfiorò. Trattenne il fiato per paura che si fosse svegliato, ma lui dormiva così profondamente che non se ne accorse. Ma quel piccolo contatto non l'aveva soddisfatta, così molto lentamente si avvicinò e posò le labbra sulle sue, molto delicatamente.
Aveva ragione a pensare che fossero le labbra più morbide del mondo, e quel tocco le provocò dei lunghi brividi in tutto il corpo. In quel momento lui emise un debole suono con la bocca, come un leggero gemito di piacere, e lei si staccò spaventata di essere stata scoperta. Ma il ragazzo dormiva ancora, e lei sospirò sollevata. Si concesse ancora una piccola trasgressione: alzò una mano e delicatamente la passò tra i suoi capelli, erano davvero morbidi e folti. A quel punto lui sospirò e si mosse, si stava svegliando. Lei ritrasse la mano e lui, con ancora gli occhi chiusi sussurrò «non smettere ti prego, mi piace.»
Così lei sorrise e prese ad accarezzargli di nuovo i capelli e lui sorrise soddisfatto. Poi, sempre ad occhi chiusi, sussurrò «stavo facendo un sogno bellissimo.»
«Davvero? Che sogno?» gli chiese lei delicatamente.
«Tu che mi baciavi sotto il vischio a Natale. E sembrava così vero, mi sembrava davvero di avere le tue labbra sulle mie» rispose James sorridendo. Lei sbarrò gli occhi e fermò la mano, così lui aprì gli occhi per guardarla.
«Scusami Lily non volevo metterti a disagio» si affrettò a dire James.
Lei si rilassò, sorrise e disse «tranquillo, va bene.»
Lui cambiò discorso e chiese «come ti senti?»Per un attimo lei non capì a cosa si riferiva, poi la realtà le piombò di nuovo addosso, aggrottò la fronte e mormorò «non lo so, per ora bene. Ma credo che sia perché ci sei tu. Non so quando ci alzeremo come starò.»
Lui le accarezzò il viso e disse «tranquilla, io non ti lascio.»
E si sorrisero di nuovo.
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...