Capitolo 18: Paure notturne

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15 novembre 1977

Erano passate quasi due settimane dal funerale e Lily si stava leggermente riprendendo, ovviamente grazie agli amici che le stavano sempre accanto.
Quella notte si svegliò di soprassalto dopo aver fatto di nuovo l'incubo in cui Voldemort cercava di uccidere il bambino dai capelli neri. Sentiva che gli stava prendendo un nuovo attacco di panico così guardò l'orologio sul comodino che segnava le cinque di mattina, si alzò, si mise la felpa di James e si avviò verso la sua camera.
Entrò silenziosamente per non svegliarli, si avvicinò al letto di James e spostò le tende. Era vuoto. Per un attimo rimase perplessa, poi subentrò la rabbia: dove diavolo era a quell' ora di notte? Si spostò verso il letto di Sirius decisa a farsi dare una spiegazione, ma anche quello era vuoto. Controllò quello di Remus e Peter e anche li non trovò nessuno. Solo Frank dormiva nel suo letto, russando leggermente. Come diavolo era possibile, si chiese. Poi il panico la invase di nuovo. E se fossero usciti per qualche motivo e avessero incontrato i Serpeverde? E se gli fosse successo qualcosa? Non poteva crederci, ma la paura la spinse a pensarle tutte. Ad un tratto le venne in mente la mappa con la quale James l'aveva trovata quella notte, così si avvicinò al suo baule e iniziò a cercarla. La trovò quasi subito, si sedette sul letto e l'aprì. Mormorò «giuro solennemente di non avere buone intenzioni» e toccò il foglio con la punta della bacchetta. Subito apparve il castello e tutti i puntini con i nomi scritti in piccolo. Cercò dappertutto i nomi degli amici ma non riuscì a trovarli da nessuna parte. A quel punto era in preda ad un vero attacco di panico: iniziò a piangere e a dondolarsi su se stessa mentre con le mani si tirava leggermente i capelli. Non poteva perdere qualcun'altro. Non poteva perdere lui. Non dopo quello che avevano passato in quel periodo, non dopo che lei aveva capito che lui stava diventando una delle persone più importanti della sua vita.
Dopo circa un quarto d'ora la porta si aprì ed entrarono i tre amici, stanchi e un po malandati. Cercavano di fare piano per non svegliare Frank perciò non si accorsero subito della ragazza accovacciata sul letto di James. Fu quando dopo aver fatto qualche passo che James imprecò per aver sbattuto un piede che la ragazza si riscosse. Alzò lo sguardo e li vide, così si alzò quasi correndo e si buttò tra le braccia di James, che non se lo aspettava e per poco non finì lungo disteso a terra.
«Lily! Ma che ci fai qui? Da quanto tempo eri li?» le chiese con un filo di voce.
La ragazza era in lacrime, ma al suono della sua voce si riscosse un attimo, si allontanò e lo guardò. Poi la rabbia la invase: gli diede un sonoro schiaffo sulla guancia, poi si girò e si buttò addosso a Sirius cercando di colpirlo. «Lily ma che diavolo fai?!» sbottò James. Lei intanto era presa a cercare di prendere a sberle Sirius, che era intento a schivarle.
«Ehi calmati Evans, ma che ti è preso?!»
Poi riuscì ad immobilizzarla, così James prese la bacchetta e le fece un incantesimo che la fece ammutolire perché aveva capito che stava per iniziare ad urlare.
«Scusami Lily ma ho dovuto farlo altrimenti avresti svegliato tutti. Sirius portiamola in bagno.»
Così si chiusero in bagno con la ragazza che si dimenava cercando di liberarsi, insonorizzarono la stanza e lasciarono Lily, ridandole la voce. Subito lei partì come una furia: iniziò a urlare e tirare schiaffi ai due che cercavano di pararli.
«Dove diavolo siete stati fino a quest' ora?!? Ero spaventatissima!!! Non eravate nemmeno sulla mappa! Che diavolo avete nel cervello! Eh? Si può sapere! Avevo il terrore che vi fosse successo qualcosa brutti idioti!»
E dopo numerose imprecazioni finalmente si calmò, si accasciò a terra e iniziò di nuovo a piangere. Così i due ragazzi si guardarono e con calma si sedettero accanto a lei. James iniziò ad accarezzarle i capelli e sussurrò «Lily stai tranquilla, siamo qui. Stiamo bene. Non ci è successo niente.»
«Si Lily tranquilla, siamo qui con te ora» aggiunse Sirius.
Lei alzò lo sguardo e li guardò, erano davanti a lei, di notte, con le facce stanche e segnate, che cercavano di tranquillizzarla. Provò un senso di gratitudine per quei due che cercavano sempre di farla stare bene, così li abbracciò forte tutti e due insieme e sussurrò «pensavo di avervi perso. Pensavo di aver perso anche voi.»
I due ragazzi ricambiarono l'abbraccio con una stretta al cuore. Aspettarono che si calmasse poi si staccarono e lei mormorò «mi dispiace, non volevo fare questa scenata. Non so che mi è preso. Non sono affari miei di dove andate e con chi» sussurrò in imbarazzo e guardò James negli occhi. Lui la fissò un attimo, poi si girò verso l' amico e chiese «che ne dici Felpato? Se lo merita di sapere il nostro segreto?»
Lui squadrò la ragazza facendo finta di riflettere un attimo poi disse «e va bene, Ramoso. Anche perché ho un po paura a dirle di no» e le sorrise.
«Bene allora. Lily ascolta ora ti spiego dove eravamo. So che sai il segreto di Remus, e sta notte c'è la luna piena. È dal quinto anno che io, Sirius e Peter siamo diventati animagus e ogni luna piena ci trasformiamo e facciamo compagnia a Remus. I lupi mannari sono pericolosi solo per l' uomo e quando noi siamo con lui, in forma di animali, lui soffre di meno durante la trasformazione. Perciò sta notte eravamo con lui. E ora Sirius ti darà una dimostrazione» le spiegò James, poi guardò l'amico, che in un istante chiuse gli occhi e si trasformò in un grande cane nero. Prese a scodinzolare verso la ragazza che sorrise e gli accarezzò la testa. Lily era rimasta senza parole, così guardò James e commentò sorridendo «voi siete dei pazzi. Ma siete anche delle persone fantastiche e degli amici meravigliosi.»
«Grazie Lily. Ora che ne dici di andare a dormire?» disse James con un enorme sorriso. Lei annuì e si alzò, Sirius tornò nella sua forma umana e tornarono in stanza. Peter era già nel letto e li aspettava per sapere come stesse la ragazza e Frank dormiva ancora.
«Peter scusami per la scenata, davvero. Ero solo preoccupata» borbottò Lily, in imbarazzo.
«Tranquilla Lily, ora stai meglio?» le chiese dolcemente lui.
«Si grazie Peter, buona notte.»
«Buona notte.»
Si girò e si infilò nel letto con James, e prima che lui chiudesse le tende sussurrò «scusa di nuovo Sirius per le botte. Buona notte.»
«Tranquilla Evans sono un tipo tosto io. Buona notte anche a te» sorrise lui. James sorrise pensando che finalmente anche quei due andavano d'accordo; aveva sempre temuto che Sirius non andasse d'accordo con Lily, la donna che lui era certo avrebbe sposato. Erano le due persone più importanti della sua vita e lui aveva sempre sperato che un giorno diventassero amici.
«Perché sorridi?» gli chiese lei guardandolo. «Sapevo che prima o poi sareste diventati amici. E per me non c'è cosa più bella di sapere che le mie due persone più importanti si vogliono bene.»
Lei lo guardò sbalordita: di nuovo era riuscito a spiazzarla con la sua sincerità.
«E così io sarei una delle persone più importanti della tua vita?» sussurrò Lily sentendo il cuore batterle forte ne petto.
«Certo. Avevi qualche dubbio?» sorrise malandrino lui.
«No, in realtà no. E sappi che anche tu per me sei molto importante. Per questo quando non ti ho trovato sta notte ho avuto una paura tremenda di averti perso» rispose lei sinceramente.
«Devi metterti in questa tua testolina rossa che io non vado da nessuna parte. Anche perché non riesco a starti lontano quindi non ho molta scelta. Ormai sono tuo Lily Evans» mormorò James.
Lei pensò un attimo a cosa rispondere poi disse «sono davvero contenta che tu mi abbia mostrato il vero te, perché mi piace. Mi piace un sacco il vero James. E ho iniziato a capire che neanche io riesco a starti lontana. Ho bisogno di te come l'aria, e mi dispiace non poterti dedicare le attenzioni che meriti, in questo periodo. Ho la testa e il cuore talmente sotto sopra che non riesco a pensare lucidamente. Ti chiedo solo di aspettare un altro pochino. Abbi ancora un po di pazienza, ti prego. Riuscirò a uscirne e poi potrò dedicarmi esclusivamente a te. Perché so che è quello che voglio. Voglio te, voglio stare con te, ma voglio farlo da lucida.»
Sta volta era lui a essere senza parole; non se lo aspettava, non pensava che lei provasse quelle cose. Così disse «va bene Lily. Io ti aspetterò. Non voglio forzarti, mi fido di te. Quindi ti aspetterò, finché tu non sarai pronta. Te lo prometto.»
E le diede un dolce bacio sulla fronte.
Lei lo abbracciò forte per ringraziarlo, poi si accoccolò sul suo petto, il suo posto preferito, e chiuse gli occhi. Era di nuovo in pace. E sapeva che finché lui sarebbe stato li con lei, lei sarebbe stata bene e al sicuro. Aveva trovato il suo posto nel mondo: con lui.

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