Capitolo 30: La verità di Regulus

2.7K 99 7
                                    

Quando Lily e James uscirono dalla Stanza delle Necessità era ormai quasi ora di cena, quindi si diressero direttamente in Sala Grande. Arrivarono e videro Mary e Remus che chiacchieravano. Presero posto con loro e Mary gli chiese «ciao ragazzi, dove siete stati? Vi abbiamo cercato ma non vi abbiamo trovati da nessuna parte.»
Lily arrossì subito e spostò lo sguardo dall'amica, imbarazzata, così James, molto tranquillamente, rispose «volevamo stare un po da soli. Scusate se vi abbiamo lasciati senza dirvi niente.»
«Tranquillo Ramoso, avete fatto bene. Abbiamo passato del tempo insieme anche noi» gli sorrise Remus intuendo che era successo qualcosa tra i due.
Mary, a cui non era sfuggita la reazione dell'amica, continuava a guardarla cercando di capire che cosa le nascondesse. Poi la voce di James la distrasse: «dove sono Sirius e Marlene?»
«Credo che si siano chiusi nel nostro dormitorio tutto il pomeriggio» rispose Remus sorridendo.
«Cavolo quei due non riescono a stare a meno di venti centimetri di distanza senza saltarsi addosso» disse Mary ridendo.
«Comunque saranno qui a momenti immagino» continuò Remus.
Iniziarono a mangiare convinti che i due amici li avrebbero raggiunti, ma quando anche i dolci furono spariti dai piatti, era chiaro che avessero saltato la cena.
«Strano che non siano venuti a cena però» disse James aggrottando la fronte e guardando la porta della Sala Grande. Il suo sguardo cadde su un ragazzo seduto un po in disparte alla fine del tavolo. Aveva gli occhi e i capelli neri e il portamento fiero, e James lo riconobbe subito come Regulus Black. Notò però che aveva uno sguardo triste e spento, e l'aria malaticcia. Era molto pallido e con la mano continuava a sfiorarsi l'avambraccio sinistro. Sentendosi osservato alzò lo sguardo e incontrò quello di James, che per un attimo lesse nei suoi occhi profondo dolore e qualcosa che assomigliava a una supplica silenziosa. Ma subito dopo il ragazzo si alzò e si avviò verso l'uscita della sala. Anche James si alzò e disse agli altri che si sarebbero visti in Sala Comune, e lo seguì. Quando furono fuori, nell'ingresso deserto, James lo chiamò e il ragazzo si voltò, e con la sua solita aria di superiorità disse «cosa vuoi Potter?»
Lui lo scrutò un attimo e gli chiese «stai bene? Sembri malato.»
Regulus lo guardò stranito e sbottò «che te ne importa a te, traditore del tuo sangue.»
James non si preoccupò delle sue parole, sapeva che era solo un ragazzino costretto dai genitori a essere in quel modo e provava solo pena per lui.
«Che cosa ti è successo al braccio?»
Senza rendersene conto Regulus continuava a toccarsi l'avambraccio, e a James non era sfuggito.
«Che te ne importa! So che mio fratello ti avrà già detto tutto, e non ho bisogno di un'altra predica! Ho fatto le mie scelte e lui le sue. Smettetela di starmi addosso, non abbiamo niente da dirci.»
Si voltò per andarsene, ma James parlò e lui si bloccò: «Io lo so che tu gli vuoi bene, Regulus. Siete fratelli e questo non potrà mai cambiare. Eravate molto uniti e Sirius mi ha raccontato come è andata quella sera, quando lui se ne è andato di casa. So che tu avresti voluto andartene con lui, ma che hai cambiato idea all'ultimo momento. Perché lo hai fatto? Tu non sei cattivo Regulus.»
Lui si voltò lentamente, con il dolore dipinto sul volto, e disse «tu non capisci. Voi non capite. Loro ci avrebbero trovati e lo avrebbero ucciso! Non avrebbero permesso tale umiliazione. E la colpa sarebbe ricaduta su Sirius! Io sono sempre stato il preferito di mia madre, ma Sirius no. Lei lo avrebbe cruciato fino alla pazzia per punirlo. Sapevo che lo avrebbero lasciato stare se io fossi rimasto e che da te sarebbe stato al sicuro. E così è stato. Smettetela di tormentarmi e vivete la vostra vita. Siete più fratelli voi che io e lui ormai, e va bene così. Sono un Mangiamorte ormai, ho accettato il mio destino, fatevene una ragione.»
E quando James stava per rispondere, la porta alle sue spalle si aprì e udì la voce di Lily che lo chiamava. I due ragazzi si guardarono per un istante, poi il Serpeverde se ne andò verso i sotterranei.
«Che succede Ram?» chiese Remus affiancandolo.
«Venite, dobbiamo andare da Sirius. So perché non è venuto a cena» rispose James.
E tutti insieme si precipitarono in Sala Comune.
Quando entrarono la trovarono vuota, così si avviarono verso il dormitorio maschile, ma la porta era chiusa a chiave, così James bussò e disse «Sirius sono io aprimi, devo parlarti.»
Poco dopo si sentì scattare la porta e Marlene apparve, non aveva l'aria molto allegra.
«Che c'è James? Sirius non sta molto bene» disse lei.
«Marlene, devo parlargli. È una cosa che riguarda lui» mormorò James.
I due si scrutarono per un attimo poi la ragazza si fece da parte e lo lasciò entrare uscendo insieme agli altri e lasciandoli soli. James si avvicinò al letto dell'amico dove lui se ne stava sdraiato immobile.
«Ehi Felpato. Come stai?» chiese cauto. In tutta risposta lui alzò le spalle continuando a fissare il soffitto.
«Senti Sirius, so che è successo qualcosa con Regulus oggi» disse allora James.
Lui si girò a guardarlo, perplesso.
«Come lo sai?» domandò in un sussurro.
«Ci ho appena parlato e me l' ha detto. Evidentemente credeva che tu me lo avessi raccontato» rispose James.
Sirius si alzò di scatto e disse «come, ci hai parlato? E che ti ha detto?»
«Bè l'ho visto molto sconvolto a cena e quando è uscito l'ho seguito e gli ho chiesto che aveva. Ovviamente all'inizio mi ha risposto male, ma poi io gli ho detto che sapevo che lui ti vuole ancora bene e che sapevo come era andata quando tu sei scappato di casa. Che so che anche lui voleva andarsene e che non è cattivo in realtà. Così lui è scoppiato e mi ha detto che avrebbe voluto andarsene con te ma che i tuoi ti avrebbero ucciso una volta trovati e che per questo si è sacrificato. Sapeva che con me saresti stato bene e al sicuro e quindi ti ha lasciato andare. Lo ha fatto per proteggerti, Sir.»
Il ragazzo abbassò lo sguardo e una lacrima gli rigò il viso. Così James si sedette accanto a lui e lo abbracciò. Di solito Sirius trovava fastidiose quelle dimostrazioni d'affetto che l'amico invece riteneva normali, ma in quel momento gli fu eternamente grato per quel gesto. Si aggrappò a lui come ad un ancora. Aveva perso definitivamente suo fratello e aveva bisogno di James.
Dopo la discussione avuta con Regulus aveva capito esattamente le sue intenzioni e il suo cuore si era spezzato. Il suo fratellino si era sacrificato per proteggerlo dopo una vita passata a nascondersi dietro di lui. Ma qui non c'erano in gioco solo le botte e le punizioni del padre, qui c'era in gioco la vita. E Regulus la stava sacrificando per lui. In quel momento giurò a sé stesso che avrebbe combattuto contro quel male per lui, per Regulus. E anche per Marlene, e per James, e per Remus e Peter, e si, anche per Lily. Che ormai stava diventando una vera amica per lui. E infine lo avrebbe fatto anche per se stesso, per vendicarsi per tutto quello che gli era stato portato via: suo fratello, la sua giovinezza, e la possibilità di scegliere il suo futuro. Perché ormai sapevano tutti che presto sarebbero dovuti scendere a combattere. E da ragazzi di diciassette anni quali erano si sarebbero dovuti trasformare in uomini e donne, maghi e streghe, pronti a combattere e cercare di rendere il mondo un posto migliore.
Dopo un po Sirius alzò lo sguardo e mormorò «grazie James. Ti voglio bene.»
L'amico lo guardò, un po commosso, e disse «ti voglio bene anche io, Felpato. E ci sarò sempre per te.»
«Vale lo stesso per me, amico.»
James lo riabbracciò, e Sirius, tornando in se, sbuffò «ok per oggi basta dimostrazioni d'affetto eh. Credo di essere apposto per un bel po.»
L'amico scoppiò a ridere e lo lasciò andare, si alzò e disse «si certo, dimenticavo che a te piacciono solo quelle di Marlene di dimostrazioni.»
«Bè scusa se te lo dico amico, ma è molto più attraente di te. E, James... io la amo» confessò Sirius un po' in imbarazzo.
James lo guardò divertito e scioccato, e rispose «lo so Felpato. Lo so da un sacco ormai. E ti interesserà sapere che io amo da morire Lily.»
«Ma dai? Non me ne ero accorto!» esclamò Sirus fintamente sorpreso.
«Sirius, devo dirti una cosa. Potrei scoppiare se me la tengo per me ancora un po» disse James saltellando sul posto emozionato. L'amico sorrise e gli fece cenno di continuare, così lui disse «ho fatto l'amore con Lily!»
Sirius sorrise e disse «era ora, cornuto di un cervo!»
«È stato qualcosa di unico, Sir. Mai provato niente del genere. È la donna della mia vita, ne sono sicuro» gli raccontò lui sognante. Sirius, ancora sorridendo, pensò a quanto quel ragazzo fosse speciale e particolare. Non riusciva a trattenere le sue emozioni. Specialmente con lui, James doveva sempre esternare i suoi pensieri, non riusciva a non dirgli tutto quello che gli succedeva e che gli passava per la mente. E come si capivano tra loro, nessuno ci sarebbe riuscito mai.
«Andiamo dalla donna della tua vita, prima che ti venga a cercare» gli disse battendogli una mano sulla spalla.
E insieme, sorridendo, scesero in Sala Comune dagli amici che li aspettavano.
«Ehi ciao ragazzi!» li accolse Remus quando entrarono nella stanza. Era seduto accanto a Mary sul divano davanti al camino, e accanto a lei c'erano Marlene e Lily. I ragazzi li raggiunsero e, visto che non c'era posto sul divano, si misero seduti per terra sul tappeto, con la schiena appoggiata alle gambe delle ragazze.
«Guardate un po cosa abbiamo preso io e Mary giù in cucina prima di cena» disse Remus mostrando agli altri una bottiglia di whisky.
«Mary! Sei stata nelle cucine?! Sai che è proibito!» la sgridò subito Lily.
Lei scoppiò a ridere e disse «Lily hai pienamente ragione, mi dispiace, ma ero troppo curiosa di vedere le cucine e volevo sapere come facevano questi qua a rubare sempre il cibo. E bè, non è così difficile come pensavo! Gli elfi domestici sono così contenti di darti il cibo e qualsiasi altra cosa tu voglia!» «Comunque se un anno fa mi avessero detto che sarei stato qui, a bere whisky e rivelare i segreti del mestiere dei Malandrini, a voi tre ragazze, sarei scoppiato a ridere sicuramente. Invece eccoci qua, insieme e felici. E non avrei mai pensato di dirlo ma voi siete delle perfette malandrine» disse James bevendo un sorso dal suo bicchiere e guardando gli altri.
«Bè siamo onorate di avere la vostra benedizione, Malandrini» commentò Marlene sorridendo.
«Già, chi lo avrebbe mai detto eh?» disse Lily passando una mano tra i capelli di James.
«E se a me avessero detto che Lily avrebbe permesso a James anche solo di stare seduto così vicino a lei, avrei pensato ad un incantesimo Confundus» rispose Sirius.
«Ehi! Non avevi nemmeno un minimo di fiducia nel tuo migliore amico!» fece James offeso facendo ridere tutti.
«Bè un anno fa lo avrei pensato anche io Sirius» aggiunse Lily ridendo. James la guardò, le fece una linguaccia e disse «grazie tante rossa.»
Lei ricambio la linguaccia e lo baciò dolcemente sulla fronte.
«Io invece l'ho sempre saputo che sareste finiti insieme. Siete fatti l'uno per l'altra» disse Mary dolcemente. I due arrossirono e sorrisero imbarazzati.
«A me ha stupito molto anche il fatto che non siete così bisbetiche come sembrate» rise Sirius.
«Bisbetiche a noi?» tuonò Marlene. Si scambiò un occhiata con le amiche che capirono al volo quello che voleva fare e in un attimo iniziarono a prendere a cuscinate il ragazzo, che fu costretto a sdraiarsi a terra con le mani sul viso per proteggersi dai cuscini. James e Remus si sbellicavano dalle risate e quando Sirius riuscì a togliere il cuscino dalle mani di Mary, iniziò a tirare cuscinate a tutti, compresi gli amici che non lo avevano aiutato. Ovviamente partì una battaglia all'ultimo sangue, anzi all' ultimo cuscino. Alla fine Lily inciampò e cadde sopra a James, che a sua volta cadde steso sul divano, senza fiato, ancora ridendo. Si guardarono negli occhi un attimo e poi si baciarono. Le mani di lui presero a sfiorarle la schiena e i fianchi e quelle di lei si intrecciarono nei suoi capelli. Per un attimo si dimenticarono di non essere soli, e quando Mary si schiarì rumorosamente la voce e Sirius esclamò «prendetevi una camera!» si staccarono, imbarazzati e ancora ansanti. Lily si alzò e si sedette sul divano e lo stesso fece James, passando un braccio intorno alle spalle di lei per abbracciarla.
Anche gli altri si sedettero per riprendere fiato e dopo un po ripresero a chiacchierare. Quando finalmente si decisero ad andare a dormire erano le quattro della mattina passate. Sulla porta del dormitorio femminile James fermò Lily, la baciò e disse «buona notte e sogni d'oro Lily. Ti amo.»
Lei lo baciò e sulle sue labbra disse «ti amo anche io, James. Buona notte.»
E andarono ognuno nella propria stanza.
Ovviamente appena entrò la ragazza fu inondata di domande e, un po imbarazzata, raccontò alle amiche del pomeriggio con James. Le due erano al settimo cielo per lei e la tennero sveglia a chiacchierare per un altra ora buona. Quando finalmente si addormentarono, Lily si abbandonò a Morfeo con ancora il sorriso sul volto. Nonostante avesse perso tanto quell'anno, si sentiva molto fortunata ad avere accanto quelle meravigliose persone. E avrebbe dato la sua stessa vita per proteggerle.

Il Legame Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora