8 dicembre 1977
Il freddo era definitivamente arrivato a Hogwarts e una fitta neve e del vento gelido avevano preso a tirare da ormai un paio di giorni, costringendo gli studenti a rintanarsi nel castello e a coprirsi con sciarpe e mantelli anche durante le lezioni. A causa di tutti gli spifferi che c'erano nelle mura del castello faceva freddo quasi quanto fuori perciò erano state accese le fiaccole nei corridoi e nelle aule ma non avevano risolto molto. Solo nelle sale comuni e nei dormitori i ragazzi potevano stare al caldo grazie ai grandi caminetti sempre accesi.
Quella sera, prima di cena, Lily, James, Sirius e Marlene erano nell'aula di pozioni per controllare di nuovo le pozioni che l'indomani avrebbero consegnato al professore, che aveva anticipato la data di consegna visto che tutti le avevano ultimate. Perciò Lily li aveva costretti ad andare a dare un'ultima occhiata per assicurarsi che fosse tutto ok, e loro non poterono ribattere visto che era solo grazie a lei se tutti e tre avrebbero preso un bel voto. La ragazza stava proprio controllando la pozione dei suoi amici quando Sirius disse «ehi Evans, senti ma secondo te, se a questo punto della pozione mi cadesse per caso un po di polvere di corno di unicorno nel calderone, che succederebbe?»
Lei alzò lo sguardo e lo vide davanti al calderone di Lestrenge con un ghigno malandrino che non prometteva niente di buono. Capì immediatamente che cosa aveva intenzione di fare, e per un attimo l'istinto da brava Caposcuola le disse che avrebbe dovuto impedirglielo, ma poi le tornò alla mente la sera dell'aggressione, sorrise perfidamente e disse «sai Sirius, non ne ho la più pallida idea. Però credo proprio che migliorerebbe.» Ovviamente sapeva benissimo che se avesse aggiunto quell'ingrediente la pozione sarebbe stata rovinata, ma con tutto quello che quel Serpeverde le aveva fatto, aveva diritto a prendersi una piccola rivincita. Per non parlare poi di Piton, che da quando aveva saputo della sua relazione con James non faceva altro che fare battutine quando lei era nelle vicinanze. Guardò Sirius aggiungere della polvere alla loro pozione che subito diventò da dorata a marrone scuro, brutto segno. Poi James richiamò la sua attenzione e disse «ehi Lily e secondo te se per caso mi cadesse questo -non so nemmeno che diamine è- nel calderone di Mulciber che succederebbe?»
«Di nuovo Potter, non ne ho idea. Sai che sono una capra in pozioni» sorrise lei. E la pozione di Mulciber e Narcissa divenne nera come il petrolio.
Finito di controllare le loro pozioni diede un' occhiata a quelle degli altri suoi amici e constatò che non erano poi messi malissimo. Ovviamente la sua era perfetta, ma quelle degli altri avrebbero almeno preso un Accettabile. Marlene aveva osservato la scena sorridendo in silenzio, mentre finiva di scrivere la relazione.
«Hai finito Marl?» le chiese Lily avvicinandosi. «No non ancora. Credo che ci vorrà ancora un po» rispose sconfitta.
«Ma si può sapere perché diamine non l'avete finita prima?» li rimproverò Lily.
«Abbiamo avuto da fare Evans» rispose Sirius con un sorriso malizioso che fece arrossire Marlene.
«E ti pareva. Possibile che non riusciate a stare da soli in una stanza per più di dieci minuti senza saltarvi addosso?»
«Che ci vuoi fare rossa, la passione è più forte di tutto» ghignò Sirius.
Lily alzò gli occhi al cielo un po imbarazzata e disse «bene, allora ora andrete in biblioteca e finirete li la relazione, tanto non vi manca tantissimo. E poi almeno lì non avrete distrazioni» disse lei marcando l'ultima parola.
«Va bene andiamo» esclamò Marlene prima che Sirius ribattesse qualcos'altro che l'avrebbe fatta vergognare. Lo prese per un braccio e uscirono tutti insieme. Davanti alla Sala Grande si divisero e i due si diressero alla biblioteca.
Entrarono e notarono che c'erano pochi studenti, perlopiù del settimo e del quinto anno. Sirius la condusse in un tavolo in fondo e più nascosto e si sedettero vicini. Presero i fogli e il libro e incominciarono a lavorare. Un' ora dopo avevano finalmente finito, così mentre Marlene scriveva i loro nomi in alto, Sirius si affacciò sulla sala e vide che era quasi vuota. Così si avvicinò ancora di più alla bionda e iniziò a baciarle il collo scoperto, visto che aveva i capelli legati in una coda alta. Lei rabbrividì e subito il desiderio si accese. Sapeva che sarebbe potuta apparire la bibliotecaria da un momento all'altro, ma la cosa la eccitava ancora di più. Chiuse gli occhi lasciandosi stuzzicare da lui, che aveva preso a leccarle e succhiarle prima il collo e poi l'orecchio. Poi si girò e lo baciò con passione e a quel punto lui non risistette e prese ad accarezzarle tutto il corpo. Con una mano la teneva delicatamente per i capelli, mentre con l'altra le accarezzava la schiena, poi i fianchi, poi salì sui suoi seni, per poi scendere lentamente sulle sue cosce. Lei gemette a bassa voce a quella lenta tortura, e quando la sua mano si infilò sotto la sua gonna sospirò di sollievo e strinse i capelli di lui con più forza. Sapeva che non ne avrebbe mai avuto abbastanza, non si sarebbe mai stancata di lui. Perché quello che le faceva provare anche solo sfiorandola la mandava in estasi. E poi le piaceva da morire vedere che per lui era lo stesso: gli bastava baciarlo e toccarlo in determinati punti per vederlo abbandonarsi completamente a lei. Si abbandonavano l'uno all'altra, sapevano perfettamente come provocarsi piacere a vicenda. Nessuno dei due aveva il dominio sull'altro, semplicemente si completavano.
Lei gli accarezzò il petto, e poi scese piano piano sempre più giù, fino a che non arrivò al bottone dei pantaloni, che in un attimo riuscì a slacciare, e lo sentì sospirare quando la sua mano si infilò dentro i suoi boxer.
Nessuno si accorse di niente perché erano talmente silenziosi che non fecero il minimo rumore.
Poi, dopo un po, Sirius la prese e se la mise seduta in braccio, le spostò gli slip di lato e in un attimo fu dentro di lei. Marlene dovette mettersi una mano sulla bocca per non emettere nessun suono, e mentre lui la teneva per i fianchi lei iniziò a muoversi, prima lentamente e poi sempre più veloce. Non poteva vedere la faccia di lui, perché era seduta di spalle, ma sapeva che era la stessa che aveva lei: occhi spalancati per il piacere e la bocca serrata per non lasciarsi sfuggire nessun rumore. Dovette stringere con forza il bordo del tavolo per non cadere, tanta era la foga con cui si muovevano.
E dopo quelle che le parvero ore, lui le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire «non ce la faccio più a trattenermi, andiamocene di qui.»
Lei annuì, si alzò, si sistemò la gonna e la camicetta, mentre lui si riallacciava i pantaloni. Presero la roba, la infilarono con poca delicatezza nella borsa e si affrettarono ad uscire. Arrivati nel corridoio lui la condusse nel bagno dei Prefetti che era lì vicino, e per fortuna era vuoto. Entrarono, chiusero a chiave la porta e insonorizzarono la stanza. E in un attimo ripresero a baciarsi con passione. Lui le tolse il mantello e lei fece lo stesso, poi si tolsero anche i vestiti e lui si prese un secondo per osservare quanto fosse bella. Quella ragazza lo accendeva di desiderio come se fosse un fiammifero e lui sapeva che non avrebbe provato niente di simile con nessun' altra.
La prese in braccio e lei intrecciò le gambe alle sue, si appoggiarono al muro e di nuovo fu dentro di lei.
Poco dopo si spostarono al pavimento, sopra i mantelli che avevano sdraiato per terra e continuarono in quel modo per quasi un'ora. Fino a quando lei non urlò il suo nome, al culmine del piacere, e subito dopo anche lui la seguì a ruota. Accasciandosi su di lei, ancora abbracciati e ansimanti.
Rimasero un po in quel modo, dandosi dei dolci baci e riprendendo fiato. Poi si alzarono e si rivestirono.
Lei andò allo specchio e si sciolse i capelli per rifare la coda, lui le andò dietro e le baciò il collo dolcemente.
Si sorrisero dallo specchio e lei mormorò «penso che non ne avrò mai abbastanza, Sirius.»
«Per fortuna allora che abbiamo tutta la vita per farlo» le sorrise lui. Marlene lo guardò raggiante dallo specchio, si girò e lo abbracciò forte. Le aveva appena detto che voleva stare con lei tutta la vita, e in quel momento l'aveva resa la ragazza più felice del mondo. Si baciarono di nuovo, sta volta però fu un bacio romantico, come non se li erano mai dati. Come se attraverso di esso si stessero promettendo di stare insieme per sempre, qualunque cosa fosse accaduta loro sarebbero stati insieme.
Si staccarono, si presero per mano e si avviarono a cena, entrambi con un grande sorriso sulle labbra.
«Avete finito la relazione?» gli chiese Lily con un sopracciglio alzato una volta seduti con loro.
«Si certo Lily» rispose Marlene.
«Evans, saresti stata fiera di noi credimi. Abbiamo finito tutta quella maledetta relazione prima di saltarci addosso, come dici tu» le sussurrò all'orecchio Sirius in modo che solo lei e James potessero sentirlo.
L'amico scoppiò a ridere guardando Sirius risedersi soddisfatto e Lily guardarlo a bocca aperta.
Lei riuscì solo a balbettare un «bene, l'importante è che avete finito il compito.» E tutti e quattro ripresero a mangiare.Finalmente eccomi qui! Non ho scusanti per la lunga attesa... posso solo dirvi che è stato un periodo un po movimentato, ma credo che con l'arrivo dell'autunno le cose miglioreranno un po... comunque eccoci qui.. che ve ne pare di questo capitolo? Fatemi sapere se avete qualche consiglio o domanda... sono sempre qui per ascoltarvi😊 vi voglio bene, grazie per aver letto questa storia 😘
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...