Capitolo 54: L'attacco

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18 giugno 1978

Quel sabato mattina era prevista l'ultima uscita ad Hogsmede così che i ragazzi potessero festeggiare la fine degli esami. Così si ritrovarono tutti insieme davanti al portone d'ingresso in attesa che Gazza li controllasse.
Una volta passati tutti all'esame del vecchio custode furono liberi di avviarsi verso il villaggio. Era una bellissima giornata di giugno. Il sole splendeva alto nel cielo, non si vedeva nemmeno una nuvola e una leggera brezza estiva scompigliava i capelli delle ragazze. Finalmente tutta l'ansia e la tensione degli esami era sparita lasciando spazio alla gioia e alla leggerezza degli ultimi giorni di scuola. Il villaggio magico era pieno di studenti che camminavano felici per le vie mangiando gelati e dolci vari acquistati da Mielandia.
«Ehi ragazzi io devo fare rifornimento da Zonko. Vi dispiace se entro un attimo?» chiese James agli altri quando arrivarono davanti al negozio di scherzi.
«Che pensi di farci con quella roba una volta usciti da scuola?» domandò Lily sospettosa incrociando le braccia sotto il seno.
«Fuori da scuola niente, amore. Ci servono le ultime cosette per lo scherzo di fine anno, vero ragazzi?» rispose James sorridendo malandrino agli amici.
«Esatto! Evans, non fare la Caposcuola rompi scatole per favore! È il nostro ultimo scherzo! Dobbiamo farci ricordare al meglio» disse Sirius.
«Rem per favore, contienili tu» sospirò Lily prendendo sottobraccio Mary e allontanandosi dai ragazzi.
«Ci provo, Lils! Ci vediamo da Rosmerta tra una ventina di minuti» le urlò dietro Remus sorridendo.
Le ragazze fecero dei segni di assenso con le mani e si avviarono al pub. Una volta entrate andarono ad occupare due tavoli verso il fondo della sala chiacchierando animatamente.
«Alice, non avete ancora deciso la data delle nozze?» chiese Marlene.
«No, non ancora. Non ne abbiamo parlato molto in realtà, con gli esami a cui pensare non ne abbiamo avuto modo. È che... non so... secondo voi è troppo presto?» rispose la ragazza un po a disagio. Le amiche la guardarono preoccupate e Mary domandò «Ali, non ci avrai mica ripensato vero?»
«Cosa?? No! Solo che non vorrei che fosse troppo presto appena usciti da scuola. Con tutto quello che succede là fuori poi...»
«Alice secondo me invece è proprio per questo motivo che dovete farlo. La vita è breve amica mia, dobbiamo godercela finché possiamo. E voi state insieme da tanto tempo, e vi amate. Non vedo perché aspettare» disse Lily sorridendo a accarezzandole la mano.
Si guardarono negli occhi un attimo, poi Alice mormorò sorridendo «hai ragione, Lily! Non so davvero cosa mi è preso.»
«Solo un po d'ansia pre-matrimoniale immagino» rise Emmeline.
Risero tutte insieme e la leggerezza tornò tra loro. Marlene stava per parlare di nuovo quando un forte boato le fece sobbalzare tutte: la porta era stata fatta saltare in aria, e dalla polvere dell'esplosione emersero delle figure incappucciate. Si scatenò subito il panico: la gente iniziò ad urlare, cercando di scappare e rifugiarsi, ma erano in un locale chiuso, quindi erano in trappola.
Le ragazze si alzarono di scatto impugnando le bacchette, pronte a fronteggiare la minaccia.
«Stupeficium!» urlò un ragazzino del quinto anno di Corvonero, in direzione degli incappucciati, ma il primo della fila scartò l'incantesimo con un pigro gesto della bacchetta. La agitò di nuovo pronunciando la formula «Avada Kedavra!»
Ci fu un lampo di luce verde e fu come se il tempo per un attimo si fermasse: il ragazzo sembrò cadere a terra al rallentatore e il fiato si mozzò in gola alle persone presenti nel locale. Ci fu qualche secondo di immobile silenzio, finchè un urlo non riscosse tutti «no! Matt! Matt!»
A gridare era stata una ragazzina dalle lunghe trecce che era accanto al ragazzo, e che cercava inutilmente di svegliarlo scuotendolo per le spalle.
«Patetico» commentò il Mangiamorte sprezzante. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
«Bastardi!» urlò Emmeline e spedì uno schiantesimo alla figura incappucciata, ma questa riuscì a deviarlo. In un attimo partì una battaglia tra i Mangiamorte, le ragazze e altre persone del pub, che cercavano di spingerli fuori dal locale per proteggere i più piccoli.

Poco prima
I ragazzi avevano appena pagato alla cassa del negozio di scherzi i loro acquisti. Quando furono alla porta, James si voltò verso il proprietario e disse «mi mancherete tu e il tuo negozio, Al.»
«Mi mancherete anche voi, teppistelli!» rise il mago da dietro il bancone mentre James apriva la porta e usciva fuori.
«James, attento!» gridò in quel momento Frank, dietro di lui, scaraventandolo a terra.
Un lampo di luce verde era appena passato ad un palmo da loro e si era schiantato sul muro. Alzarono gli occhi appena in tempo per vedere tante figure vestite di nero scagliare incantesimi da tutte le parti per le vie del villaggio. Un altro incantesimo stava per colpire i due ragazzi ancora a terra, quando una voce urlò «protego!»
Lo scudo di Remus aveva deviato il lampo di luce verde, dando il tempo ai due di rialzarsi ed estrarre le bacchette.
«Ma guarda, anche gli ibridi sanno come giocare allora» disse l'incappucciato.
«Fottiti, bastardo!» ringhiò Sirius scagliando un altro incantesimo.
Al Mangiamorte si aggiunsero altri e i ragazzi furono in pochi secondi immersi in una battaglia.
In poco tempo, dell'aria felice e spensierata di poco prima non c'era più traccia: ora c'era solo paura, urla, agitazione e fumo. Tanto fumo che veniva da un edificio in fiamme poco lontano da loro.
«Dove cazzo sono gli Auror?» esclamò James abbassandosi per evitare una maledizione.
«Ti diverti feccia?» ghignò il Mangiamorte attaccandolo di nuovo.
«Mi divertirò molto di più quando ti avrò messo k.o e ti vedrò ad Azkaban!» ringhiò James.
Un'altra esplosione poco lontano da loro li fece sobbalzare di nuovo e voltandosi un attimo videro un enorme quantità di polvere venire dalla strada davanti al pub Tre Manici di Scopa.
«Lily!» gridò James disperato. Riuscì a schiantare il Mangiamorte con cui stava combattendo e si fiondò verso il punto dell'esplosione. Non si riusciva a vedere bene per via della polvere e non fu facile orientarsi, ma quando piano piano l'aria divenne un po più pulita si rese conto che una parte del locale era esplosa. La paura lo invase come se avesse ricevuto una secchiata d'acqua gelata e per un attimo rimase scioccato immobile a guardare quello spettacolo di devastazione. Poi vide una figura muoversi faticosamente tra i detriti mentre Sirius si affiancava a lui.
«Dove sono? Dove sono?! Marlene!» gridò Sirius, e insieme si avvicinarono. Videro una figura incappucciata stesa a terra, mentre Mary usciva dell'enorme buco sul muro del locale, ricoperta di polvere e graffi.
«Mary!» esclamò James correndole incontro e sorreggendola.
«Stai bene? Dove sono le altre?» chiese Sirius.
«Non lo so! Il Mangiamorte ha fatto esplodere la parete e non ci ho capito più niente. Sono stata scagliata in aria e non ho visto dove sono finite le altre» rispose lei tremando.
«Va tutto bene, Mary. Andiamo a cercarle» disse James prendendola per mano.
«Marlene! Lily! Alice! Emmeline!» chiamò Sirius. Un gemito risuonò alla loro destra, mentre una figura incastrata sotto ad un tavolo cercava di liberarsi. I tre si fiondarono subito da quella parte e con un incantesimo di levitazione videro Emmeline e Alice, sporche e doloranti.
«Ragazze!» esclamò Sirius cercando di aiutarle a rialzarsi.
«State bene?» chiese loro James.
«Si stiamo bene. Ammaccate ma bene per fortuna. James dov'è Frank?» esclamò Alice guardandosi intorno.
«Io non lo so Alice, ci siamo separati davanti a Zonko. Stava combattendo» mormorò lui.
«Godric! Devo andare ad aiutarlo! Per favore trovate Marlene e Lily! Pensate a loro! Io vado ad aiutare Frank e gli altri» disse Alice agitata.
«Va bene, ci pensiamo noi» dissero i ragazzi.
«Veniamo con te Ali» esclamò Emmeline correndo fuori insieme alle amiche.
I due ragazzi si guardarono intorno e videro altre persone che a fatica riemergevano dai detriti. Si aiutarono a vicenda a venire fuori da quel caos e ad un certo punto si sentì un flebile «James.»
«Lily!»
Il ragazzo si avvicinò al punto in cui aveva sentito la voce e iniziò a spostare gli oggetti, e poco dopo vide una chioma di capelli rossi spuntate dietro ad un armadio.
«Lily! Sono qui! Arrivo!» esclamò cercando di spostare l'armadio.
Vennero in suo aiuto due ragazzi di Tassorosso del loro anno e insieme riuscirono ad alzarlo, poi James si chinò e prese in braccio Lily portandola fuori.
Nel frattempo anche Sirius era riuscito a liberare Marlene, rimasta sepolta sotto ad una pesante porta di legno e l'aveva portata fuori.
«Lily, stai bene? Dove ti fa male?» chiese lui angosciato.
«Sto bene, James. Sto bene ora» rispose lei faticando affannosamente.
«Non è vero! Non riesci nemmeno a parlare!» esclamò lui.
«No, James davvero. Sto bene. Devo solo riprendere fiato. Quel cavolo di armadio non mi permetteva di respirare bene, ma sto già meglio» lo rassicurò la ragazza accarezzandogli una guancia.
«Lily! Stai bene?» chiese Marlene avvicinandosi in fretta e tenendosi il  braccio sinistro.
«Si sto bene, e tu?» disse lei abbracciandola.
«Bene, tranquilla. Solo un braccio rotto» rispose facendo una smorfia dolorante.
«Ragazze dobbiamo muoverci da qui e trovare gli altri» disse Sirius aiutando Marlene a rialzarsi.
«Hai ragione, ma che ne facciamo dei ragazzini più piccoli? Non possiamo portarli in mezzo ad una battaglia» esclamò Lily mettendosi in piedi.
Si avvicinarono al gruppo di studenti usciti faticosamente dal locale e James disse «allora ascoltatemi per favore. Voi ragazzi più piccoli dovete tornare al castello. C'è un passaggio segreto che dalla cantina di Mielandia porta dritti ad Hogwarts. Passate da lì e andate ad avvisare qualcuno. Fate in fretta. Jeremy, Susan, Mark e Dean accompagnateli voi per favore» aggiunse rivolto al gruppetto del settimo anno di Tassorosso.
Tutti annuirono e sparirono in una via laterale che portava al negozio di dolci. I quattro amici si guardarono e poi si avviarono veloci verso il centro del villaggio, dove lampi di luce annunciavano la battaglia.
«Cugino!» esclamò una voce alla loro destra, e dal fumo uscì una donna, vestita completamente di nero, con i lunghi capelli ricci e mori che le contornavano il viso e l'espressione folle.
«Bellatrix! Immaginavo che ti avrei trovato qui in mezzo a questo schifo» rispose Sirius non appena riconobbe la cugina, e puntandole la bacchetta contro. Lei lo imitò e sghignazzò «non mi sarei persa il divertimento per nulla al mondo!»
«Il divertimento sta per finire, brutta pazza che non sei altro!» ruggì Marlene affiancando Sirius.
«Oh ma sentitela, la ragazzina! Parli come una che sa il fatto suo. Chi sei? Mezzosangue? Sanguesporco? O traditrice?» fece Bellatrix squadrando Marlene.
«Non deve importarti di chi è lei! Stai alla larga!» gridò Sirius parandosi davanti alla ragazza.
«Oh ma che carino! È la tua fidanzatina, Sir? Che dolci» li prese in giro la donna con un finto tono da bambina.
«Credo proprio di aver capito allora chi sei. Un uccellino mi ha detto che il mio adorato parente se la fa con la figlia dei McKinnon. Ho fatto centro vero?» aggiunse con un brillìo malvagio negli occhi.
«Lascia stare lei. È una cosa tra me e te» ringhiò Sirius.
«Bella! Non vorrai mica tenerti tutti i traditori per te?» disse un uomo incappucciato apparso al fianco della donna. Anche con la maschera si capiva chi era, da quella sua odiosa voce strascicata.
«Lucius Malfoy» disse infatti James tra i denti.
«Almeno questa pazza di mia cugina ha le palle di farsi vedere sul viso! Al contrario tuo che devi indossare una stupida maschera per sentirti forte!» lo prese in giro Sirius. Videro l'uomo irrigidirsi un attimo e poi con un movimento fluido far sparire la maschera bianca dal suo viso, rivelando l'espressione disgustata e i lunghi capelli biondo platino.
«Bene, bene, bene. Potter e Black. Gli amichetti del cuore» commentò.
«E queste devono essere le vostre nuove conquiste, vero? Si, mi ricordo di voi. Tu sei Evans, l'amica di Piton. E tu sei la McKinnon, giusto? Che peccato che tua abbia scelto la parte sbagliata, avremmo potuto divertirci un sacco insieme» continuò guardando Marlene e leccandosi le labbra, mentre Bellatrix rideva.
I due Grifondoro si irrigidirono e si pararono di fronte alle ragazze, poi Sirius urlò «non ti azzardare, Malfoy! Stupeficium!»
Il biondo schivò l'incantesimo e subito partì un duello tra Sirius e Bellatrix, e James e Malfoy.
Quando due lampi di luce passarono vicino a James e Sirius, Lily e Marlene si lanciarono in una lotta con altri due incappucciati apparsi dal nulla.
I duelli erano molto serrati e le bacchette fendevano l'aria come spade affilate. Ad un certo punto un urlo disumano spezzò l'aria: Mary era a terra poco distante e si contorceva dal dolore, mentre il Mangiamorte con cui stava combattendo, Rabastan Lestrenge, fratello dei Rodolphus, le puntava la bacchetta contro e le scagliava la Maledizione Cruciatus.
«Mary!» gridò Lily più forte che poteva, ma quell'errore di distrazione le costò caro: il suo avversario l'aveva disarmata.
«Tranquilla Evans, la tua amica è in buone mani con mio fratello» ghignò il Mangiamorte avvicinandosi.
«Tu! Brutto figlio di puttana fallo smettere!» esclamò fiondandosi su Rodolphus cercando di colpirlo in faccia, ma ricevendo in cambio solo un colpo al torace che le mozzò il respiro. Il ragazzo si avvicinò e la prese per i capelli, strattonandola forte e dicendole all'orecchio «devi smetterla di essere così arrogante e sfrontata, Evans. Mi mandi in bestia con questo modo di fare, davvero!»
«Lasciala stare, Lestrenge!》 gridò Sirius avvicinandosi dopo essersi liberato di Bellatrix imprigionandola con delle lunghe catene. Lily si guardò intorno: Mary era ancora sotto tortura; Marlene si era allontanata per andare a fermare un Mangiamorte che stava seminando il panico davanti a Mielandia; James era un po più distante che lottava ancora con Malfoy; di Remus e gli altri non c'era traccia, ma rumori di una battaglia facevano capire che non erano lontani.
«Sirius attento!» esclamò Lily guardando alle sue spalle, ma troppo tardi: Bellatrix era apparsa dietro di lui e lo aveva appena disarmato sorridendo maligna.
«Ben fatto, Rodolphus. Prendiamo questi due e andiamocene, stanno arrivando gli Auror. Andiamo Rabastan, finisci la sanguemarcio e filiamo» disse all'altro uomo mentre prendeva Sirius per i capelli e gli puntava la bacchetta alla gola. Il Mangiamorte annuì, abbassò un attimo la bacchetta e le urla di Mary cessarono, poi sorrise sadico e la puntò di nuovo al petto della ragazza che cercava di rialzarsi.
«Mary! Noooo!» gridò Lily cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo dietro di lei.
Ci fu un lampo di luce verde, e Mary cadde a terra, la paura impressa nello sguardo per sempre.

Eccomi qui finalmente ragazzi!
Le sentite le mie urla isteriche per come è finito il capitolo? 😭😭
Mi sono odiata per questo, credetemi... Ma questo momento sarebbe dovuto arrivare prima o poi e mi serviva un evento così drastico, soprattutto per dare ai personaggi un motivo vero per combattere. Un qualcosa che gli desse la giusta spinta ad agire e penso che solo la morte di uno di loro avrebbe fatto il giusto effetto. E purtroppo tra tutti ho dovuto scegliere Mary. Sto soffrendo con voi, sappiatelo... adoravo Mary e Remus, ma ho scelto lei anche perché credo che le insicurezze di Remus con Tonks negli ultimi libri della saga avrebbero potuto avere delle ragioni più complesse, non solo relative alla licantropia ma anche dovute magari ad un grande dolore provato nel passato. Ovviamente questa è tutta una mia ipotesi, un mio modo di vedere il personaggio. Non c'è nulla di fondato, è tutto nella mia mente!😅
Anzi, mi farebbe piacere sapere che ne pensate di questa teoria, quindi se vi va lasciate un commento. Mi piace leggere i vostri pareri.
E di Lily e Sirius che ne sarà invece? Avete qualche idea? Scrivete anche questo nei commenti 😉
Ma tranquilli, lo scoprirete presto perché ho intenzione di pubblicare il prossimo a breve... perciò rimanete sintonizzati 😅
A presto

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