Capitolo 60: l'Ordine della Fenice

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12 luglio 1978

Era passato quasi un mese dal funerale di Mary e da quando i ragazzi avevano deciso di unirsi all' Ordine e le loro vite procedevano veloci e frenetiche.
James, Sirius, Lily, Alice e Frank erano impegnati a studiare e prepararsi per il test d'ammissione all'Accademia Auror; Marlene si era iscritta al corso di magisprudenza ed Emmeline a quello per diventare guaritrice; Peter lavorava in un negozio di creature magiche a Diagon Alley, non avendo grandi aspirazioni come gli amici; mentre Remus aveva messo da parte ogni sogno che aveva avuto fino alla morte di Mary ed era andato a lavorare al Ghirigoro, il negozio a Diagon Alley.
Lily gli aveva ripetuto più volte che era sprecato per quel lavoro e che Mary si sarebbe infuriata se avesse saputo che stava sprecando la sua vita per lavorare in un negozio di libri, ma ogni volta lui liquidava l'argomento con un gesto della mano.
Alla fine James le aveva detto di lasciar perdere, perché per lo meno aveva un lavoro che lo distraesse un po dal dolore.
E tutti loro erano impegnati con l'Ordine. Il giorno dopo il funerale James aveva scritto a Silente per comunicargli la loro decisione e lui gli aveva detto che dopo un paio di giorni avrebbero partecipato alla loro prima riunione.

Flashback
Silente aveva detto loro di trovarsi tutti a Villa Potter, il luogo più sicuro per potersi smaterializzare tutti insieme senza destare troppi sospetti, e che avrebbero dovuto aspettare che qualcuno dell'Ordine li andasse a prendere. Perciò si erano trovati tutti lì e poco dopo erano arrivati Dorcas e i fratelli Prewett, e a gruppetti si erano smaterealizzati.
Erano arrivati davanti una casa di campagna mezza diroccata e tutti insieme si erano avviati sul vialetto sconnesso.
«Questo è il vostro Quartier Generale? Se il buon giorno si vede dal mattino...» commentò sarcastico Sirius, ma rimase a bocca aperta non appena varcarono il cancelletto sgangherato: l'ambiente intorno a loro era mutato e non si trovavano più davanti una casetta diroccata ma un imponente villa.
«Dicevi amico?» disse Gideon a Sirius battendogli una pacca sulla spalla e ridendo della sua espressione.
«Ora ha più senso» mormorò lui in risposta ed entrò.
Dorcas fece strada in un lungo corridoio dalle pareti bianche ed aprì l'ultima porta sulla destra e i ragazzi entrarono dopo di lei.
Si trovarono in un'ampia sala ben arredata con mobili di legno scuro e un enorme tavolo rotondo al centro. C'erano già diverse persone sparse per la stanza che chiacchierarono tra loro e che si votarono quando i ragazzi fecero il loro ingresso.
«Ah buona sera ragazzi miei» li salutò Silente con un gran sorriso.
«Sarebbero queste le tue reclute Albus? A me sembrano solo dei ragazzini!» ringhiò Malocchio Moody scrutandoli torvo.
«Si, siamo i ragazzini che hanno tenuto testa ai Mangiamorte ad Hogsmede. È sempre un gran piacere rivederla signor Moody» rispose Sirius offeso.
Gideon scoppiò in una risata che dovette camuffare con della tosse finta e persino Silente accennò un sorriso.
«Ah si mi ricordo di voi... siete quelli che credevano che tre anni sono troppi per diventare un Auror. Bè vedremo innanzitutto quanti di voi superano il test d'ingresso e poi ne riparliamo. Ma sappi che ti tengo d'occhio Black, non mi piace la tua sfacciataggine» sbottò Moody.
«Bene, venite avanti ragazzi e prendete posto. Stiamo per cominciare» disse Silente interrompendo subito quella discussione. Si sedettero tutti intorno al tavolo e Marlene borbottò a Sirius «complimenti! Discutere con il tuo futuro capo ancor prima di entrare all'Accademia! Penso sia un record.»
James accanto a lei scoppiò a ridere, mentre Sirius ghignava e rispondeva «oh mi amerà, ne sono sicuro. Deve solo vedere di cosa siamo capaci e si ricrederà. E comunque non ho intenzione di farmi trattare come un ragazzino dopo quello che ho passato.»
In quel momento la porta si aprì di nuovo ed entrarono la professoressa McGranitt e un uomo di mezza età dall'aspetto molto gentile.
Quando ebbero preso posto anche loro, Silente cominciò «allora, buona sera a tutti amici miei. Siamo qui sta sera per conoscere le nostre nuove reclute, aggiornarle sulla situazione e discutere degli ultimi sviluppi.
Dunque questi sono: Sirius Black, Marlene McKinnon, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Emmeline Vance, Alice Prewett, Frank Paciock e Peter Minus. Sono freschi di diploma e so che penserete che sono solo dei ragazzi, ma nessuno di noi alla loro età aveva già affrontato e patito quello che hanno subìto loro, perciò io li ritengo degni di unirsi a noi e aiutarci nella nostra causa.
Ragazzi, vi presento gli altri membri che non conoscete: Dedalus Diggle, lavora al Wizengamot; Benjy Fenwick è un Auror; Edgar Bones, guaritore del San Mungo; Sturgis Podmore e Caradoc Dearborn lavorano entrambi al Ministero; Elphias Doge, un mio caro amico; Aberfoth, mio fratello e proprietario del pub La Testa di Porco a Hogsmede. Gli altri li conoscete tutti.»
I ragazzi e i membri dell'Ordine si scambiarono cenni di saluto mentre venivano nominati e, dopo una pausa Silente riprese a parlare.
«Ora, come vi avevo già anticipato, noi cerchiamo di agire nella massima riservatezza e senza attirare l'attenzione del Ministero su di noi. Sappiamo che ci sono degli infiltrati di Voldemort e non possiamo fidarci di molti. Il nostro compito è quello non solo di radunare e convincere più persone possibili ad unirsi alla nostra causa, ma anche quello di fare tutto il possibile per fermare Voldemort e i Mangiamorte. Non vi nascondo che si sta rivelando un'impresa molto ardua. Come vi dicevo, Voldemort ha infiltrati ovunque e quindi dobbiamo muoverci con molta cautela, e per ogni persona che riusciamo a convincere Voldemort ne fa passare due dalla sua parte. Ovviamente gli riesce più facile non solo perché ha un numero di seguaci molto elevato, ma soprattutto perché usa metodi molto convincenti come la Maledizione Imperius, le minacce e la paura. Tutte cose che noi non abbiamo la minima intenzione di usare. Per di più dispone del controllo di molte creature oscure, come vampiri, lupi mannari e giganti.»
Detta così, ai ragazzi la situazione apparve persino più nera di quanto avessero immaginato.
«Ma non temete, abbiamo messo a segno alcune mosse fondamentali: tanto per cominciare abbiamo dalla nostra molti Auror importanti, e abbiamo membri in quasi tutti i posti rilevanti del mondo magico, cosa che ci permette di avere il controllo della situazione generale ed intervenire tempestivamente. Ora lascio la parola ad Alastor che ha da dirci una cosa molto importante» concluse Silente facendo poi cenno a Moody di prendere la parola.
«È già da qualche giorno che al Dipartimento Auror girano delle voci, confermate dal Ministro questa mattina stessa e che leggeremo domani sulla prima pagina del Profeta: da oggi in poi gli Auror avranno il permesso di usare le maledizioni senza perdono sulle persone sospettate di essere in combutta con Voldemort. E intendo tutte le maledizioni. Questo vuol dire che siamo autorizzati ad uccidere, cosa mai successa prima d'ora» li informò l'Auror, preoccupato.
«Siete autorizzati ad uccidere?! Ma così si rischia di uccidere delle persone innocenti! E poi ci abbasseremmo allo stesso livello dei Mangiamorte!» esclamò Alice orripilata.
«Hai centrato perfettamente il punto, signorina Prewett. Questa mossa non gioverà a nessuno se non a Voldemort: gli basterà un infiltrato nel dipartimento per far fuori chi vuole senza ripercussioni. Per fortuna una buona parte degli Auror sono dalla nostra come potete vedere e stanno lavorando per convincere gli altri che questa situazione è sbagliata» disse Silente.
«Esatto. Ma il problema non è solo questo: Crouch, il capo del Dipartimento per l'Applicazione della Legge della Magia, sta instaurando un vero regime di terrore. Non so se la gente abbia più paura di lui o di Voldemort ormai! Sbatte ad Azkaban chiunque sia minimamente sospettato di essere un Mangiamorte, spesso anche senza processo, e se la prende con chiunque provi ad andare contro di lui. Questo è un altro motivo per cui fatichiamo a convincere le persone. Sta diventando un'ossessione per lui ormai e la situazione sta diventando pericolosa» disse Dorcas seria.
Calò un attimo di silenzio in cui tutti rifletterono sulla gravità della situazione, poi Silente parlò di nuovo «dobbiamo essere più furbi e astuti di loro. Parlate con le persone giuste, assicuratevi che siano fidate e diffondete il nostro messaggio. Nel frattempo, ecco i turni delle ronde di questo mese, se avete problemi ditelo e li risolveremo. E prima di andare, ragazzi mostrateci per favore i vostri patronus, li usiamo per comunicare.»
Così uno ad uno evocarono i propri patronus in modo che gli altri imparassero a riconoscerli.
«Prima che ce ne andiamo tutti io avrei una cosa da dire» disse Remus ad alta voce, alzandosi in piedi.
I membri dell'Ordine lo guardarono curiosi, mentre James, Lily e Sirius si agitarono.
«Io ho una confessione da fare...» iniziò il ragazzo, ma venne interrotto da James che esclamò «Remus non è necessario! Non devi per forza.»
«Si che devo James! Queste persone hanno il diritto di sapere!» ribatté lui, deciso.
«Ma...»
«Niente ma, James! È la mia vita e decido io! Ascoltate tutti per favore: lo capirò se alcuni di voi non vorranno starmi vicino o non vorranno fare le ronde con me, perciò parlate sinceramente, sono abituato ai giudizi degli altri...»
Si fermò un attimo per cercare di prendere coraggio e Gideon disse, per cercare di smorzare la tensione «ehi amico, quanto sei serio! Neanche fossi un lupo mannaro!»
Alcuni dei presenti risero, ma il volto di Remus impallidì e gli amici si agitarono sulle sedie senza sapere che fare.
Calò il silenzio nella stanza e poi Caradoc mormorò «sei un lupo mannaro?»
Remus lo guardò negli occhi e poi rispose sconsolato «si, sono un lupo mannaro. Sono stato morso quando avevo cinque anni. Mio padre aveva fatto un torto ad un lupo di nome Fenrir Grayback e quello si è vendicato su di me. Da allora ad ogni luna piena mi trasformo. Se non fosse stato per il professor Silente, non avrei mai potuto frequentare la scuola. Lui ha trovato un modo per farmi affrontare le trasformazioni in modo da non mettere in pericolo i miei compagni e così sono riuscito ad arrivare ai M.A.G.O senza che quasi nessuno sapesse di me.»
«Si, sei arrivato al settimo anno e con ottimi risultati direi!» aggiunse la professoressa McGranitt con orgoglio.
«Grazie professoressa. Comunque, ho ritenuto giusto che tutti voi foste messi al corrente, e come vi dicevo prima se qualcuno avesse qualche problema lo capisco, possiamo fare in modo di non capitare negli stessi turni o...»
«Io non credo che sia necessario, ragazzo» lo interruppe dolcemente Elphias Dodge.
«Già, se siamo tutti in questa stanza è proprio perché siamo diversi dai Mangiamorte e non abbiamo certo questi pregiudizi!» esclamò Edgar Bons e tutti annuirono.
«Certo, questo non vuol dire che ci verrà voglia di tenerti compagnia durante la luna piena, ma credo di parlare per tutti quando dico che ci fa piacere averti con noi» disse Fabian facendo sorridere e annuire tutti.
Remus era così sorpreso ed emozionato che non riusciva nemmeno a parlare, così Lily gli strinse la mano e gli fece un sorriso d'incoraggiamento, lui alzò la testa e disse «grazie, grazie mille a tutti voi, davvero!»
Fine flashback

Quella mattina fu una di quelle rare volte in cui i ragazzi di Villa Potter riuscirono a ritrovarsi tutti insieme. Tra i corsi, il lavoro di Remus, lo studio e le ronde non erano molti i momenti in cui riuscivano a stare insieme in tranquillità. Perciò quella mattina a colazione i signori Potter ebbero molta compagnia. Euphemia aveva detto all'elfa di preparare in veranda visto che era una bellissima mattinata e così alle dieci erano tutti seduti fuori a mangiare e scherzare.
James e Sirius cercavano di tenere Remus sempre impegnato e di buon umore così che soffrisse un po meno, e con lo scorrere del tempo il ragazzo si stava pian piano riprendendo.
Anche se soffriva costantemente e c'erano momenti in cui cadeva in una sorta di depressione, le cose stavano leggermente migliorando.
Remus stava giusto raccontando ai signori Potter, Lily e Marlene alcuni aneddoti divertenti sui due Malandrini, quando quattro gufi planarono verso di loro e atterrarono sul tavolo rovesciando una caraffa di succo di zucca e un piatto di biscotti.
«Oh mio dio i risultati degli esami!» urlò Lily alzandosi di scatto.
Tutti e cinque i ragazzi fissavano i gufi con uno sguardo terrorizzato, così Fleamont esclamò «bè che fate non li aprite? Tutta quella fatica e non volete nemmeno sapere come sono andati?»
James e Sirius si scambiarono un occhiata, poi James deglutì e sfilò due lettere dall'allocco davanti a lui e ne passò una a Sirius.
Poi Remus si fece coraggio e fece lo stesso.
«Forza ragazze tocca a voi» disse Euphemia esortando le due giovani ad aprire le lettere.
«Urca!» esclamò James con un gran sorriso.
«Che c'è? Sei andato male?» chiese Lily preoccupata.
Poi James scoppiò a ridere e disse «macché! Tutti Eccezionale tranne un Oltre Ogni Previsione in Pozioni e uno in Storia della Magia!»
«Stessa cosa anche per me!» esclamò Sirius battendo il cinque all'amico.
«Oh i miei ragazzi! Bravissimi!» disse Euphemia commossa e abbracciandoli forte.
«E bravi i miei ragazzi! Complimenti! E voi donzelle? E tu Remus?» chiese Fleamont sorridendo contento.
«Tutti Eccezionale tranne Pozioni, Oltre Ogni Previsione» urlò Remus quando si fu ripreso dallo shock.
«Stessa cosa di James e Sirius anche io!» esultò Marlene ridendo.
«Lily?» chiese James titubante e tutti si zittirono, poi lei lo guardò negli occhi, sorrise imbarazzata e mormorò «tutti Eccezionale.»
«Bravissima Lily!»
«Non ne avevamo dubbi, Evans» la prese in giro Sirius facendo ridere gli altri.
«Sirius! Lasciala stare! Sei stata bravissima tesoro» esclamò Euphemia contenta.
«Dobbiamo festeggiare! Betsy prepara un pranzo con i fiocchi! Oggi festeggiamo i nostri fantastici ragazzi che si sono diplomati con dei voti eccellenti!» gridò Fleamont affacciandosi alla porta della veranda.
E mentre si complimentavano uno con l'altro, felici e sereni come non lo erano da un po, James abbracciò forte Lily e all'orecchio le sussurrò «i tuoi genitori sarebbero fieri di te.»
Lei lo strinse forte e nascose il viso nell' incavo del suo collo per nascondere una lacrima sfuggita al suo controllo.
«Grazie James» mormorò.
«Propongo un bel brindisi alla qui presente Evans! Senza la quale non avremmo avuto questi bei voti, soprattutto in pozioni e storia della magia» disse Sirius sorridendo felice e alzando il suo bicchiere in direzione di Lily.
Lei si asciugò il viso e sorrise radiosa mentre gli altri dicevano «a Lily!»
E poi bevvero tutti insieme.
Quella fu una di quelle rare mattine in cui si sentirono ancora dei ragazzi normali, senza alcun peso sulle spalle e senza altri pensieri se non la felicità per i risultati degli esami per cui si erano preparati per sette anni.
Purtroppo non ne vissero molti altri di questi momenti spensierati.
La vita vera li attendeva e non avrebbe fatto sconti a nessuno.

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