Capitolo 94: «Non smettere mai di lottare, promettimelo»

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Maggio 1981

I mesi che seguirono la scomparsa dei signori Potter furono davvero cupi e tristi per i ragazzi.
La perdita dei genitori fu davvero un duro colpo sia per James che per Sirius, ma anche per Lily e Marlene.
L'idea di non poter più parlare con loro, di pranzare tutti insieme a Villa Potter, di non poter ridere e scherzare insieme... avevano lasciato un enorme vuoto che nessuno avrebbe mai potuto colmare.
Euphemia e Fleamont si erano presi cura di tutti loro, avevano donato amore e affetto incondizionato non solo al loro adorato figlio, ma anche agli altri. Non si erano tirati indietro davanti alle difficoltà, erano stati vicini ai ragazzi in ogni brutto momento, con delicatezza e rispetto, senza essere mai invadenti.
Fu davvero dura per loro abituarsi all'assenza e al vuoto lasciato dai signori Potter, ma la situazione generale li teneva abbastanza impegnati da riuscire a tirare avanti.
Tra il lavoro e gli impegni con l'Ordine della Fenice, i momenti per rimuginare sul dolore della perdita non erano mai tanti. E così si ritrovarono con l'estate alle porte senza che neanche se ne rendessero conto. James e Lily si erano da poco trasferiti in una casetta a Godric's Hallow, il villaggio abitato sia da babbani che da maghi e streghe. Avevano preso la decisione di andarsene da Londra dopo un violento attacco avvenuto nel quartiere dove abitavano. Pensando di essere più al sicuro, se ne erano andati dalla città per cercare un po di tranquillità nel piccolo villaggio di Godric's Hallow.
Sirius e Marlene avevano deciso che si sarebbero sposati in settembre. Non si erano sentiti di farlo prima, avevano deciso di aspettare qualche mese per rispetto nei confronti di Euphemia e Fleamont. Non riuscivano a pensare di organizzare una festa poco dopo la loro scomparsa e quando erano ancora tutti in lutto. Nonostante James gli avesse detto che era sicuro che i suoi genitori sarebbero solo stati contenti di sapere che si erano sposati, i due ragazzi avevano comunque voluto aspettare.
Sirius sapeva che il suo amico aveva ragione, ma gli aveva detto che non voleva fare le cose di fretta e che avevano aspettato anni, qualche mese in più non avrebbe fatto la differenza. Proprio non se la sentiva di celebrare un matrimonio subito dopo la scomparsa dei suoi genitori.
Con il tempo comunque avevano iniziato i preparativi per il matrimonio che, come quello di James e Lily, si sarebbe tenuto a Villa Potter.
Quel pomeriggio Sirius era fuori per una missione con l'Ordine -avevano ricevuto una soffiata su un possibile nascondiglio di un mangiamorte-, mentre Marlene era a casa da sola avendo lavorato la mattina.
Stava riguardando dei documenti di un caso a cui stava lavorando ormai da qualche settimana. Era da un po ormai che aveva il sospetto che il suo capo, un pezzo importante nel Dipartimento dell'Applicazione della Legge della Magia, avesse dei rapporti con i Mangiamorte. Le era capitato di ascoltare qualche stralcio di conversazione qua e là che le avevano messo la pulce nell'orecchio, e così aveva iniziato a fare delle indagini per conto suo.
Sapendo che ormai le spie di Voldemort erano ovunque, si era tenuta per lei i suoi sospetti, parlandone solo con Sirius, James e Lily. Da quello che aveva potuto supporre, l'uomo passava informazioni ai Mangiamorte riguardo alcuni casi e in più, secondo Marlene, aveva anche fatto sparire alcuni documenti importanti riguardanti le morti dei fratelli Prewett. Essendo un caso ancora irrisolto e che pesava molto sulle spalle dei ragazzi e di tutto l'Ordine, Marlene era decisa a scoprire che cosa stesse tramando il suo capo e quanto fosse coinvolto con i Mangiamorte.
Era così concentrata a leggere per la milionesima volta il rapporto sull'omicidio di Gideon e Fabian, che ci mise qualche minuto prima di rendersi conto che un gufo picchiettava contro la finestra già da un po. Lasciò il foglio sul tavolo della cucina dove era seduta e su cui erano sparsi una montagna di altri documenti, e si alzò per andare a prendere la lettera dalla zampa dell'animale.
Poi richiuse la finestra e aprì la busta.
Riconobbe subito la calligrafia perfettamente ordinata e raffinata di sua madre. L'istinto per un attimo le disse di appallottolare il foglio e fregarsene, visto che erano mesi ormai che non aveva più notizie dei suoi genitori, ma si costrinse a fare un bel respiro e a leggere la lettera dicendosi che ormai era un'adulta e doveva comportarsi come tale.
Così inizio a leggere:

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