28 novembre 1977
Erano passati un po di giorni dal fine settimana a Hogsmede e il gruppo del settimo anno non era mai stato così unito. L'inizio della relazione tra Lily e James aveva fatto un enorme scalpore in tutto il castello. Ovviamente anche la relazione tra Sirius e Marlene non era passata inosservata e non si faceva che parlare anche di loro.
Quella sera erano tutti in Sala Comune, davanti al fuoco, che chiacchieravano del più e del meno. Era già tardi ed erano rimasti solo loro, quando Sirius e Peter tornarono con delle bottiglie di whisky e un sorriso malandrino stampato in faccia.
«Ehi ce l'avete fatta! È un sacco che vi aspettiamo!» disse James quando loro presero posto insieme agli amici. Sirius tirò fuori dei bicchieri, e Peter disse «abbiamo avuto qualche problema con Gazza. Quel magonò continuava a spuntare fuori dappertutto. Abbiamo dovuto seminarlo.»
«Già, ma ce l'abbiamo fatta» continuò Sirius passando i bicchieri agli amici. Lily, che era abbracciata a James con la testa sul suo petto, alzò la testa e chiese «ma dove riuscite a prendere sempre l'alcool?»
«Questi sono segreti dei Malandrini, Evans. Non possiamo rivelarli» rispose Sirius sorridendo e facendole un occhiolino. Lei alzò gli occhi al cielo e guardò James, che sorrise e disse «ha ragione Felpato, Lily. Non possiamo svelare i segreti del mestiere.»
Lei sbuffò di nuovo ma prese il bicchiere che il moro le porgeva.
«Bene ragazzi, voglio fare un brindisi: a questo nostro ultimo anno, che sarà fantastico e che so che sarà l'inizio di una fantastica amicizia che durerà per sempre» esclamò James alzando il bicchiere. Tutti lo guardarono sorridendo e poi fecero tintinnare i bicchieri e bevvero.
Li riempirono di nuovo, poi Sirius si alzò e disse «io brindo alle ragazze, che si sono dimostrate all'altezza, anzi a volte anche superiori, dei Malandrini. E che in alcuni casi sono riuscite ad entrare nei nostri cuori come nessuno aveva mai fatto.»
Si soffermò con lo sguardo su Marlene, seduta sul divano tra Lily e Emmeline, e lei arrossì un po'.
Le ragazze fecero degli urletti di vittoria ed alcune esclamarono «sii!»
Si sorrisero di nuovo e svuotarono i bicchieri per la seconda volta. Li riempirono ancora, e questa volta fu Lily a prendere la parola, un po commossa dalle parole dei ragazzi, e disse «io brindo a voi tutti. Ad ognuno di voi. Per esserci sempre, per essere degli amici meravigliosi e per essere la mia famiglia. E vi prometto che anche se ci sarà una guerra io ci sarò sempre, per tutti e per qualsiasi cosa. Anche se ci sarà una guerra per me sarete sempre la mia famiglia e anche se dovremmo essere costretti ad allontanarci sarete sempre nel mio cuore.» Erano rimasti tutti senza parole, commossi dal discorso di lei. Alzarono in silenzio i bicchieri e li fecero tintinnare e bevvero. Poi Emmeline parlò «promettetemi che qualunque cosa accada noi rimarremo fedeli a noi stessi e alla nostra amicizia. Promettetemi che qualunque cosa accada ci proteggeremo a vicenda, e che faremo tutto quello che è in nostro potere per far si che l'oscurità non abbia la meglio.»
Li guardò uno per uno, con lo sguardo serio e determinato, e gli altri fecero lo stesso, poi Marlene l'abbracciò e disse «lo prometto.» «Anche io lo prometto» mormorò Lily. E ad uno ad uno tutti imitarono le ragazze.
James strinse a sè Lily ancora più forte e lei lo guardò negli occhi: capiva quello che le stava dicendo silenziosamente. Le stava promettendo che non l'avrebbe abbandonata mai, e che sarebbero stati insieme per sempre.
Poi Sirius batté le mani e disse «va bene ragazzi, abbiamo bisogno di alleggerire un po la tensione. Facciamo un gioco?»
Tutti annuirono, perché sebbene fosse stato un bel momento ed erano tutti emozionati dalle parole che si erano scambiati, avevano davvero bisogno di rilassarsi. In fondo erano solo dei ragazzi.
«Che gioco?» chiese Mary.
«Allora, ognuno di noi dice una cosa che ha fatto o che gli è capitata, e se c'è qualcun'altro a cui è successa la stessa cosa, bevono» spiegò Sirius ghignando malandrino.
«Va bene comincio io» si propose James entusiasta.
«Al secondo anno avevo una cotta per Emmeline» lei lo guardò arrossendo e lo vide bere insieme a Remus e Peter.
«Bene, vado io. Una volta ho visto la McGranitt in camicia da notte» disse Remus rabbrividendo e facendo scoppiare a ridere tutti. Peter, Sirius e James bevvero con lui. Poi Peter alzò il bicchiere e borbottò «al quinto anno ho avuto una cotta per Lily.»
Diventò dello stesso colore dei capelli di lei e lanciò un occhiata a James, che lo guardava stupito. Non ne sapeva niente perciò ne rimase un po scioccato. Poi bevvero entrambi. Lily, guardando divertita il suo ragazzo, chiese «e così è dal quinto anno che hai una cotta per me?»
Lui sorrise e rispose «una cotta per te? Io sono innamorato di te dal primo giorno che ti ho vista, Evans.»
Lily diventò rossa come un peperone e tutti sorrisero soddisfatti sapendo che era la verità. James prese il bicchiere e, dopo averci pensato su, disse «una volta mi sono ubriacato così tanto da non riuscire più a ricordarmi il mio nome.»
Tutti sorrisero e bevvero.
«Ehi allora non siete così perfettine come sembrate!» esclamò Sirius rivolto alle ragazze. Loro sorrisero colpevoli e Remus chiese «perché non vi abbiamo mai visto ubriache?» «Perché noi al contrario vostro non lo facciamo davanti a tutta la casa di Grifondoro. Noi ci ubriachiamo tra di noi in modo che se facciamo o diciamo qualcosa di imbarazzante nessuno lo saprà mai» rispose Alice, superiore. Le altre annuirono soddisfatte e i ragazzi le guardarono ammirati. Loro si ubriacavano sempre durante le feste in Sala Comune e davano sempre un gran spettacolo di loro facendo cose imbarazzanti. Non che fossero gli unici, ovviamente, anche molti altri ragazzi facevano lo stesso. Continuarono così fino a molto tardi e ormai molti di loro non erano più in grado di formulare frasi di senso compiuto. Alla fine, Lily dormiva a bocca aperta in braccio a James che dormiva a sua volta, con gli occhiali storti e la bocca spalancata. Emmeline, Alice e Mary stavano sdraiate sul tappeto davanti al fuoco guardando il soffitto pieno di disegni e dicendo cose assurde tipo «quel disegno sembra Lumacorno che suona la tromba.»
E ridevano fino alle lacrime.
Remus dormiva per terra, Peter e Frank invece giocavano a scacchi magici inventando le regole tipo «Frank ora la mia Torre mangerà il tuo alfiere perché gli sta antipatico.»
«Bene allora il mio cavallo abbatterà la tua Torre perché secondo me è troppo alta.»
E Sirius e Marlene erano presi da un attacco di baci in un angolo della sala, e nessuno sembrava farci caso. Sembrava che si volessero divorare a vicenda vista la foga con cui si baciavano.
Verso le quattro Frank decise che era ora di andare in dormitorio visto che aveva una forte nausea e non sapeva se sarebbe riuscito a resistere ancora. Così chiamò Alice e disse «amore, andiamo a dormire dai.»
«E dai Frankie non vedi che ho da fare? Sto finendo di analizzare con le ragazze l'architettura di questa stupenda sala» rispose lei seriamente, somigliando ad un critico d'arte.
«Ma si Frank, è importante» si lamentò Mary mettendo il broncio. Il ragazzo capì che da solo non ce l'avrebbe fatta così chiamò Lily e James che si alzarono di malavoglia e incominciarono a far alzare gli altri.
«Ehm, prima che voi due facciate un bambino qui davanti a noi, sarà meglio che andiamo a dormire» disse James rivolto al suo migliore amico ancora incollato alla bionda.
«Ramoso lasciaci in pace. Non vedi che discutiamo di cose importanti?» rispose lui riprendendo poi a baciare la ragazza.
«Felpato, muoviti e andiamo a dormire. Domani potrete riprendere il discorso.»
Ma i due nemmeno lo sentirono così Lily venne in suo aiuto e con voce imperiosa sbottò «Marlene McKinnon alzati subito e andiamo a letto. Ora!»
La ragazza sobbalzò, si alzò di scatto inciampando e finì addosso a James, che essendo distratto cadde steso a terra con lei sopra. Scoppiarono a ridere e Marlene disse «oh scusami James. La tua ragazza mi ha così spaventata che mi si sono intrecciati i piedi.»
Ad un tratto una cuscinata le arrivò dietro la testa, e mentre si girò a guardare da chi veniva una voce esclamò «ehi giù le mani dal mio uomo McKinnon!»
Era Lily e aveva ancora un cuscino in mano, mentre lei si alzava. Subito un altro arrivò in faccia a James e la voce di Sirius tuonò «sì, giù le mani dalla mia donna Ramoso!»
Il ragazzo ancora steso a terra prese il cuscino che gli era stato tirato, in un attimo si alzò e prese a prendere a cuscinate l'amico che si difese prendendo un altro cuscino.
«Ma zitto cane pulcioso» disse. A quel punto anche Marlene ne aveva rimediato uno e aveva colpito Lily. In un attimo prese via una vera e propria guerra tutti contro tutti perché anche gli altri si armarono di cuscini e si buttarono nella mischia.
Solo quando erano tutti esausti e senza fiato si ributtarono sulle poltrone e sui divani, con dei grandi sorrisi divertiti sul volto.
«Credo di non essermi mai divertita tanto» disse Lily.
«Già nemmeno io» rispose Marlene sorridendo.
Ripresero fiato per un po, poi Mary disse «va bene ora dovremmo proprio andare a letto.» Tutti annuirono e si alzarono. Si diedero la buona notte e andarono finalmente a dormire, sfiniti ma contenti.
Quella che era nata tra loro era veramente un'amicizia destinata a durare per sempre. La guerra imminente e le brutte cose che leggevano continuamente sui giornali avevano sicuramente contribuito ad avvicinarli, ed avevano insinuato in loro il bisogno di sentirsi uniti. Di sapere che non erano soli.
Perché quelle parole che si erano detti non erano campate in aria, o dettate dall'alcool, ma venivano veramente dal loro cuore. Sapevano che sarebbero dovuti scendere a combattere prima o poi e tutti ne avevano paura, anche se non volevano darlo a vedere. Ma erano sicuri che l'amicizia e l'amore sarebbero riusciti a tenerli insieme. Speravano con tutto il cuore che quei sentimenti avrebbero tenuto lontane le tenebre che aleggiavano intorno a loro come un fumo denso. Che i loro cuori puri sarebbero rimasti tali, perché tutti sanno che davanti all'oscutità spesso anche i cuori più puri cedono. E si aggrappavano a questa debole speranza, andando avanti nella loro vita e sperando che il momento di combattere arrivasse il più tardi possibile.
Ma purtroppo non avrebbero avuto molto tempo per vivere le loro giovani vite. Non lo sapevano, ma nessuno di loro era destinato alla vecchiaia. La loro generazione sarebbe stata quella più colpita dalla guerra. Purtroppo proprio per la loro giovane età e per i loro cuori puri sarebbero stati toccati personalmente da essa. Perché si sa, i giovani tendono ad essere più agguerriti, più incoscienti e tendono a difendere i loro ideali e le loro cause con maggiore intensità e forza dei vecchi.
E sarà questo a spingerli a combattere: il sogno di un mondo migliore da lasciare ai propri figli e alle generazioni future, dove non ci sarebbe stata l'oscurità, e nessun pazzo omicida con ideali assurdi a minacciare le loro vite. Per questo verranno ricordati come degli eroi, perché nonostante tutto diedero tutto, persino le loro vite, per difendersi e sconfiggere il male.
E anche se è triste, il loro sacrificio sarà indispensabile per sconfiggere l'oscurità. Anche se è triste sapere che dei ragazzi non avranno la possibilità di realizzare i propri sogni e di vivere la vita che vorrebbero, purtroppo è la realtà. Perché la guerra spazza via tutto: sogni, desideri, amori, amicizie e vite.Ciao a tutti ragazzi!!! Scusate davvero per essere sparita per un po, ma queste vacanze sono state un po movimentate e non ho avuto molti momenti di tranquillità 😁
Ma eccovi qui il capitolo... avevo pensato di scrivere qualcosa di divertente e tranquillo, ma la parte romantica e masochista di me prende sempre il sopravvento e scrivo senza nemmeno rendermene conto!😅 però è un capitolo abbastanza soft dai... quindi fatemi sapere che ne pensate e se vi sta piacendo la storia...
Un bacio e buona estate a tutti!😘
STAI LEGGENDO
Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...