Capitolo 21: Nuove coppie

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19 novembre 1977
Appena pranzato, Sirius e Marlene partirono per andare ad Hogsmede. Quando furono al portone si misero in fila per farsi controllare da Gazza e Sirius si perse un attimo ad ammirare la ragazza accanto a lui. Si era cambiata prima di uscire e invece della solita divisa scolastica indossava una gonna di jeans scura a vita alta, con sopra un maglione stretto bianco a collo alto che le metteva in risalto le forme. Con il fatto che indossavano sempre le divise i corpi delle ragazze erano sempre molto nascosti, e solo in queste rare occasioni i ragazzi potevano ammirarle nella loro bellezza. Perché quel giorno, per Sirius, Marlene era la ragazza più bella della scuola. Aveva lasciato i capelli sciolti, visto che di solito li teneva legati per stare più comoda, ma aveva tirato indietro le due ciocche ai lati del viso in modo da averlo  più scoperto. Ai piedi aveva un paio di stivaletti bassi e a lui sembrò ancora più minuta del solito, ma questo la rendeva ancora più attraente. Sirius apprezzò il fatto che avesse solo un leggero filo di trucco.
Odiava quando le ragazze si mascheravano con tanto trucco, lui preferiva guardarle come erano in realtà.
Anche Marlene lo guardò quando Gazza lo fece avanzare per controllarlo: indossava dei jeans stretti con sopra un maglione blu scuro e ai piedi un paio di sneakers bianche. Era veramente il ragazzo più bello di Hogwarts, e quel giorno era li con lei, pronto per un appuntamento. Ancora le sembrava assurdo. Fu solo quando Sirius la chiamò che lei si riscosse da quei pensieri.
«Ti sei imbambolata?» le sorrise lui camminando.
«Scusa ero soprappensiero» rispose lei arrossendo leggermente.
Per un po' passeggiarono in silenzio.
Ad un tratto sentirono delle voci dietro di loro sghignazzare e chiacchierare ad alta voce.
«Ma guarda guarda, è proprio vero che Dio li fa e poi li accoppia. Due traditori del proprio sangue che se ne vanno per un appuntamento romantico ad Hogsmede. Che c'è Black, avevi finito le ragazze nel castello? Per questo sei passato alle ragazzine viziate?»
Era Rodolfus Lestrenge, con tutto il gruppo dei serpeverde al seguito: Piton, Mulciber, Narcissa Black, Daphne Greengrass e... Regulus Black, il fratello di Sirius. Tutti scoppiarono a ridere alle sue parole e Sirius si voltò a guardarli con odio.
«Non sono affari tuoi con chi esco io, Lestrenge. E di certo Marlene è dieci volte meglio delle oche con cui esci tu» disse rivolto alle ragazze Serpeverde. Subito il gruppetto si infuriò e stavano tirando fuori le bacchette quando Lestrenge disse «buoni, buoni ragazzi. Non perdete tempo con questa feccia, non ne vale la pena di finire a pulire i cessi per loro. Avremo modo di dimostrargli chi è che comanda, un giorno o l'altro.»
Gli altri lo guardarono e rimisero via le bacchette, poi avanzarono per superarli e a quel punto Mulciber passò accanto a Marlene e le disse all'orecchio «dovresti togliere quella sporca divisa e mostrarti più spesso McKinnon, o magari potrei farlo io come ho fatto con la tua amica sanguesporco.»
Sirius scattò per dargli un pugno, ma lui aveva già fatto un passo indietro per schivarlo e Marlene si mise in mezzo per fermarlo mettendogli le mani sul petto e dicendo «Sirius, calmati. Lascialo stare, è solo un porco schifoso, come minimo anche impotente.»
Lui sbiancò per diventare bordeaux subito dopo, e sbottò «brutta piccola troietta da quattro soldi! Questa me la paghi!»
Stava per avvicinarsi quando Sirius si parò davanti alla ragazza e Lestrenge fermò il Serpeverde dicendo in tono autoritario «Mul piantala ho detto. Lascia stare questi due perdenti e andiamocene. Stanno arrivando i professori.» E lo spinse via.
Sirius era furioso e ansimava come se avesse corso, mentre Marlene lo teneva per un braccio.
Quando il gruppetto si fu allontanato abbastanza, Sirius si voltò a guardarla e le chiese «stai bene?»
Lei annuì e lui si calmò un po. Le diede un lungo bacio sulla fronte e ispirò il profumo dei suoi capelli per calmarsi. Poco dopo si staccarono e si sorrisero, per poi riprendere a camminare.
«Cerca di non andare in giro da sola d'ora in poi. Non mi piace come ti guarda quello e credo proprio che non gli sia piaciuto che tu l'abbia chiamato impotente» la mise in guardia il ragazzo.
«Già, non è stata una grande mossa, ma penso sia la verità. Gli uomini che vogliono avere il controllo e dominare di solito è perché devono colmare qualche mancanza. Ha sempre quella faccia da pervertito quando guarda le ragazze, specialmente quelle che lui ritiene inferiori»disse con una faccia schifata.
«Perché tu non c'eri quella sera che abbiamo trovato Lily. Aveva negli occhi una strana luce, era così eccitato dal fatto che lei fosse sottomessa. Ti giuro che se non lo avesse colpito James lo avrei fatto io, e se poi non fossi stato così preoccupato per Lily gli avrei dato il colpo di grazia. Ero così furioso che avrei potuto ucciderlo a mani nude. Odio chi si approfitta delle ragazze. E non mi aspettavo di trovare quella scena: quando James mi ha detto che era con loro ci aspettavamo di trovarli a duellare, non pensavo certo che volessero... Per fortuna che James è così innamorato da cercarla sempre, e quando non l'ha trovata ha capito che doveva essere successo qualcosa. Altri cinque minuti e Lestrenge lo avrebbe fatto.»
Lei rabbrividì al pensiero di quello che aveva passato l'amica e mormorò «un po capisco quello che deve aver provato Lily, anche a me è successa una cosa del genere, anche se meno violenta.»
Sirius si bloccò per guardarla e lei fece un gran sospiro prima di cominciare a raccontare «sai, Marcus era un tipo molto prepotente e possessivo, e quando decideva una cosa io dovevo obbedire e basta. Se voleva che andassi a letto con lui non potevo rifiutare, e di solito cedevo quasi subito perché lui mi faceva sentire talmente uno schifo che mi sentivo io quella sbagliata. L'ultima sera prima della fine della scuola lui voleva festeggiare la fine del suo ultimo anno e voleva farlo con me. Voleva che andassi per forza a letto con lui, ma io non volevo, ero stufa di lui e volevo lasciarlo, così mi opposi e lui perse la testa. Mi buttò sul letto e cercò di togliermi i vestiti. Non so con che forza riuscii a ribellarmi, ma gli diedi un calcio così forte da farlo piegare in due e così riuscì ad andarmene. Per questo sono molto insicura, soprattutto nelle relazioni con i ragazzi.»
Sirius ascoltò in silenzio cercando di non perdere la testa pensando a quello che aveva dovuto subire la ragazza, poi le disse «mi dispiace Marlene. Io sono stato con molte ragazze ma non mi sono mai permesso di andare oltre se loro dicevano di no. E dovrebbe essere così per tutti, ma purtroppo molti ragazzi pensano di poter avere il dominio sulle ragazze solo perché siamo più forti. Ma sappi che con me non accadrà mai una cosa del genere. Io ti terrò al sicuro da tutti e non ti farò del male.»
Lui le aveva preso il viso tra le mani, guardandola negli occhi. Lei sorrise e disse «lo so, Sirius.»
Dopodiché lui si avvicinò e la baciò. Erano in mezzo alla strada che si baciavano, e non gli importava minimamente, anzi erano così felici. Si staccarono, si sorrisero e continuarono a passeggiare, più leggeri e tranquilli.

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