Capitolo 87: «Tu non sei solo, noi siamo la tua famiglia»

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I giorni passavano e per Sirius era diventato ormai di vitale importanza riuscire a trovare suo fratello prima dei Mangiamorte.
In quei giorni si sentiva frustrato e arrabbiato perché non riusciva mai a fare nessun passo avanti nella ricerca. Non capiva come avesse fatto suo fratello a svanire così nel nulla, senza lasciare la minima traccia e proprio da sotto il naso di Voldemort.
Grazie alle risorse a cui aveva accesso nel Dipartimento degli Auror pensava che presto avrebbe trovato qualche pista, ma i giorni passavano e suo fratello gli sembrava sempre più lontano.
Non capiva perché non lo avesse avvertito. Certo, sapeva che voleva proteggerlo e tenerlo fuori dai guai, ma sarebbe bastato un biglietto in cui gli diceva che stava bene, che aveva un piano e che prima o poi si sarebbero rivisti.
Invece nulla. Il nulla totale.
La sua unica consolazione era il fatto di sapere che nemmeno Voldemort riusciva a trovarlo.
Era certo che se il mago oscuro fosse riuscito a mettere le mani su Regulus avrebbe fatto in modo che tutti i suoi leccapiedi lo sapessero e capissero quali erano le conseguenze per chi tradisce. Peter lo avrebbe senza dubbio saputo e lo avrebbe avvertito.
Quindi se da una parte l'assenza di notizie lo metteva in agitazione, dall'altra lo rincuorava.
Quel giorno Sirius si trovava a casa di Lily insieme a Marlene.
Non potendo uscire ed andare in ufficio, la ragazza si era offerta di aiutarlo lavorando da casa e quindi avevano creato una sorta di base per le ricerche a casa di James e Lily.
James continuava a lavorare e ad occuparsi dei suoi doveri con l'Ordine e nel frattempo cercava di dare una mano a Sirius.
Anche Marlene era divisa tra lavoro, Ordine e ricerche.
Lily invece, nonostante la situazione fosse tesa, sembrava molto più determinata e combattiva di quanto non lo fosse stata in quell'ultimo periodo. Il fatto di avere sempre compagnia e di sentirsi d'aiuto di nuovo aveva giovato molto al suo umore ed era tornata ad essere quella di sempre. Finalmente aveva di nuovo uno scopo vero e proprio, e nonostante non potesse uscire era determinata a ritrovare Regulus vivo e ad aiutare Sirius, mettendo tutta se stessa in quella missione.
Quel pomeriggio erano di nuovo nel salotto dei Potter, tutti tranne James, che era al lavoro, e stavano discutendo su come avesse potuto fare Regulus per lasciare il paese senza esser notato. Avevano parlato con informatori, spie sotto copertura, avevano indagato sui viaggi clandestini fuori dal Paese, ma ancora non avevano nulla.
«Se non si trattasse di un Black a quest'ora avrei già scommesso almeno cinquanta galeoni che Regulus se ne è andato con un aereo babbano e ora sta sorseggiando un cocktail su una spiaggia dei Caraibi» disse Lily guardando una vecchia foto del ragazzo.
«Già, ma Regulus Black non userebbe mai un metodo babbano per fuggire. Non saprebbe nemmeno come parlare ad un babbano. Non senza lanciargli addosso qualche maledizione almeno» commentò Sirius amaramente.
«Sirius» lo riprese Marlene.
«Che c'è? È vero! Chissà quanti ne ha uccisi finora» sbottò lui.
Quello era uno dei suoi momenti no, in cui si sentiva arrabbiato con suo fratello e gli veniva voglia di lasciar perdere tutto.
«Sirius non puoi giudicarlo così! Sai perché ha fatto questa scelta e il fatto che se ne sia andato dimostra che quella vita non faceva per lui! E tra l'altro non sai nemmeno se ha mai ucciso qualcuno» ribatté Marlene severamente.
«È un Mangiamorte, Marlene! E i Mangiamorte uccidono le persone!» esclamò Sirius sempre più arrabbiato.
«Tu non puoi saperlo! Non sappiamo niente di lui! Tu sei solo arrabbiato con lui perché non ha chiesto il tuo aiuto, perché dopo anni passati a nascondersi dietro di te da piccolo, finalmente ha fatto qualcosa per proteggerti» continuò la ragazza decisa a farlo ragionare.
«Quel qualcosa lo farà uccidere!» gridò Sirius ormai fuori di sé e lasciando a bocca aperta le due ragazze.
«Io non gli ho mai chiesto di proteggermi, di sacrificarsi per me! Mai! Sono io che avrei dovuto prendermi cura di lui! Avrei dovuto convincerlo a venire via con me, avremmo potuto occuparci l'uno dell'altro e combattere fianco a fianco. A cosa sarà servito tutto questo se morirà? Se non sarà più qui per stare insieme a me quando finalmente tutto questo sarà finito? Dimmi Marlene, che senso avrà avuto il suo sacrificio?» disse guardandola negli occhi e spegnendosi ad ogni parola.
Per un po' nessuno disse nulla. Continuarono a guardarsi negli occhi in silenzio.
Poi Marlene sospirò, si avvicinò a Sirius e mettendogli una mano sulla guancia mormorò «pensava di fare la scelta giusta a quel tempo, Sir. Era solo un ragazzino, cosa ne poteva sapere?  Lui voleva solo che tu fossi al sicuro, non poteva immaginare che le conseguenze sarebbero state così grandi. Ma lui è una persona buona, Sirius, proprio come te. È una persona buona che ha dovuto prendere decisioni difficili e che ora sta cercando di rimediare. E tu devi imparare a comprendere questo, devi imparare a convivere con il fatto che tuo fratello ha deciso di sacrificarsi per te e che ora vuole proteggerti. Perché queste non sono cose che si chiedono, Sir. Non chiedi ad una persona a cui vuoi bene di proteggerti, lei lo fa e basta perché ti vuole bene ed è disposto a tutto per te.»
Sirius rimase in silenzio con gli occhi incollati ai suoi e il fiato corto.
«Credi forse che James sacrificherebbe la tua vita per te solo se tu glielo chiedessi esplicitamente?» domandò Lily dolcemente alzandosi a fatica per via del pancione sempre più ingombrante.
Lui si voltò verso di lei e la guardò.
«Tu non lo proteggeresti a costo di qualunque cosa anche se lui ti dicesse di non farlo e salvare la tua vita?» chiese la rossa.
«Certo che lo farei» rispose Sirius con un filo di voce.
«Esatto, perché è questo che si fa in amore e in amicizia» disse Marlene prendendogli la mano.
Finalmente Sirius grazie alle loro parole si calmò e iniziò a comprendere un po' meglio suo fratello e le sue scelte.
«E se fosse già morto? Se non riuscissi a salvarlo?» domandò guardando Marlene negli occhi.
«Lui non vuole essere salvato. E se fosse come dici tu allora sono sicura che sarebbe morto per proteggere il fratello che ama e non c'è morte più valorosa di questa» rispose lei accarezzandogli una guancia.
«Tu faresti lo stesso per lui, perciò pensa a come ti sentiresti tu al suo posto e riuscirai a comprenderlo» aggiunse Lily.
Sirius sapeva che le ragazze avevano ragione, ma accettare l'idea che il suo fratellino fosse morto non era semplice.
Sapeva che si sarebbe portato dentro il peso del suo sacrificio per sempre.
Marlene gli avvolse le braccia intorno al collo e lo abbracciò forte, e lui sospirò beandosi del suo profumo e di lei.
Se la strinse al petto e chiuse gli occhi.
Rimasero in quel modo per un po', poi si separarono.
«Facciamo una pausa, che ne dite?» propose Lily.
«Si, ne abbiamo bisogno. Preparo il the» disse Marlene con un sorriso.
Prese sottobraccio Sirius e insieme seguirono Lily in cucina.
«Lascia fare a me, Lils» disse poi prendendo il bollitore.
«Come ti senti? Sei stanca?» le chiese invece Sirius vedendo che si massaggiava la pancia e faceva una smorfia di fastidio.
«Oh no, tranquillo. È solo che ultimamente il bambino dà certi calci! Credo proprio che James abbia ragione e sia un maschietto, e credo anche che sia una peste come lui» rispose Lily tamburellando le dita sul ventre.
Sirius sorrise e annuì dicendo «si, ne sono certo anche io.»
«Guarda quanto si muove» disse Lily avvicinandosi e appoggiandosi al bancone accanto a Sirius.
Lui osservò attentamente il suo pancione, e qualche secondo dopo vide formarsi un bozzetto al centro. Qualche attimo dopo la pancia tornò normale.
«Ehi hai ragione, si muove un sacco! Questo birbante qui si sta già esercitando a Quidditch te lo dico io» esclamò Sirius emozionato continuando a guardare la pancia di Lily.
Lei sorrise e si scambiò uno sguardo con la sua migliore amica, che osservava la scena con un misto di malinconia e gioia.
Poi Sirius fece una cosa che sorprese entrambe: alzò una mano e la posizionò proprio nel punto in cui il bambino stava continuando a scalciare.
Si aprì in un enorme sorriso quando sentì sotto la mano un altro movimento.
«Wow» sussurrò estasiato.
Marlene aveva gli occhi lucidi e non riusciva a spostare lo sguardo da lui.
«Com'è sentirlo? Sentirlo muoversi dentro di te?» chiese Sirius a Lily.
Lei sorrise e rispose «è una cosa bellissima e stranissima al tempo stesso. All'inizio quando il bambino era ancora delle dimensioni di un fagiolo sentivo come delle bollicine, come se un piccolo pesciolino mi nuotasse nella pancia. Poi a mano a mano che è cresciuto l'ho sentito sempre meglio e ora mi dà dei veri e propri calci.»
«Eh si lo sento» rise Sirius quando sentì un altro colpetto sulla mano.
«In questo momento deve essere di buon umore. Devi vedere quando James gli parla... riconosce la sua voce e inizia a fare il matto. Si muove un sacco e James si diverte da morire» raccontò Lily sorridendo.
«Posso sentire anche io?» domandò timidamente Marlene.
Sirius e Lily si voltarono a guardarla: aveva gli occhi lucidi, ma sorrideva.
Sapevano entrambi che lei stava pensando a ciò che non aveva potuto provare, a ciò che aveva perduto, ma sembrava che in quel momento ci fosse anche qualcos'altro in lei.
Sul suo volto traspariva gioia ed emozione.
Nonostante in quel periodo fosse stata molto accanto a Lily, non aveva mai avuto il coraggio di sentire il bambino muoversi, ma in quel momento sentì di poterlo fare.
Sentiva di poterlo affrontare e guardando Sirius emozionarsi in quel modo decise che voleva provare anche lei quelle emozioni.
«Certo, vieni» disse Lily tendendo la mano verso di lei.
Marlene la prese e si avvicinò.
Si sorrisero e poi Lily appoggiò la mano della sua amica accanto a quella di Sirius.
Un istante dopo il bambino scalciò di nuovo.
«Oh!» esclamò Marlene.
Ora capiva perché aveva visto Sirius così emozionato.
Quella era la sensazione più bella del mondo!
Sapere che in quel momento, nel ventre della sua migliore amica stava crescendo una nuova vita le diede una forza e una speranza così forte da sovrastare qualsiasi altra cosa.
In quel momento decise che avrebbe combattuto con tutta se stessa per vincere quella guerra, così da poter essere libera di vivere la sua vita tranquillamente e provare anche lei la gioia di sentir muovere dentro di sé un bambino. Decise che era quello che voleva e avrebbe provato ad ottenerlo ad ogni costo.
«È davvero una piccola canaglia» mormorò sorridendo commossa.
«Non poteva essere altrimenti: è il figlio di James Potter» commentò Lily ridendo.
«Quindi anche secondo te è un maschio?» le chiese Sirius.
«Si... sono sicura di sì... me lo sento dentro in qualche modo» mormorò Lily guardando la sua pancia.
«Avete già pensato ad un nome?» domandò Marlene.
«Ovviamente si chiamerà Sirius, come il suo padrino» esclamò il ragazzo sorridendo.
«Non chiamerò mio figlio come te, Black! Di Sirius ne basta e ne avanza uno solo!» ribatté Lily fulminandolo con lo sguardo.
«James continua a tirare fuori nomi assurdi tipo Francis, come il cercatore della nazionale, oppure Ringo, come il cantante dei Beatles» raccontò la ragazza facendo scoppiare a ridere i suoi due amici.
«Cioè, ma dico io: posso chiamare mio figlio Ringo Potter?! Io non so proprio cosa gli passi per il cervello ogni tanto» disse alzando gli occhi al cielo esasperata.
«Non ne ho idea» mormorò Sirius tra una risata e l'altra.
«Perché non usate i nomi dei vostri genitori?» domandò Marlene asciugandosi gli occhi dopo le troppe risate.
«Bè perché il padre di James si chiama Fleamont, e con tutto il rispetto ma non mi piace molto come nome. Mio padre si chiamava Charlie, ma non vogliamo fare un torto a nessuno, perciò abbiamo deciso che lasceremo da parte le vecchie tradizioni e i nomi dei nonni e ne sceglieremo uno noi» spiegò Lily sorridendo.
«O meglio lo sceglierai tu» precisò Sirius con un ghigno.
«Ovvio! Non mi sembra proprio il caso di lasciare libero arbitrio a quel pazzo del tuo migliore amico, o ci ritroveremo un bambino di nome Ringo Potter!» esclamò la ragazza.
«E a te quale piacerebbe?» chiese Marlene.
«A me piacerebbe Harry» rispose Lily con un sorriso dolce.
«Mi piace molto Harry!» confermò Marlene con gioia.
«Si, é un bel nome» confermò anche Sirius.
«E poi suona molto bene: Harry Potter» mormorò Lily accarezzando la pancia e sentendo un altro leggero calcetto.


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