Capitolo 42: "Tanti auguri Lily!"

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30 gennaio 1978
Erano passati un po di giorni da quando Marlene aveva ricevuto la lettera del padre e dopo la chiacchierata con Lily stava piano piano riuscendo ad accettare la cosa.
Era di nuovo tornata ad essere la ragazza determinata e forte di sempre ed era decisa a dimostrare al mondo che a lei non serviva il suo buon cognome e dei soldi per diventare qualcuno.
Aveva rassicurato Sirius raccontandogli tutto e lui le aveva creduto. Anche se da quel momento fu sempre più deciso a renderla felice e si ripromise che le sarebbe stato sempre accanto.
Quel giorno era il diciottesimo compleanno di Lily.
Gli amici sapevano che quel giorno, più di tutti, la ragazza avrebbe sentito la mancanza dei genitori, e loro avevano deciso che avrebbero fatto in modo di renderla felice e di scacciare via la tristezza.
Ormai era molto raro che avesse attacchi di panico, succedeva sempre meno. Però succedeva ancora.
Nonostante riuscisse a parlare di loro, a nominarli e a pensarli, c'erano ancora delle cose che la riportavano bruscamente alla realtà.
Se poi ci mettiamo lo stress degli esami, dei compiti e di quello che succedeva dentro e fuori dal castello, era logico che ci fossero momenti in cui Lily fosse più vulnerabile e che quindi bastava poco per provocarle un attacco di panico.
E ovviamente il primo compleanno senza i suoi era un duro colpo per lei.
Aprì gli occhi lentamente, ascoltando i rumori intorno a lei: sentiva il rumore dell'acqua aperta in bagno, segno che una delle sue amiche si stava facendo la doccia, Alice che imprecava a bassa voce cercando qualcosa, Emmeline che canticchiava piano. Le sue amiche erano già tutte sveglie e si stavano preparando.
Fece un sospiro, preparandosi ad affrontare quelle quattro furie che erano le sue compagne di stanza, e si alzò scostando le tende, proprio nel momento in cui Mary usciva dal bagno avvolta nell'asciugamano.
«Lily!» esclamò la ragazza e si precipitò ad abbracciarla urlando «tanti auguri!»
Lei sorrise pensando che era proprio la reazione che si era aspettata e alzò lo sguardo mentre anche le altre si fiondavano sul suo letto per farle gli auguri.
«Tanti auguri Lily!!!!» urlò Alice perforandole un timpano.
«Grazie Alice, ma l'orecchio mi servirebbe ancora» le disse, ma lei fece finta di niente allontanandosi per lasciare l'amica agli altri abbracci.
Dopo che tutte le ebbero fatto gli auguri lei si girò a guardare ai piedi del suo letto e vide un solo regalo.
Il cuore le sprofondò nel petto.
Di solito trovava sempre tre regali: quello dei genitori, quello delle amiche e (anche se erano ogni anno orribili) quello di Petunia.
Invece quell' anno c'era solo un unico, anche se grande, regalo.
Immaginò subito che fosse quello delle sue amiche, ma non riuscì a non provare dispiacere nel vederlo.
Si alzò, un po instabile sulle gambe, e si avvicinò al pacco.
Cercò di sorridere mentre le amiche la esortavano ad aprirlo.
Lei si inginocchiò e iniziò a scartarlo: era un bel baule rosso riccamente decorato dove le amiche avevano fatto incidere il suo nome. Quando lo aprì vide che era un vero set da pozionista.
Uno di quelli seri, non di quelli che si regalano ai bambini. C'erano molte provette e scatolette con degli ingredienti dai nomi più strani, un mortaio ed un pestello nuovi e una bella bilancia.
A Lily si riempirono gli occhi di lacrime quando lo vide e le amiche, dopo un po, iniziarono a chiedersi il perché di quel silenzio.
«Lily» cercò di chiamarla dolcemente Mary, ma lei non rispose.
«Lily... senti se non ti piace, o se pensi che sia un regalo stupido o noioso, possiamo sempre cambiarlo» disse Alice nervosamente. Fu solo quando udì un singhiozzo della ragazza che si zittì all'improvviso.
Tutte si fiondarono su di lei cercando di capire cosa avesse, ma la ragazza si era seduta a terra con la testa tra le ginocchia e si dondolava su se stessa, singhiozzando.
«Lily, calmati» provò Mary accarezzandole i capelli.
«Lily, tesoro, non piangere» le disse Alice scambiandosi uno sguardo con Emmeline lì vicino a lei.
Ma niente di quello che dissero le ragazze arrivò alle orecchie di Lily.
Non riusciva a sentire niente, se non il dolore lacerante che aveva cercato di contenere, ma che dopo aver aperto quel meraviglioso regalo non aveva più retto. Perché quello era il regalo più bello che le amiche potessero farle, ma quando lo aveva visto aveva subito pensato ai suoi.
Suo padre, anche se era un babbano, adorava le pozioni. Lo affascinava tantissimo sfogliare i libri di pozioni insieme alla figlia e sarebbe stato ore a sentirla parlare e spiegare quella fantastica disciplina, la disciplina magica per eccellenza, della quale anche Lily era innamorata.
Le vennero in mente tutte le giornate passate con lui ridendo quando sbagliava i nomi degli ingredienti, e lei e sua madre lo prendevano in giro.
Di come a lei piaceva spiegargli ogni cosa sulle pozioni più eccitanti e difficili che aveva preparato.
E pensò a quanto sarebbe rimasto affascinato se avesse potuto vedere quel meraviglioso regalo.
Ed era proprio la sua immagine che continuava a stagliarsi nella sua mente. Il suo sorriso dolce e apprensivo, il viso affettuoso di sua madre. E Lily crollò, inevitabilmente.
Non sentiva le amiche che la chiamavano, che la scuotevano.
Non sentì nemmeno quando Marlene disse, con tono preoccupato «io vado a chiamare James.»
E non la sentì sbattersi la porta alle spalle per la fretta di andarlo a chiamare.
Marlene corse su per le scale che portavano al dormitorio maschile ed entrò veloce in camera dei ragazzi, tutti ancora bellamente addormentati.
Si fiondò verso il letto di James, che dormiva con la testa sotto il cuscino e lo chiamò «James! James!»
Ma il ragazzo non si mosse.
Fu Remus a svegliarsi per primo, come al solito, e disse con voce rauca «Marlene, che fai?»
Lei si girò a guardarlo ed esclamò «oh Lupin! Grazie a Godric! Come faccio a svegliare questo essere qui?»
«James? Perché ti serve?» le chiese lui.
«È per Lily, le abbiamo dato il nostro regalo e... bè non so perché ma sta avendo un terribile attacco di panico e non riusciamo a calmarla.»
Lui capì subito dal tono allarmato di lei che la cosa era grave, così si alzò velocemente e si avvicinò al letto dell'amico iniziando a scuoterlo forte.
«James! James! Alzati su! James Potter alzati immediatamente! Lily ha bisogno di te!» disse lui ormai urlando. L'effetto fu immediato: il ragazzo appena sentì nominare Lily scattò su come una molla, iniziando a guardarsi intorno.
«Che... che succede? Lily? Cosa? Remus? Marlene?» balbettava agitato dal brusco risveglio.
«James vieni, Lily sta avendo un brutto attacco di panico» gli spiegò la ragazza tirandolo per un braccio.
Lui si alzò velocemente, si mise gli occhiali e si infilò un paio di pantaloni. Intanto anche gli altri si erano svegliati con le urla di Remus e appena sentita la voce di Marlene, Sirius alzò la testa e disse «McKinnon che ci fai qui? E perché invece di svegliare me, il tuo meraviglioso uomo, stai cercando quel brutto cervo del mio migliore amico?»
Ma la ragazza non sorrise insieme a lui, anzi lo guardò e disse solo «scusami Sirius, ma Lily ha bisogno di noi.»
E si precipitò con James fuori dalla stanza lasciandolo lì confuso.
«Ma che diavolo...?» stava chiedendo quando Remus lo interruppe «Lily sta avendo un brutto attacco di panico... oggi è il suo compleanno, lo sai.»
«Oh... si è vero» mormorò lui tristemente, realizzando la situazione.
Intanto James si era letteralmente precipitato nella stanza delle ragazze, ancora tutte riunite intorno a Lily, accovacciata per terra.
Le si avvicinò e le amiche si alzarono per lasciarli soli.
Quando sentì la porta chiudersi si sedette accanto a lei e incominciò a chiamarla dolcemente, accarezzandole i capelli.
Ma quel giorno fu difficile anche per lui riuscire a calmarla, tanto era stata sopraffatta dalla emozioni.
Alla fine, come se qualcuno avesse spinto il tasto su on, la sua voce riuscì a penetrare nella sua mente e riuscì a cogliere le sue parole che le dicevano «Lily, calmati, ci sono io qui con te.»
Alzò la testa, e con gli occhi gonfi e rossi, incrociò il suo sguardo e sussurrò «James...»
«Ehi, sono qui» rispose lui asciugandole le guance che tornarono a bagnarsi subito da altre lacrime.
Lei si abbandonò nelle sue braccia e pianse ancora.
«Non ci sono più, James... non ci sono più... me li hanno portati via... è il mio compleanno e io non ho più la mia mamma e io mio papà» singhiozzò forte sul suo petto.
A quel punto per lui trattenere le lacrime fu difficile, perché, anche se sapeva che soffriva ogni minuto di ogni giorno, poteva solo immaginare quanto quel giorno potesse essere dura. Il suo primo compleanno senza i suoi genitori.
Mentre una lacrima gli rigava il volto finendo tra i capelli di lei, cercò di parlare e disse «Lily... so quello che stai provando. E mi dispiace, davvero. Vorrei tanto prendere il tuo dolore e farlo mio, così che tu non debba più sopportarlo. Ma non si può e posso solo stare qui accanto a te, e abbracciarti e cercare di darti un po di sostegno. Anche se mi sento così inutile. Ma io non smetterò mai di esserci, ok?»
Lei alzò la testa e lo guardò. Vide i suoi occhi lucidi e quella lacrima sfuggita dal suo controllo e si stupì.
Passò il pollice sulla sua guancia per asciugarla e gli diede un leggero bacio sulle labbra.
Poi sospirò e mormorò «James, tu sei tutto tranne che inutile. E non è inutile quello che fai per me, anzi io non sarei qui se non fosse per te. Non potrei continuare a vivere se tu non fossi accanto a me, sempre. Ed è solo grazie a te se io riesco ad andare avanti, giorno per giorno. Oggi... è solo un giorno più doloroso del solito. Ma vedrai che piano piano mi passa. O meglio, si affievolisce. È stato solo il regalo a scatenarmi tutto questo.»
Lily abbassò lo sguardo e lui le accarezzò una guancia e chiedendo «come mai?»
«Mio padre adorava le pozioni, anche se era babbano. Gli piaceva trafficare con gli ingredienti e aiutarmi a preparare le pozioni, e guardarle sobbollire lo rilassava. E quel regalo gli sarebbe piaciuto un mondo.
E vederlo, ricordare tutto ciò e non vedere il loro regalo e quello di Petunia, mi ha... mi ha buttato giù» gli spiegò lei parlando piano.
Lui la osservò per un po poi commentò sorridendo «doveva essere un tipo forte tuo padre.»
E riuscì a strapparle un sorriso mentre lei annuiva e diceva «oh si era un tipo fantastico! Sareste andati d'accordo sicuramente. Aveva il tuo stesso sarcasmo e senso dell'umorismo. Anche se sono sicura che all'inizio avrebbe fatto la parte del padre severo e ti avrebbe fatto duemila domande. Non sai quante volte gli raccontavo di come mi facevi impazzire a scuola e lui non faceva altro che ripetermi che tu lo facevi per attirare la mia attenzione. Secondo lui eri cotto di me.»
«Ah vedi? Avevo proprio ragione. Era un tipo troppo forte tuo padre! Aveva capito tutto da subito. E così gli parlavi di me, eh Evans?» le disse malizioso.
Lei rise e poi disse «oh si Potter, ma non avevo buone parole per te a quei tempi. Mi facevi impazzire troppo!»
«Era solo perché il tuo amore per me era ancora assopito» gli fece lui convinto, facendola ridere di nuovo.
«E tua madre?» le chiese lui dopo qualche istante, sempre sorridendo.
Lily sorrise malinconica e raccontò «mia madre era fantastica, mi capiva in un modo incredibile. Riusciva a sapere quello che provavo senza che io aprissi bocca. Era gentile, affettuosa, dolce, altruista, aiutava sempre tutti. E anche lei la pensava come mio padre su di te, e mi diceva sempre che non vedeva l'ora di vederci insieme. E a quel punto io mi infuriavo da morire perché pensavo che non fosse vero.»
Per un lungo momento risero insieme, poi la risata di Lily si spense e lei sussurrò «mi mancano così tanto, James.»
«Lo so, posso solo immaginarlo» rispose lui, poi sospirò, le alzò il mento e aggiunse «la vita fa davvero schifo a volte, ma non possiamo cambiare il passato. Loro ti mancheranno sempre, Lily, e probabilmente ti capiterà di nuovo di piangere per loro, ma l'importante è che tu ti rialzi sempre. Devi farlo per loro, perché ti amavano e volevano che fossi felice. E sono sicuro che loro non vorrebbero vederti così in un giorno tanto speciale.»
Lily lo ascoltò rapita. Era incredibile come lui fosse diventato così bravo a farla riemergere dalla sua disperazione.
«Hai ragione, James. E ti prometto che lo farò: mi rialzerò sempre, anche quando sembrerà impossibile» disse, con una nuova determinazione.
«Così ti voglio! Sono fiero di te!» esclamò James e poi la baciò dolcemente.
«Ma ora che ne dici di andare a ringraziare le tue amiche? Saranno preoccupate. E poi hai altri regali da aprire» aggiunse poi lui sorridendo.
«Altri regali? Davvero?» chiese lei prendendo la mano che James le porgeva per aiutarla ad alzarsi.
Barcollò un attimo quando fu in piedi e lui la sostenne stringendola a sè.
«Pensavi davvero che io non ti avessi fatto nessun regalo?» le sussurrò sulle labbra.
«No, in realtà me lo aspettavo» rispose lei e un attimo dopo poggiò le labbra sulle sue.
Continuarono a baciarsi stretti in quell'abbraccio ancora per un po, poi si staccarono e Lily si andò a vestire, mentre James la aspettava seduto sul letto. Poco dopo la ragazza tornò e insieme si diressero nel dormitorio maschile, dagli amici.
Erano tutti lì che chiacchieravano, mentre li aspettavano.
Si zittirono tutti quando entrarono, non sapendo bene cosa dire.
«Ragazze, io...» cercò di dire Lily, ma anche lei non sapeva bene come continuare per l'imbarazzo.
Fu Sirius, che dopo essersi scambiato uno sguardo con James e avervi letto dentro dolore e tristezza, si alzò e si avvicinò a Lily.
La guardò in faccia e vide la disperazione nascosta dietro a quel suo viso che si sforzava di mantenere rilassato. E provò un grande dispiacere per lei. Negli ultimi tempi era diventata una vera amica per lui, nonostante non si dimostrassero mai affetto, ma si limitavano a parlare, ridere e scherzare, e molte volte a litigare, proprio come due amici.
E lui in quel momento soffrì per lei, per quella piccola ma grande ragazza, forte e determinata, ma che qualcuno era riuscito a spezzare. E odiò quel qualcuno, perché era lo stesso che aveva diviso lui e suo fratello, che ogni giorno distruggeva famiglie, vite e amori. E come sempre in questi momenti, quando le persone che amava soffrivano, Sirius provava una rabbia ribollire nelle sue vene e non vedeva l'ora di uscire da quel castello e combattere.
Mise a tacere la sua rabbia, si avvicinò a Lily e la avvolse in un abbraccio. La strinse forte e disse «buon compleanno, Evans.»
La lasciò andare sorridendo e facendo sorridere anche lei.
«Grazie Sirius» rispose Lily.
A quel punto tutti si riscossero e si alzarono per abbracciarla a turno.
Alla fine tirarono fuori una scatola con un bel fiocco e quando lei la prese dalle mani di Remus lui disse «da parte di noi Malandrini e Frank.»
Lei l'aprì e vide che era una trilogia di libri intitolata Diventare un ottimo pozionista: tutti i trucchi e i segreti.
«Oh Godric! Non ci credo! Era proprio quello che volevo! Ma come facevate a saperlo? Ed è l'edizione limitata poi! Non ci credo! Avrete speso una fortuna. Non dovevate!» Urlò esaltata e saltò al collo di tutti i ragazzi, per due volte, saltellando eccitata. Tutti risero vedendola così felice e si lasciarono abbracciare e baciare.
«Bene ragazzi, a questo punto noi andiamo a finire di prepararci e finiamo i preparativi» disse Alice in tono pratico dopo un po', battendo le mani.
«Preparativi per cosa?» chiese la rossa sospettosa.
«Oh lo vedrai rossa, lo vedrai» le rispose lei con un sorriso malvagio.
«Non mi piace quel sorriso. Mary perché ha quel sorriso? Fa paura. James lo vedi anche tu? Fa paura anche a te vero?» sussurrò lei continuando a guardare l'amica.
«Santo Godric, è vero! È inquietante!» le disse James cercando di nascondere le sue parole dietro la mano.
Tutti gli altri scoppiarono a ridere.
«Allora Lily, stai tranquilla. Oggi è il tuo giorno e devi pensare solo a stare bene. Il programma è questo: tu passerai la giornata con James e sta sera vedrai la tua sorpresa» le spiegò Emmeline.
«E va bene allora. Potter qual'è il programma?» chiese voltandosi verso di lui.
«Per prima cosa mi andrei a fare una doccia e a vestirmi, se non ti spiace, poi ti dirò il prossimo passo» rispose lui sorridendole.
«Va bene allora. A dopo ragazzi» salutò gli amici che uscirono dalla stanza.
Dopo che anche James fu pronto uscirono per andare a fare colazione.
Una volta arrivati in Sala Grande si sedettero e si riempirono i piatti.
Molti ragazzi si avvicinarono a Lily per farle gli auguri, compresi alcuni ragazzi di altre Case.
Anche se per motivi diversi da James, anche lei era molto popolare a scuola, in fondo era la Prefetta Perfetta Evans e tutti la conoscevano non solo per la sua bravura a scuola ma perché tutti, almeno una volta nella carriera scolastica, erano stati ripresi in modo più o meno grave da lei.
E poi era una bella ragazza e tutti i ragazzi del Castello avevano ambito ad uscire con lei almeno una volta, anche se lei non dava peso a queste cose. E, cosa più importante, era l'unica ragazza che fin dal primo anno aveva ricevuto le attenzioni maggiori dal famoso James Potter, divenuto poi il suo fidanzato.
Per questo quella mattina la loro colazione fu interrotta molte volte.
Ad un certo punto anche Hagrid si avvicinò e con il suo vocione esclamò «Lily! Tanti auguri di buon compleanno!»
E le diede una pacca sulla schiena che le fece piegare le ginocchia.
«Hagrid! Grazie mille!» rispose lei sorridendo.
«Ehi Hagrid, amico mio! Che mi dici?» gli chiese James battendogli il cinque.
«Niente di che, James. Sono venuto a portare un pensierino alla mia amica Lily e poi vado nella foresta. Un Thestral è rimasto ferito la scorsa notte e vado a medicarlo. E voi? Che programmi avete?» disse ai due ragazzi mentre porgeva un pacchetto a Lily incartato alla meno peggio.
«Hagrid non dovevi. Non ce ne era bisogno» disse lei sorridendo.
«Ma che dici? È il minimo per la mia studentessa preferita» rispose lui sottovoce sorridendo e facendole un occhiolino. E mentre lui e James chiacchieravano, Lily aprì il pacchetto e vide che era un bell'album fotografico.
«Oh Hagrid... è magnifico!» esclamò lei abbracciandolo sul grande pancione, la parte più alta di lui dove riusciva ad arrivare vista la sua altezza.
«Non è niente, Lily. Davvero. Ho pensato che poteva piacerti e potevi metterci le foto del vostro ultimo anno. È un anno importante» disse lui sorridendo.
«Grazie, grazie davvero. Lo farò senz'altro. Però promettimi che farai una foto insieme a me anche tu. Così la metterò nell'album» esclamò lei allegra. Lui arrossì un po sotto la folta barba nera e acconsentì.
Dopo di che li salutò con altre energiche pacche sulle spalle e se ne andò. In quel momento arrivarono i gufi con la posta e un enorme allocco si posò proprio davanti a James.
«Oh ciao Harris. Porti notizie da mamma e papà?» chiese lui prendendo la lettera e un pacchetto legato alla zampa dell'animale.
James aprì la lettera e mentre leggeva il suo sorriso si allargò.
Poi la passò a Lily e disse «tieni, i miei genitori ti fanno gli auguri.»
E lei, un po perplessa, lesse

Cari James e Sirius,
Come va? Speriamo tutto bene. Ci siete mancati moltissimo quest'anno per Natale. Ma questo è il vostro ultimo anno ed era giusto che voi lo passaste al castello. Speriamo che vi siate divertiti senza fare troppi danni.
O meglio, speriamo che Lily e Marlene siano riuscite a contenere un po i vostri spiriti Malandrini.
Comunque, vi scriviamo oggi non solo per sapere come state ma anche per fare gli auguri di buon compleanno a Lily. Perciò ci rivolgiamo direttamente a lei: Lily cara, anche se non ci conosciamo ancora, sappiamo che sei una ragazza meravigliosa. James ci ha parlato così tanto di te che è come se ti conoscessimo da sempre.
Immaginiamo che questo sia un compleanno un po difficile per te, ma sappi che ora che tu e James state insieme hai trovato una nuova famiglia che ti accoglie a braccia aperte. Non vediamo l'ora di vederti e abbracciarti forte. Cerca di goderti a pieno questa giornata, perché diciotto anni non si compiono mica tutti i giorni! Speriamo che il nostro regalo ti piaccia. Ti facciamo i nostri più cari e affettuosi auguri,
Fleamont e Euphemia Potter.
P.S. Grazie di prenderti cura del nostro adorato figlio.
P.P.S hai il nostro permesso per picchiarlo se non si comporta bene.

Finito di leggere Lily rideva e piangeva insieme. Delle lacrime di commozione erano scese prima che lei potesse fermarle.
«I tuoi genitori sono delle persone fantastiche!» disse a James asciugandosi gli occhi.
«Si la lettera l'ha scritta mia madre, si capisce dal tono smielato. Mio padre non avrebbe mai usato queste parole. Ti avrebbe solo detto tanti auguri non solo per il compleanno ma soprattutto perché devi sopportare mio figlio» rispose lui facendola scoppiare a ridere.
Poi prese il pacchetto che lui le porgeva e lo aprì: dentro c'era una bellissima spilla d'oro decorata con un giglio bianco molto bello.
«Oh ma è bellissima!» esclamò lei girandosela tra le dita.
«È della nostra famiglia da generazioni. Era di mia madre, e prima ancora di mia nonna, e così via per non so quante generazioni. Credo che a mia madre sarebbe piaciuto avere una figlia femmina anche per questo» le spiegò lui guardandola in viso. A quel punto lei si allarmò un po' e disse «ma James non posso accettare! È una cosa così preziosa e importante per voi!»
«Credi davvero che mia madre te l'avrebbe regalata se non voleva? Lei sa che io ti amo più di ogni altra cosa al mondo e che voglio stare con te per sempre. Ed è per questo che te l'ha regalata. Sei di famiglia ormai» la rassicurò lui sfiorandole una guancia.
«James, io... Grazie... Grazie davvero. Non so che dire» sussurrò Lily mentre si appuntava la spilla alla maglia.
«E poi pensaci bene: non può essere una coincidenza il fatto che la spilla di famiglia abbia un giglio e che il tuo nome significhi proprio giglio» disse lui sorridendo.
«No, hai ragione» fece lei abbracciandolo.
E finirono di fare colazione molto più tranquillamente.

Buongiorno gente!
Allora? Che ne pensate?
Povera Lily! Il suo primo compleanno senza i genitori... Non posso nemmeno immaginare quanto possa essere dolorosa una cosa del genere... per fortuna che c'è James 😍 e vedrete il prossimo capitolo poi!😍
Dio quanto li adoro! Mi piace troppo scrivere di loro! Spero che possiate percepire quanta passione ci metto in ogni capitolo e che la storia stia venendo bene.
Ho già iniziato a scrivere la storia narrata in prima persona da James e Lily... per ora sono ai primi capitoli quindi non so, forse più avanti potrei inserire anche altri personaggi. Fatemi sapere che ne pensate di questa idea e se volete che pubblichi già qualche capitolo
Grazie a tutti quelli che stanno votando in questi giorni! Mi scaldate il cuore ogni volta

Il Legame Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora