Capitolo 15: Pensieri e pozioni

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27 ottobre 1977

Quella mattina avevano la prima lezione di Pozioni dopo che Lumacorno gli aveva mandato il messaggio. Entrarono e si misero seduti ai soliti posti, Grifondoro da una parte e Serpeverde dall'altra. Mary e Lily ai primi bachi e James e Sirius, per la gioia di quest'ultimo, dietro di loro. Era da quando James aveva smesso di tormentarla per uscire che non si trattavano veramente male. Probabilmente era proprio anche per questo che il loro rapporto era migliorato, ma soprattutto perché lui era veramente un po maturato. Non perdeva più tempo ad infastidire Severus nei corridoi, non era mai il primo ad attaccare briga, non faceva più lo sbruffone quando Lily era nei paraggi, la cercava sempre come prima ma ora le dedicava attenzioni diverse. Non la assillava per uscire o le dava il tormento, semplicemente le stava accanto. Parlavano di tutto, passavano il tempo insieme e studiavano come dei vecchi amici, e lei dovette ammettere che la sua compagnia era veramente piacevole.
Si stava davvero affezionando a lui, anche se secondo lei era solo un amico e niente di più (al contrario di quello che sostenevano le sue amiche). Non riusciva ancora a fidarsi del tutto, anche perché lui non aveva smesso di vedere altre ragazze, quindi lei sosteneva ancora che per lui lei fosse solo una sfida, anche se ora erano amici.

Ma non era l'unica ad avere pensieri del genere: James dietro di lei pensava che finalmente le cose stavano andando nel verso giusto con Lily. Non poteva che essere più felice! Passavano un sacco di tempo insieme e, anche se a volte discutevano, il giorno dopo non ricordavano più nemmeno di essere arrabbiati. Lui non aveva rinunciato a vedere altre ragazze, gli piaceva divertirsi e non vedeva il motivo per smettere visto che Lily non era la sua fidanzata. Ma ogni volta che si trovava in intimità con una ragazza non riusciva a non immaginarsi di essere con lei, con la sua Rossa. La desiderava così tanto, ma non solo fisicamente, avrebbe tanto voluto anche solo poterla abbracciare, tenerla per mano, poter dire a tutti che lei era sua. Sì perché a lui non sfuggivano le occhiate che i ragazzi le rivolgevano, anche se lei sembrava non farci caso, e questo lo faceva imbestialire. Era per questo che spesso si trovavano studenti appesi a testa in giù per i corridoi o con qualche brutto bubbone sul viso, ma la ragazza non aveva idea che fosse opera sua.

Ma non era l'unico ragazzo in quell'aula a pensare alla rossa: infatti dalla parte opposta a quella di James era seduto un altro ragazzo, anch'egli con i capelli neri, ma con nemmeno una briciola della bellezza e della sua simpatia.
Severus Piton si era accorto che i due Grifondoro passavano spesso il tempo insieme e anche che lei non lo guardava più come lo guardava come quando era sua amica. Non gli riservava più occhiate di disgusto, anzi si era accorto che lei lo cercava spesso con lo sguardo, e che quando lo trovava i muscoli del suo volto si rilassavano e sulle sue labbra appariva un piccolo sorriso. Sembrava felice ora quando erano insieme, nonostante spesso li vedesse discutere. E ogni volta il cuore del Serpeverde si spezzava sempre di più. Poteva sopportare tutto, ma non di vederla cadere ai suoi piedi come una delle tante. Questa era la cosa che più lo faceva infuriare! Alla fine quel pallone gonfiato era riuscito a portargliela via. Prima era solo lui, Severus, che riusciva a renderla felice, ora invece non lo guardava nemmeno più in faccia, e se lo faceva vedeva solo disgusto nei suoi occhi. Ovviamente si era pentito non appena aveva pronunciato quell'insulto al quinto anno, quando l'aveva chiamata sanguesporco davanti a tutti. Ma lei non aveva più voluto perdonarlo, non aveva più voluto essere sua amica, e lui aveva preso a stare con i suoi compagni di Casa, anche se sapeva quali erano le loro idee. E lui le condivideva, ma ovviamente non gli piaceva prendersela con Lily. Ma vederla insieme a Potter gli faceva andare il sangue al cervello e la parte più oscura di lui prendeva il sopravvento. Ecco perché l'aveva insultata e aveva duellato con lei quella notte, anche se poi si era odiato per questo. Ma quando aveva visto la ragazza che amava buttarsi davanti alla bacchetta per proteggere lui aveva capito di averla persa per sempre. Lei lo avrebbe odiato, ne era certo.

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