Capitolo 82: Il più bel regalo di Natale

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Il mattino seguente, Lily e James si alzarono di buon ora e, dopo essersi preparati uscirono mano nella mano per andare al San Mungo.
La sera prima aveva finalmente iniziato a nevicare e non aveva ancora smesso, perciò quando si materealizzarono in un vicoletto vuoto e isolato, non lontano dall'ospedale, arrancarono un po nella neve. Lily si sentiva decisamente meglio rispetto ai giorni indietro, anche se le nausee non accennavano a lasciarla in pace e non aveva ancora recuperato a pieno le forze.
Faceva molto freddo, quindi quando arrivarono nella hall dell'ospedale, tirarono un sospiro di sollievo, almeno lì faceva un po più caldo.
Si diressero verso la reception e Lily dovvette reprimere un brivido al ricordo di quando erano arrivati lì con Marlene in gravi condizioni solo un anno prima.
Cercò di non pensare a quello che era capitato alla sua amica e si concentrò su quello che le stava intorno.
Davanti a loro, una signora stava cercando di spiegare alla ragazza alla reception quello che le era accaduto: a quanto pareva, suo figlio di sei anni, in preda ad un capriccio, aveva avuto uno scoppio di magia involontaria e le aveva trasformato i capelli in un cespuglio con tanto di bacche rosse annesse. La donna stava dicendo che aveva provato ogni sorta di incantesimo, ma non c'era stato verso di far tornare i suoi capelli normali.
La ragazza, annoiata, le indicò le scale e le disse di salire al secondo piano, al Reparto Incidenti Magici.
Appena la donna se ne andò, lasciandosi dietro foglie e rametti, James e Lily si avvicinarono.
«Salve, vorremmo vedere Emmeline Vance per favore» disse il ragazzo con un enorme sorriso.
La giovane con il camice verde per poco non cadde dalla sedia quando guardò James in faccia.
Avvampò, e balbettò che l'avrebbe chiamata subito.
«Grazie mille» esclamò James educatamente mentre Lily sbuffava spazientita.
Non si sarebbe mai abituata alla reazione delle ragazze nei confronti di James.
Si spostarono per lasciar avanzare la fila e si sedettero su delle sedie in plastica addossate alla parete di fronte.
Lily tamburellava nervosamente il piede a terra.
«Stai tranquilla Lils, andrà tutto bene» le sussurrò James all'orecchio.
Lei gli fece un piccolo sorriso e strinse forte la sua mano.
Cinque minuti dopo, Emmeline attraversò svelta l'atrio e si diresse verso di loro esclamando «Lily! James! Che succede? Va tutto bene?»
«Em ciao» la salutò James sorridendo.
«Come mai qui? Che succede?» chiese lei di nuovo preoccupata spostando lo sguardo da uno all'altra.
«Tranquilla Em, stiamo bene. Possiamo parlare in privato?» le chiese Lily.
«Si certo» rispose lei perplessa e fece cenno ai due di seguirla.
Oltrepassarono un paio di porte e poi entrarono in una stanzetta che sembrava venisse usata per le visite ma che in quel momento era vuota.
«Allora, c'è qualcosa che non va? Mi sembri malata Lily. Siediti per favore» le disse la ragazza sempre più preoccupata.
Non capiva cosa stesse succedendo. James aveva un sorriso a trentadue denti che non riusciva a mascherare, mentre Lily sembrava la brutta copia di se stessa, pallida e smunta com'era.
«Non sono malata, Em... sono incinta» annunciò Lily con un sorriso.
«Cosa?!?!» esclamò l'amica scioccata guardandola con tanto d'occhi.
«Aspettiamo un bambino» disse James euforico.
«Oh mio Dio è fantastico!» gridò Emmeline fiondandosi ad abbracciare Lily con le lacrime agli occhi.
Lily la lasciò fare e la strinse ridacchiando. Poi la mora abbracciò anche James continuando a congratularsi commossa.
«Grazie Emmeline» disse James.
«Quando l'hai saputo? E come?» chiese Emmeline all'amica.
«Ieri pomeriggio. Avevo un ritardo e poi ho iniziato ad avere nausee e a stare poco bene, quindi ho iniziato a pensare che potesse non essere solo un influenza. Perciò ieri sono andata in una farmacia babbana e ho comprato un test di gravidanza. L'ho fatto ed era positivo, perciò eccoci qui» le raccontò Lily mentre lei si asciugava gli occhi ancora commossa.
«Dio sono così contenta, ragazzi! È una notizia bellissima! È stato difficile fare il test babbano? Ne ho sentito parlare un paio di volte ma non ne ho mai visto uno» disse curiosa Emmeline.
«Oh no, è una cavolata in realtà» rispose Lily ridacchiando.
«Volevamo chiederti, Em, se potessi consigliarci una brava guaritrice per far visitare Lily. Sono praticamente tre giorni che non mangia e non fa altro che vomitare. Non si può fare qualcosa?» le chiese James preoccupato.
«Bè per le nausee non si può fare granché, sono un sintomo della gravidanza, ma bisogna rimetterti un pochino in sesto, non puoi non mangiare, ti debiliterai troppo» spiegò Emmeline ai due, poi continuò «comunque vi accompagno subito dalla guaritrice Sullivan, è il caporeparto ed è bravissima. È la stessa che seguiva Marlene.»
Il sorriso si spense un po sui volti di tutti e tre, poi Emmeline chiese con un filo di voce «loro non lo sanno ancora?»
Lily scosse la testa. Era stata così presa dalle sue paure da non ricordarsi che avrebbe dovuto dire alla sua migliore amica che era incinta. Non aveva idea di come avrebbe fatto. Non voleva far soffrire Marlene e Sirius, e aveva paura che la notizia avrebbe potuto riaprire la ferita non ancora cicatrizzata del tutto.
«Vedrai che andrà bene, Lils. Sirius e Marlene possono farcela, ne sono sicuro. Comunque ci penseremo dopo, ora dobbiamo assicurarci che tu stia bene, ok?» disse James accarezzandole una guancia.
«James ha ragione. Andiamo, vi porto dalla Sullivan» fece Emmeline alzandosi.
«Ma non ci serve un appuntamento?» le chiese Lily alzandosi e seguendola insieme a James.
«E a cosa serve avere un'amica che lavora qui se non per saltare le file?» rispose la ragazza sorridendo furba e prendendo sottobraccio Lily che si aprì in una risata.
Emmeline li condusse al piano superiore e fece strada nel reparto fino a che non arrivarono ad una porta di un ufficio. La ragazza bussò e poi aprì la porta dicendo «salve signora Sullivan, posso disturbarla un momento?»
«Emmeline cara, ma certo vieni» la accolse la donna con un sorriso materno.
Emmeline entrò seguita da James e Lily, e poi disse «loro sono i miei amici, James e Lily Potter. Hanno scoperto ieri pomeriggio di aspettare un bambino ed erano venuti per prendere appuntamento per una visita con lei.»
La donna si aprì in un altro enorme sorriso e si alzò per stringere le mani ad entrambi i ragazzi e presentarsi.
Poi li fece accomodare davanti alla scrivania e disse «allora ragazzi, raccontatemi un po di voi. Quanti anni avete, che lavoro fate, che stile di vita seguite... mi servono un po di informazioni prima per fare il punto della situazione.»
«Bè ecco, abbiamo entrambi diciannove anni e stiamo studiando all'Accademia Auror, quindi può ben capire che il nostro non è proprio uno stile di vita sedentario e tranquillo» incominciò Lily.
«Immagino di no» commentò la donna sorridendo, poi aggiunse «questa gravidanza era programmata o è stato una sorpresa per voi?»
«Decisamente una sorpresa» risposero in coro Lily e James facendo ridere la guaritrice ed Emmeline.
«Avemmo voluto aspettare che la situazione generale migliorasse un po in realtà, invece probabilmente non siamo stati abbastanza attenti» spiegò James con una faccia un po colpevole.
«Ah bè, signor Potter mi creda se le dico che non siete gli unici. Stiamo registrando un sacco di nascite e di gravidanze nell'ultimo anno. Se da una parte la guerra mette paura alle persone e le frena, dall'altra le spinge anche ad affrettare i tempi nel prendere decisioni come questa. È una situazione molto particolare, ma faremo del nostro meglio per renderla speciale e far andare tutto per il meglio» disse la donna.
«Ne sono sicuro» confermò James.
«Hai qualche fastidio cara?» chiese poi rivolta a Lily.
«Si in effetti, sono tre giorni che continuo ad avere nausee e mi sento molto debole. Oggi sto un pochino meglio, ma sta mattina ho vomitato di nuovo e in questi giorni ho mangiato pochissimo» raccontò Lily e James aggiunse «non può darle qualcosa che le calmi un po le nausee?»
«Purtroppo per quelle possiamo fare ben poco, spariranno da sole. Però ovviamente dobbiamo far si che tu possa mangiare e nutrirti, altrimenti starai male sul serio. Ora, prima ti visiterò e poi vedremo qual'è la terapia migliore da seguire, d'accordo?»
Aveva un sorriso così gentile e amorevole che mise subito Lily a suo agio.
Sorrise e annuì e la donna la accompagnò sul lettino delle visite.
Dopo averla visitata e averle fatto un sacco di altre domande, la fece rivestire e tornò alla scrivania.
«Va tutto bene?» chiese James in ansia mentre anche Lily tornava alla scrivania.
«Va tutto benissimo. Il bambino è delle dimensioni giuste ed in ottima salute» li rassicurò la guaritrice sorridendo.
Finalmente James e Lily poterono tirare un sospiro di sollievo.
«Ovviamente dovrete adottare delle accortezze per far si che la situazione rimanga tale. Dovrà chiedere al suo capo di poter svolgere solo mansioni d'ufficio, niente più caccia ai cattivi in giro per il Paese. Non faccia sforzi fisici eccessivi e cerchi di avere una vita tranquilla e normale. Vedrà che questi nove mesi voleranno» si raccomandò la donna.
«Certamente, faremo tutto il necessario» assicurò Lily.
«Perfetto, se non avete altre domande o curiosità da chiedermi per me potete andare. Queste sono le pozioni che dovrai prendere. Ti aiuteranno a rimetterti un po in sesto e a rinforzarti un po, fino a che le nausee non si affievoliranno. Per qualsiasi cosa chiamatemi in qualsiasi momento, altrimenti ci vediamo il mese prossimo per la seconda visita» disse la guaritrice passandogli un foglio.
James e Lily si alzarono, la ringraziarono e uscirono insieme ad Emmeline.
«Dio che sollievo sapere che va tutto bene!» esclamò Lily con un enorme sorriso.
In quel momento si sentiva molto più tranquilla e ottimista di quanto non fosse stata negli ultimi giorni.
«Concordo» commentò James stringendola a sè.
«D'accordo ragazzi, io devo andare ora. Per qualsiasi cosa ovviamente chiamatemi e fatemi sapere appena ti senti meglio e torni a lavorare, ok Lily?» chiese Emmeline abbracciandola.
«Certo Em, grazie mille» disse Lily.
La ragazza abbracciò anche James, poi si salutarono e si divisero.
James e Lily uscirono dall'ospedale molto più leggeri di quando ne erano entrati e con l'umore alle stelle.
«Voglio dirlo a Sirius e Marlene oggi. Dovremo per forza avvertire Moody e non voglio che loro lo vengano a sapere dopo» disse Lily a James mentre si avviavano nel vicolo per smaterializzarsi.
«Si, credo che sia la cosa migliore» concordò James.
Appena furono di nuovo al caldo nel loro appartamento, James prese la polvere volante e la gettò nel focolare, che subito divenne verde.
Infilò la testa tra le fiamme e disse l'indirizzo di casa del suo migliore amico.
Qualche istante dopo, guardava il salotto di Sirius e Marlene da dentro il camino.
«Sirius» lo chiamò.
«Cane pulcioso ci sei?» chiamò di nuovo alzando la voce.
Dopo una manciata di secondi sentì un gran rumore di passi affrettati e poi un tonfo, seguito da un imprecazione.
«James! Che succede? Stai bene? Dove sei?» esclamò fiondandosi in ginocchio davanti al camino dove la testa di James lo osservava tra le fiamme.
«Sono a casa, con Lily. E va tutto bene, tranquillo. Scommetto che hai trovato un ottimo modo per passare il tuo giorno libero» ghignò James facendo un cenno alla camicia completamente slacciata sul petto dell'amico e ai boxer che indossava sotto.
«Dimmi che non mi hai interrotto solo per farmi un dispetto, ti prego» sbottò Sirius scocciato.
«Ma certo che no, a cuccia bello» disse James continuando a ghignare.
«Sir tutto ok? È James?» chiese Marlene avvicinandosi preoccupata.
Aveva i capelli scompigliati e la maglia al contrario.
«Si, l'idiota è ancora qui» ringhiò Sirius.
«Che hai fatto alla fronte?» domandò Marlene aggrottando le sopracciglia e guardandolo perplessa.
«Sono inciampato sull'ultimo gradino e sono caduto nella fretta di venire a vedere cosa aveva da chiamare questo cervo cornuto» rispose Sirius stizzito mentre James scoppiava a ridere e Marlene alzava gli occhi al cielo.
«Va tutto bene James? Che succede?» chiese poi rivolta all'amico nel fuoco.
«Tutto apposto, Marl. Anzi alla grande direi. Volevo solo chiedervi se vi andava di venire a pranzo da noi visto che siamo a casa» disse James ancora ridacchiando.
«Come mai siete a casa? Lily sta ancora male?»
«Si, ma sta molto meglio oggi e sapevo che Sirius era a casa così ho pensato di organizzare un pranzo al volo. Che ne dite?» propose entusiasta.
«Certo, va bene» accettò Marlene felice.
«Perfetto, quando volete noi siamo a casa» disse James.
«Bene, ci vediamo appena abbiamo finito quello che tu hai interrotto» aggiunse Sirius con un sorriso malizioso.
«Allora ci vediamo tra tre minuti, giusto Marl?» sghignazzò James.
«Brutto cervo cornuto questa me la paghi!» ringhiò Sirius mentre l'altro spariva dalle fiamme ancora ridendo.
«Che fanno allora vengono a pranzo?» chiese Lily avvicinandosi a James.
«Si certo, arrivano tra un po. Li ho interrotti in un momento un po... intimo» raccontò lui ridacchiando ancora.
«James! Sei pessimo!» esclamò Lily anche se aveva un'aria divertita anche lei.
«Dio sono così nervosa! Come glielo diciamo? Non riesco a pensare a qualcosa di adatto» disse poi torcendosi le mani, in preda all'ansia.
«Lily stai tranquilla, vedrai che andrà bene. Loro capiranno e staranno bene, vedrai» cercò di rassicurarla James abbracciandola.

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