Capitolo 57: «Saremo sempre al tuo fianco»

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Una brezza leggera e fresca accarezzava il bel viso della giovane, che piano piano aprì gli occhi. Ci mise qualche attimo per aprirli del tutto a causa del sole che la accecava. Quando poi ci riuscì, si guardò attorno: si trovava sdraiata all'ombra di un albero enorme, intorno a lei una distesa infinita di erba e fiori di ogni colore. Il cielo era limpido e di un azzurro intenso, il sole caldo illuminava ogni cosa. Per un po Lily rimase seduta ad ammirare quel panorama, sentendosi finalmente leggera e rilassata. Poi tre figure apparvero in lontananza: non riuscì a distinguerle bene per via del sole sugli occhi. Quando furono a pochi metri da lei, il suo cuore perse un battito.
Balzò in piedi e sussurrò «mamma! Papà! Mary!»
I suoi genitori e la sua migliore amica erano arrivati davanti a lei e le sorridevano radiosi.
Lily si fiondò tra le braccia della madre, stringendola forte e lasciandosi accarezzare la testa.
Poi abbracciò forte sue padre e quando si voltò a guardare Mary, il suo cuore si strinse un po di più.
«Oh Mary...» mormorò abbracciandola forte e lasciando cadere lacrime silenziose tra i suoi capelli.
«Ciao Lils» disse Mary sorridendo.
«Cosa ci fate voi qui? Voi siete morti» disse Lily asciugandosi gli occhi.
«Si tesoro, è vero» rispose suo padre accarezzandole una guancia.
«Ma allora... sono morta anche io?» chiese con un filo di voce la ragazza.
«No, amore. Non ancora» fece la madre.
Per un attimo nessuno disse nulla, poi Mary e i suoi genitori si sedettero all'ombra dell'albero e fecero cenno di sedersi anche a lei.
«Dove siamo?» domandò Lily guardandosi intorno.
«Non ne ho idea» sorrise Mary.
«È un posto bellissimo» sospirò Lily.
«Lily» mormorò una voce. La ragazza si guardò intorno incuriosita, quella voce non apparteneva a nessuno di loro quattro, e non vedeva nessun altro. Sembrava come portata dal vento. Come se la brezza leggera le avesse sussurrato il suo nome.
«Lily» disse la voce un po più forte e allora lei la riconobbe.
«James!» esclamò guardandosi intorno frenetica.
«Non è qui, tesoro» le disse dolcemente sua madre.
«Ma allora dov' è? Ho sentito la sua voce!»
«Lui è rimasto indietro, Lils» le spiegò suo padre.
Lily aggrottò le sopracciglia, riflettendo su quelle parole.
«Ma che significa "indietro"? Avete detto che non sono morta» chiese lei guardandoli tutti.
«Infatti non lo sei. Sei in un limbo. Nè di qua, né di là. Sta a te scegliere dove andare» mormorò Mary sorridendo.
«Posso scegliere?» domandò incredula.
«Certo che puoi» rispose suo padre.
Lei li fissò in silenzio per un tempo indefinito. Erano così belli e sereni: i suoi genitori sembravano molto più giovani di come lei li ricordava, i loro volti meno segnati dal tempo; e Mary era così radiosa, il suo viso era luminoso, la sua espressione così serena e felice.
Sentì di nuovo la voce di James che la chiamava e si rese conto di quanto dolore e quanta disperazione c'era in quella semplice parolina che lui ripeteva e si sentì così triste per lui. Sentiva che stava soffrendo e lei non voleva questo. Se lui soffriva, soffriva anche lei. Provava un' intensa voglia di correre da lui e abbracciarlo forte per farlo smettere di soffrire, ma allo stesso tempo non riusciva a muoversi. Si stava ancora beando della presenza dei suoi genitori, che le erano mancati da morire, e di Mary.
Poi però si rese conto che mentre loro erano felici lì in quel posto magico, James stava soffrendo tantissimo e si sentì in colpa per questo.
«Devo tornare da lui» disse quasi senza rendersene conto.
«Si tesoro» mormorò suo padre sorridendole dolcemente.
«È che non voglio lasciarvi... mi siete mancati così tanto. E tu, Mary... Come farò senza di te? Tornare vuol dire soffrire di nuovo» sussurrò mentre altre lacrime scendevano sul suo viso.
«Lo so tesoro mio. Lo so che è dura, ma non è ancora il tuo momento. Hai ancora tanti momenti felici da vivere. E poi se rimani non potrai stare con lui, sei disposta a lasciarlo andare?» le chiese sua madre sorridendo. Ma lei sapeva già la risposta, senza neanche pensarci: non voleva lasciare andare James. Solo il pensiero le faceva male al cuore.
«Lily» la chiamo di nuovo James, sta volta più forte.
E capì che lo aveva fatto aspettare anche troppo, doveva tornare da lui.
«Mi mancherete» disse alzandosi.
«Saremo sempre al tuo fianco, anche se tu non potrai vederci» disse sua madre abbracciandola.
«Siamo fieri di te, Lils» sospirò suo padre amorevolmente.
Si abbracciarono un' ultima volta poi Lily si girò verso la sua amica, che la guardava sorridendo.
«Mi dispiace così tanto, Mary» mormorò gettandole le braccia al collo.
«Lo so, Lily, dispiace anche a me. Ma doveva andare così, io l'ho accettato, fallo anche tu per favore. Non voglio che tu viva nel passato. Viviti appieno il presente e pensa al futuro. Al tuo futuro con James e al vostro amore» le sorrise Mary accarezzandole i capelli.
«E poi devi farmi un favore: dì a Remus che mi dispiace tanto e che l'ho amato con tutta me stessa. Digli di andare avanti con la sua vita e di non arrendersi mai. Io sono felice solo se lui è felice. E stagli vicino, per favore... Sai com'è fatto, si butterà sicuramente giù e ho bisogno di sapere che ci sarà qualcuno che lo tiri fuori dalla sua disperazione. E so che tu puoi farlo, amica mia» disse poi prendendole le mani tra le sue.
«Te lo prometto Mary. Ti voglio bene» disse Lily con voce spezzata.
«Lily, svegliati... ti prego» mormorò di nuovo James, la sua voce sempre più forte e chiara.
La ragazza guardò i suoi genitori e Mary allontanarsi, fino a che sparirono nella luce del sole, che divenne sempre più accecante.
Fu costretta a chiudere gli occhi e colpirli con la mano perché diventava sempre più forte, poi non sentì e non vide più nulla.

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