Capitolo 51: Corso di combattimento e difesa

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20 aprile 1978

«Sono proprio curiosa di sapere chi verrà dal Ministero per il corso» disse Alice mentre si serviva di patate al forno e spezzatino, durante il pranzo.
《Già, anche io. Secondo voi sarà quel tipo strano pieno di cicatrici?» chiese Mary.
«Non credo che Alastor Moody abbia il tempo di venire ad insegnarci a combattere» rispose James.
«Meglio così perché è abbastanza inquietante» commentò Emmeline sorridendo. Continuarono a chiacchierare finché anche i dolci non furono scomparsi dal tavolo, a quel punto Silente si alzò e nella Sala scese il silenzio.
«Allora ragazzi, come ben sapete oggi avrà inizio la prima lezione del corso di combattimento organizzato dal Ministero. So che vi sarà sembrata una cosa particolare visto che non era mai stato fatto qui a Hogwarts, ma il Ministro ritiene che così gli Auror possano farsi un idea di chi potrà entrare all'Accademia Auror e velocizzare un po le cose. Io personalmente ritengo sia molto utile che voi sappiate combattere e difendervi visto i tempi bui che stiamo vivendo, per questo abbiamo esteso la partecipazione anche ai ragazzi del quinto e sesto anno.»
Ci fu un momento di totale silenzio, durante il quale il vecchio preside fece scorrere lo sguardo su tutta la sala.
«Non vi nego che sono profondamente dispiaciuto che voi siate costretti ad imparare tutto ciò; preferirei di gran lunga che i vostri unici pensieri fossero gli esami, le amicizie e tutto ciò di cui dovrebbero preoccuparsi dei giovani come voi, ma purtroppo questa possibilità vi è stata negata e siete costretti a crescere velocemente. So che molti adulti non apprezzano la mia franchezza, ma ritengo che voi vi meritiate la verità.
E la verità è questa: fuori dalle mura sicure di Hogwarts c'è una guerra, e una volta usciti di qui sarete messi di fronte a delle scelte. Scelte che comprometteranno tutta la vostra vita. Scelte che comprometteranno le vostre famiglie, i vostri affetti. Non so quali saranno quelle che farete, ma spero con tutto il cuore che facciate quelle giuste. Non fatevi abbagliare dal potere, dalla gloria... ricordatevi dei vostri amici, delle vostre famiglie, di chi siete veramente. Perché l'amore di un amico, o di un famigliare rimarrà per sempre, la gloria la si può perdere in un attimo.»
Il silenzio che aleggiava nella Sala era così denso da potersi sentire sulla pelle. Una tensione particolare si percepiva. Le parole dette dal preside, il tono triste e stanco ma allo stesso tempo determinato a far capire a tutti loro ogni singola parola, avevano scavato a fondo in ognuno di loro. Ovviamente tutti sapevano ciò che stava accadendo fuori dalla scuola: ormai quasi tutti i giorni sul giornale si leggevano notizie di stragi, gente che spariva e altre notizie terribili; molti studenti si erano ritirati dopo aver avuto tragedie in famiglia.  Solo due giorni prima, una ragazza di Corvonero, Susy Minnet, aveva lasciato la scuola dopo aver ricevuto la notizia che suo padre era stato trovato morto davanti al cancello di casa, dopo settimane dalla sua scomparsa. La madre era stata ricoverata al San Mungo in stato di shock dopo aver visto il corpo martoriato del marito.
Ma sentir dire quelle parole dal preside aveva reso il tutto ancor più vero, più drammatico.
«Mi dispiace di essermi dilungato molto e soprattutto di essere stato così serio, ma voglio che ognuno di voi sia ben consapevole di quello che accadrà. Detto questo, tutti fuori che dobbiamo sistemare la sala per il corso» concluse il vecchio preside e tutti sembrarono risvegliarsi. Ci fu il rumore di panche spostate sul pavimento e tutti si alzarono per uscire.
«Questo non fa altro che confermare i nostri pensieri: Silente è preoccupato e la guerra bussa alle porte di Hogwarts sempre di più» mormorò Remus.

Mezz' ora dopo erano tutti di nuovo in Sala Grande ad aspettare di cominciare quando la McGranitt disse ad alta voce «bene ragazzi, prestate attenzione per favore. Vi presento i tre Auror venuti ad insegnarvi: la signorina Dorcas Meadows e i signori Fabian e Gideon Prewett.»
Ci fu un applauso quando i tre ragazzi si fecero avanti. Erano tutti e tre molto giovani, ma avevano un'aria fiera e determinata.
«Prewett? Ma sono tuoi parenti Alice?» chiese James alla ragazza.
«Si sono i miei cugini, ma non abbiamo un rapporto molto stretto perché i nostri padri non si parlano da anni» gli spiegò lei.
Dorcas era come sempre seria e aveva un espressione molto dura in volto, mentre i due fratelli, evidentemente gemelli visto che erano praticamente identici, sorridevano a tutti e davano un' impressione meno dura della ragazza. Erano dei bei ragazzi alti, con capelli rossi e lentiggini sul viso.
L'unica cosa che li distingueva uno dall'altro erano gli occhi: Fabian aveva gli occhi verdi e Gideon azzurri.
«Ciao a tutti ragazzi! Io sono Gideon, il più bell'Auror di tutto il Ministero, senza contare Moody ovvio» disse Gideon facendo ridere tutti.
«In questo corso vi insegneremo alcuni incantesimi e metodi di difesa. Sarete divisi in gruppi in base al vostro anno e ognuno di noi Auror, a turno, si occuperà di un gruppo. Ognuno di noi è specializzato in qualcosa quindi ci alterneremo per far si che tutti possiate avere conoscenze su più campi. La mia specialità, oltre alla bellezza, sono le tattiche difensive» spiegò poi facendo vagare lo sguardo sui ragazzi.
«La bella ma letale signorina Meadows invece è la più abile nei duelli, mai battuta fino ad ora da nessuno all'Accademia.
Mio fratello qui, lo riconoscerete facilmente perché è più bruttino (altre risate da parte dei ragazzi, mentre Dorcas e Fabian alzarono gli occhi al cielo scuotendo la testa) è uno dei più bravi Tiratori Scelti, il che vuol dire che potrebbe colpire quell' orribile brufolo sul tuo faccione anche a questa distanza» disse alzando la voce e indicando Mulciber, che in fondo alla sala sghignazzava con i suoi compagni Serpeverde. Tutti si voltarono a guardare mentre il ragazzo diventava rosso in volto e lanciava un occhiataccia all'Auror.
«Oh si la prego ci faccia vedere, signor Prewett!» esclamò Sirius sorridendo e saltellando sul posto.
«Signor Black!» lo riprese la McGranitt mentre tutti ridevano, compresi i due Auror.
«Chiamateci per nome per favore, il signor Prewett è mio nonno» disse Fabian facendo l'occhiolino a Sirius.
«Come ti chiami ragazzo?» fece Dorcas, fredda, a Mulciber.
«Sono Jonathan Mulciber» disse il ragazzo con tono di sfida, come se il suo cognome bastasse a mettere fine alla questione.
«Ah un Mulciber... Si, conosciamo tuo padre. Abbiamo scambiato spesso quattro chiacchiere ultimamente e vedo che vi assomigliate molto. Stesso tono arrogante e aria superiore. Ma ti dirò la stessa cosa che ho detto a lui: non servirà a niente il tuo sangue puro qua dentro. Verrete considerati tutti allo stesso modo e sarete valutati per le vostre abilità, non per la vostra genealogia. Sappiate anche che io non tollero chi mi manca di rispetto, finché sarete in questa stanza e parteciperete alle nostre lezioni esigo la massima serietà. Chiunque non seguirà le nostre regole verrà sbattuto fuori. Vi è stata data questa opportunità per far si che siate preparati, vi consiglio di non sprecarla per delle sciocchezze» disse Dorcas, con tono gelido.
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui l'Auror e il ragazzo si squadrarono, poi Gideon ruppe il silenzio dicendo «bene, ora che abbiamo chiarito questo punto potete dividervi in gruppi per anno.»
«Questa donna è appena diventata il mio mito» commentò Lily sorridendo.
«Anche il mio» rispose James beccandosi una gomitata nelle costole dalla ragazza.
«Allora forza, iniziamo» esclamò Fabian.
Gli studenti si disposero in gruppi e mentre gli Auror parlavano tra loro per organizzarsi, i ragazzi riuscirono a sentire quello che Mulciber stava dicendo «quella schifosa, lurida Mezzosangue! Giuro che appena usciti di qui me la pagherà! La torturerò finché non mi implorerà di ucciderla.»
«Secondo me non riusciresti nemmeno a provocarle del solletico» commentò James ghignando.
«Oh non sottovalutarlo, James. Pensa se la povera Dorcas se lo trova improvvisamente davanti di notte! A quel punto si che potrebbe morire, ma di spavento!» fece Sirius fingendosi preoccupato e facendo ridere tutti i suoi compagni.
Mulciber scattò per colpirlo ma venne fermato da Avery, mentre Lestrenge gli si parò davanti, a un millimetro dal dal volto di Sirius che non indietreggiò di un passo, ma lo fissò con occhi freddi.
«Non farei tanto lo spiritoso se fossi in te, Black. Usciti di qui chi pensi che saranno i primi a rimetterci la pelle? I traditori, ovvio. E poi ad uno a uno tutti quegli inutili sanguesporco che insudiciano il nostro mondo. Ah e non dimenticamioci degli ibridi! Tutte quelle bestie che ci sono in giro prima o poi verranno sterminate, così da ripulire un po il mondo magico e farci dormire sonni tranquilli» disse Lestrenge a voce bassa e tagliente.
«Sai Lestrenge, tu e i tuoi amichetti date per scontato che tutti i traditori, i sanguesporco e gli ibridi non combatteranno, che si lasceranno uccidere da degli idioti con delle maschere, ma è proprio qui che ti sbagli! Conosco traditori e sanguesporco dieci volte più in gamba di voi e che non farebbero nessuna fatica a rimettervi al vostro posto a suon di incantesimi. Perciò non cantate vittoria così facilmente, perché sono sicuro che dovrete faticare un bel po prima di riuscire a farci cadere tutti» rispose Sirius assottigliando lo sguardo.
Proprio quando il Serpeverde stava per rispondergli, la voce di Dorcas li interruppe «che cosa sta succedendo qui?»
Si parò davanti ai due ragazzi a braccia conserte, sqadrandoli. I due si lanciarono un altro paio di occhiatacce e poi si separarono.
«Bene, iniziamo per favore, non ho tutta la giornata» continuò la ragazza.
«Ora vi disporrete a coppie e improvviseremo dei duelli, così da vedere a che livello siete. Sarà meglio che vi sistemiate in coppie della stessa Casa, non ho voglia di raccogliere i resti di qualcuno di voi solo perché non riuscite nemmeno a respirare la stessa aria uno con l'altro. Usate solo incantesimi di difesa e di attacco minori. Forza, fatemi vedere che sapete fare.»
James e Remus si misero in coppia insieme e iniziarono a duellare ghignando a vicenda; poi iniziarono Sirius e Frank, Alice e Lily, Marlene e Emmeline, e Peter e Mary.
Anche i ragazzi delle altre Case fecero lo stesso, mentre Dorcas girava tra loro osservandoli.
Dopo un po la ragazza li fece smettere e disse «bene, alcuni di voi hanno già la tecnica giusta e la giusta determinazione, altri invece devono lavorare ancora un po, ma siamo qui per questo quindi non preoccupatevi. Ora  lavorerete un po con Fabian.»
Detto questo si girò e andò dall'altra parte della sala, mentre il ragazzo dai capelli rossi si avvicinava.
«Ok ragazzi, con me lavoreremo sulla vostra mira» e con un colpo di bacchetta fece apparire dei bersagli sulla parete, a diverse distanze dai ragazzi.
«Dovrete cercare di colpire i bersagli meglio che potete e nel minor tempo possibile. Mettetevi in fila.»
Si misero tutti in fila indiana e James si sistemò davanti a tutti con un sorriso a trentadue denti sul volto.
«Siete pronti a veder il miglior Tiratore Scelto di Hogwarts?» chiese agli amici.
«Sei sempre il solito egocentrico, Potter» commentò Lily in una splendida imitazione della vecchia lei, anche se si vedeva che cercava di trattenere un sorriso.
Il ragazzo si girò e la cercò con lo sguardo, trovandola qualche persona dietro di lui, le sorrise malandrino e disse «e tu invece sei sempre la solita guastafeste, Evans.»
«No Potter, io sono solo realista» ribattè lei.
«Realista e rompiscatole.»
«Arrogante e pallone gonfiato.»
«Perfettina e so tutto io.»
«Idiota e presuntuoso.»
«Oh santo Godric ricominciano!» gemette Remus facendo scoppiare a ridere tutti. Per fortuna ci pensò Fabian a interrompere la discussione, dicendo «perfetto, cominciamo. Tu sei Potter giusto?»
«Il solo e l'unico» sorrise lui.
«Bene Potter, vediamo che sai fare.»
Il ragazzo avanzò di un passo, poi si girò, guardò Lily e le mandò un bacio, cosa che la fece sorridere e a cui rispose con una linguaccia. Dopo di che si girò, si concentrò e iniziò a lanciare incantesimi.
Quando ebbe colpito anche l'ultimo, Fabian disse «bè complimenti davvero Potter. Li hai centrati quasi tutti e in poco tempo. Bravo davvero. Avanti il prossimo.»
James si spostò per far provare Remus e vide Lily alzare gli occhi al cielo e sorridergli.
Quando tutti ebbero provato, James risultò davvero essere stato il più bravo, tanto che anche Fabian si congratulò con lui «Potter sei stato il migliore oggi, complimenti. Immagino che tutti gli allenamenti di Quidditch siano serviti a qualcosa. Comunque siete stati tutti bravi; oggi era solo la prima lezione e dovevamo renderci conto del vostro livello, ma la prossima volta inizieremo a fare sul serio e ad imparare qualche tecnica. Quindi vi lascio a mio fratello e ci vediamo settimana prossima.»
Fu quindi il turno di Gideon Prewett, che si avvicinò sorridendo e disse «bene ragazzi, oggi voglio vedere quello che sapete fare. Vi dividerete in coppie: uno attacca e l'altro si difende, poi vi scambierete. Forza cominciamo!»
E così si ritrovarono di nuovo ad affrontare piccoli duelli.
Alla fine, il giovane Prewett li interruppe e disse sorridendo «complimenti, siete stati tutti molto bravi. La prossima volta vi insegnerò qualche incantesimo nuovo e ci eserciteremo in quello, poi più avanti affronteremo anche le strategie di difesa. Ci vediamo la prossima settimana, buona serata a tutti.»
James si avvicinò all'Auror prima che se ne andasse e disse «signor Prewett, volevo ringraziarla per gli ottimi consigli che mi ha dato oggi, li ho trovati davvero utili.»
«Potter, ti prego chiamami Gideon, non sono mica un vecchio. Diamoci del tu per favore» disse lui sorridendo.
«Bè allora grazie Gideon» sorrise James.
«Di nulla, sono contento di poter aiutarvi ad essere preparati a quello che dovrete affrontare» fece Gideon.
«James, andiamo?» lo chiamò dolcemente Lily affiancandosi a lui.
«Si Lily, arrivo subito» rispose lui sorridendole e prendendola per mano.
«Evans complimenti per oggi, sei veramente in gamba» le disse l'Auror stringendole la mano libera.
Lei sorrise rincambiando la stretta e rispose «grazie mille Gideon, è stata una lezione davvero interessante. Ho imparato un sacco di cose.»
«Bè ragazzi vi lascio andare ora prima che Dorcas venga a prendermi per un orecchio. Sapete, odia che la si faccia aspettare» disse scoccando un'occhiata alla ragazza intenta a parlare con la McGranitt, poi aggiunse rivolto a James «tratta bene questa ragazza e non fartela scappare James. È una tipa tosta e non se ne trovano tante come lei in giro.»
Lily arrossì un po, mentre James sorrise entusiasta, mise una mano intorno alle sue spalle ed esclamò «contaci Gideon, non ho intenzione di lasciarla andare da nessuna parte!»
E dopo essersi sorrisi e salutati se ne andarono.
James e Lily continuarono a chiacchierare allegri e commentare la lezione appena terminata con grande soddisfazione, mentre si dirigevano in Sala Comune, mentre Gideon, Fabian e Dorcas si avviarono lungo la strada che portava ai cancelli di Hogwarts, dove si sarebbero potuti smaterializzare.
«Mi sono divertito un sacco oggi! Hai avuto una grande idea Dorcas! Quei ragazzi sono fenomenali, davvero» esclamò Gideon.
«Già sono rimasto sorpreso anche io. Alcuni di loro sono davvero avanti per l'età che hanno» concordò il fratello.
«Già e anche più maturi di voi alla loro età» commentò Dorcas.
«Si è vero, devo ammetterlo. Ma è anche vero che noi eravamo giovani e spensierati, invece quei ragazzi di spensierato hanno ben poco. La McGranitt mi ha detto che in molti si sono ritirati da scuola e che ci sono stati molti episodi di violenza all'interno della scuola» disse Fabian.
«Si lo so, lo ha raccontato anche a me» sospirò la ragazza.
«Per Godric quando odio i Serpeverde! Non cambiano proprio mai! Hai visto con che sguardo ti ha guardato quel Mulciber? Aveva qualcosa di inquietante, non mi piace affatto quel tipo» si infervorò Gideon.
«Non preoccuparti per lui, è solo un ragazzino arrogante che pensa di essere il re del mondo solo perché suo padre ha un cognome rispettabile. Una volta usciti di qui non faranno più gli sbruffoni credimi» rispose Dorcas tranquilla.
«Bè non mi è piaciuto comunque come ti ha guardata, perciò vedi di stare attenta» ribattè lui scuro in volto e fermandosi di botto.
Anche gli altri due si bloccarono. La ragazza lo guardò negli occhi e disse seria «non ho certo paura di quell'idiota. Potrei disintegrarlo a occhi chiusi se volessi, e non ho certo bisogno che tu mi metta in guardia. So cavarmela benissimo da sola.»
«So bene che sai cavartela da sola, ma mi preoccupo lo stesso per te ok?» sbottò lui contrariato.
«Bè non ce ne è bisogno, grazie tante» ribatté Dorcas.
«Perché ti ostini tanto ad allontanarmi? Perché non puoi accettare il fatto che io tenga a te e che voglia proteggerti?» chiese Gideon prendendola per un braccio per fermarla, visto che lei si era girata per riprendere a camminare.
La ragazza si girò, lo guardò negli occhi e disse «quante volte ancora devo farti questo discorso? Io non sono la persona giusta per te. Non sono il tipo di ragazza da relazione, da fiori e cioccolatini. Io sto bene da sola, sono fatta per stare sola. E tu devi cercarti una ragazza che ti ami e che possa darti quello di cui hai bisogno.»
Detto questo si scrollò di dosso la mano del ragazzo e con ampie falcate superò i cancelli, per poi smaterializzarsi.
Gideon sospirò sconfitto osservando il punto in cui lei era sparita, poi sobbalzò quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si girò ed incontrò gli occhi di suo fratello, che disse «mi dispiace tanto.»
«Tranquillo, ci sono abituato ormai. Ho ricevuto talmente tante batoste da quella ragazza da bastarmi per una vita intera, ma io non mi arrendo. So che lei mi ama come la amo io, me lo ha dimostrato più volte. Vorrei solo che capisse che a me non importa niente di fiori e cioccolatini, di una relazione normale come tutte le altre coppie. Io vorrei solo starle vicino, mi basterebbe questo» mormorò Gideon.
«E pensare che a scuola era proprio come quelle ragazze che abbiamo conosciuto oggi. Fiera, combattiva, forte, ma anche dolce, gentile e soprattutto felice. Quanto vorrei che fosse ancora così, come quando andavamo a scuola ed eravamo solo noi tre.
Da quando la madre è stata uccisa è sempre così terribilmente seria e sola. Non è più lei. E non ce la faccio più a vederla così, e nemmeno a vedere te così. Perché devi farti così male, Gideon? Forse dovresti lasciarla andare, lei non è pronta ad ammettere di amarti e forse non lo sarà mai.»
Il fratello lo guardò negli occhi un attimo e poi disse «non posso. Non posso lasciarla andare, non ci riesco. E poi anche se lei non lo ammette, anche se lei non vuole crederci, io so che a lei fa piacere sapere che io ci sono. Che può contare su di me sempre, in qualsiasi momento. Perché io la amo e lei ama me, e prima o poi se ne renderà conto, vedrai.»
Fabian gli strinse di nuovo la spalla e lo guardò negli occhi e capì che la sua era una battaglia persa: non sarebbe mai riuscito a tenere il fratello lontano dalla ragazza, lui l'amava troppo. Gideon e Dorcas erano amici dai tempi di Hogwarts: si erano trovati al primo anno e avevano subito legato, coinvolgendo poi anche Fabian.
Per anni erano stati migliori amici, poi quel legame si era rafforzato ancora di più trasformandosi in amore. Avevano appena finito il settimo anno e avevano appena capito di amarsi quando la madre di Dorcas venne brutalmente uccisa da quelli che poi si rivelarono essere Mangiamorte. E quell' evento segnò nel profondo la giovane ragazza. Da sorridente e felice divenne fredda e seria; non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lei e passava tutto il suo tempo a studiare per diventare Auror. Aveva messo anima e corpo in quel progetto, senza pensare ad altro, senza pensare a nessun altro. E Gideon fu costretto a stare in disparte a guardare la ragazza che amava cambiare. Lei non permise nemmeno a lui di starle vicino, era troppo ossessionata dalla vendetta. Con il passare del tempo il ragazzo riuscì a riavvicinarsi a lei, molto lentamente e a piccoli passettini, così silenziosamente che lei neanche se ne era accorta. Un giorno, in preda alla collera e alla frustrazione, Dorcas era intenta a distruggere la sua stanza quando Gideon la trovò. La ascoltò sfogarsi, urlare tutta la sua rabbia e rompere tutto quello che le capitava a tiro, e quando finalmente lei, stremata, alzò lo sguardo e lo guardò negli occhi, lo vide realmente per la prima volta dopo mesi. Non ci fu bisogno di dire niente, fecero scontrare le loro labbra in un bacio frettoloso, impaziente, bisognoso. Avevano bisogno l'uno dell'altra e non potevano più aspettare. Quella notte fu una notte di passione e liberazione, finalmente quella notte Dorcas aveva riaperto gli occhi e aveva trovato Gideon lì ad aspettarla, e si era resa conto che lui era sempre stato lì.
La mattina dopo però la realtà era di nuovo piombata addosso alla ragazza: una volta riaperti gli occhi aveva trovato le braccia di Gideon a stringerla e a proteggerla, ma quando spostando lo sguardo sulla stanza l'aveva trovata distrutta, si era resa conto di quello di cui era capace. Aveva sentito quella rabbia che provava sempre crescere di nuovo in lei, e si era resa conto di non essere la Dorcas che aveva baciato Gideon la sera prima, la Dorcas che lo aveva accarezzato dolcemente, che lo aveva abbracciato. Lei non era la vera Dorcas. La vera Dorcas era quella che aveva distrutto la stanza, quella capace di fare qualsiasi cosa quando era furiosa, una Dorcas malvagia. E così aveva guardato di nuovo il ragazzo addormentato accanto a lei e aveva capito di amarlo, ma che non sarebbe mai riuscita ad amarlo nel modo giusto. Il suo cuore era rotto ormai e credeva che non fosse giusto rompere anche quello del meraviglioso ragazzo che si ostinava così tanto a rimanere vicino a lei. Così gli aveva fatto un' ultima carezza sul viso e silenziosamente se ne era andata.
Ma ovviamente non aveva messo in conto l'ostinazione del ragazzo: Gideon infatti non si era mai dato per vinto ed era rimasto sempre accanto a lei, sopportando di tutto pur di sapere che stava bene. C'erano stati altri incontri come il primo, ma tutti con lo stesso finale, con Dorcas che scappava ma senza mai allontanarsi davvero. Era per questo che Gideon non si dava per vinto, perché credeva che prima o poi, magari una volta avuta la sua vendetta, Dorcas sarebbe stata pronta per essere sua, anima e corpo.

Oook questo mi piace molto di più!😅 lo avevo già scritto e salvato nelle bozze ma volevo mettere anche un capitolo "di passaggio" come quello precedente dove inserire le riflessioni dei personaggi. Perciò ecco qua. Che ne pensate di Dorcas e della sua storia? E di Gideon? Non so voi ma io li adoro 😍
Ok va bene io li adoro tutti quanti 😂 però mi piace la sua storia, il fatto che sia la "bella e rovinata" (passatemi la citazione 😅), buona ma letale... mi piace un sacco 😍 vedremo poi come si svolgerà.
Grazie delle tantissime visualizzazioni, vi voglio bene!

P.s. l'anno scolastico dei nostri amati Malandrini sta per finire... chissà che succederà 😁

Il Legame Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora