26 marzo 1978
Come ogni anno, da sei anni a quella parte, ogni ventisei di marzo, nella stanza occupata dai Malandrini e Frank era come se fosse festa nazionale.
Tutti venivano svegliati presto, e si alternavano di anno in anno per andare nelle cucine a prendere la colazione per tutti. E non un paio di cornetti e una caraffa di succo di zucca, ma una colazione da re.
Si perché James, il festeggiato, nonché il ragazzo più eccentrico del Castello, amava stare al centro dell'attenzione, sempre e comunque, figurarsi il giorno del suo compleanno.
Voleva essere viziato e coccolato, proprio come quando era a casa con i suoi. E gli amici, dopo i primi due anni, avevano capito che era molto più semplice assecondarlo e farlo contento piuttosto che opporsi.
Perché James sapeva renderti la vita un inferno quando voleva.
Riusciva ad essere così petulante e snervante che alla fine otteneva sempre ciò che voleva. Solo con Lily sembrava aver perso quel suo potere persuasivo. Di fatti la ragazza non si lasciava intimidire dai suoi occhioni da cervo bastonato, o almeno quasi mai. Gli amici invece dopo un po cedevano e facevano tutto quello che lui chiedeva, così che la vita nel dormitorio maschile fosse più facile e serena per tutti.
Quindi dopo che uno di loro era andato a prendere la colazione per tutti, quell'anno particolarmente abbondante visto che avrebbero partecipato anche le ragazze, bisognava svegliare il festeggiato.
Impresa non da poco, visto che dormiva come un sasso.
Lily scostò le tende del suo letto e lo guardò: dormiva senza maglietta, mezzo coperto dal piumone rosso, con un braccio sotto la testa e l'espressione angelica. Non potè far a meno di sorridere dolcemente.
Poi si sedette accanto a lui e lo chiamò «James!»
Ma quello non si mosse di un millimetro. Allora lo chiamò un po più forte e lo scosse per un braccio.
Il ragazzo mugugnò infastidito e lei sorrise di nuovo.
«James Potter! Vuoi svegliarti?» esclamò la rossa, riuscendo finalmente a fargli aprire un occhio.
«Lily... perché tutto questo casino? Vieni vicino a me e dormiamo un altro po» disse lui accoccolandosi alla ragazza e cercando di farla stendere sul letto.
Lily sorrise di nuovo pensando a quanto sembrasse dolce in quel momento, così gli accarezzò il viso e i capelli scompigliati e sussurrò «mi piacerebbe tanto James, ma hai visite.»
Il ragazzò alzò un sopracciglio e si decise ad aprire gli occhi e vide tutti gli amici intorno che lo guardavano e sorridevano.
«Buon compleanno James!» gridarono in coro.
«Godric! Mi ero completamente dimenticato che oggi è il mio compleanno!» esclamò lui sorridendo e mettendosi seduto accanto a Lily.
«Non ci credo! James Potter, il mio migliore amico, il ragazzo più eccentrico del mondo, quello che ha ribattezzato questo giorno come il "Potter Day", si è dimenticato del suo compleanno?! Non posso crederci! Mi sto sentendo male!» fece Sirius incredulo facendo finta di svenire, e tutti scoppiarono a ridere.
«Non credevo che avremmo mai visto questo giorno» disse Frank, con la mano sul cuore e l'aria commossa.
«Il nostro bambino sta crescendo» aggiunse Remus asciugandosi una finta lacrima e scatenando nuove risate.
«Oh ma per favore!» esclamò James imbarazzato.
«Comunque, tanti auguri James!» disse Lily baciandolo sulle labbra.
«Grazie piccola» sorrise lui.
«Bene, la colazione è servita gente» annunciò Sirius passando dolcetti e fette di crostata alla frutta a tutti.
Si sparpagliarono per la stanza chiacchierando e mangiando allegri.
«E cosi ti eri dimenticato del tuo compleanno eh?» sorrise Lily mentre mangiava un muffin.
«Già» rispose lui ridendo di nuovo.
«Stai proprio crescendo, non c'è dubbio.»
«Tutto merito tuo, Evans. Mi hai reso un uomo migliore» disse James facendole l'occhiolino.
«Non è vero, sei tu che hai deciso di far venir fuori il vero te» mormorò lei dolcemente e lui la baciò di nuovo.
«Ehi vorrei ricordarvi che non siete soli in questa stanza!» esclamò Sirius lanciandogli un paio di calzini arrotolati. I due si staccarono, Lily arrossì abbassando lo sguardo, mentre James rilanciò di nuovo i calzini al suo migliore amico sbottando «lasciaci in pace Sirius!»
«Allora qual'è il piano per oggi?» chiese il festeggiato.
«Abbiamo pensato che quest'anno potresti passare la giornata con Lily ad Hogsmede» rispose Remus dal suo letto.
«E sta sera festa in Sala Comune ovviamente》 continuò Sirius ghignando malandrino.
«Ovviamente non potevamo cambiare anche quella tradizione» disse Peter cercando di mascherare il fastidio che provava in quel momento.
Era dal primo anno che passavano il giorno del compleanno di James tutti insieme facendo qualcosa di divertente, e quando al terzo anno era diventato cercatore di Grifondoro facendo vincere tutte le partite, avevano preso l'abitudine di fare una festa la sera del suo compleanno, visto che anche tutti i loro compagni erano ben contenti di festeggiarlo.
Per questo era diventata una tradizione.
«Bene, mi piace questo programma» rispose James scoccando un dolce bacio sulla fronte della ragazza. Peter alzò gli occhi al cielo mentre faceva finta di allacciarsi una scarpa.
«Si, immaginavamo avresti apprezzato» disse Sirius facendogli l'occhiolino.
E così passarono la mattinata a ridere e scherzare tutti insieme, dopo di che andarono a pranzo.
Dopo aver mangiato, venendo interrotti almeno un migliaio di volte visto che quasi tutta la scuola andò a fare gli auguri a James, i ragazzi si separarono.
James e Lily si incamminarono verso il villaggio chiacchierando allegri.
Una volta arrivati fecero una lunga passeggiata davanti alle vetrine dei negozi e poi andarono ai Tre Manici di Scopa a bere qualcosa.
Anche lì furono interrotti molte volte da gente che andava a fare gli auguri a James. Ad un certo punto, una ragazza di Tassorosso del sesto anno, Betty Summers, quasi saltò al collo del ragazzo emettendo urletti di gioia e augurandogli buon compleanno.
James rimase scioccato, mentre Lily alzava un sopracciglio e la vena sulla tempia iniziava a pulsarle.
«Tanti auguri Jamie!» esclamò la ragazza scoccandogli un rumoroso bacio sulla guancia e lasciandogli lo stampo del rossetto rosso.
«Ehm si grazie, Betty» rispose lui imbarazzato cercando di staccarsela di dosso.
«È da un sacco che non ci vediamo! Prima venivi a cercarmi spesso... sento molto la tua mancanza» disse lei mettendo su il broncio.
James sbiancò un attimo, poi si riprese e quando stava per parlare Lily tese avanti la mano ed esclamò con voce tagliente e un sorriso finto «ciao, piacere sono Lily Evans, la fidanzata di James.»
James era palesemente a disagio mentre passava lo sguardo da una all'altra ragazza, poi si schiarì la voce e disse «ehm si Betty... lei è Lily. Lily lei è Betty Summers» «la sua vecchia amica» lo interruppe lei maliziosa.
Lily la fulminò con lo sguardo ma l'altra la ignorò.
«Insomma come stai Jamie? È una vita che non passiamo un po di tempo insieme. Ti piaceva tanto la mia compagnia.»
«Sto bene grazie» rispose lui a disagio.
«Come mai non sei con i tuoi amici a fare qualcosa di divertente come al solito? Quest'anno hai optato per una noiosa uscita ad Hogsmede per festeggiare? Mi deludi Jamie...» disse Betty, delusa.
«E chi dice che sia noioso?» si intromise di nuovo Lily.
La biondina la guardò alzando un sopracciglio e rispose «bè scusami ma ero abituata a vedere il grande James Potter divertirsi in altri modi. E Hogsmede è da tutti, non è niente di che dopo anni che ci veniamo.»
Le guance di Lily divennero subito rosse, scattò in piedi e sbottò «Hogsmede non sarà niente di che ma è la compagnia che fa la differenza!»
«Infatti è proprio questo il problema. Non capisco proprio cosa ci trovi James in una noiosa, secchiona come te» ribatté Betty.
«Betty, non esagerare, tu non-» iniziò a dire James palesemente a disagio, ma Lily lo interruppe di nuovo «ma cosa ne puoi sapere tu?! Non lo conosci nemmeno James!»
«Invece lo conosco eccome! Conosco ogni centimetro di lui!» esclamò Betty con un sorrisetto maligno.
«Bè, notizia del giorno, cara mia: non sei l'unica! C'è la fila di ragazze che lo conosce in quel senso, non hai nulla di speciale! Ti sei chiesta perché non gli è più importato nulla di te da quando sta con me? Te lo dico io: perché tu per lui non sei mai stata nulla se non un divertimento! E come lo sei stata per lui, lo sei per molti altri ragazzi!» disse Lily alzando la voce, il viso dello stesso colore dei capelli.
Anche Betty divenne rossa come un peperone e urlò «come osi? Mi stai dando della sgualdrina?!»
«Si esatto è proprio quello che sto facendo, perché è quello che sei! La tua fama ti precede Betty Summers e non ti permetterò di rovinare il rapporto con il mio ragazzo con le tue stupide insinuazioni da ragazzina invidiosa. Lui ha scelto me, fattene una ragione!» esclamò Lily puntandole il dito contro. A quel punto tutto il pub era ammutolito e osservava la scena.
«Non ti permetto di insultarmi così! E comunque avrà anche scelto te per il momento, ma si stancherà presto, fidati di me. Lo conosco bene e so che è uno che si stanca molto facilmente. E la vita da bravo ragazzo e fidanzato prima o poi gli andrà stretta, e verrà a cercarmi. E io sarò lì ad accoglierlo a braccia aperte» rispose Betty scansando il dito di Lily con un gesto stizzito della mano.
«Vorrai dire a gambe aperte» sputò Lily paonazza in viso.
«Ok ora basta!» urlò James frapponendosi tra le due che si stavano già per fiondare l'una su l'altra.
«Betty smettila subito di importunarci. Qualsiasi cosa ci sia stato tra noi è finito mesi fa. Ora io sto con Lily ed è con lei che voglio continuare a stare. Tu ti meriti un ragazzo che ti voglia bene davvero, non uno che ti usi solo come un ripiego. E ti auguro davvero di trovarlo. Andiamo Lily, è ora di tornare al castello» disse prendendo il mantello e lasciando un paio di galeoni sul tavolo.
Gli occhi di Betty si riempirono di lacrime e dopo un' ultima occhiata ai due corse fuori dal locale.
Lily invece era furiosa e dopo aver raccolto le sue cose si avviò a passo spedito verso la porta, seguita da James, mentre il resto dei clienti del pub li fissava in silenzio.
Quando furono fuori e dopo aver camminato per un po senza dire niente James prese Lily per un braccio per fermarla e le disse «ma che ti è preso?»
Lei spalancò gli occhi e domandò «e me lo chiedi anche?»
«Insultarla in quel modo davanti a tutti. È stato brutto Lily, l'hai umiliata» rispose lui arrabbiato.
«Ah io l'avrei umiliata? Ma stai scherzando?! Quella ti si è buttata addosso, non ha fatto altro che spiattellarmi in faccia quello che facevate e quanto bene ti conosce in quel senso, e sarei io la pazza?!» alzò di nuovo la voce lei.
«Hai fatto solo il suo gioco in quel modo! Voleva solo provocarti per farti arrabbiare e rovinarci il pomeriggio, e tu ci sei cascata in pieno! Ma non mi aspettavo un comportamento del genere da te!» ribatté James con un tono deluso.
Lily lo guardò con gli occhi lucidi ma determinati, gli puntò un dito contro e disse «tu non sai di cosa sono capace io, James Potter. E sono stufa marcia di te, della tua stupida popolarità e di tutte quelle oche che ti sbavano dietro! Sai che ti dico? Se ti dispiace così tanto per lei vai e consolala come eravate abituati a fare!»
Girò su se stessa e si smaterializzò per riapparire davanti ai cancelli della scuola, dirigendosi poi a passo spedito verso il suo dormitorio e cercando di trattenere le lacrime.
James rimase per qualche secondo a fissare il punto in cui era sparita, poi diede un calcio ad un sasso li vicino per sfogare la sua frustrazione.
Era furioso per come erano andate a finire le cose. Odiava litigare con Lily ma non le era piaciuto il suo comportamento ne tanto meno le sue ultime parole.
Così, con umore nero, si avviò al castello anche lui.
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...