Capitolo 11: La nascita di un rapporto

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15 ottobre 1977
Era una serata particolarmente fredda nonostante fosse solo metà ottobre, e da giorni una pioggia incessante non smetteva di cadere sul castello. Era perennemente buio, tanto che le fiaccole nei corridoi e nelle classi erano quasi sempre accese. Remus era nel suo letto avvolto nelle sue calde coperte, a cercare di prendere sonno, ma quella sera sembrava che non ci fosse verso di dormire. Mancavano due notti alla luna piena e il suo corpo iniziava già a sentirne l'effetto.
Si sentiva stanco e debole, e aveva mal di testa da quella mattina.
Cercò di rilassarsi ascoltando il rumore della pioggia, ma niente, il sonno non arrivava.
Sentì Peter russare forte e James borbottare nel sonno quello che era chiaramente il nome di Lily.
Scosse la testa con un sorriso pensando a quanto fosse incredibile che il suo amico non riuscisse a star zitto nemmeno durante il sonno e soprattutto che il suo cervello fosse sempre, costantemente, ventiquattro ore su ventiquattro concentrato sulla sua amica rossa. Remus era davvero contento del fatto che le cose tra James e Lily stessero finalmente migliorando.
Poi sentì una specie di ringhio sommesso e capì che Sirius stava sognando di nuovo qualcosa che aveva a che fare con il suo animagus e il suo sorriso si allargò quando si rese conto che conosceva i suoi amici così bene da riuscire persino a capire cosa sognavano. Ma quel sorriso si spense piano piano quando realizzò che loro riuscivano a dormire senza alcun problema. Non avevano dolori costanti ogni volta che si avvicina la luna piena, avevano i tipici problemi che hanno tutti gli adolescenti normali.
Ma soprattutto nessuno di loro si trasformava in un mostro una volta al mese. Nessuno di loro era condannato ad una vita solitaria come lui. Certo sapeva di avere i Malandrini accanto, ma cosa sarebbe successo una volta finita la scuola? Quando ognuno avrebbe preso la propria strada? Remus sapeva che loro avrebbero trovato l'amore, si sarebbero sposati, avrebbero avuto dei figli, un bel lavoro... e lui? Lui non poteva. Nessuna donna avrebbe voluto vivere accanto ad un mostro, e lui non voleva condannare nessuno ad una vita come la sua. Non avrebbe mai potuto avere dei figli.
Godric quanto odio la mia vita! Si ritrovò a pensare.
Avrebbe voluto tirare un pugno a qualcosa in quel momento!
Capì di aver bisogno di uscire da quella stanza e calmarsi un attimo.
Così infilò le scarpe ed uscì silenziosamente.
La sala comune era vuota, tranne che per una ragazza castana seduta sul divano con lo sguardo perso nel fuoco. La guardò meglio e riconobbe Mary McDonald, persa nei suoi pensieri tanto che non si era accorta di lui che la guardava dalla porta. Per un attimo pensò di andarsene e far finta di niente, ma poi non seppe dire per quale motivo, si chiuse la porta alle spalle.
Lei sobbalzò e si girò a guardarlo.
«Oh ciao Remus, come mai sveglio a quest' ora?» gli chiese lei quando lo riconobbe.
«Ciao Mary, non riuscivo a dormire, e tu?» domandò lui avvicinandosi.
«Anche io stessa cosa.»
«Scusami non volevo interrompere i tuoi pensieri, ti lascio sola» disse Remus e fece per andarsene.
«No Remus tranquillo, anzi vieni, siediti qui vicino a me» lo fermò Mary con un piccolo sorriso.
Ancora una volta, non seppe perché ma il suo corpo agì da solo: sorrise e si avvicinò, per poi sedersi accanto a lei.
Per un po rimasero in silenzio, con solo lo scoppiettio del fuoco come sottofondo, poi lei gli chiese «come stai Remus? Tutto bene?»
Ed ecco la fatidica domanda, quella che tutti i mesi, da sette anni, le persone gli facevano almeno una volta al giorno quando si stava avvicinando la trasformazione e il suo corpo iniziava a manifestarne i segni. Era così abituato che ormai non lo infastidiva più come succedeva i primi anni di scuola.
Remus si girò a guardarla e con un sorriso stanco rispose «si Mary tutto bene grazie. E tu? Come mai questi pensieri?»
Ormai aveva acquistato una certa dimestichezza nel cambiare argomento quando le persone gli chiedevano della sua salute o quando gli facevano domande troppo personali.
«Mah niente di che» rispose lei evasiva.
«Sai, io sono un buon ascoltatore e se hai bisogno di parlare sappi che puoi contare su di me.»
Era la pura verità: gli piaceva ascoltare gli altri e si era reso conto che era bravo anche ad aiutarli con i loro problemi. Lo faceva sempre con i Malandrini, con Frank e anche con Lily.
«Lo so, ho sempre visto il rapporto che avete tu e Lily e vi ho sempre ammirato» disse Mary sorridendo.
«Già, Lily è davvero fantastica. Perché non provi a parlarmene? Sono sicuro che starai meglio, dopo.»
Le sorrise incoraggiante e, guardandola, si rese conto che aveva davvero un bellissimo sorriso. In effetti si ritrovò a pensare che fosse molto bella anche prima quando era imbronciata, ma in quel momento lo aveva quasi lasciato senza fiato.
Mary fece un sospiro e tornò a guardare il fuoco dicendo «non c'è proprio un motivo che mi assilla. È più di una cosa: la scuola, gli esami, la mia famiglia, questa guerra... faccio una fatica assurda a stare al passo con i programmi, sono sempre stanca perché non faccio altro che studiare per riuscire a capire qualcosa di quello che dicono i professori. Ho l'ansia degli esami e di non riuscire a passarli. E come se non bastasse questa guerra è sempre più vicina. Ogni mattina ho una paura fottuta di poter leggere i nomi dei miei famigliari tra le vittime di qualche attentato, perché sai sono babbani. E tutti questi insulti da parte dei Serpeverde, i dispetti, io non li sopporto più. E... E non riesco a non sentirmi tremendamente sola...»
Teneva le ginocchia strette al petto e il viso rivolto verso il fuoco, ma Remus vide benissimo alcune lacrime rigare il suo viso dolce. Rimase un po scioccato, non si era mai accorto del tormento che provava, anche se in parte capiva come si sentiva. Capiva quella solitudine che si portava dentro perché era la stessa che provava lui.
Così si avvicinò e passò una mano sulle sue spalle per consolarla, con Lily funzionava sempre.
«Sai Mary io penso che sei una persona davvero in gamba e che non avrai problemi a superare gli esami, è solo l'ansia che proviamo tutti quanti. Però capisco bene la solitudine e la paura che provi perché è la stessa che provo io. Ma tu non sei sola. Hai tante bravissime persone accanto: le tue amiche ti vogliono davvero tanto bene e lo sai che non ti abbandoneranno mai. Potrai sempre contare su di loro, qualsiasi cosa accada. E anche su di me, sei mia amica e devi sapere che io ti sono vicino.»
Lei, che si era appoggiata alla sua spalla, alzò la testa per guardarlo negli occhi, spiazzandolo un po perché non si era mai reso conto che avesse degli occhi così belli.
«Grazie Remus, davvero. È che mi sento sola anche per il fatto di non aver mai trovato un ragazzo che mi stia accanto davvero. Cioè a parte qualche storia non ho mai avuto nessuno e ora inizio a sentirne il peso. Non so se sono io, se sia un mio problema. Vorrei tanto trovare un ragazzo che mi guardi come Frank guarda Alice, ma sembra che non sia nel mio destino» mormorò Mary arrossendo e abbassando di nuovo lo sguardo, a disagio.
«Lo so Mary, vale lo stesso per me credimi. Ma il problema non è assolutamente il tuo. Tu sei una persona fantastica! Sei dolce, buona, gentile, altruista, bella, sei un amica leale. Credimi, presto arriverà anche per te» disse Remus sinceramente.
Lei lo guardò e un sorriso imbarazzato si aprì sul suo viso, poi gli chiese con un filo di voce «davvero secondo te sono bella?»
A Remus per poco non prese un colpo! Le aveva appena detto che la trovava bella e non se ne era nemmeno reso conto. Avrebbe voluto prendersi a schiaffi.
«Bè... ehm... si... io... sei una bella ragazza... insomma, hai degli occhi... e i capelli... E...» balbettò completamente a disagio.
Si ritrovò a pensare a quanto dovesse sembrarle patetico.
Mary non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere e lui, con il viso in fiamme, cercò di giustificarsi dicendo «scusami, non sono molto bravo con i complimenti. Quello di solito è James, io sono più bravo a stare zitto ed ascoltare.»
Lei rise di nuovo e disse «oh si le conosciamo tutti le grandi capacità di James nel fare complimenti! Credo di non averne mai sentiti tanti in vita mia rivolti alla stessa persona. E poi sono sempre diversi e sempre più creativi! Mi chiedo come faccia!»
Risero insieme perché aveva perfettamente ragione: il suo amico occhialuto era conosciuto in tutta la scuola grazie alla sua mania di fare i complimenti più strani, audaci e particolari, sempre alla stessa persona da sette anni: Lily, ovviamente.
«Ce lo chiediamo tutti, credimi.»
«Poverino però, con Lily non funzionano questo genere di cose. Non è la classica ragazza da fiori e cioccolatini. Lei è più da burrobirra e salatini, per questo finora nessuno è mai riuscito ad avere una storia con lei per più di due settimane.
Solo perché i ragazzi la vedono piccolina e dai lineamenti delicati, pensano che sia un dolce fiorellino fragile, ma lei non è così e dopo un po si stufa si tutte queste attenzioni» disse Mary.
«Esatto! Sono d'accordo con te. Infatti se ci pensi solo con James riesce ad avere un rapporto da sette anni, perché lui non la tratta come una principessina. La riempie di complementi è vero, ma solo James riesce a tenerle testa. Certo non è una relazione amorosa, ma a parte me, lui è l'unico ragazzo con cui parla quotidianamente, e anche se lo fanno litigando, è sempre di più di quello che ha con qualsiasi altro ragazzo della scuola. Non lo ammetterà mai, e io non sono così idiota da farglielo notare, ma James è un tassello importante nella sua vita. È una costante. Lui c'è sempre stato e non la abbandonerebbe mai come ha fatto Piton.»
Mary fece una faccia disgustata e sbottò «oh non parlarmi di quell'idiota! Lo odio, davvero. Lily ne ha sofferto così tanto! Era già fragile per il rapporto che ha con la sorella, e quell' essere le ha dato il colpo di grazia!»
«Già, hai ragione. Con me non ne parla molto, ma so che ne soffre ancora. Non immagini che lavata di testa ho fatto a James e Sirius dopo quella volta al lago! Se la ricorderanno a vita, credimi» borbottò Remus scuotendo la testa al ricordo di quel giorno.
Mary gli sorrise e disse «immagino. Ma il loro rapporto era già deteriorato. La loro amicizia era sull'orlo di un precipizio da quando lui ha iniziato ad uscire con le serpi. Lily non voleva ammettere quello che significava quel cambiamento in lui. Credo che abbia provato a salvarlo in tutti i modi, ma quel giorno al lago ha avuto la conferma che non c'era più nulla da salvare. La loro amicizia era già destinata a morire.»
«Si hai ragione. E credo che James sia l'unico che possa colmare quel vuoto che ha lasciato Piton, e sono contento che le cose tra loro stiano migliorando» disse lui sorridendo.
«Già anche io davvero. Sono fatti per stare insieme quei due e forse se ne stanno rendendo conto piano piano. Sono veramente felice che quest'anno ci siamo avvicinati tutti, mi piace la compagnia di voi Malandrini e ho capito che siete davvero dei bravi ragazzi, ma soprattutto degli ottimi amici. Perciò grazie davvero Remus, e sappi che anche io ti sono vicina e per qualsiasi cosa puoi contare su di me.»
Remus si ritrovò a pensare che quello che aveva stampato in viso in quel momento era il sorriso più grande che aveva mai rivolto a qualcuno che non fosse uno dei suoi amici e improvvisamente si sentì leggero come un palloncino.
Era una strana sensazione, non l'aveva mai provata e non sapeva dargli una spiegazione logica.
Interruppe i suoi pensieri quando Mary sbadigliò, guardò l'orologio e borbottò «sono le due. Forse è meglio andare a dormire o domani mattina Lily mi trascinerà per i capelli a lezione.»
Risero insieme e si alzarono, poi si diressero verso le porte che conducevano ai dormitori.
«Grazie della chiacchierata, Remus. Mi ha fatto davvero molto piacere» gli disse lei arrossendo un po.
Remus la trovò davvero carina quando arrossiva.
«Grazie a te, Mary. Sono stato benissimo. Buona notte» mormorò lui sorridendo.
«Buona notte.»
Quando si infilò di nuovo sotto le coperte Remus aveva un sorriso sulle labbra che non riusciva a togliere. I suoi dolori si erano affievoliti notevolmente e infatti quando chiuse gli occhi sprofondò subito in un sonno profondo.

Ciao a tutti gente!
Come va? Come sta andando con questo caldo afoso? Chi come me non lo sopporta??😩😩
Coooomunqueeee.... che ne pensate delle mia storia??😁 non avevo mai scritto niente alla fine dei capitoli, ma dopo 11 parti mi sentivo in dovere di scrivervi qualcosa 😁😁  devo rivelarvi che sto lavorando a questa storia da un po, scrivendola e salvandola nelle bozze. Ho aspettato un po per pubblicarla perché volevo vedere se sarei riuscita a continuarla e che cosa ne sarebbe venuto fuori, visto che è la prima storia che scrivo😁, e invece sono già a più di 50 capitoli!😰 hip hip urrà per me!😂 scherzo... comunque cercherò di pubblicarli spesso 😁😁
Mi raccomando aggiungetela alla vostra libreria e non dimenticatevi di me perché vi attendono capitoli davvero suuuper!!!😍😍😍
Detto questo, grazie a tutti quelli che stanno leggendo e a tutti quelli che la leggeranno! Mettete tante stelline eh😉
Ciao gente🤗🤗

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