Capitolo 72: Capodanno 1978

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31 dicembre 1978

Era la sera dell'ultimo dell'anno, e i ragazzi avevano deciso di passarlo tutti insieme a casa di Alice e Frank, che era la più grande tra tutte e aveva varie camere da letto e un grande soggiorno.
Con tutto quello che accadeva continuamente avevano bisogno di passare una serata tranquilla e quindi avevano optato per una cena a casa dei Paciok.
Le cose nel mondo magico non erano migliorate per niente, anzi il clima di paura e ansia andava sempre peggiorando e il lavoro per gli Auror e per l'Ordine della Fenice si stava facendo sempre più pesante.
Tutti cercavano di vivere la loro vita il più normalmente possibile, ma non era facile. Lily e James si erano trasferiti in una nuova casa al centro di Londra, Sirius e Marlene erano tornati nella loro casa sulla spiaggia e Remus aveva trovato un appartamentino a Diagon Alley.
Piano piano tutti quanti stavano costruendo le loro vite.

Lily e James erano a casa e si stavano preparando per la serata.
«Ehi signora Potter» disse James apparendo dietro a Lily che si stava sistemando i capelli davanti lo specchio del bagno.
«Ehi signor Potter» rispose Lily sorridendo.
«Sei bellissima» mormorò James al suo orecchio, facendola rabbrividire.
«Anche tu lo sei» sussurrò lei guardandolo dallo specchio.
Ed era vero, erano davvero belli entrambi: Lily aveva un abito a tubino bordeaux, lungo fino a metà coscia, e un paio di tacchi neri; mentre James aveva una camicia blu e dei jeans scuri.
Da quando si erano sposati ed erano andati a vivere per conto loro, era difficile per loro riuscire a contenere il desiderio che provavano l'uno per l'altra. Finalmente avevano una casa tutta loro e nessuno che li disturbava, e riuscire a trattenersi non era facile per niente. E per James quella sera Lily era la creatura più sensuale del mondo vestita in quel modo.
Le spostò i capelli sulla spalla sinistra così da lasciare il collo e la spalla destra scoperta, poi iniziò a lasciare dei baci sulla pelle scoperta.
«James... Non possiamo... dobbiamo andare...» mormorò Lily cercando di resistere, ma chiudendo gli occhi e appoggiandosi al suo petto, beandosi dei suoi baci.
«Secondo me un pochino di tempo ce lo abbiamo» le disse con voce seducente mentre le slacciava lentamente la chiusura del vestito sulla schiena.
Sapevano che nessuno dei due voleva fermarsi. Appena il vestito fu slacciato del tutto e James lo fece scivolare a terra, Lily si voltò e lui si prese qualche attimo per ammirare il suo corpo. Fece scorrere la mano sul collo, scendendo sul suo seno nudo, poi sempre più giù fino ad arrivare all'elastico degli slip.
Lily sospirò, slacciò velocemente i bottoni della camicia di James e poi gliela sfilò facendola cadere a terra, poi iniziò a baciarlo sul collo, salì a succhiare il lobo dell' orecchio poi scese di nuovo, mentre con le mani gli accarezzava il petto e gli addominali, scendendo sempre di più, fino a che non arrivò al bottone dei jeans.
Mentre lei gli slacciava i pantaloni e li abbassava, lui le sfilava gli slip, entrambi sempre più eccitati.
Poi James la baciò sulle labbra, con tanta di quella passione da farla gemere e lei intrecciò le braccia dietro il suo collo rispondendo al bacio.
Lui le mise le mani sulle cosce e la prese in braccio, poi la appoggiò con la schiena al muro ed entrò in lei.
Gemettero insieme, poi lui iniziò a muoversi affondando sempre di più in lei, lasciandosi andare completamente alla passione.
Si estraniarono completamente dal mondo, come succedeva ogni volta che facevano l'amore.
Mezz'ora dopo si stavano rivestendo velocemente, entrambi con le guance rosse e i capelli scompigliati.
«Sarà normale questo fatto che non riusciamo a rimanere a casa senza andare a finire con il fare l'amore?» chiese Lily sorridendo mentre si allacciava il vestito.
Anche James sorrise e disse, mentre la aiutava a chiudere la zip, «non lo so sinceramente, ma nemmeno mi importa. Mi piace troppo fare l'amore con te. A te dispiace?»
«No per niente» rise Lily baciandolo dolcemente sulle labbra.
«L'unico problema, se così possiamo chiamarlo, è che credo che non rimarremo soli così a lungo di questo passo» disse James sorridendo.
Lily sospirò, immaginandosi per un attimo un bellissimo James in miniatura, ma come ogni volta che si azzardava a fantasticare su un loro futuro da genitori, le saliva un groppo in gola e una grande tristezza la invadeva.
«Che cos'hai Lils?» le chiese James preoccupato.
«È che ho paura James. Io... Non sono sicura di voler mettere al mondo un bambino sapendo che non sarebbe mai al sicuro. Mi sento un egoista. Non sappiamo come finirà questa guerra, e noi siamo sempre così esposti, rischiamo sempre così tanto... come potremmo garantire ad un bambino che saremmo sempre presenti quando non sappiamo nemmeno se arriveremo alla fine della giornata?»
James la guardò negli occhi e vi lesse tanto di quel dolore e di quella tristezza che per un attimo si odiò per averla fatta stare in quel modo. Ma poi si rese conto che la colpa non era la sua, ma di quella dannata guerra che stava togliendo così tanto a tutti loro. Anche lui aveva pensato spesso a quanto sarebbe stato rischioso mettere al mondo un figlio in quel momento. Per lui sarebbe stata la cosa più bella del mondo, ma Lily aveva ragione, sarebbe stato da egoisti.
«Lo so, Lils, ho paura anche io. Credimi, non c'è un'altra cosa che mi renderebbe più felice del creare una famiglia insieme a te, ma hai ragione. Non sarebbe giusto. Ma questo non vuol dire che non potremo mai farlo, Lils. Siamo così giovani, abbiamo tutto il tempo del mondo. Ti prometto che farò tutto il possibile per far finire questa guerra così che poi potremo vivere la nostra vita come vogliamo, senza più paura.
Aspetteremo, ok? E quando arriverà il momento ti prometto che sarà bellissimo e che saremo felici. Va bene?»
Una lacrima scivolò sulla guancia della giovane Lily, inchiodata sul posto con gli occhi incollati a quelli di James. Poi prese un bel respiro, sussurrò «ok» e abbracciò forte James, che non esitò un secondo ad avvolgere il suo corpo minuto in un abbraccio.
Rimasero stretti in quel modo per un po, poi Lily, ancora tra le sue braccia, disse «ti amo James.»
«Ti amo anche io Lily» rispose lui stringendola ancora.

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