10 gennaio 1978
Quella mattina a fare compagnia a Sirius accanto a Marlene c'erano Mary e Emmeline.
Le due ragazze avevano appena portato la colazione a Sirius e stavano cercando di convincerlo a mangiare qualcosa.
«Sirius dai mangia qualcosa!» sbottò spazientita Emmeline dopo un po.
«Vance ti ringrazio ma non ho fame, te l'ho detto» borbottò lui tetro.
«Quando Marlene si sveglierà non ti riconoscerà nemmeno se continui così!» disse lei alterata.
«Emmeline ha ragione, Sirius. Devi tenerti in forze per quando si riprenderà. Sai che ti sgriderà anche lei quando saprà che ti sei buttato giù così» intervenì Mary dolcemente.
Il ragazzo prese un biscotto e lo mangiò senza alzare lo sguardo.
Era sempre più afflitto, quella attesa lo stava uccidendo pezzetto per pezzetto. Aveva dei momenti in cui era più positivo, parlava a Marlene dicendole che sapeva che stava per svegliarsi e facendosi sentire tranquillo. Ma c'erano momenti in cui se fosse passato un Dissennatore non lo avrebbe nemmeno notato per quanto era triste e depresso. E quella mattina era in uno di quei momenti. Appoggiò la testa sulla mano di Marlene, che teneva stretta nella sua, e sospirò per poi posarvi un leggero bacio. Fu questione di trenta secondi: trenta secondi dopo che le sue labbra sfiorarono la sua pelle, la ragazza strinse debolmente la sua mano, e i suoi occhi tremolarono.
Sirius alzò lo sguardo sul suo viso e la vide aprire lentamente gli occhi.
«Marlene!» sussurrò incredulo.
Le ragazze, che stavano parlando tra loro, si girarono a guardare e videro finalmente gli occhi aperti della loro amica.
«Marlene!» esclamò Mary.
«Oh mio Dio, Marlene! Madama Chips corra, venga! Marlene si è svegliata!» disse Emmeline correndo a chiamare la donna. La bionda sbattè un paio di volte le palpebre, poi si girò a guardare il ragazzo accanto a lei, e sussurrò «S-Sirius.»
«Marlene... Marlene sono qui! Sono qui con te» disse lui con gli occhi lucidi accarezzandole una guancia e baciandole la mano ancora stretta alla sua.
«Che cosa è successo? Hai un aspetto terribile» disse lei debolmente.
Lui rise mentre una lacrima gli rigò una guancia, e velocemente cercò di nasconderla con la mano dicendo «si hai ragione, tu sei sempre bellissima invece.»
«Ma cosa è successo? Sono stata male?» chiese di nuovo la ragazza, confusa.
«Come, non ricordi niente Marl?» le domandò Mary, sconcertata. Lei si girò a guardarla e disse piano «Mary... No, non ricordo niente.»
Sirius e Mary si guardarono un attimo, poi arrivò Madama Chips che disse «fatemi spazio, devo visitarla» e prese a controllare la ragazza.
«Mi dite cosa è successo per favore?» continuò imperterrita Marlene.
«È stata colpita dalla Maledizione Cruciatus e dal Sectumsempra, signorina McKinnon» disse l'infermiera.
Lei sgranò gli occhi e un flash le passò nella mente: un dolore lancinante, la sensazione di morire dall'intensità di quel dolore, sostituito poi da un altro e dal calore del sangue.
E poi una faccia sfocata, e una voce.
«Mi ricordo di te. Tu mi hai salvata, Sirius» sussurrò guardando il ragazzo accanto a lei.
Lui sospirò e mormorò «no Marlene, non sono stato io. È stato Regulus.»
«Regulus? Davvero?» fece lei sorpresa.
«Si. Ma non ricordi altro? Chi ha lanciato l'incantesimo?»
Lei ci pensò un attimo, ma sembrava come se avesse un vuoto.
Scosse la testa e disse «no, mi dispiace.»
«State tranquilli, con il tempo potrebbe ricordare. Lo shock può portare ad una perdita di memoria. Hai bisogno di riposare. Signorine andate ad avvertire la McGranitt» disse Madama Chips.
Le due annuirono, diedero un bacio all'amica e uscirono.
L'infermiera porse un bicchiere con una pozione a Marlene e l'aiutò a bere. Lei fece un versaccio, ma nel giro di qualche secondo riacquistò un po di colore.
L'aiutò a mettersi un po più dritta nel letto e gli disse che se non aveva nausee per l'ora di pranzo avrebbe potuto mangiare qualcosa, poi sparì nel suo ufficio.
Sirius non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, aveva paura che se l'avesse persa di vista l'avrebbe ritrovata di nuovo svenuta. Lei gli sorrise e gli accarezzò una guancia, poi gli disse «ti sei trascurato per me, lo vedo dalla tua faccia. Non dovevi.»
«Stai scherzando spero! Ho passato i giorni più brutti della mia vita! Non riuscivo a fare niente, a mangiare, a bere, a dormire. Non mi sono allontanato quasi mai. Non potevo lasciarti sola, l'ho fatto una volta e guarda com'è finita. Per poco non ti perdevo» disse lui sconfitto.
Lei capì che si sentiva terribilmente in colpa, così gli accarezzò una guancia, gli fece alzare il viso e guardandolo negli occhi mormorò «Sirius non è stata colpa tua. Chiunque mi abbia fatto questo è l'unico colpevole. Io lo so che tu vorresti che non mi accadesse mai niente, ma purtroppo siamo in guerra, Sirius. Nessuno di noi è al sicuro.»
Lui la guardò intensamente e rispose «hai ragione Marlene, ma se non ti avessi lasciato sola non sarebbe successo. E se tu non ce l'avessi fatta io non me lo sarei mai perdonato!»
«Ma non è stato così. Sono qui Sirius! Sono viva, e sono con te! Ho intenzione di romperti le scatole per molto tempo ancora, Black» ribatté Marlene con un sorriso, che a poco a poco contagiò anche lui.
Si sedette sul letto accanto a lei e la baciò, delicatamente. Fu un bacio dolce, ma lungo, e quando si staccarono si apoggiarono uno alla fronte dell'altra, ancora stretti in un abbraccio. Fu il rumore della porta che venne aperta che li riportò con i piedi per terra.
«Marlene!»
Era la voce di Lily, che in un attimo raggiunse il letto dove erano i due, e si fiondò ad abbracciarla, piangendo silenziosamente.
«Lily» sussurrò lei stringendola.
Sirius si alzò sorridendo ma rimanendo al fianco della ragazza, e incrociando lo sguardo di James, finalmente tirò un sospiro di sollievo. Vedere anche lui lì gli tolse definitivamente quel groppo in gola che aveva da giorni. Lui gli sbattè una mano sulla spalla e si chinò ad abbracciare Marlene, che era stata lasciata da Lily, e che sorrideva a tutti.
«Ciao ragazzi» disse guardandoli uno per uno.
«Come stai?» chiese Alice avvicinandosi per abbracciarla.
«Sto bene ragazzi, grazie. Ma sembra che voi abbiate un aspetto peggiore del mio!» sorrise lei cercando di sdrammatizzare.
«E certo, tu ti sei fatta un sonno di bellezza lungo una settimana quasi! Noi invece abbiamo dovuto sopportare un Sirius depresso, ti dico tutto!» disse James facendo ridere tutti.
«Simpatico! Ha parlato quello che si stava per strappare i capelli quando la Evans è stata ferita» rispose Sirius ghignando.
«Non mi stavo per strappare i capelli, cane pulcioso!» esclamò James offeso.
Tutti ridevano guardando quei due che cercavano di prendersi a pugni a vicenda.
La porta si aprì di nuovo ed entrarono la McGranitt e Silente, che si avvicinarono sorridendo.
«Ah signorina McKinnon, vedo che è già in ottima compagnia, ma soprattutto la trovo davvero bene» disse il vecchio preside.
«Si grazie professore. Mi sento sempre meglio ogni minuto che passa» sorrise la ragazza.
«Non vorrei rovinare questa atmosfera, ma purtroppo devo chiederle se ricorda chi l'ha colpita» disse lui, serio.
La ragazza scosse la testa e dispiaciuta rispose «no professore, mi dispiace. Ricordo solo Regulus che mi prendeva in braccio perché pensavo che fosse Sirius.»
«Stia tranquilla signorina, vedrà che piano piano la memoria tornerà, e in quel momento puniremo chiunque le abbia fatto questo» disse Silente. Lei annuì e lui riprese «ora noi andiamo, la lasciamo in buone mani. Vado ad avvertire i suoi genitori che si è svegliata.»
E insieme alla professoressa uscirono.
«I miei sono stati qui?» chiese Marlene guardando preoccupata Sirius.
«Ehm si. Tua madre non l'ha presa molto bene. Mi ha accusato di aver permesso che ti accadesse questo, ha detto che ti avrebbe portato via da qui e poi se l'è presa con Lily. Alla fine è intervenuto tuo padre e quando lei se ne è andata sono riuscito a parlare con lui. Mi ha assicurato che non le permetterà di portarti via e ci ha dato la sua benedizione. Ha detto che te lo avrei dovuto dire quando ti saresti svegliata.»
Marlene era a bocca aperta.
«Ci ha dato la sua benedizione? Ma soprattutto, ha tenuto testa a mia madre? Non posso crederci!»
«Già. È un brav'uomo tuo padre» commentò Sirius sorridendo.
Passarono un altra mezz'ora chiacchierando e poi arrivò Madama Chips che li cacciò tutti, compreso Sirius, che secondo lei aveva bisogno di dormire e di farsi una doccia.
«Potrete tornare dopo pranzo» disse chiudendogli la porta in faccia, e loro non ebbero altra scelta che dirigersi in Sala Comune, molto più leggeri e felici di quando si erano alzati quella mattina.
James affiancò subito Sirius, gli mise una mano sulla spalla e disse «te l'avevo detto che si sarebbe svegliata.»
«Già, avevi ragione» mormorò lui sorridendo.
«Ovvio! Io sono James Potter, ho sempre ragione!» esclamò James ghignando.
Sirius scoppiò a ridere, finalmente dopo giorni, e gli diede una spallata giocosa prendendolo in giro «sei sempre il solito pallone gonfiato! La Evans ha ragione!»
«Ti ho sentito Sirius! E ti rinfaccerò a vita il fatto di avermi dato ragione!» gridò Lily, qualche passo più avanti con il resto del gruppo, voltandosi e ghignando malandrina.
«Merda. Me lo rinfaccerà davvero a vita quella sadica della tua donna» mormorò Sirius a James.
Quest'ultimo scoppiò a ridere e disse «credo proprio di sì, amico. E comunque credo che Rem abbia ragione: la nostra vicinanza non le fa molto bene. Hai visto che ghigno?»
«Eccome se l'ho visto! Terrificante!» fece Sirius fingendosi spaventato e ridendo di nuovo con il suo migliore amico.
Dopo qualche attimo di silenzio Sirius lo chiamò di nuovo «James?«
«Si?» rispose lui.
«Credi che le tornerà la memoria prima o poi?» gli chiese Sirius titubante.
I due si fermarono e si guardarono negli occhi, per qualche attimo persi in quegli sguardi unici che si scambiavano loro. Riuscivano a comunicare tutto quello che a parole non si dicevano tramite quegli sguardi. Remus diceva che in quei momenti avevano delle "conversazioni silenziose" ed era bello guardarli, perché si percepiva dall'intensità di quegli sguardi il legame profondo che li univa.
«Io credo di si, Sirius. Però non dobbiamo forzarla. La memoria tornerà da sola, una volta superato il trauma» disse James.
Sirius sospirò un po frustrato e mormorò «è che il fatto di non sapere chi è stato mi manda in bestia! Sapere che qualcuno in questo momento si starà vantando di quello che ha fatto e di averla fatta franca mi manda il sangue al cervello!»
«Lo so, Sirius, credimi. Ma non ha senso perdere tempo a scervellarsi su chi potrebbe essere stato. Ora devi pensare solo a lei, e alla sua ripresa. Vedrai che si sistemerà tutto.»
E ancora una volta, James con le sue parole e la sua determinazione, lo convinse che sarebbe andato tutto bene. Perché era davvero facile credere in James Potter. Veniva naturale e spontaneo, soprattutto ai suoi amici. Così Sirius sorrise, disse «hai ragione, fratello» e insieme varcarono il ritratto della Signora Grassa, un nuovo sorriso sul volto di entrambi.La nostra Marlene è tornata da noi!!!!😍 non so voi, ma a me piace un sacco questo personaggio! Insieme a Sirius poi... sono dolciosissimi!😍 ok scusate il mio momento diabete. Torniamo alle cose serie: Marlene è sveglia ma non ricorda chi l'ha aggredita. Sarebbe stata troppo facile altrimenti la vita dei nostri Grifondoro se si fosse svegliata e avesse accusato Mulciber, non credete?😅 perciò, almeno per il momento, li lascerò a chiedersi chi e perché ha aggredito la loro amica, ma tranquilli, lo scopriranno 😈
E chissà come reagirà il nostro Felpato!
Ditemi cosa ne pensate mi raccomando! Un bacio a tutti😘
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...