Capitolo 14: Felix Felicis

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23 ottobre 1977
Il tempo ad Hogwarts andava sempre peggiorando, le giornate si stavano accorciando sempre di più e sembrava che quell'autunno avesse deciso di piovere sempre. Questo non aiutava a tirare su il morale degli studenti, che dovevano passare per forza tutto il tempo nel castello.
Per fortuna a tirare su il morale ai Grifondoro c'erano i Malandrini: infatti sembravano aver preso davvero alla lettera le parole di Lily di qualche giorno prima, e tutti i giorni riservavano degli scherzi ai Serpeverde che facevano morire dalle risate tutti gli studenti delle altre case. Erano così bravi a non farsi scoprire, grazie anche alla Mappa del Malandrino, che nessuno riusciva mai a dargli la colpa. Almeno tutte le mattine uno o più Serpeverde usciva correndo dalla Sala Grande per degli orribili bubboni comparsi misteriosamente sul viso o perché colpiti da degli attacchi di vomito. Un giorno, prima di pranzo, Rodolfus Lestrenge si ritrovò con la testa gonfia come un pallone, tanto che aveva preso a volare fino al soffitto come un palloncino. E più gli amici cercavano di afferrarlo per i piedi, più quello volava in alto. Tutti gli altri dovevano tenersi la pancia dalle risate e quando poco dopo arrivò la McGranitt anche lei dovette trattenere un sorriso. Ovviamente sapeva che gli artefici erano quattro studenti della sua Casa, ma come aveva ripetuto più volte agli studenti verde-argento arrabbiati che si erano andati a lamentare con lei, non c'erano le prove per accusare nessuno, quindi lei non poteva fare niente. Il preside l'aveva messa a conoscenza dei brutti avvenimenti avvenuti tra Grifondoro e Serpeverde e le aveva detto la stessa cosa che aveva detto a James: non possiamo espellerli. Perciò non poteva fare a meno di essere un po soddisfatta sapendo che in qualche modo quei cattivi ragazzi la stavano pagando per i loro comportamenti.

Era una noiosissima lezione di pozioni, o almeno per tutti tranne che per Lily Evans, e mentre il professor Lumacorno spiegava come preparare la complicata pozione Felix Felicis, gli studenti erano persi nei loro pensieri. C'era chi prendeva appunti (anche se erano pochi), chi guardava perso nel vuoto come Sirius e Marlene, chi sonnecchiava con la testa appoggiata al banco come Peter, poi c'era James che seduto dietro a Lily (come faceva ormai tutti i giorni) la ammirava pensando a quanto fosse bella e fantasticando su un loro appuntamento immaginario. Fu solo quando il professore disse che per rendere la cosa più interessante avrebbe formato delle coppie che tutti gli prestarono finalmente attenzione. Prese un foglio e cominciò a leggere i nomi «Lupin-McDonald, Paciok-Minus, Prewett-Vance, McKinnon-Mulciber, Evans-Lestrenge...» Calò il gelo tra gli studenti: i Grifondoro erano rimasti interdetti, Lily a bocca aperta si girò a guardare il bel Serpeverde che la guardava con un ghigno sul viso che la fece rabbrividire. Iniziò a sudare freddo e il suo cuore prese a battere fortissimo per la paura. Intanto il professore aveva annunciato le ultime due coppie «Potter-Piton e Black- Avery.»
Sembrava non essersi reso conto delle facce dei suoi studenti, finchè qualche istante dopo James Potter si alzò in piedi e sbottò «professore dobbiamo rivedere alcune coppie, a meno che lei non voglia vedere la classe dimezzata.»
«Potter, è ora che voi Grifondoro e Serpeverde superiate i pregiudizi e impariate a collaborare. Non intendo cambiare nessuna coppia» ribatté il professore.
Lily ormai aveva le lacrime agli occhi, mentre Lestrenge era soddisfatto e James furioso. Mary, seduta accanto a lei, cercava di tranquillizzarla.
«Professore non è una questione di simpatie, è che sono successe delle cose e non possiamo proprio lavorare così» disse Marlene, anche lei spaventata all'idea di dover passare del tempo da sola con Mulciber. In quel momento suonò la campanella e tutti si alzarono, e mentre Lestrenge passava lasciò cadere un biglietto sul banco di Lily con scritto "Non vedo l'ora di finire quello che avevo iniziato, sanguesporco."
A quel punto la ragazza era in lacrime, così James le si avvicinò e guardandola negli occhi mormorò «Lily stai tranquilla non lo permetterò mai. Dovrà passare sul mio cadavere» e l'abbracciò. Lei non potè far a meno di tranquillizzarsi, sospirò e si staccò mormorando un grazie al ragazzo davanti a lei. «Dobbiamo andare dalla McGranitt» disse Sirius furioso; guardò Marlene negli occhi e vide il terrore impresso sul suo volto, così mentre uscivano tutti insieme per andare a pranzo l'affiancò. Camminava a testa bassa, più piano degli altri, così lui le sussurrò «stai bene?»
Lei si limitò ad annuire, così lui la prese per il braccio facendola fermare e girare verso di lui, ma siccome continuava a tenere la testa bassa, lui le alzò il mento con delicatezza e la guardò negli occhi. Aveva gli occhi lucidi e ancora quel terrore che aveva visto poco prima, così con voce dolce disse «no, non stai bene. Ma sappi che non lo permetterò. Non permetterò che ti facciano del male.»
Una lacrima rigò il viso della ragazza, che con voce rotta disse «non potrai essere sempre con me e proteggermi. E se dovessimo scontrarci ancora con loro e avessero la meglio? O se peggio ancora, dovessero farmi quello che stavano per fare a Lily? Tu non hai visto con che occhi mi guardava Mulciber il primo giorno di scuola, e come mi guarda sempre. Ti ricordo che sono una traditrice del mio sangue.»
In quel momento le barriere della ragazza crollarono e lei si odiò per questo. Non voleva farsi vedere in quel modo da lui, voleva che pensasse che lei era forte, che nessuno poteva metterle i piedi in testa, ma non riusciva a smettere di piangere. Le era sembrato così semplice confidarsi con lui. E lui, da parte sua, pensava a quanto quella ragazza avesse bisogno di qualcuno che l'amasse veramente e che si prendesse cura di lei, e gli si strinse il cuore. Sirius non era abituato a provare quelle emozioni, lui non consolava nessuno, non voleva che i problemi degli altri lo toccassero, a parte quelli dei suoi migliori amici. Era Remus quello bravo ad ascoltare e consolare, lui era quello che faceva dimenticare i problemi con il sesso e basta, dopo di che ognuno per la sua strada. Per un attimo non seppe che fare, poi qualcosa in lui si svegliò, una sensazione strana, e subito capì che doveva fare: allargò le braccia e se la strinse al petto. Lei spalancò gli occhi, stupita, e lentamente alzò le braccia e le intrecciò al suo collo, stringendolo forte. Dei lunghi brividi percorsero entrambi, ma nessuno dei due era intenzionato a staccarsi. Rimasero in quel modo per un po finché lei non si calmò, poi si staccò e lo guardò negli occhi; pensò che erano gli occhi più belli del mondo e che avrebbe tanto voluto che lui la baciasse. E anche lui non riusciva a non pensare a quanto gli sarebbe piaciuto baciarla, così, molto lentamente, si avvicinò al suo viso e posò le labbra sulle sue. Erano le labbra più morbide del mondo, e il suo profumo gli inebriò la mente, un profumo di vaniglia e shampoo alla fragola. Fu un bacio all'inizio molto dolce, quasi timido, poi però la passione prese il sopravvento, così lui la appoggiò dolcemente al muro e la baciò con ancora più foga. E lei non potè far a meno di gemere dal piacere, gli mise le mani tra i capelli e spinse il corpo verso di lui. Sirius le mise le mani sui fianchi e la strinse a sè, così la ragazza intrecciò le gambe al suo corpo e in un attimo lui la prese in braccio continuando a baciarla con passione. Solo dei rumori lontani riuscirono a riscuoterli: lui si staccò dal suo viso e la guardò negli occhi. Sarebbe rimasto li in quel modo per sempre, ma si fece forza e la mise giù. Avevano tutti e due il fiato corto, il cuore che batteva forte e le labbra arrossate.
«Non permetterò mai a nessuno di farti del male. Di questo puoi starne certa» le sussurrò lui a pochi centimetri dalle labbra.
«Grazie, davvero» disse lei. Poi si sistemarono e come se niente fosse si avviarono in Sala Grande per il pranzo.

Gli altri stavano mangiando e discutendo di quando avrebbero dovuto parlare con la professoressa McGranitt quando Sirius e Marlene presero posto accanto a loro.
«Dove siete stati?» gli chiese Lily curiosa.
«Niente stavamo parlando» rispose la bionda con un' alzata di spalle. Ma alla rossa quella scusa non convinceva, era successo qualcosa tra i due e lei lo sapeva. Anche a James non sfuggì il fatto che Sirius facesse il vago, ma lasciò perdere e disse «abbiamo deciso che andremo dalla McGranitt appena pranzato. Io, Lily e Marlene. Che ne dite?»
«Si va bene» annuì Marlene.
«Vengo anche io» disse Sirius, e si scambiò uno sguardo con Marlene seduta davanti a lui.
Appena finito di mangiare i quattro ragazzi si alzarono e si diressero nell' ufficio della professoressa, bussarono ed entrarono.
«Buon giorno professoressa» la salutò James educatamente.
«Buon giorno ragazzi» disse lei. Li fece accomodare e li guardò uno per uno, poi James parlò «siamo venuti qui per chiederle se può parlare con il professor Lumacorno. Oggi a lezione ci ha affidato un lavoro da svolgere in coppie, ma noi pensiamo che non possiamo svolgerlo se non ne cambia alcune.»
«Quali coppie?»
«Bè ha messo me e Piton insieme e già questo dovrebbe farle capire la drammaticità della situazione, poi Sirius e Avery, Marlene e Mulciber, e... Lily e Lestrenge» rispose James lanciando un' occhiata alla ragazza seduta accanto a lui. La McGranitt li osservò un attimo poi posò lo sguardo su Lily e disse «capisco le motivazioni del signor Potter, ma che cosa è successo con il signor Lestrenge da non poter svolgere un compito, signorina Evans?»
Lei abbassò lo sguardo sulle sue mani che si stava tormentando e arrossì mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. James le prese la mano e gliela strinse per darle un po di coraggio, così lei lo guardò un attimo e poi si rivolse all'insegnate «è successo qualche giorno fa. Una notte mi sono alzata e sono uscita dal dormitorio, e so che non dovevo farlo ma avevo bisogno di prendere aria, e mentre ero nel corridoio che porta alla Torre di Astronomia mi sono imbattuta in Lastrange e Mulciber. Loro mi hanno presa e mi hanno portata nell'aula li accanto e in un attimo mi sono ritrovata legata e con una benda alla bocca. Se James, Sirius e Remus non mi avessero trovata in tempo loro... Loro...» ma non riuscì a terminare la frase, le lacrime glielo impedirono. James era furioso solo a sentirla parlare, così prese ad accarezzarle la mano per calmarla. La McGranitt era allibita e arrabbiata allo stesso tempo. Guardò i ragazzi ad uno ad uno, poi si ricompose e disse «bene, è ovvio che Lumacorno dovrà cambiare le coppie. Gli parlerò io. Per quanto riguarda quello che è successo, signorina Evans, ne parlerò con il professor Silente. Sappiamo che non possiamo espellerli e credetemi fosse per me a quest'ora rimpiangerebbero di essere nati, ma non possono nemmeno passarla liscia! Lasciate che me ne occupi io.»
«Va bene, grazie mille professoressa» disse James, mentre Lily annuiva. Dopodiché si alzarono e uscirono. Erano tutti e quattro più rilassati e tranquilli e passarono la giornata più sereni; quando dopo cena uno studente del terzo anno raggiunse il tavolo in sala comune dove erano seduti i Malandrini e le ragazze che studiavano tutti insieme e chiese titubante «Lily Evans?» la ragazza alzò lo sguardo e gli sorrise vedendo che lui le porgeva una pergamena arrotolata.
«Grazie» disse e il ragazzo se ne andò. Aprì il biglietto e vide che era di Lumacorno così lesse ad alta voce:
«Cara signorina Evans, ho parlato oggi con la professoressa McGranitt e, anche se non mi ha spiegato nel dettaglio cosa è successo tra lei e il signor Lestrenge, mi ha convinto a rivedere le coppie per il lavoro della Felix Felicis. Mi ha inoltre consigliato di dividere il signor Potter dal signor Piton, visto che sembra che non possano stare a meno di mezzo metro di distanza senza che si affatturino a vicenda. Perciò le scrivo le nuove coppie e la invito ad avvertire i suoi compagni: Evans-Potter, Black-McKinnon, Lastrange-Piton e Avery-Mulciber.
Grazie e buona serata.

«Perfetto! Non poteva andare meglio di così! Eh Evans?» esclamò James con un sorriso a trentadue denti, e lei non potè far a meno di sorridere. Nessuno sembrava essersi accorto delle occhiate che si erano scambiati Sirius e Marlene quando avevano sentito che erano in coppia insieme. Erano tutti troppo presi a stupirsi del fatto che Lily non avesse insultato James per accorgersene. Ma tra i due l'attrazione si poteva quasi toccare, così molto soddisfatti, risposero un vago «bene» e tornarono ai loro compiti.

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