Capitolo 27: Il Natale si avvicina

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22 dicembre 1977

Il Natale era ormai alle porte e nel Castello si respirava già quell'aria allegra che questa festa porta con sè: la Sala Grande era già decorata con i magnifici dodici enormi alberi di Natale, nei corridoi erano appese ghirlande qua e là e del vischio appariva magicamente sulle porte delle aule e in ogni altro punto del Castello, formando enormi gruppi di ragazze che vi si accalcavano sotto cercando di farsi baciare dai ragazzi. Tutti si stavano preparando per tornare a casa per le vacanze, quell'anno particolarmente. Con tutti i brutti avvenimenti che ogni mattina leggevano sul giornale le famiglie volevano avere i figli a casa per passare le feste insieme, perciò quell'anno i fogli appesi nelle Sale Comuni erano più pieni del solito.
Più si avvicinava l'ultimo giorno e più i ragazzi erano euforici, tutti tranne una: Lily Evans non era mai stata così triste in quel periodo dell'anno come in quel momento. Tornava sempre a casa per Natale, per festeggiare con i suoi genitori e, anche se di malavoglia, con Petunia.
Ma quell'anno era tutto diverso: i suoi genitori erano morti e sua sorella non ne voleva più sapere di lei. Non ne aveva voluto parlare ne con James ne con gli amici, non voleva che rimanessero al Castello solo per lei. Chissà quanti altri Natali avrebbero avuto ancora da passare con le famiglie e lei non voleva togliergli questa opportunità. Nemmeno gli altri avevano avuto il coraggio di parlarne, perché sapevano che ne avrebbe sofferto e non avrebbe voluto sentir ragione. Ma James Potter era James Potter, l'unica persona con abbastanza coraggio e cervello da poter tener testa a Lily Evans.
Perciò quella sera, durante l'ultima ronda, si decise ad affrontare l'argomento: prese un grande respiro e disse «senti Lily, posso chiederti una cosa?»
«Si certo, dimmi» disse lei sovrappensiero.
«Che cosa hai intenzione di fare per Natale?» Lei si bloccò in mezzo al corridoio e si girò a guardarlo. Aveva quello sguardo dolce che riservava solo a lei, ma nei suoi occhi poteva leggervi anche preoccupazione e dolore. Così sospirò, gli fece una carezza sulla guancia e rispose «rimarrò qui al Castello, James. Così potrò fare i compiti e avvantaggiarmi con lo studio.»
Sapeva che lo avrebbe detto, per questo James sorrise e intrecciò le braccia sui suoi fianchi stringendola, e le disse «mi sembra un ottimo piano, signorina Evans. Mi serve proprio una mano con pozioni, sono rimasto un po indietro.»
Lei lo guardò, e pensò a quanto fosse fortunata ad avere accanto quel fantastico e dolce ragazzo, gli sorrise dolcemente e ribatté «no James, tu devi tornare a casa dai tuoi genitori.» «Non pensare nemmeno che io ti lasci qui da sola per Natale. Scordatelo Rossa.»
«Ma James, io non voglio che tu rinunci alla tua famiglia per me.»
«Lily, guardami e ascoltami bene per favore. Tu sei la mia famiglia» mormorò dolcemente prendendole il viso tra le mani e guardandola negli occhi.
Ancora una volta era riuscito a spiazzarla con la sua dolcezza e sincerità. Gli sorrise e lo abbracciò forte, e all'orecchio gli sussurrò «grazie James. Grazie di tutto. Sono onorata di far parte della tua famiglia.»
Lui sorrise e le baciò la testa. Poi la prese per mano e  continuarono a camminare.
«Quindi tornando al discorso, o tu vieni a casa con me e Sirius oppure rimango qui con te. Decidi tu.»
Lei pensò un attimo alle sue parole: era sicura che la famiglia di James l'avrebbe accolta a braccia aperte. Da come ne aveva sempre sentito parlare sapeva che erano delle brave persone, ma non sapeva se sarebbe riuscita a passare il Natale in un'altra casa che non fosse la sua. Perciò, un po in imbarazzo, chiese «ti va di rimanere qui al Castello con me?»
Lui le sorrise e rispose «certo Lily. E poi è l'ultimo anno che passiamo qui e stavo pensando che rimanere è la cosa migliore. Voglio godermi questo posto fino all'ultimo, e voglio farlo con te e con i miei amici.»
«Hai pienamente ragione James. Mi mancherà un sacco questo Castello» sospirò lei malinconica.

23 dicembre 1977
James e Sirius erano alla guferia per spedire una lettera ai genitori per dirgli che non sarebbero tornati a casa. James aveva spiegato tutto ai suoi e sapeva che avrebbero capito.
«Ram sbrigati, sto congelando quassù. E ho fame» si lamentò Sirius sfregandosi le mani per scaldarsi.
James alzò gli occhi al cielo e sbuffò leggermente.
«Ho fatto Felpato. Andiamo» disse poi, e si avviarono a colazione.
«Marlene tornerà a casa per Natale?» chiese a Sirius.
«No rimarrà anche lei. Sapeva che Lily sarebbe rimasta e aveva già avvertito i suoi giorni fa.» «Bene, quindi siamo noi quattro più Remus e Mary. E Coda?»
«Lui deve tornare, sua madre lo ha praticamente costretto e sai quanto lui sia sottomesso dalla madre.»
«Già hai ragione» sospirò James.
Erano arrivati in Sala Grande e si diressero al tavolo dove erano seduti gli amici per fare colazione.
«Buon giorno gente» disse Sirius sedendosi vicino a Marlene e baciandola dolcemente sulla fronte.
«Giorno ragazzi» salutarono gli altri.
«Come mai in ritardo?» chiese Peter.
Sirius, che si stava riempiendo il piatto di bacon e uova, rispose «siamo andati alla guferia a mandare una lettera ai signori Potter per avvertirli che rimaniamo qui per Natale.»
Lui li guardò entrambi e, cercando di mascherare la delusione e la gelosia, disse «ah quindi anche voi insieme a Remus rimanete qui. Non ci vedremo per capodanno come facciamo sempre.»
«Mi dispiace Coda, ma quest'anno abbiamo altri programmi. Ma perché non rimani anche tu?» disse James gentile.
Peter spostò lo sguardo su di lui: James teneva Lily stretta tra le braccia e si stavano sorridendo con quel sorriso innamorato che avevano solo quando erano insieme. Erano di nuovo nella loro bolla personale e si guardavano come se al mondo esistessero solo loro due.
Una sensazione che Peter non aveva mai provato con nessuna e che, come si ripeteva sempre ormai, probabilmente non avrebbe mai provato.
Lily non lo aveva mai nemmeno sfiorato con lo sguardo, non per davvero, e nemmeno nessun'altra ragazza.
«Lo sai benissimo che non posso, James» sbottò infastidito. Tutti lo guardarono un po sbalorditi. Nessuno lo aveva mai sentito rivolgersi così ai suoi amici, specialmente a James, che lui praticamente venerava.
Si alzò e, tutto rosso per l'imbarazzo, se ne andò. Remus guardò gli amici e disse «ci penso io», poi si alzò per andare dietro a Peter.
Lo raggiunse in un corridoio vuoto, lo affiancò e gli chiese «Pete, che ti succede? Perché sei arrabbiato?»
«Non sono arrabbiato» borbottò lui.
«Non puoi mentirmi, ti conosco troppo bene» disse Remus, che continuò «sai che con me puoi parlare di tutto. Non dirò niente a James e Sirius.»
Lui lo guardò un attimo. Si era sempre confidato molto bene con Remus, molto di più che con gli altri due. E non riusciva mai a non dirgli cosa lo turbava, perciò prese un bel respiro e disse «è che mi sento un po trascurato, ecco. Da quando avete le ragazze non passiamo più molto tempo insieme come Malandrini. Da quanto tempo non facciamo uno scherzo a Gazza? O alle serpi? E da quanto non stiamo un po da soli a parte le sere di luna piena?»
Finalmente lo aveva detto. Finalmente aveva detto chiaramente quello che pensava ormai da mesi.
Remus lo guardò e pensò che non si era reso conto che lui stesse così male per quello. Così gli diede una pacca sulla spalle e disse «Pete, mi dispiace se pensi questo. Hai ragione, non abbiamo più passato molto tempo da soli ma perché le cose sono un po cambiate. Siamo cresciuti amico e inevitabilmente le cose sono cambiate. Sai benissimo che i Malandrini sono una priorità ma ora al posto di fare scherzi o altro ci piace stare tutti insieme come amici, ma è ovvio che per qualsiasi cosa noi ci saremo l'uno per l'altro. Siamo dei fratelli ormai e nessuno cambierà questa cosa però è anche normale che la nostra vita sia diversa.
Ma hai ragione, dovremmo passare un po più tempo insieme, e ti prometto che da dopo Natale ci impegneremo di più per farlo.»
Remus gli sorrise dolcemente.
Peter lo guardò bene: era da quando Mary era entrata nella sua vita che lui aveva sempre quell'aria felice, meno sofferente, e sapeva che dopo Natale non sarebbe cambiato proprio niente perché loro erano innamorati.  Ed inevitabilmente lui era passato in secondo piano. Se ci mettiamo poi che lui era l'unico single, era ovvio che non capisse veramente gli amici e i loro comportamenti.
Ma Peter Minus sapeva bene come mentire e nascondere i suoi sentimenti, così sorrise e disse «va bene Remus, grazie. Non so che mi sia preso, mi dispiace. Sarà tutto lo stress di questo periodo.»
Remus sorrise a sua volta e gli diede un'altra pacca sulla spalla, soddisfatto.
Non immaginava minimamente quello che passava per la testa del suo amico. Non sapeva che in realtà per lui non andava bene per niente. Le ragazze erano carine e simpatiche, ma lui avrebbe preferito di gran lunga tornare come prima: quando erano solo loro quattro. O almeno se anche lui avesse avuto una ragazza avrebbe avuto ancora qualcosa in comune con i suoi amici. Così, insieme, si diressero nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure per l'ultima lezione prima di Natale.

Ecco qua un altro capitolo gente! È un po cortino e non è niente di che, ma mi serviva iniziare a raccontare anche un po il punto di vista di Peter. Ho riflettuto a lungo su cosa avrebbe potuto spingerlo a tradire i suoi amici, i suoi fratelli, e alla fine sono giunta alla conclusione che probabilmente il suo era un rancore ben radicato in lui, nato appunto ai tempi della scuola. Ho immaginato che fosse sempre stato un po invidioso dei suoi amici: belli, simpatici, intelligenti, popolari, mentre lui era sempre il piccolo Peter Minus. Vederli sempre così felici, realizzati in ogni cosa che provavano a fare non deve essere stato facile. E quando poi, usciti da scuola, non ha più avuto la costante influenza dei suoi amici, deve essere stato un gioco da ragazzi convincerlo a passare dalla parte del male. Odio questo personaggio da morire, per quello che si è rivelato, per quello che ha fatto, ma ehi, se non avesse tradito non ci sarebbe stata la storia di Harry Potter, perciò accettiamo sta cosa e andiamo avanti 😅.
Detto questo, spero che continui a piacervi la storia e se è così lasciate tante ☆☆.
Ultima, ma non meno importante, cosa da dire è questa: grazie infinite a  Sabryyy04 per essere stata la prima a votare e dare fiducia a questa storia, ed anche ad Annabeth_Chase_77 che mi ha dimostrato subito il suo affetto lasciando dei commenti che mi hanno davvero scaldato il cuore. Essendo la prima volta che scrivo non so bene come funzionano queste cose ma ci tenevo davvero a ringraziarvi 😁 perciò grazie ragazze!😘 e grazie anche a tutti gli altri che leggono 😘😘
A presto potterhead ⚡❤

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