Capitolo 77: Cambiamenti

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24 aprile 1979

Era passato ormai più di un mese da quando i Mangiamorte avevano fatto ritrovare i resti di Benji e i ragazzi dell'Ordine stavano pian piano ritornando alle loro vite.
Avevano capito che Benji era riuscito a non dire nulla e a non fare i loro nomi poiché nessun Mangiamorte era andato a bussare alla loro porta.
Era probabilmente per questo motivo che la sua morte pesava come un macigno sui loro cuori. Il loro amico era stato torturato per giorni e aveva sofferto le pene dell'inferno, ma nonostante tutto non aveva mai rivelato nulla.
Era solo grazie alla sua forza e determinazione se erano ancora tutti vivi.
Ora però non facevano altro che chiedersi chi sarebbe stato il prossimo. Nonostante i Mangiamorte non conoscessero tutti i loro nomi, avevano tutti la costante paura di essere il prossimo ad essere rapito.
Forse per il fallimento di quell'operazione, sembrava che i seguaci di Voldemort in quel periodo fossero più spietati e malvagi che mai.
Gli omicidi e gli attacchi erano sempre più frequenti e violenti, e la gente era sempre più terrorizzata.
Una persona in particolare stava risentendo della situazione più degli altri: Peter Minus sembrava sempre sull'orlo di una crisi di nervi.
Si era sempre chiesto se quello fosse il suo posto, la sua battaglia, ma mai come in quel periodo si era reso conto di non volerlo più fare.
Aveva paura. Aveva una paura matta di fare la stessa fine del povero Benji.
Nonostante lui si tenesse sempre lontano dai combattimenti, dall'azione vera e propria, sapeva che era solo questione di tempo prima che i Mangiamorte arrivassero a lui.
Certamente immaginavano già che i suoi amici Sirius, James e Remus facessero parte dell'Ordine, coraggiosi e orgogliosi come erano, e da un po di tempo Peter aveva iniziato a temere che avrebbero potuto prendere lui per arrivare a loro.
Era per questo che non usciva mai se non per andare a lavoro e partecipava alle riunioni solo quando aveva qualcosa di importante da riferire.
Per il resto del tempo rimaneva chiuso in casa, e quando doveva andare a spiare qualche incontro o luogo dove si riuniva la peggio feccia della società, lo faceva sotto forma di topo. Solo con quell' aspetto si sentiva un po più tranquillo e se fosse stato per lui sarebbe rimasto in quel modo fino a che la guerra non fosse finita, ma purtroppo sapeva che non poteva.
Quel pomeriggio Peter stava tornando a casa dal lavoro. Cercava sempre di fare il più in fretta possibile per non rimanere troppo in giro, ma quel giorno non fu abbastanza.
Era quasi il crepuscolo e le strade erano praticamente deserte, e quando Peter passò svelto svelto davanti ad un vicolo buio, sentì una mano tappargli la bocca, mentre altre lo immobilizzavano tirandolo verso il vicolo.
Cercò di scalciare e gridare, ma i suoi assalitori erano forti e più numerosi e in attimo si ritrovò immerso nell'oscurità del vicolo.
Venne sbattuto con le spalle al muro e un attimo dopo la luce di una bacchetta rivelò i suoi assalitori: Rodolfus Lestrenge, Severus Piton e Regulus Black, torreggiavano su di lui puntandogli addosso la bacchetta.
«Bene, bene, finalmente siamo riusciti a trovarti, Minus» mormorò minaccioso Piton.
«Sono mesi che cerchiamo di stanarti e beccarti da solo. Sei stato bravo finora, ma finalmente eccoci qua» ghignò Lestrenge.
«C-che cosa v-volete da me?» balbettò spaventato Peter.
«Oh è molto semplice, Minus: ecco vedi, noi vogliamo solo sapere se i tuoi stupidi amici fanno parte dell'Ordine della Fenice. Se ci darai delle buone informazioni non ti accadrà nulla, te lo giuro. Te ne tornerai nel tuo buco nel quale ti nascondi e saremo amici come prima. Che ne dici?» disse Lestrenge.
«A-amici? Noi non siamo amici» mormorò Peter con una risatina nervosa.
«No, hai ragione, ma potremmo diventarlo. Dopotutto non mi sembra che tu abbia ancora molti amici. Sei qui tutto solo o no? Dove sono Black, Potter e Lupin? Perché ti hanno abbandonato?» chiese Piton malevolo.
«Loro non mi hanno abbandonato! Hanno solo molto da fare» esclamò Peter punto sul vivo.
Era da tanto che si sentiva abbandonato dai suoi amici.
«Bè ma gli amici dovrebbero venire prima di tutto, no? Prima del lavoro, ma soprattutto prima delle ragazze. Non credi?» continuò Piton.
«I-io... n-non... loro...» balbettò di nuovo Peter incapace di dire qualcosa.
«Loro lo sanno che sei il più debole e comunque ti mandano in giro da solo, senza nessuno che ti protegga. Non sei così importante per loro forse» commentò Lestrenge.
«Forse non pensano che valga la pena rischiare la vita per uno come te. Un inutile sottospecie di mago che non ha ideali, che non crede a nulla. Perchè lo sai anche tu Minus che è così. Questa non è la tua guerra e loro ti hanno lasciato indietro» disse Piton.
Peter aveva le lacrime agli occhi. Sapeva che non doveva fidarsi di quello che dicevano loro, sapeva che erano cattivi e che volevano solo approfittarsi di lui per arrivare agli altri, ma quelle erano proprio le cose che lui pensava e sentiva da mesi.
Si era sempre sentito trascurato da quando i Malandrini avevano conosciuto le ragazze, ma ultimamente quella sensazione era cresciuta a livelli esponenziali. Non passavano mai il tempo insieme, non si vedevano mai da soli.
I Malandrini non esistevano più ormai.
«Questo è esattamente quello che riesce meglio a mio fratello, e io lo so bene. Se non la pensi come lui, se non sei come lui, allora ti volta le spalle. Ti lascia indietro e non si degna neanche di dirti ciao. È fatto così lui. Per Sirius conta solo Potter. Lui è il suo vero e unico amico, perchè sono uguali» disse Regulus con voce tetra, parlando per la prima volta.
Quella fu un'altra stilettata al cuore per il ragazzo. Era vero. Era proprio vero che Sirius e James erano così. Lo avevano lasciato indietro e non se ne erano più preoccupati. Questo era quello che pensava.
«Che cosa volete da me? Io non so niente» mormorò sconfitto e abbattuto Peter.
«Vogliamo farti una proposta» rispose Lestrenge.
«Una proposta?» chiese Peter sorpreso.
«Si esatto. Unisciti a noi, diventa uno dei seguaci del Signore Oscuro e vedrai che troverai il tuo posto. Potrai finalmente avere tutto quello che desideri. Un Signore potente, dei compagni fedeli... e potrai smettere di vivere nel terrore continuo. Passa dalla parte giusta. Lo sai anche tu che la stiamo vincendo questa guerra e quando finalmente sarà finita cosa pensi che succederà a chi ancora si opporrà? Verranno spazzati via in un attimo. E tu vuoi vivere, non è così Minus?» disse Piton con una luce quasi folle negli occhi.
Si guardarono negli occhi per un attimo, in silenzio.
Peter incredulo e Piton soddisfatto. Poi il ragazzo dai capelli unti parlò di nuovo «unisciti a noi e avrai la gloria e il rispetto che cerchi.»
I tre Mangiamorte fecero un paio di passi indietro continuando a guardarlo in silenzio, poi Lestrenge disse «hai tempo una settimana per pensarci. Sappiamo come ritrovarti, tranquillo.»
«Pensaci Minus, e fai la scelta giusta per te stesso» aggiunse Regulus.
Poi dopo un'ultima occhiata, i tre si smaterializzarono.
Peter si lasciò cadere in ginocchio nel vicolo buio.
Prese ad ansimare e a respirare a fatica. Appena aveva visto chi erano i suoi assalitori aveva pensato che fosse la fine per lui, che lo avrebbero preso, torturato e ucciso.
Invece era ancora vivo. Quasi stentava a crederci... poi di colpo si rese conto che era vivo, ma solo fino a quando non avesse accettato di unirsi ai Mangiamorte. Sapeva che se non accettava la proposta di Piton loro lo avrebbero trovato di nuovo e sta volta non avrebbero esitato ad ucciderlo.
Cosa doveva fare?
Rimanere fedele a Silente, alla causa che portava avanti e ai suoi amici?
Oppure passare dall'altra parte?
Certo, se fosse passato dalla parte dei Mangiamorte sarebbe stato finalmente al sicuro, non avrebbe più vissuto nella paura e nel terrore di essere catturato. E poi avrebbe potuto trovare il rispetto che pensava di meritare. Non sarebbe più rimasto in disparte a guardare quelli che si spacciavano per suoi amici, quelli che si dimenticavano di lui, che avevano smesso di considerarlo già da tempo.
Ma la cosa che più lo tormentava era il fatto che l'Ordine la stesse perdendo quella guerra e che una volta che Voldemort fosse salito al potere avrebbe sterminato tutti quelli che ancora cercavano di opporsi a lui.
I membri dell'Ordine della Fenice, i sostenitori di Silente, sarebbero stati i primi a venire uccisi.
E lui non voleva morire, per nulla al mondo. Non l'aveva mai sentita sua quella guerra, quindi perchè continuare a fingere?
In quel momento gli balenò davanti agli occhi l'immagine di un uomo vestito di nero da capo a piedi e con il cappuccio in testa seduto su una specie di trono, e lui, Peter Minus, fiero e rispettato, in piedi accanto a lui. Provò una specie di scarica elettrica all'idea che quello potesse diventare il suo futuro.
Poi però gli venne in mente il sorriso radioso di James, la gentilezza negli occhi di Remus, il ghigno ribelle di Sirius e fu colpito da un conato di vomito. Avrebbe dovuto tradirli, voltargli le spalle. Tutto ciò che avrebbe detto ai Mangiamorte avrebbe potuto portare alla morte di uno di loro.
Era arrabbiato si, ma non riusciva a vederli morti per mano sua.
Si rialzò a fatica e barcollò instabile verso casa sua continuando a rimuginare su quale fosse la cosa giusta da fare.
Non appena arrivò si lasciò cadere sul letto e rimase lì fermo a fissare il soffitto e a pensare per tutta la notte.

Nel frattempo i tre Mangiamorte si materealizzarono al centro di un lungo viale costeggiato da alte siepi e si incamminarono verso il cancello poco distante.
«Credi che quel vigliacco cederà?» chiese Lestrenge lanciando un'occhiata al ragazzo accanto a lui.
«Oh si, ne sono sicuro. È così stupido e impaurito che alla fine crollerà. Minus è così: non è in grado di proteggersi da solo e sa di non poter fare grandi cose, quindi si rifugia dietro gente più potente di lui. Salta sempre sul carro del vincitore. Se quelli dell'Ordine fossero più in vantaggio su di noi e soprattutto se quegli idioti dei suoi amici lo avessero capito un po meglio sta pur certo che non ci avrebbe pensato due volte a rimanere con loro. Ma per fortuna per noi le cose non stanno così. Passerà dalla nostra parte per salvarsi la pelle, vedrai» rispose Piton con un sorriso vittorioso sul volto.
Era certo delle sue parole. Aveva letto la paura e la rabbia che provava Peter Minus ed era certo di aver fatto leva sugli argomenti giusti per convincerlo.
Era stato lui, Piton, a proporre a Voldemort quell'idea: avevano bisogno di una spia all'interno dell'Ordine o comunque molto vicina a quelli di cui sospettavano, e chi meglio di Minus poteva essere?
Era sempre stato quasi invisibile al mondo che nessuno avrebbe mai dubitato o sospettato di lui.
Per questo non lo avevano catturato o usato la Legilimanzia per ottenere informazioni. Volevano portarlo dalla loro parte e usarlo come spia per anticipare le loro mosse.
Era per questo motivo che Piton era così soddisfatto, perché sapeva che avrebbe di nuovo avuto successo. Stava pian piano facendo strada e Voldemort era sempre più soddisfatto di lui. Finalmente avrebbe avuto la gloria che tanto agognava.
«Ma siamo sicuri che sarà in grado? A me sembra così stupido da farsi scappare di bocca qualunque cosa» commentò Lestrenge strappandolo dai sui pensieri.
«Lo sarà, fidati di me» sbottò Piton.
«Bè comunque dovremo stare attenti se si vende così facilmente. Non ha i nostri stessi ideali e non è mosso dai nostri stessi motivi. Potrebbe cambiare idea e tradire noi con la stessa facilità con cui tradirà i suoi amici» ribattè Lestrenge.
«Solo perchè non lo fa per il tuo stesso motivo non vuol dire che non possa esserci utile. Non tutti i Mangiamorte combattono per le stesse ragioni» disse Piton lanciando una lunga occhiata a Regulus.
Quello distolse subito lo sguardo e affrettò il passo alzando il braccio dove il marchio nero era tatuato e passando attraverso il cancello.

Giorno gente!
Come va? Ho tardato un pochino con la pubblicazione del capitolo, ma eccolo qui.
So che è cortino, ma avevo bisogno di inserire questa parte e ho pensato che fosse il momento giusto. Devo ammettere che inizia ad essere difficile continuare... scrivere la parte dei cattivi non è facile come sembra 😅
Spero che non vi abbia deluso ma non sono riuscita a fare di meglio... l'ho letto tante volte e alla fine l'ho pubblicato e basta sennò vi avrei fatto aspettare all'infinito.
Comunque fatemi sapere che ne pensate 😉
Vi voglio bene, a presto

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