Un raggio di sole illuminò il viso della giovane ragazza stesa sul lettino dell'infermeria, e questo le fece aprire piano piano gli occhi. Per un attimo si chiese che cosa ci facesse lì, poi i ricordi della sera prima le tornarono in mente: il duello con Severus, James che combatteva accanto a lei, e le voci degli amici venuti per aiutarli. Poi si ricordò di aver guardato il suo ex migliore amico, e di aver capito quello che stava per succedere. Aveva visto nello sguardo di lui tutto il disprezzo e l'odio che provava per il ragazzo accanto a lei. Aveva visto la rabbia impossessarsi del suo sguardo e aveva capito che avrebbe attaccato James, e proprio mentre Severus alzava la bacchetta lei si era buttata davanti al ragazzo accanto a lei. Ricordò la paura che aveva provato pensando che James potesse rimanere ferito ed era stato più forte di lei, l'istinto di proteggerlo prese il sopravvento e in un attimo sentì dei dolori lancinanti al petto e il calore del sangue ricoprirla. Poi ricordò di aver alzato gli occhi e di aver visto quelli nocciola di James e il dolore le era sembrato svanire: se fosse morta sarebbe morta guardando quegli occhi e aveva pensato che alla fine non sarebbe stato poi così male se fosse finita in quel modo. Si voltò e vide una chioma di capelli neri arruffati appoggiata sul cuscino vicino alla sua testa. Si concesse di guardarlo attentamente: gli occhiali sul naso erano storti e aveva un espressione sofferente, benchè dormisse profondamente. Si accorse che aveva le guance bagnate, che avesse pianto? Ma no non poteva essere che il grande James Potter piangesse, doveva esserci un'altra spiegazione, eppure non ne trovò un altra. Quelle erano proprio lacrime. Le si strinse il cuore al pensiero che lui piangesse per lei, visto che tra loro il rapporto era sempre stato burrascoso. Sapeva di piacergli, ma aveva sempre pensato che per lui lei fosse solo una sfida. L'unica ragazza che non era riuscito ad ammaliare e a far cadere ai suoi piedi. Ma in quel momento si disse che forse non era cosi, perché se lui era stato li tutta la notte a piangere per lei forse ci teneva veramente. Abbassò gli occhi e si rese conto solo in quel momento che lui le stava tenendo la mano e un sorriso le si allargò sul volto. Sentiva di stare bene in quel momento, con lui lì al suo fianco, ma era anche terribilmente confusa: l'aveva sempre odiato e ora che stava succedendo? Perché provava quelle cose? Perché si era gettata davanti alla bacchetta per proteggerlo? Perché un po forse ci teneva anche lei a lui? Ma in che modo? Come un amico o come qualcosa di più? Come un amico sicuramente, non poteva essere diversamente. Lei, Lily Evans, non poteva innamorarsi dell'arrogante James Potter. Vide che iniziava ad aprire gli occhi e le prese il panico. Non era ancora pronta per affrontare quello che le frullava per la testa o quello che lui le avrebbe detto. Così chiuse gli occhi, ignorando la vocina dentro la sua testa (che somigliava molto a quella della sua amica Emmeline) che le diceva "ma che codarda, sei sicura di essere una Grifondoro?". Ma in quel momento non ce la faceva proprio ad affrontare tutto, doveva prima capire quello che provava, così fece finta di dormire, mentre sentiva Madama Chips entrare in stanza e dire «Potter dovresti andare ora o farai tardi alle lezioni, e in più il professor Silente vuole parlarti.»
Sentì James sbuffare e chiedere «perché ancora non si sveglia? È tanto che dorme.»
«Ha perso molto sangue, deve solo riposare, vedrai che tra poco si sveglierà e tornerà quella di prima» lo rassicurò la donna e se ne andò lasciandoli di nuovo soli. Lily lo sentì avvicinarsi al suo viso e darle un dolce bacio sulla fronte, poi sussurrare «devo andare ora, ma ti prometto che tornerò, e se tu lo vorrai rimarrò con te. Perché per me sei davvero importante, Lily.»
Le diede un altro bacio e se ne andò. Una marea di emozioni piombarono sulla ragazza che non riuscì a trattenere le lacrime e si abbandonò ad un pianto silenzioso. L'aveva chiamata per nome. Per la prima volta in sette anni l'aveva chiamata per nome e con una voce così dolce da farla sciogliere come neve al sole. E le aveva detto che per lui era importante.
Ma ora si sentiva così confusa. Aveva bisogno di tempo. Dopo quello che le parve un tempo infinito, si calmò e si asciugò le lacrime e poco dopo arrivò Madama Chips che la visitò e le diede del cioccolato dicendole che una volta finito sarebbe potuta uscire ma che non doveva fare sforzi eccessivi e riposare almeno un paio di giorni. E così si alzò e se ne andò diretta al dormitorio con mille pensieri in testa.
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...