Capitolo 46

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«Sembra una cantilena.»

"Respira l'aria del tuo mondo e ascolta la musica intorno a te.", suggerisce la voce nella testa cui mi sono ormai abituata. Ora che l'ascolto meglio, sembra la voce di un ragazzo, una voce calda e familiare.

«Lo sentite?» chiedo a bassa voce fermandomi ad occhi chiusi mentre gli altri si voltano e si concentrano sui rumori che ci circondano.

«Sono le preghiere degli Elfi.» spiega James. «Strano che tu riesca a sentirle.» spiega mentre tutti chiudono gli occhi per cercare di udire la preghiera di cui non riescono a comprendere le parole.

«Perché riesco a capire cosa dicono?»

«Non posso darti una risposta, ma posso dirti con sicurezza che vogliono darti il benvenuto.›› risponde con dolcezza abbracciandomi mentre inspiro il suo profumo. 

Abbracciare te è come abbracciare mio padre o mia madre.

La dolcezza con cui lo fa e la sensazione che mi trasmette sono di pace e amore.

So di potermi fidare almeno di te.

«Fermi.» sussurra Sean bloccandosi di colpo. Killian posa una mano per terra e, dopo averne preso un po', inizia ad analizzarla.

«Qualcuno è passato di qui e... qualcuno si sta avvicinando.» afferma sgranando gli occhi e voltandosi indietro.

Gabriel mi afferra la mano per tirarmi dietro ad un albero. Affannati per il cammino, cerchiamo di mantenere la calma e di rilassare il respiro. Mi concentro e cerco di non farmi prendere dal panico. Sposto lo sguardo su ognuno dei miei compagni per capire come muovermi. James lecca le dita e afferra una freccia mentre Mark, Sean e Fey impugnano l'elsa delle proprie spade.

Sono tutti pronti ad attaccare.

Sentendo Gabriel far scivolare l'arco dalla spalla e sfilare una freccia dalla faretra, decido di muovermi a mia volta. Silenziosamente impugno l'elsa della spada e mi metto in posizione di attacco.

«Li avete trovati?» urla qualcuno colpendo le piante poco distanti da noi.

«No!»

«Trovateli a qualunque costo! La Mano Nera ha detto che sarebbero stati da queste parti e il nostro capitano non sbaglia mai!»

Soldati della Mano Nera? Ma come diavolo hanno fatto a sapere del nostro arrivo?

Sposto lo sguardo verso Killian che, con una smorfia quasi divertita, sembra aspettare quel momento da tempo. Quando i suoi occhi incontrano i miei, cambia improvvisamente espressione e torna serio.

Ti terrò d'occhio.

Faccio un sospiro di sollievo quando i passi man mano si fanno più lievi, così come le voci.

Il pericolo è scampato per il momento. Aspettiamo il segnale di James per proseguire, perché ogni più piccolo rumore può mandare a monte la missione.

Dopo circa un'ora di viaggio giungiamo nei pressi di un villaggio. 

La foresta alle nostre spalle sembra un luogo separato dal resto del mondo. Il cielo appare come un dipinto i cui colori predominanti sono il rosso e l'arancione. 

Sean si inginocchia e analizza la terra sulla cui superficie sono presenti alcune orme, poi la sua attenzione si sposta verso un ramoscello spezzato.

«Devono appartenere agli stessi soldati che abbiamo incontrato prima.» afferma alzandosi e voltandosi verso James che è ancora indeciso se proseguire o meno. Fey e Mark tirano fuori le spade dai rispettivi foderi.

«Sarà molto rischioso attraversare il villaggio, ma non abbiamo scelta. Cambiando strada potremmo rischiare di perderci o comunque impiegare troppo tempo per arrivare a destinazione. L'appuntamento è previsto tra tre ore nell'accampamento più vicino.» afferma Killian avanzando verso di noi.

Io e Gabriel osserviamo per qualche istante le orme prima di guardarci a vicenda. Dal suo sguardo capisco che è sicuro quanto me che quelle orme non appartengano ai soldati in cui ci siamo imbattuti poco prima.

«Le orme sono troppe, James. Sembrano fatte da poco.» sostiene Gabriel guardando la nostra guida che sembra pensarla come noi.

«Non abbiamo scelta.» sbuffa Mark sfoderando la spada. «James, prima o poi dovremo rischiare. Se tardiamo siamo perduti.» spiega cercando l'approvazione dell'Elfo che è ancora dubbioso sul da farsi. Anche Fey non appare convinta. Tuttavia, il tempo è contro di noi e non possiamo indugiare più a lungo. D'altra parte, però, siamo in numero troppo ridotto per poter pareggiare l'armata del nemico.

Rischiare o non rischiare?

Il villaggio davanti a noi sembra la trappola perfetta. Circondato da mura, sembra essere una gabbia. Con la spada sono piuttosto brava, ma non so se mi sento pronta per un vero combattimento. Tuttavia, la decisione non spetta a me.

«Cosa ne pensi?» mi chiede.

«Trappola o no, dobbiamo muoverci. Il tempo scorre.»

«Attraverseremo il villaggio.» ordina James consapevole del peso di quella scelta sicuramente sbagliata.

Tutti, eccetto Killian, chiudono gli occhi. Alle sue orecchie quella decisione è l'unica certezza rispetto a ciò che troveremo una volta varcate le mura. 

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