‹‹Gabriel, per caso ti piace la mia ragazza?›› domanda Alex mentre siamo seduti tutti ad un tavolo per pranzare.
Per poco non rischio di affogarmi col maccherone se Alex non iniziasse a darmi piccoli colpetti sulla schiena.
‹‹Sì.››
Inizio a tossire mentre tutti i membri del gruppo osservano la reazione di Alex che, nel frattempo, ha messo il braccio sulla mia spalla.
Posso avvertire il suo respiro farsi più pesante e so che sta facendo di tutto per apparire il più calmo possibile.
Mark, accanto a me, si sistema sulla sedia quasi come se si volesse preparare al peggio.
‹‹Sta scherzando.›› spiego terrorizzata scuotendo le mani per evitare che Alex possa colpirlo da un momento all'altro.
‹‹Per niente.›› mi interrompe Gabriel infastidito dalla mia reazione.
Beve un sorso di Fanta e mi osserva serio. Ora posso sentire Alex irrigidirsi per la rabbia e stringere i pugni. Ricordo il loro ultimo battibecco e vorrei evitare che riaccadesse qui sotto gli occhi di tutti.
Mi alzo di colpo e, afferrando Gabriel dal polso, lo trascino nel cortile prima che il mio fidanzato gli sferri un pugno come la prima volta.
‹‹La scena non mi è nuova.›› afferma Gabriel divertito mentre lo spingo verso un albero.
‹‹Ma sei impazzito?›› domando furiosa mentre ripenso allo sguardo di Alex e di tutto il gruppo.
‹‹In realtà no. Ci ho pensato a lungo e sono arrivato alla conclusione che potresti piacermi. Te l'ho mai detto che sono testardo e che quando voglio qualcosa faccio di tutto per ottenerla?›› domanda pensieroso sedendosi sull'erba come se nulla fosse.
Sedutami accanto a lui, lo osservo sconcertata cercando di capire se si stia prendendo gioco di me o dica sul serio.
‹‹No, non ti piaccio. Nemmeno un po'!» lo interrompo arrabbiata mentre inizia ad osservarmi. I suoi occhi penetranti iniziano seriamente a mettermi i brividi. «Ammettiamo che io ti piaccia, anche se non è così. Mi spieghi perché devi sempre dire ciò che vuoi senza pensare alle conseguenze?›› chiedo poggiando la testa al tronco. Non mi va che inizi uno scontro e vorrei evitare spargimenti di sangue.
‹‹Sei preoccupata per me o per il tuo ragazzo?›› domanda avvicinando il suo viso al mio. Il suo volto è vicino, troppo vicino.
Riesco persino a percepire il suo respiro caldo su di me.
Il suo profumo mi riempie le narici e mi lascia incantata. Percepisco l'odore della primavera, degli alberi e dei fiori.
Senza pensarci, ho il riflesso di spingerlo per allontanarlo e faccio per andarmene.
‹‹Dove vai?›› domanda curioso con quel sorrisetto sulle labbra che mi fa innervosire. Lo usa quando sa di aver colpito la sua preda e di aver vinto.
‹‹Dal ragazzo che amo e che ti vuole spaccare la faccia perché non la smetti di provocarlo!›› urlo furiosa. Gabriel mi afferra con forza la mano e mi costringe a voltarmi verso di lui.
‹‹Non ti azzardare mai più a dire davanti a me che ami Alex!›› ringhia bloccandomi con le braccia. Siamo così vicini che posso sentire il suo battito accelerare.
Anche il mio cuore inizia a battere più velocemente. Non distolgo lo sguardo e affogo nei suoi occhi che adesso sembrano di ghiaccio.
«Perché non dovrei?» lo sfido mantenendo un tono calmo. «Amo davvero il mio ragazzo. Non saremmo fidanzati se così non fosse.››
‹‹La verità è che stai con lui per abitudine. Non ti sei mai guardata attorno. Ti sei fermata a quello smidollato che ti ha aiutato!›› spiega a denti stretti facendo un passo indietro.
Lo schiaffo arriva violento sulla sua guancia.
Ma come ti permetti?
Gabriel mi osserva serio e furioso allo stesso tempo. Cerca, tuttavia, di mantenere la calma respirando lentamente.
‹‹Ammettilo che ti dà così fastidio quello che ho detto perché sai che è vero!›› risponde a tono abbassando il viso per guardarmi dritto negli occhi.
‹‹Pensi che potrei stare con una persona per abitudine o perché mi tratta bene?›› Mi sento offesa da tale insinuazione. Gabriel sta oltrepassando il limite e non se ne rende nemmeno conto.
‹‹Sì! E cosa ci sarebbe di male? Può capitare di stare con una persona per abitudine e non rendersene conto.››
‹‹Ci tieni proprio a provocarmi.›› ammetto facendo un respiro profondo e incrociando le braccia.
‹‹Non cerco di provocarti ma cerco di farti aprire gli occhi. Mi sembra che tu stia facendo lo stesso con me. Non te ne rendi conto, ma ci stiamo cambiando a vicenda! A causa tua inizio a vedere le cose da un'altra prospettiva e so che questo non è un bene. Tutto mi si ritorcerà contro porca miseria!›› spiega voltandomi le spalle.
Resto ad osservare la sua schiena che appare quasi un muro invalicabile.
‹‹E questo cosa te lo fa pensare?›› chiedo curiosa mentre si volta ad osservarmi quasi con dolcezza.
‹‹Da quando mi hai conosciuto ti sei messa in gioco e non hai perso le speranze con me. Fosse stato qualcun altro, l'avresti mandato l'avrei anche ammazzato e la tua vita sarebbe continuata come se nulla fosse mai accaduto. Hai lottato contro di me, mi hai difeso, mi hai preso a schiaffi. A proposito... ringrazia che non reagisco.›› ammette sorridendo mentre immagino uno scontro corpo a corpo contro di lui che non mi alletta proprio.
‹‹E questo dovrebbe farmi capire che sono cambiata e non amo più Alex?›› domando pensando alle sue parole. ‹‹Lo amo davvero. Abbiamo condiviso tantissime situazioni ed emozioni, mi fa ridere, mi ascolta...››
‹‹Se lo amassi davvero non avresti bisogno di darmi tutte queste motivazioni.›› spiega interrompendomi e lasciandomi di sasso.
È vero, perché sto cercando di giustificarmi?
Non mi sarei mai aspettata una risposta del genere e Gabriel è riuscito come sempre a lasciarmi senza parole. Lo osservo per qualche minuto prima di tornare dentro più furiosa di prima. Avverto il suo sguardo seguirmi fino all'entrata dell'edificio, poi scompaio dai suoi occhi.
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...