Capitolo 38

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«Vedi che sono brava a portare a termine un incarico?» ridacchia una donna dai capelli rossi. La Mano Nera si volta verso l'Elfo e l'osserva con sdegno dalla testa ai piedi.

«Devastare quattro villaggi ti rende così allegra?» domanda disgustato alzando gli occhi verso quelli lilla della sua compagna. 

L'Elfo osserva il suo capitano dubbiosa ma, allo stesso tempo, divertita. Si siede su un sasso ed incrocia le lunghe gambe come se nulla fosse. 

Sposta qualche ciocca dal viso, inizia a intrecciare una lunghissima treccia e, infine, si piega in avanti per aggiustare la tuta di pelle negli stivali. 

«Ti rende così felice uccidere?» ripete la Mano Nera piegandosi in ginocchio e afferrando il mento della donna che ora gli presta la massima attenzione. Lei lo osserva con occhi da gatta; fiera di ciò che ha fatto e felice che il suo capitano si fidi al tal punto di lei da consegnarle la sua stessa maschera.

«Sì, sono felice perché l'ho fatto solo per te!» risponde scostando la mano che la fa sentire un cucciolo indifeso e alzandosi furiosa. «Gli uomini temono che tu ti sia rammollito. Dovevo far vedere loro che non era così.» si giustifica avvicinandosi al corpo del suo interlocutore. «Ricorda chi sei. Tu sei la Mano Nera! Tutti devono temerti.» continua afferrandogli il volto tra le mani. La Mano Nera chiude gli occhi ed ascolta ogni singola parola del suo soldato più fedele. «Non ti nascondere da me...» lo prega tristemente poggiando una mano sulla sua maschera. 

La Mano Nera la lascia fare. Lei è l'unica, oltre suo padre, ad aver visto il suo volto. Non può nascondersi da lei che è come una sorella maggiore. Nessuno lo conosce più della ragazza che gli sta davanti. La maschera cade a terra.

«Hai ragione, Sasha. Non so cosa mi stia prendendo. È che... sono così stanco di questa guerra.» si giustifica poggiando la testa sulla spalla del mezz'Elfo che allunga le dita ed inizia a giocare con i suoi capelli.

«Lo so, ma ricorda perché lo stiamo facendo... ripeti con me "Dobbiamo vendicare nostra madre".»

«Dobbiamo vendicare nostra madre.»

«Loro devono soffrire come noi. Devono sapere cosa vuol dire raggiungere la felicità e vedertela strappare da un giorno all'altro.»

«E l'unico modo possibile è quello di uccidere la Principessa?» domanda senza alzare la fronte dalla spalla.

«Sì, la ragazza deve morire. Ricorda qual è la tua missione. Sangue chiama sangue... non dimenticarlo mai più.»

«Non lo dimenticherò... Aurora deve morire.» ringhia stringendo le spalle di Sasha mentre una lacrima scende dai suoi occhi e finisce sulla maglia di lei.

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