Capitolo 18

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Alle 21.30 Debora passa a prendermi.

‹‹Sei incantevole, baby! Come l'hanno presa i tuoi?›› chiede mentre entro in macchina.

‹‹Davvero stai chiedendo come l'ha presa Hitler? Non bene, ovviamente, ma alla fine li ho convinti. Ho promesso che avrei fatto attenzione e sarei tornata presto.››

‹‹Mmm... senti dove sei stata oggi pomeriggio?›› domanda senza staccare gli occhi dalla strada.

‹‹Ho fatto due passi.››

Vorrei evitare di dire a Debora che ero con Gabriel perché so già come potrebbe reagire. Diciamo che non gli va molto a genio soprattutto dopo l'episodio della palestra, quindi evito, anche perché dovrei raccontarle del sogno e, ora come ora, non mi sento pronta.

‹‹E dove? Ti cercavo.›› La sua voce non è molto amichevole. Probabilmente si è resa conto che le sto nascondendo qualcosa.

Con la coda dell'occhio continua a fissarmi.

Ha sempre avuto una grande abilità nel comprendere quando una persona mente. Ho sempre pensato che nascondesse dei doni fuori del comune come il superpotere di capire di leggere l'anima delle persone.

La invidio per questo dono, perché vorrei riuscire a leggere nel suo cuore e nella sua mente così come lei fa con me.

‹‹Gabriel abita fuori città. Mark mi ha inoltrato la posizione. Ha detto che ci vediamo lì.›› dico cambiando discorso.

‹‹Da quando in qua mi nascondi le cose?›› domanda toccandosi il mento. Solitamente lo fa quando cerca di mantenere la calma.

‹‹Non lo faccio.›› rispondo con tranquillità. Sono una pessima bugiarda, ma non posso fare a meno di nasconderle tutta questa storia.

«Sei pessima. Mentire è un'arte, bimba e tu, ora come ora, non la possiedi.» Non mi aveva mai chiamata così.

«Allora insegnami.»

Il tono non nasconde il fastidio che sto provando in questo momento.

La casa di Gabriel è in un punto isolato in mezzo alla vegetazione. È impossibile non notare la villa con il giardino. Quando scendiamo dall'auto, rimango senza parole. Gabriel ha pensato a tutto in grande: una zona ballo, probabilmente allestita qualche giorno prima; una zona con tavolini e sedie e, infine, un piccolo palco.

In smoking è ancora più bello.

Cerco di non restare a bocca aperta osservando Gabriel che ci fa cenno dall' ingresso.

‹‹Eccovi finalmente. Siete bellissime.›› afferma con un sorriso a trentadue denti. Sta guardando solo me in realtà e non posso evitare di arrossire imbarazzata. ‹‹Entrate. Vi mostro la casa.››

La villa è bellissima e l'arredamento è impeccabile. Tappeti, quadri e statue riempiono le stanze. La famiglia di Gabriel dev'essere davvero ricca se può permettersi un lusso del genere.

‹‹Ehi! Ti dispiace se ho portato qualche amico?›› domanda un ragazzo alle nostre spalle. Sembra più grande e non ricordo di averlo mai visto.

‹‹Più siamo e meglio è.›› risponde stringendogli la mano.

Ad un certo punto, intravedo un ragazzo bruno che si avvicina a Debora così mi sporgo per vederlo in viso.

‹‹Scusa Mark, non ti avevo riconosciuto. Dov'è Alex?››

‹‹Sta arrivando. Abbiamo avuto un contrattempo.›› risponde girandosi verso Debora che lo guarda dubbiosa. Dev'essere accaduto qualcosa perché le loro espressioni sono diventate d'un tratto serie e preoccupate.

La serata non è iniziata bene. Dev'essere successo qualcosa di strano perché Debora è strana e nervosa.

‹‹C'è stato un cambio di programma. Andiamo!›› sento sussurrare a Mark che inizia a trascinare con sé Debora senza prestarmi alcuna attenzione. Presa dal dubbio e dalla curiosità, inizio a rincorrerli facendomi largo tra i vari ospiti.

‹‹Ma di che state parlando?›› domando alzando la voce per farmi sentire e superando un ultimo gruppo.

Ma dove sono finiti?

Mi volto a destra e a sinistra. Sono spariti.

‹‹Ed ora scegliete una ragazza perché è l'ora del lento!›› grida il cantante.

Tutte le ragazze spingono i fidanzati sulla pista. Alcuni di loro hanno un'aria affranta e fanno quasi pena. Inizio a cercare Alex, ma inutilmente. Un gruppo di ragazzi mai visti mi passa accanto ed uno di loro mi urta la spalla con forza.

‹‹Ehi! Chiedi almeno scusa!›› mi lamento contro il ragazzone che si allontana senza degnarmi di uno sguardo.

‹‹Cambio di programma. Tutto deve avvenire stasera. Deve andare tutto secondo i piani o lui ci distruggerà.››
Senza soffermarmi troppo su quelle parole, cerco di passare attraverso la folla che sta ballando.

All'improvviso, una mano mi afferra il polso e mi tira indietro. Rischio di cadere se non fosse per il petto di qualcuno che mi blocca. Una mano mi cinge la vita.

Alzo la testa intontita pensando di trovare davanti a me Alex, ma resto pietrificata e non credo ai miei occhi.

‹‹Buonasera Principessa.›› sussurra il mio cavaliere con voce divertita.

Non è possibile. È il ragazzo del sogno.

 È il ragazzo del sogno

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