‹‹I miei genitori si staranno chiedendo dove sono.›› riprendo voltandomi verso il finestrino per guardare la luna piena, bella e luminosa, che sembra prendersi gioco di me.
‹‹Sono stati già informati, non preoccuparti.›› risponde Tom mentre cerco di fingermi disinteressata da quella rivelazione. ‹‹Non odiarli per non averti detto nulla o per non averti difeso. Non avrebbero potuto impedirlo. Forse faranno di tutto per raggiungerti nella nostra dimensione. Non mi sembrano capaci di lasciarti andare così facilmente. Se non avessi lasciato dei soldati a bloccarli, penso che ti avrebbero raggiunto alla festa e avrebbero solo peggiorato la situazione.›› spiega abbassando il finestrino.
‹‹Se volete che io collabori, dovete farmi una promessa.›› affermo con tono fermo e deciso. Tom rimane esterrefatto dalla mia reazione e questo è un bene perché vuol dire che la mia intonazione sta funzionando.
‹‹Forse non è chiaro, Principessa. Sono gentile con te ora perché voglio che collabori e che tutto si risolva in fretta, ma dimentichi un particolare... non si accettano trattative. Comando io, forse non ti è chiaro. Quindi farai esattamente quello che ti verrà ordinato.›› spiega con voce nervosa afferrandomi il braccio.
In questo momento l'unica cosa che vorrei fare è picchiare qualcuno e Tom sta facendo di tutto per far sì che quel qualcuno sia lui. Non mi scompongo e inizio a fissarlo dall'alto in basso. Se quello che vogliono è una ragazza tosta, non avrò problemi.
‹‹Levami le mani di dosso.››
‹‹Tom, sta' calmo!›› urla Mark.
‹‹Con lei me la vedo io.›› Tom digrigna i denti e avvicina il volto al mio. ‹‹Farai quello che ti verrà chiesto di fare. I negoziati non fanno parte della mia indole.››
‹‹Allora salvalo da solo il tuo mondo.›› rispondo mentre osservo lo sguardo di Mark nello specchietto retrovisore. ‹‹Sappi che, se morite tutti, a me non importa...››
‹‹Ma non doveva essere una ragazza gentile e premurosa? Da come ne parlavate sembrava un angelo!››
Mark cerca di mantenere la calma e di trattenere un sorriso amaro. Le mie parole devono averlo ferito, ma non m'importa.
‹‹Essere angelo non vuol dire essere fesso... gli angeli possono diventare dei demoni quando il loro mondo va in pezzi e incontrano bastardi come te.››
Lo schiaffo che Tom mi dà non è per niente leggero ma resto impassibile. L'auto si ferma di colpo e Mark parcheggia in mezzo al nulla.
‹‹Maledizione, Tom. Ora ti uccido!›› grida sbattendo lo sportello mentre Tom apre con calma la portiera e resta fermo davanti a lui. ‹‹Se le metti di nuovo le mani addosso ti ammazzo! Non permetto a nessuno di trattare così una mia amica, nemmeno se si tratta del mio comandante!›› ringhia afferrandolo dal colletto.
La reazione di Tom è incredibile. Come se nulla fosse, osserva prima le mani di Mark, poi i suoi occhi.
‹‹Ti potrei uccidere a mani nude senza il minimo sforzo e lo sai benissimo. Non lo faccio solo perché Debora poi mi odierebbe e lo sai bene. Quindi, rimettiti a guidare prima che perda la pazienza e ti faccia capire chi comanda.››
Quando si volta verso di me con i suoi occhi di fuoco, tremo leggermente per la paura.
‹‹Qual è questa condizione?›› domanda mentre il mio amico si rimette alla guida.
‹‹I miei genitori devono rimanere fuori da tutto questo. Dovranno essere protetti e non dovranno venire nella vostra dimensione. Se sarà fatto loro del male, io non collaborerò. Potrete uccidermi e fare di me ciò che volete. Non mi importa.›› rispondo mostrando i polsi ancora legati. Non so chi debba ringraziare per la forza che sto avendo e il coraggio, ma gliene sono grato.
‹‹Va bene, affare fatto. Comunque, giusto per essere chiari, avevo già mandato qualcuno a proteggerli. Farai tutto quello che ti verrà chiesto senza fare storie?››
‹‹Ti do la mia parola.›› rispondo mostrando ancora i polsi che Tom libera poco convinto. Strofino le dita contro le ferite che bruciano da impazzire.
‹‹Ci divertiremo io e te.›› sussurra con un sorriso a dir poco amichevole.
«Non ho dubbi.»
Per il resto del viaggio nessuno dice una parola. Mark ogni tanto mi guarda dallo specchietto, ma fingo di non accorgermene. Ho sempre avuto una grande ammirazione per lui, perché era sempre quello che faceva la scelta giusta, anche se la scelta giusta avrebbe fatto male.
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...