Capitolo 102

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‹‹Al riparo!›› urla qualcuno facendomi svegliare di soprassalto. 

Do un'occhiata fugace a Gabriel che, al mio fianco, spalanca gli occhi. Senza perdere tempo, indossiamo gli abiti da combattimento ed usciamo dalla stanza. 

Fuori c'è un terribile trambusto. Donne che urlano, bambini che piangono, vasi che cadono a terra. 

Il corridoio sembra essere diventato un campo di battaglia.

Inciampo nel corpo senza vita di una donna.

Era con i soldati di Gabriel.

Osservo i suoi occhi che, spalancati e vitrei, sono puntati verso l'alto. Sembra che abbia esalato l'ultimo respiro guardando terrorizzata il suo aggressore.

‹‹Jessy!›› la chiama Gabriel.

‹‹I nostri genitori!›› esclamo presa dal panico. Non posso perderli proprio ora che li ho ritrovati.

‹‹Saranno al sicuro, fidati di me. Cerchiamo Jessy.›› suggerisce mentre, sollevato l'arco, lo punta verso un essere che non riesco a identificare. 

Il mostro digrigna i denti aguzzi emettendo un suono gutturale da brividi. La saliva cade sula pavimento. 

Il tempo di scavalcare un cadavere che cade per terra con una freccia conficcata nella testa.

Un liquido viola fuoriesce dal foro. Trattengo un conato di vomito dovuto all'odore sgradevole del liquido.

‹‹È un Goblin! Non perdere la concentrazione. Sono essri privi di pietà!››

Analizzo il mostro verde e raggrinzito che giace immobile. Non capisco cosa stia accadendo, ma non possiamo indugiare più del dovuto. 

Con le spalle contro la parete, mi sporgo nel corridoio adiacente. 

Dieci Goblin stanno cercando di assalire un uomo e una donna che cercano di difendersi con difficoltà. 

Appena il ragazzo pugnala uno di loro e si scosta, riconosco a vederne il volto.

‹‹Ehi! Mostriciattoli!›› urlo lanciando un vaso per distrarli da David e Debora in difficoltà. Gli esseri si voltano ringhiando. 

Quasi a rallentatore, mostrano le zanne. Debora sferra colpi su colpi e cerca di ucciderne il più possibile, ma sono troppi. 

Affiancata da Gabriel inizio a colpirli con le frecce, poi sguaino la spada e avanzo verso quei mostri disgustosi. Sono forti e per nulla leali. Avanzano a coppie e cercano di colpirmi da entrambi i lati. Mi abbasso di colpo e, facendo un giro su me stessa, li colpisco alle gambe. Mi accorgo che Gabriel ha smesso di usare l'arco ed è dietro di me. Poggiati l'uno contro l'altra, avanziamo verso i nostri compagni.

‹‹Da questa parte!›› ci chiama Debora indicandomi un'uscita. Una freccia la colpisce al fianco e cade a terra urlando.

‹‹Deb!›› urlo colpendo l'ultimo Goblin che ci separa. Corro e mi getto al suo fianco. Debora piega le labbra in una smorfia e cerca di respirare lentamente.

‹‹Dobbiamo estrarla subito!›› suggerisce David gettandosi al mio fianco. Afferro un pezzo di legno staccatosi da qualche mobile e glielo metto in bocca. Debora lo stringe e chiude gli occhi.

‹‹Uno, due...›› conto mentre cerco di tenere ferma la mia amica. David spinge la freccia nel corpo di Debora che trattiene un urlo atroce. Poi, senza perdere tempo, ne spezza la punta e la sfila.

‹‹Tieni.›› dice Gabriel porgendomi un pezzo di garza. ‹‹L'ho preso da una stanza. Ora muoviamoci.›› ordina mettendo il braccio intorno alla vita di Debora per aiutarla ad alzarsi.

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