Capitolo 106

24 10 0
                                    

«Tutti ai vostri posti!» urla Killian.

Afferro la spada ed esco dalla tenda. Ho trascorso due giorni d'inferno dopo l'incontro con Azrael. Tom e James avevano rafforzato i controlli, ma tutti noi sapevamo che il nostro nemico non avrebbe fatto trascorrere altro tempo.

Oggi è il grande giorno.

«L'erba cattiva non muore mai.» lo prendo in giro. 

Killian mi affianca accennando un sorriso.

«Mi hanno riferito che stavi sentendo la mia mancanza ed ho deciso di farmi vivo.»

«Azrael?» chiedo pur conoscendo la risposta. Annuisce.

«Dopo il vostro ultimo incontro deve aver perso ancor di più la testa. Questo tipo non ha fatto altro che complicare le cose.» spiega con voce seccata. 

Non vede l'ora di ucciderlo lentamente per fargli pagare tutto il dolore che ha inferto.

«Come lo sai?» chiedo ma, poiché Killian non risponde, decido di cambiare argomento. «In una cosa mi ha aiutato.» ammetto avvicinandomi per guardarlo prima di sfoderare un leggero sorriso. Ora so di poterlo battere.

«E sarebbe?» chiede curioso.

«Ora ho di nuovo i miei poteri.» rivelo soddisfatta.

«Sfruttali con parsimonia. Vorrei evitare di avere davanti la Fenice pazza e sanguinaria un'altra volta.»

So che non sarà facile perdonare il male che ho causato, ma spero davvero di poter recuperare e sfruttare a nostro vantaggio questo dono. Può uscirne fuori qualcosa di buono, ne sono certa.

«È così che mi chiamavi? Fenice pazza?» chiedo divertita mentre uno schieramento di soldati armati fino ai denti si posiziona davanti a noi.

«Non eri molto sexy in quelle vesti. Nulla di personale, dolcezza.»

Ci rifletto un po' su e non posso fare altro che dargli ragione.

«Che fine avevi fatto? Non sapevo nemmeno che fossi ancora vivo.» lo rimprovero.

«Stavo cercando Gabriel e Jessy. Missione solitaria, segreta e suicida.» spiega compiaciuto facendomi l'occhiolino e mostrando una serie di ferite su entrambe le braccia.

«Hai scoperto qualcosa?»

«Nulla di ché. Quel pazzo li tiene davvero prigionieri. Vuole usarli come merce di scambio, ma nessuno acconsentirà mai. Ai vostri posti!» ordina ai soldati divisi in piccoli schieramenti.

Inaspettatamente al mio fianco intravedo una Mezz'Elfo che conosco fin troppo bene. Con destrezza, sale su di un cavallo bianco che si solleva su due zampe ed inizia a nitrire. 

Sasha. 

Nella sua scura armatura, la donna sorride beffarda nella mia direzione. 

Non sta guardando me. 

Mi volto.

«Pensavi che ti avesse abbandonato?» domanda James giungendo con Ares. Spalanco gli occhi incredula. «È tornato per combattere. Mettiamo fine a questa storia e alle ossessioni di questo psicopatico!» afferma aiutandomi a salire sul dorso e rivolgendo uno sguardo prima a me e poi al suo simile.

Mi affianco nuovamente a Killian

«Il nostro nemico è forte.» esordisce la Mezz'Elfo con tutto il fiato che ha in corpo. «Vi hanno detto che è un Angelo della Morte? Ebbene, avevano ragione. Vi hanno detto che è un folle sanguinario? Avevano ragione! Ma noi non siamo qui per questo!» urla muovendosi tra i soldati che ascoltano attentamente le sue parole.

Devo ammettere che ci sa fare.

«Uomini! Combattiamo! Non per la gloria, ma per le nostre famiglie! Combattiamo per i nostri padri, per le nostre madri e, soprattutto, per i nostri bambini! Quest'essere è venuto qui spazzando via tutto ciò che ci circonda. Ha bruciato le nostre case. Ha ucciso i nostri cari. Rispediamolo dall'inferno dal quale è giunto una volta per tutte! Chi è con me?» urla alzando la spada verso l'alto.

«Io!» rispondono gli uomini alzando le proprie armi al cielo.

«Non ho sentito! Chi è con me?»

Un urlo assordante di uomini ed Elfi furiosi e armati invade l'area.

I cavalli nitriscono.

Le spade, sbattute con forza contro gli scudi, creano un frastuono assordante.

Siamo tutti pronti per la battaglia finale.

Il risveglio della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora