Capitolo 21

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‹‹Fermiamoci qui.›› ordina Tom mentre attraversiamo un viale pieno di ciliegi in fiore.

Quando scendiamo dall'auto, l'aria fredda mi entra così profondamente nel corpo che penso che mi si ghiacci il cuore da un momento all'altro. 

Mark appare triste e preoccupato allo stesso tempo; fa di tutto per avvicinarsi e potermi spiegare quello che è successo, ma mi allontano senza rivolgergli la parola. 

Voglio stare sola e godere di quest'ultimo momento di tranquillità. 

Mi allontano di qualche metro e vado a sdraiarmi vicino al tronco di un ciliegio. Da quanto ho capito il nemico ha saputo della mia esistenza e, dopo tante ricerche, mi ha trovata. Sa che sono viva e che la profezia potrebbe essere vera. 

Aurora, congratulazioni, ora sei la protagonista di uno di quei film che ti piace tanto vedere.

Un rumore assordante di motore rompe il silenzio. Tre auto parcheggiano sgommando in mezzo alla strada. Un ragazzo scende da una di queste sbattendo con forza lo sportello e gridando come un pazzo.

‹‹Che cavolo ci facevano alla festa, Tom? Maledizione! Doveva essere una missione tranquilla e veloce: prendere Aurora e portarla alla base!›› David è fuori di sé. È così arrabbiato che inizio a pensare che avrebbe potuto prendere a pugni Tom se Alex non fosse arrivato in tempo ad allontanarlo. Mark corre verso Debora che è scesa in quel momento da un'altra auto. Si abbracciano. 

Almeno il loro amore è vero. 

Osservo la mia amica stringersi a lui per poi distaccarsi e guardarsi attorno. 

Mi sta cercando. 

Quando mi vede, inizia a venirmi incontro ma Tom, afferrandole delicatamente un braccio, le fa cenno di lasciarmi sola. La dolcezza con cui Tom guarda Debora è sbalorditiva. Lui che, da quanto ho visto, appare duro e autoritario, ora di fronte a lei sembra il ragazzo più dolce e premuroso del mondo. 

Alex, al contrario, sembra non ascoltarlo ed inizia a venirmi incontro.

Dopo avermi guardato, immobile, decide di sedersi a pochi centimetri da me. Forse ha capito che non è il momento di parlare; è il momento di stare zitti e lasciare che tutte le emozioni provate fino a quell'istante, compresa la rabbia, si plachino.

‹‹Non ho mai mentito sul fatto di amarti... volevo che lo sapessi.›› sussurra guardando le stelle.

‹‹È difficile da credere dopo tutte queste bugie che sono venute a galla.» rispondo gelida.

«Aurora, ascoltami bene. Noi non sapevamo che fossi tu. Siamo giunti nel vostro mondo dopo essere stati addestrati alle vostre usanze, grazie a conoscenze incredibili che ci hanno permesso di passare inosservati per tutto questo tempo. È vero, ti abbiamo mentito riguardo tantissime cose, ma non ti abbiamo mai mentito sul bene che ti vogliamo.»

«Sai, riusciresti anche a convincermi se non avessi capito che siete degli esperti nell'arte del mentire. Avete incontrato proprio me a scuola per caso? Proprio strano il destino e-» m'interrompo per prendere fiato «spiegami un'altra cosa. Perché non mi hai parlato dopo il sogno in cui ho incontrato Tom o dopo che sono stata ferita? Perché non l'hai fatto? Perché non mi hai portato via da tutto questo? È così che dimostri i tuoi sentimenti per me? Pensavo fossi un ragazzo coraggioso, onesto e leale... e invece? Proprio nel momento in cui avresti dovuto dimostrarmi che è così, ti tiri indietro? Questo non è amore. Tu più di tutti gli altri avresti dovuto fare quel passo in più che non hai fatto. Posso perdonare le vostre bugie, le vostre false vite, i vostri finti genitori, le scuse per non farmi fare domande. È inutile chiedervi chi sia il vostro infiltrato a scuola ma, piuttosto, ti chiedo... come hai potuto non dirmi la verità? Con chi sono stata fidanzata finora?›› chiedo di getto guardandolo con odio.

‹‹È vero, non sapevo che fossi tu fino a quando Tom non ti ha portata nella villa. Quando ti ho vista lì, ferita, sono impazzito. Ho quasi ucciso Mark che non mi faceva avvicinare a te perché Tom gliel'aveva ordinato. Ma devi credermi, volevo farlo, volevo dirti tutto, ma non ho potuto.›› spiega guardandomi negli occhi. 

Resto in silenzio. 

Voglio ascoltare tutto ciò che ha da dire prima di parlare. 

‹‹Il nostro compito è sempre stato quello di mischiarci tra gli umani e trovare la Principessa. Non avrei mai immaginato che quella ragazza potessi essere tu così come non pensavo di potermi innamorare durante una missione così importante. Una vita normale? Non sapevo cosa fosse la normalità prima di incontrarti, prima di vivere come un ragazzo normale che va a scuola, studia, fa battute e così via. È vero, sono un bugiardo. Ho mentito su tutti i fronti eccetto che su uno. Aurora, ti prego. Ho bisogno che tu mi creda... non posso perderti. Ho rischiato di perderti già una volta... non lo sopporterei di nuovo.›› mi supplica.

‹‹Ho smesso di crederti e ho bisogno di tempo per metabolizzare tutto questo.›› dico alzandomi e poggiando la schiena al tronco dell'albero. 

Alex rimane immobile. Lo sguardo basso verso i fili d'erba. 

Sento gli occhi riempirsi di lacrime e mi odio per questo; mi odio per essere così debole in questo momento, ma ora non posso farne a meno. Non posso smettere di amarlo da un momento all'altro, ma non posso nemmeno perdonarlo per avermi nascosto una verità così importante. 

Avresti dovuto portarmi via da tutto questo; avresti dovuto salvarmi prima che arrivassero a me; avresti dovuto afferrare la mia mano e portarmi via. In questo caso, ti avrei perdonato. 

Chiudo gli occhi e appoggio la testa contro la dura corteccia.

‹‹Quindi questa è la fine?›› chiede restando seduto.

‹‹Sì... è davvero la fine...›› rispondo con tutta la forza che riesco a raccogliere. Poi mi allontano senza voltarmi indietro. 

Cammino verso la macchina con le lacrime che mi rigano le guance, lasciando Alex incredulo e in balia del proprio dolore.

Cammino verso la macchina con le lacrime che mi rigano le guance, lasciando Alex incredulo e in balia del proprio dolore

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