Dal giorno dell'incidente il tempo sembra volare ed io e Gabriel diventiamo sempre più amici. Pur restando scorbutico e arrogante, ci sono alcuni momenti in cui mi mostra il suo lato nascosto e scopro che sa essere molto dolce e gentile quando vuole.
Non siamo male come squadra e ci compensiamo a vicenda. Anche se non riesce ancora a controllare il suo istinto aggressivo, per fortuna ci sono io a rimetterlo in riga quando mi accorgo che sta per perdere le staffe.
Alex, al contrario, continua a non sopportarlo ma, per evitare qualsiasi discussione con me, cerca anche lui di controllarsi. Lo preoccupa soprattutto il fatto di non essere costantemente con me quando c'è Gabriel, perché teme che possa nuovamente farmi del male.
«Alex ma quando ti deciderai a tornare?» mi chiedo dondolando sull'altalena. Sono tre giorni che non viene a scuola a causa di problemi di cui non mi ha voluto parlare ma, anche se sono molto preoccupata, preferisco non insistere.
‹‹Ma che bella signorina.›› sussurra una voce a dir poco inquietante avvicinandosi al mio orecchio.
Mentre mi allontano dall'altalena col cuore in gola, osservo terrorizzata un uomo grosso e barbuto che mi scruta minacciosamente dalla testa ai piedi.
Inizio ad indietreggiare a passi lenti con le gambe tremanti fino a quando l'omone non mi si piazza davanti allungando una mano per toccarmi. Vorrei urlare, ma la voce mi muore in gola.
Terrorizzata chiudo gli occhi e prego che Alex mi senta e si teletrasporti qui a difendermi.
‹‹Io non ci proverei, a meno che tu non voglia perdere quella mano.›› ringhia qualcuno alle mie spalle. Non faccio in tempo ad aprire gli occhi che vedo il viso dell'uomo contorto dal dolore mentre Gabriel gli piega con forza il polso.
‹‹Non lo faccio più. Ti prego, lasciami andare!›› piagnucola mentre Gabriel furioso continua a stringere la presa. Quando decide di lasciarlo andare, l'uomo si allontana da noi correndo come un fulmine.
‹‹Non posso lasciarti sola un secondo.›› mormora scontroso e furioso mentre sento le lacrime riempirmi gli occhi e iniziare a scendere lungo le guance.
Presa dal panico, corro verso di lui trattenendo a stento i singhiozzi.
Noto rigidità da parte sua. Evidentemente non si aspettava da parte mia una reazione del genere. Pian piano sento i suoi muscoli rilassarsi.
‹‹È tutto finito. Ci sono io ora. Per sempre ti proteggerò.›› sussurra abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte mentre le lacrime smettono di uscire e il cuore di battere.
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...