Capitolo 39

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È molto presto e tutti stanno ancora dormendo. Un leggero vento mi scompiglia i capelli quando esco dalla villa. Alzo lo sguardo verso il cielo ancora scuro e, chiudendo gli occhi, cerco di mettere in ordine i miei pensieri.

Come ha fatto Gabriel a sentire i pensieri di James?

Crollo in ginocchio e inizio a stringere la testa tra le mani. Quando alzo lo sguardo, scorgo in lontananza l'Elfo e Gabriel dirigersi verso un salice così mi alzo in fretta e furia ed inizio a seguirli.

Senza farmene accorgere, mi avvicino sempre di più e appoggio la schiena al tronco di un albero poco distante.

«L'inizio di questa guerra? Alcuni sostengono che il padre di Aurora abbia fatto uccidere la moglie del fratello, altri dicono che questo non sia vero. Non si hanno prove al riguardo, però conosco Re Nadir e non è un uomo meschino e senza cuore.»

«Credi sia stato capace di compiere un atto così vile?»

«No.» risponde James voltandosi verso Gabriel che lo osserva curioso. «Sai...» riprende dopo qualche minuto di silenzio «sei un tipo molto interessante. Avevo sognato il nostro incontro. Sapevo fossi speciale, ma non pensavo fino a tal punto.»

«Leggimi nel pensiero.»

«Suvvia, Gabriel. Non burlarti di me. Sai benissimo che non posso leggere sempre nella tua mente.»

«Pensi davvero che permetterei a qualcuno di entrarmi in testa quando vuole?» domanda poggiando la testa contro l'albero. Mi sporgo per osservare Gabriel che con un braccio cerca di coprire gli occhi dal sole che sta sorgendo.

«Hai sempre saputo di essere diverso dagli altri?»

«Sì, ma non volevo apparire come un mostro.»

«Sei consapevole del fatto che ti terrò d'occhio perché non posso fidarmi di te, vero?»

«Nessuno qui si fida di me. Uno in più o uno in meno non cambia.»

«Eppure una persona c'è.» afferma l'Elfo guardando l'orizzonte. «Aurora.»

«Lei non si fida di me. Eppure, non sono nient'altro che un ragazzo che ha perso la testa per una ragazza che non ricambia i suoi sentimenti.»

«Sei innamorato di lei?»

«Se amare vuol dire mandare a quel paese la propria vita pur di tenere al sicuro qualcuno, sì.»

Quest'affermazione così schietta mi getta nel panico. Non dovrei esserlo, perché non è la prima volta che Gabriel ammette di provare qualcosa per me. «Dal primo momento che l'ho vista in classe ho avvertito una sensazione mai provata. L'ho odiata, dividere l'aria con lei era nauseante. Ho provato rabbia, poi curiosità, poi affetto. È stato tutto molto graduale. Lei non mi lasciava in pace e non la smetteva di seguirmi. Poi, ogni volta che mi comportavo male, iniziava ad urlarmi contro... nessuno l'aveva mai fatto.»

«Dev'essere più cocciuta di quel che pensassi. Eppure, appare così insicura e fragile.» risponde James alzando lo sguardo verso le nuvole. A mia volta sollevo gli occhi.

Come sei davvero Aurora?

Ho sempre pensato che in me vivessero due personalità, una timida e insicura, l'altra forte e sicura di sé. Ci sono momenti in cui basta poco per gettarmi nel panico; altri, invece, in cui riesco a mantenere la calma. 

È difficile conoscere sé stessi, figuriamoci conoscere gli altri. È come cercare di definire il colore delle nuvole. Possono sembrare bianche ma sono gialle, grigie, azzurre. Non so quanti colori ci siano nelle nuvole, figuriamoci quanti modi di essere ci sono in me. 

«Il vostro legame è forte, lo sento.» afferma James prendendo una margherita. «Forse non siete ancora consapevoli di quanto sia forte e quanto i vostri destini siano intrecciati ma, pian piano, lo scoprirete.»

Mi scorgo per osservare James togliere un petalo alla volta dal fiore.

«Penso che il vostro sarà un grande amore. Mi è bastato guardare i vostri occhi. Lo negherete, lo accetterete, poi lo negherete nuovamente e così via. Sarà una strada lunga e dovrete superare moltissimi ostacoli. Non so come sarà la fine del vostro cammino o chi salverà chi...» sussurra porgendo a Gabriel la margherita con un solo petalo. 

Gabriel la prende delicatamente ed inizia ad osservarla incuriosito.

«Questa guerra e le verità celate la distruggeranno.»

«Non so dirti cosa proverà, perché non ho il dono di vedere il futuro interamente. Scorgo solo piccolissimi frammenti e, in uno di questi, ci sei tu che mi salvi la vita. Ti stavo aspettando.» 

Non riesco a scorgere il viso di James perché mi dà le spalle, ma la sua voce sembra triste. 

Che visioni ha avuto? Perché Gabriel è in una di queste?

«Hai avuto una visione su di me?»

«Anch'io non svelerò tutto ciò che so, Gabriel. Però mettiamola così.» si schiarisce la voce e si volta verso il ragazzo che ora ha tutta la sua attenzione. «Se ti accadesse qualcosa, io sarei morto, perché tu non potresti salvarmi nello squarcio di futuro che ho visto. Per il momento, mi limiterò ad osservarti e a starti attaccato come un'ombra. Ora ti lascio. Qualcuno ti sta cercando.»

Mi irrigidisco. Mi ha scoperta. Esco dal nascondiglio.

«Scusate non volevo origliare...»

«Tranquilla, sapevo che eri lì dall'inizio.» spiega poggiando una mano sul mio braccio. «Ora vado.» 

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