Capitolo 40

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«Perdonami.» Mi sento un po' nervosa e impacciata. Gioco con le mani perché mi sento colta con le mani nel sacco e non posso negare l'evidenza.

«Non c'è nulla per cui tu debba chiedere scusa. So che eri lì. Mi farai impazzire... ne sono sicuro.» ammette quasi tristemente poggiando un braccio sulla mia spalla. Chiudo gli occhi per concentrarmi sul battito del suo cuore.

Intorno a noi avverto solo il rumore delle foglie e questo è un sollievo. 

Finalmente un po' di pace. 

Sento la mano di Gabriel sui miei capelli.

Sai, penso che James abbia ragione. Posso negarlo quanto voglio ma la verità è che penso di essere innamorata di te dal primo momento in cui ti ho incontrato.

"Tornerò presto da te, angelo mio... mio e di nessun altro!", ringhia una voce.

«Ma io sono già con te.» sussurro ad occhi chiusi.

«Con chi parli? Non ho detto nulla.»

Quando li apro per capire se sto sognando o c'è davvero qualcosa che non va, Gabriel sta per dire qualcosa ma, d'un tratto, qualcuno ci chiama e ci ordina di rientrare.

«Andiamo. Ne parleremo più tardi.» afferma dandomi un bacio sulla fronte. 

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