Capitolo 83

31 13 0
                                    

Cerco di schiarirmi la mente. Il potere della Fenice in questo mondo è forte e ha voglia di versare sangue. Mi farà impazzire a causa della sua rabbia repressa. La riesco ad avvertire quasi come se fosse la mia. Prima che continuino a mormorare altre sentenze, alzo lo sguardo verso ognuno di loro. Rinfodero la spada e mi faccio avanti. 

Avverto tutti gli occhi puntati su di me, ma direi che ormai ci sono abituata. L'unica cosa positiva nell'avere un essere dentro di sé è quella di sfruttare a proprio vantaggio la sua sicurezza.

«Perfetto, arrestateci.» dico allungando i polsi verso il Nano che ha già capito dove voglio arrivare. «Sarò felice di vedere dall'alto la furia del Re, mio padre, che vi condannerà a morte per aver arrestato sua figlia, la futura erede al trono.»

Scandisco le ultime parole per far capir loro la gravità della situazione. La reazione allarmata non tarda ad arrivare, specialmente quella dei due che hanno solo dato sentenze e che ora tremano come foglie.

«Forse dovremmo calmarci tutti.» consiglia James facendosi avanti. Dopo aver osservato l'Elfo, Ridcliff inizia a girarmi attorno come un avvoltoio.

Rimango impassibile come se quell'atteggiamento non mi creasse nessun fastidio anche se, la parte di me in cui risiede la Fenice, vorrebbe farlo fuori.

«Non ci siamo presentati. Il mio nome, Principessa, è Ridcliff e sono il Comandante Supremo.» si presenta posizionandosi davanti a me. «Le domando perdono per questo trambusto, ma odio non conoscere i membri del mio esercito. Ho conosciuto e cresciuto ognuno di questi ragazzi e uomini. Non sapere nulla su uno di loro, mi innervosisce. Per me è inaccettabile!»

«Cos'altro la turba?» domando facendo un profondo respiro.

«È la prima volta che il mio ragazzo non rispetta un mio ordine.» spiega indicando Tom che ora si è alzato. «Non vorrei che un traditore o un membro dell'esercito nemico si insidiasse tra di noi. Vedo dai suoi occhi che questo giovane è legato alla nostra Sovrana e ha lo sguardo di un uomo fedele, almeno verso di lei, ma questo non mi basta. Le domando perdono.» spiega alzando lo sguardo verso di me. 

La Fenice urla rabbiosa nella mia testa.

"Cosa aspetti? Uccidi questo sporco Nano!", urla mentre cerco di mettere un freno a quei pensieri, ma è così difficile che in questo momento preferirei che qualcuno mi colpisse alla testa. Dalla notte trascorsa con Gabriel, la voce della Fenice era scomparsa. Ora, invece, è riapparsa più feroce che mai, soprattutto nei miei confronti.

«Perché stanno suonando le trombe?» ci interrompe James mentre un soldato entra nella tenda senza fiato e si piega su sé stesso per cercare di far entrare un po' di aria nei suoi polmoni.

«I Giganti! Una sentinella li ha visti mentre perlustrava una zona lontano da qui ed è riuscito ad avvertirci tramite questo messaggio.» afferma senza fiato estraendo una piccola pergamena dalla tasca e porgendola a Ridcliff.

«È la Mano Nera?» chiede allarmato Alex.

«Non penso sia la Mano Nera.» si affretta a rispondere Ridcliff voltandomi le spalle. «Dubito che sia così pazzo da essersi alleato con i Giganti delle isole del Nord.»

«Perché?» domando sottovoce a Tom.

«I Giganti sono difficili da controllare. Non rischierebbe tanto. Questa guerra ha spostato mari e monti, avrà spostato anche loro. Vanno in cerca di cibo ed indovinate qual è la loro pietanza preferita?» scherza Killian avvicinandosi al tavolo. Sento qualcuno deglutire alle mie spalle. 

Non penso che abbiano mai combattuto contro i Giganti. 

Mi avvicino affiancata da Gabriel per dare un'occhiata alle carte.

«Come ci difendiamo?» chiede Tom avvicinandosi a Ridcliff che

si passa una mano sulla lunga barba.

«Con i denti e con le unghie se dovesse essere necessario. L'importante è che non facciano male ai civili e alla Principessa. Non esistono strategie contro di loro.»

«Non ho bisogno di un babysitter. Mi difenderò da sola.» rispondo contrariata. Non voglio che qualcuno muoia per proteggermi. Se devo morire, preferisco non portare nessun altro con me nella tomba.

«La proteggeremo io e Gabriel.» propone Alex guardando Gabriel che annuisce. Sembra avere la testa fra le nuvole. È preoccupato, quasi come se non si aspettasse un attacco. In effetti, nessuno di noi si aspettava una cosa del genere.

«Torno subito.» sussurra Gabriel a James che, invece di restare con

noi, lo segue.

Ridcliff alza un sopracciglio e guarda Tom come se qualcosa non

quadrasse.

«Durante il controllo siamo stati attaccati da una banda di briganti. Non appartenevano a nessun esercito, ma ci avevano teso un'imboscata.» spiega Tom facendosi avanti per guardare tutti i presenti. «Ci stavano attaccando alle spalle. Non li avevamo nemmeno sentiti. Quando abbiamo udito i rumori, era troppo tardi. Due di loro ci puntavano la spada alla gola. Gabriel e Sean si erano nascosti dietro un albero quindi non li hanno visti subito. Se non fosse stato per Gabriel che li ha uccisi tutti con le sue frecce, ora nessuno di noi sarebbe qui. Gli devo la vita... sai cosa significa...» spiega guardando Ridcliff. «Ha persino rischiato la vita per salvare James.»

Le visioni erano vere.

«Il fatto che tu riesca a fidarti di quell'uomo, non vuol dire che debba farlo anch'io. Se volete saperlo, non mi fido per niente di quel giovane.» ci tiene a precisare guardandomi negli occhi. «Tuttavia, per ora basta così. Abbiamo cose più urgenti a cui pensare. Propongo di spostare i civili prima dell'arrivo dei Giganti che, secondo i miei calcoli, saranno qui entro ventiquattro ore. Domani si combatte! Buona serata a tutti, se tale si può giudicare.» afferma congedandoci.

Il risveglio della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora