Capitolo 98

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L'uomo più potente di questo mondo è in ginocchio davanti a me ed io non so cosa fare.

"Ti ha mentito!", cerca di farmi ragionare Azrael nella mente.

"Lasciami in pace, ti prego..."

Jessy a fatica si mette seduta. Prova a rialzarsi ma non ne ha ancora le forze. Vuole raggiungere Gabriel. L'ha riconosciuto anche con la maschera. Continua a fidarsi dell'uomo che ha mentito non solo a lei, ma a tutti noi. 

Come puoi farlo? Quest'uomo ha tolto la vita a molti innocenti.

Mille pensieri si scontrano nella mente. Credere o non credere. Fidarsi ancora una volta di Gabriel o dirgli per sempre addio.

«Perdonami...»

Con la testa china e la voce spezzata, la Mano Nera continua ad implorare il mio perdono. Un brivido mi percorre la schiena mentre mi rendo conto che sta piangendo. 

Resto pietrificata mentre osservo l'uomo che amo, immobile, con le ginocchia inchiodate nella terra. 

Inconsapevolmente, mi ritrovo ad abbassare lo sguardo verso quest'ultima. Quanto sangue ha raccolto nel corso di questi anni e quanto ancora ne sta accogliendo e ne accoglierà. In una piccolissima pozza d'acqua prende forma l'immagine di una donna che non sono io e quasi ho timore degli occhi di fuoco che mi guardano. Mi giudicano colpevole di atroci sofferenze. 

Questa non sono io. 

Questo mantra prende a ripetersi nella mente più e più volte. Improvvisamente, un singhiozzo di Gabriel mi riporta brutalmente alla realtà. Mi avvicino di qualche passo a lui prima di gettarmi in ginocchio ed iniziare a bere le mie stesse lacrime. 

Che cosa sto facendo? 

Non sono questo mostro. La vera me non avrebbe mai permesso tutto ciò. La vera me non avrebbe mai permesso che l'uomo che ama implorasse in ginocchio il perdono. Finalmente riesco a comprendere le parole di Azrael. Lui soffriva, perché io soffrivo. L'unica differenza è che io provo dolore per Gabriel. Lui è l'uomo che amo e che ora allunga titubante le braccia per stringermi. Mi perdo in quell'abbraccio che mi scalda il cuore gettando giù la corazza gelida che mi aveva imprigionato.

«Perdonami.» ripete sollevandomi il viso. Mi perdo in quel mare che mi offre pace. Si sporge per darmi un casto bacio sulla fronte che sgretola definitivamente ogni mia resistenza. Avverto le ali richiudersi pian piano fino a scomparire e ciuffi castano scuro volare davanti al volto.

«Non ho mai mentito su ciò che provo per te. Prima di conoscerti, tutto era odio e tenebra. Tu hai portato la luce in una vita di guerra e oscurità.»

Afferro il suo viso tra le mani e, senza pensarci, lo bacio. Gabriel resta immobile. Le mie labbra cercano disperatamente la sua complicità che giunge un attimo dopo sotto gli occhi sbigottiti di tutti i presenti.

Quando qualcuno mi si getta addosso, la magia svanisce. Due piccole braccia mi avvolgono. Le lacrime di Jessy mi bagnano il collo mentre una serie di schiamazzi attira la nostra attenzione.

«Bentornata.» sussurra mentre sorrido timidamente.

«Non puoi abbandonarmi così!» mi rimprovera qualcuno alle spalle. Azrael ci sta guardando. Ha gli occhi di fuoco. Mi alzo e sposto con una mano Jessy dietro di me. Gabriel mi si posiziona accanto.

«Azrael, ti devo tutto per aver salvato Jessy, ma... il mio posto è con lui.»

Vorrei capisse come mi sento. Il mio cuore è sempre stato con Gabriel. Per lui ho rischiato tutto e continuerei a farlo.

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