Il sole sta calando e posso vedere in lontananza il mare. Il cielo è tra il rosso e il rosa con sfumature sull'arancione.
Sono seduta sull'erba con la schiena poggiata contro l'addome del cavallo nero che da oggi mi apparterrà. Mi volto verso di lui e penso ad una serie di nome da dargli.
Ares.
Mi faccio cullare dalla sua pancia che si alza e si abbassa. Ricordo che da bambina amavo addormentarmi sulla pancia di mio padre e sentire il suo respiro sotto di me.
Quando ero di cattivo umore o ero triste, bastava fare questo e tutto passava. Ora avverto la stessa pace e sicurezza di allora. Vorrei che questo momento di pace non finisse ma so che, prima o poi, dovrò rientrare. Mi viene in mente il volto di Tom impassibile mentre combatto contro quegli uomini e stringo i pugni.
«Sei un maledetto bastardo!»
Strappo qualche ciuffetto d'erba e lo lancio per la rabbia. Con una parola avrebbe potuto mettere fine a tutto e nessuno si sarebbe fatto male. Ares solleva la testa per lo spavento. Mi dispiace avergli messo paura così inizio ad accarezzargli il muso per fargli capire che non sono adirata con lui.
«Ecco dove ti eri nascosta. Ti sto cercando da un po'.»
Ares si alza di scatto, facendomi cadere di schiena.
Debora non si muove, alza le mani ed inizia a ridere.
«Stai calmo sono un'amica. Ero preoccupata per te. Dopo quello che è accaduto oggi, ho pensato ti servisse qualcuno con cui sfogarti.»
«Sei venuta qui per giustificare quell'idiota?» domando accigliandomi. «Non sono stupida. Ho capito perché l'ha fatto, ma non giustifico ugualmente i suoi mezzi.»
«Vuole farti reagire e farti capire che in questo mondo bisogna farsi giustizia da soli.» spiega voltandosi per guardarmi con i suoi grandi occhi color nocciola.
«Mi stai dicendo che un giorno molto lontano dovrò offrirgli una cena per tutte le volte che ha rischiato di farmi uccidere per il solo gusto di insegnarmi qualcosa?»
«So che a volte mio fratello è uno stronzo, ma non è una cattiva persona. Se non fosse per lui, tutti noi saremmo già sottoterra. Alex in primis.» mi informa alzando lo sguardo.
L'osservo dubbiosa.
«Una sera d'inverno, durante uno dei nostri ritorni a casa, stavamo perlustrando un'area vicino ad un villaggio. Faceva freddo e c'era la nebbia. Non riuscivamo a vedere nulla, nemmeno i piedi. Stavamo seguendo delle tracce che portavano ad un accampamento deserto. Il fuoco era stato spento da circa un'ora. Doveva essere una missione molto tranquilla e, per alcuni di noi, era la prima volta. La prima e ultima. Pensavamo che i nostri nemici fossero andati via prima del nostro arrivo, ma non era così. All'improvviso, sentii scricchiolare un legno alle mie spalle ma non ebbi il tempo di voltarmi che vidi qualcuno colpire Alex con un bastone alla testa. Ricordo di essere corsa verso di lui ed essermi inginocchiata, poi i miei ricordi si fanno confusi. Ho iniziato a scuoterlo e ad urlare il suo nome, ma lui non si muoveva. A causa di quel momento di distrazione, qualcuno ne approfittò pugnalandomi a tradimento. Non so come abbia fatto a restare semicosciente. Vidi i miei compagni morire sotto i colpi del nostro più grande nemico... la Mano Nera. Cadevano uno dopo l'altro come fossero moschere. Schiacciati come fossero formiche. Nessuno alla sua vista osò farsi avanti, nessuno a parte Tom. Lo sentii urlare come un pazzo il mio nome e quello di Alex. Non ho mai visto il volto di quell'uomo. L'unica cosa che ricordo è il ghigno compiaciuto mentre spariva nel nulla...»
«Cos'ha di così tanto particolare la Mano Nera? Nessuno è mai riuscito a vederlo in volto?»
Se voglio vincere questa battaglia e tornare a casa, devo imparare tutto ciò che c'è da sapere sul nemico.
Aurora, una svista e sei morta.
Deglutisco all'idea della Mano Nera venirmi incontro per uccidermi.
«Penso sia la persona più forte e crudele che abbia mai incontrato. Si dice che nel momento in cui qualcuno ha visto il suo volto, non è più tornato a casa. Alcuni sostengono che nessuno abbia mai visto il suo volto. La maschera nasconde la sua vera identità anche ai suoi soldati. C'è chi dice che non la tolga perché in realtà è un mostro con il volto deturpato. È per questo che non ci fidiamo di nessuno, specialmente Tom. Dopo aver visto tutti quei soldati morire, dopo aver visto me ed Alex in una pozza di sangue, la paura lo consuma. E fidati se dico che la paura fa strani scherzi.»
«Ti credo. Non ho mai vissuto nulla del genere. Fino ad oggi sono sempre stata in una bolla. La mia vita era semplice e monotona e non avrei mai pensato che un giorno mi sarebbe accaduto tutto questo.»
«Spero davvero che tu non viva tutto ciò che abbiamo vissuto noi...»
L'aria si è fatta pesante e imbarazzante. Nessuna delle due sa cosa dire e come comportarsi.
Come si fa a vivere in un mondo del genere senza che quest'ultimo ti corrompa l'anima?
Non penso sia possibile. Anche io mi sento cambiata da quando sono con loro, da quando so la verità sul mio passato. Ora, quello che mi terrorizza è il futuro, sempre se riuscirò ad averne uno. Noto gli occhi della mia amica girarsi verso di me. Mi osserva, ma non dice nulla.
«Fino a questo momento, la notizia più sconvolgente è che tu sei la sorella di Tom.» mormoro per alleviare la tensione.
Non si somigliano per nulla, né caratterialmente né esteticamente visto che sono gli opposti. Anche se devo ammettere che, vederla vestita con tuta speciale, stivali e capelli raccolti, è tutta un'altra cosa. È sempre stata più taciturna rispetto agli altri così come non ha mai dato l'impressione di essere una ragazza come tutte le altre.
Non sei una bambolina, amica mia. Sei un soldato.
«So che siamo molto diversi, ma ti assicuro che è più bravo di quello che lascia vedere. Lui si è sempre occupato di me. Non è stato solo un fratello, ma anche un padre e una madre... i nostri genitori furono uccisi in un'imboscata.» spiega con un velo di malinconia e tristezza che cerca tuttavia di nascondere.
Devo conoscerti meglio Tom. Tu che ami così tanto tua sorella, tu che mi osservi senza far nulla perché pensi che sia abbastanza forte da cavarmela da sola, come sei realmente? Possibile che sia tu che Gabriel siate dei tabù per me?
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...