Capitolo 81

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Giunti all'accampamento, poiché tutti hanno iniziato ad allenarsi e nessuno bada alla nostra presenza, entriamo nella tenda di Gabriel

dove Jessy sta ancora dormendo.

«Non mi ero accorta fossi qui.» sbadiglia Jessy stropicciandosi gli occhi. Le accarezzo la testa e le do un bacio sulla fronte.

«Dormi, tesoro.» sussurro continuando ad accarezzarle i capelli.

Gabriel mi osserva divertito.

"Non sapevo avessi dormito con Jessy.", mi prende in giro con le labbra. Sorrido e faccio spallucce.

«Sei bellissima. Ci vediamo agli allenamenti.» sussurra per non svegliare Jessy che si è riaddormentata.

Dopo dieci minuti, esco anch'io e vado verso la zona dove siamo soliti allenarci.

Tom mi vede, ma non dice nulla. Mi dirigo verso la postazione con l'arco e mi alleno un po' nel tiro.

«Non sei stanca di allenarti? Pensavo ti fossi allenata tutta la notte.» mi prende in giro James scoppiando a ridere. Mi pietrifico e, quando mi volto, lui si è già allontanato.

Dopo circa due ore ho finito di allenarmi con l'arco e la spada, così vado a mangiare qualcosa. Sono così affamata che a tavola lascio tutti un po' impressionati. Anche Debora alza il sopracciglio per studiarmi meglio. Sorrido e riprendo a mangiare.

«Io e te dobbiamo parlare. Ora!» ordina passando dietro di me. Finito il terzo piatto di carne, esco dalla tenda e la cerco con lo sguardo.

Debora è con la schiena poggiata ad un albero. Quando arrivo, si volta e mi guarda dalla testa ai piedi a braccia conserte.

«Sputa il rospo.»

Arrossisco e so che ho la risposta scritta in faccia. Lei sgrana gli occhi. «Tu... tu.» urla mentre, presa dal panico, le metto le mani sulla bocca e mi guardo attorno terrorizzata.

«Cosa urli?»

Non mi va che la mia vita privata venga sbandierata ai quattro venti.

«Tranquilla, qui non viene mai nessuno.» si giustifica. «Allora com'è stato?» chiede curiosa.

«Strano.» dico abbassando lo sguardo. «Però in senso buono.» affermo piegando la testa di lato. Ci penso un po'. Vorrei trovare le parole giuste. «È stata una sensazione strana. Il suo corpo contro il mio. L'imbarazzo iniziale. La voglia di stare insieme. Riuscivo a sentire tutto il mio corpo, il mio cuore.» spiego alzando lo sguardo. 

Debora mi osserva come si guarda una bambina che ha fatto un bel sogno e cerca di spiegare le sensazioni provate. Mi abbraccia e sento che è felice della mia felicità.

 «È stato strano... come se fossimo stati sempre e solo noi due. Non so descrivere a parole ciò che ho provato. Non ti so dire precisamente se ha fatto male, se era brutto, se era bello. Era strano.»

«Era intenso.»

Quando mi abbraccia, mi rendo conto che è tutto vero. Ho fatto l'amore con Gabriel ed è stato magnifico. Il momento più bello e intenso della mia vita.

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