Capitolo 90

24 11 0
                                    


«No.» afferma come se avesse letto i miei pensieri. La sua voce è graffiata e dura ma, allo stesso tempo, infonde calore. Quando solleva lo sguardo, i suoi occhi di fuoco mi colpiscono con la potenza di un tuono. «Noi eravamo la Fenice.»

Non capisco.

«Ora che non siamo più un unico essere, io sono cambiato. Io sono... sono...»

Percepisco il tremore dei soldati giunti in nostro soccorso e che restano attoniti e ignari di cosa stia accadendo davvero dinanzi ai loro occhi. Nessuno osa muovere un muscolo mentre l'essere appena apparso continua a studiare il suo corpo.

«Chi sei tu?» ripeto sconcertata.

«Io sono Azrael o, se preferisci, l'Angelo della Morte.» si presenta sogghignando rivolgendomi uno sguardo di fuoco che mi fa rabbrividire.

«Cosa diavolo sta succedendo?» sento domandare a Tom che ci osserva confuso. Si volta dubbioso verso Gabriel che scuote la testa. Nessuno sa cosa stia accadendo e siamo tutti in attesa di una spiegazione.

«Il tuo dolore è stato così forte da permettermi finalmente di staccarmi da te.» spiega lo strano essere facendo qualche passo, prima di bloccarsi per osservare le sue mani. Piega le dita come per essere certo che questo non sia davvero un sogno.

«Quante menzogne sono state raccontate su di noi, angelo mio... due giovani innamorati ed entrambi maledetti da una donna perfida che voleva separarli.» spiega tristemente. Vorrei corrergli incontro e dirgli che ora è tutto finito. Ora è libero. Siamo liberi.

Ma cosa stai facendo, Aurora?

Scuoto la testa per allontanare questi strani pensieri. Mi sento confusa, come se non sapessi più chi sono.

«La vecchia strega pensava davvero che avrei potuto amarla dopo aver separato i nostri spiriti? Io ti ho giurato amore eterno. Io non avrei mai smesso di cercarti!» rivela adirato pensando al passato e camminando nella mia direzione.

«Perché mi sono trasformata?»

«Perché è questo ciò in cui la strega ci ha trasformati. Ti ho cercato senza sosta per così tanto tempo...» risponde scostando una ciocca di capelli. «Entrambi siamo stati maledetti, amore mio, ma non preoccuparti. Ora siamo insieme. Nessuno potrà mai più separarci.»

«Cosa mi è successo?»

Guardo le mani. Questa non sono io. Mi sembra tutto così assurdo e sbagliato. 

Questo non è il mio corpo.

«Ti sei trasformata, angelo mio. Tu ora sei rinata... tu finalmente sei risorta con tutto il potere che per tanto tempo ti è stato sottratto... tu ora sei...»

«Io sono la Fenice.» lo interrompo non credendo alle mie stesse parole.

Non posso essere io la Fenice. È tutto sbagliato. Nulla ha un senso.

«Quando siamo stati maledetti, eravamo abbracciati e abbiamo creato un unico essere con un unico nome.» rivela dopo aver letto i miei pensieri. 

«Poi la strega ci ha separati strappandoti via da me

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Poi la strega ci ha separati strappandoti via da me...» pronuncia queste parole con rabbia mentre nella mente mi sembra di vivere nel mito dell'androgino di Platone. «Ti ho cercata senza sosta. Quando finalmente sono riuscito a trovarti, ho deciso di rinunciare al mio corpo per congiungermi nuovamente a te. L'ho fatto per proteggerti perché ti eri incarnata in un essere piccolo, fragile... troppo fragile. Ora non è più così. Ora sei cresciuta e-»

«E tu sei qui, davanti a me. In altre vesti, in altre forme ma sei sempre tu... il ragazzo che mi ha salvato in riva al lago quando ero solo una bambina.»

«Non essere confusa da tutto questo. Pian piano ti ricorderai di noi. Troppo a lungo il tuo spirito è stato prigioniero di un altro involucro. Tutto diventerà più chiaro, te lo prometto.» spiega allungando la mano verso la mia guancia prima di bloccarsi, colpito da una freccia che gli ferisce il volto.


Il risveglio della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora