Avverto una strana forza e varie immagini prendono vita nella mente. Vedo l'animale vicino ad un ragazzo dai capelli scuri che indossa un cappellino grigio scuro, una maglietta nera e un jeans. A pochi passi da loro una bambina gioca con una bambola di pezza su un prato vicino un laghetto. La bambina è tranquilla e felice fino al momento in cui il vento non gliela strappa via facendola finire lontano dalla riva.
La bambina inizia a correre verso il lago e si sporge per afferrarla, ma perde l'equilibrio e vi cade dentro.
La bestia, che prima era sdraiata vicino al suo padrone, allarmata dalle urla della piccola, corre in suo aiuto e, gettandosi in acqua, l'afferra dal vestitino per riportarla a riva.
La bambina piange per lo spavento mentre il ragazzo si avvicina e cerca di tranquillizzarla insieme al grande animale che, nel frattempo, aveva iniziato a leccarle la guancia per farla sorridere.
«Allora non sei mai stato nella mia testa... eri tu.» dico allungando una mano verso il lupo, che ai miei occhi da bambina era un semplice cane. Il lupo si lascia accarezzare senza muoversi di un millimetro lasciando tutti sorpresi.
Saffo inizia a sorridere beffarda.
«Sembra che tu stia ricordando qualcosa che avevi dimenticato e che alla fine, come supponevo, lui sia riuscito a trovarti.» afferma con un tono che mette i brividi.
Sposto lo sguardo verso il ragazzo che è comparso nel fuoco e che, probabilmente, solo io posso vedere.
«La Fenice era davvero un ragazzo... eri tu.»
Mille immagini dimenticate fanno capolino nella mia mente. Pensavo fosse frutto della mia fantasia ed invece colui che pensavo essere solo un amico immaginario, scomparso poi con la crescita, era vero.
Non avevo mentito ai miei genitori sullo strano cane e sul ragazzo del laghetto. Il ragazzo dal volto triste ma dimenticato non era un sogno, ma realtà ed ora era dinanzi ai miei occhi con lo sguardo di un tempo. Nulla sembra essere mutato. Non sembra essere invecchiato di un giorno.
Mi ritrovo a volerlo toccare per fargli capire che ora sono con lui e ricordo il tempo trascorso insieme e portato via dal trascorrere inesorabile del tempo.
Vorrei toccarlo per consolarlo ma, anche se il fuoco non ha alcun effetto su di me e non brucia, la mano non riesce a raggiungerlo. Quando il ragazzo apre finalmente gli occhi, sento il cuore fermarsi. Gli occhi che inizialmente sono rossi come il fuoco, successivamente sembrano addolcirsi e divenire verdi. Non ho paura di lui, piuttosto ne sono attratta come una calamita.
«Cosa le prende?»
Gabriel sembra sempre più allarmato. Sento le sue mani toccarmi, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal ragazzo che mi osserva così intensamente che inizio ad avvertire il dolore lacerante che prova.
«Basta, ti prego. Fa male.» piagnucolo toccando il cuore che sento andare in pezzi. Mi piego su me stessa ed inizio a gridare pur essendo consapevole che non sono io a soffrire, ma è lui. Lo guardo mentre le lacrime iniziano a scendere dal viso.
Sento Tom e Gabriel ripetere incessantemente il mio nome mentre con l'ultimo fiato in gola sussurro: «Ora ricordo tutto... ti salverò.»
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...