Due giorni dopo, tornati a casa, Miriél decide di raccontare la sua drammatica storia.
«Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi. Il luogo da cui provengo non appartiene a questa dimensione. Sapete, un tempo era un mondo pieno di vita.» spiega alzando gli occhi al cielo come se riuscisse a vedere dinanzi a sé quel mondo.
«La pace regnava sovrana. Gli alberi erano sempre in fiore e nell'aria si poteva quasi cogliere l'odore di ogni singola cosa... l'odore del legno bagnato, del maiale arrosto, dei fiori del grande albero di ciliegio nel cortile del palazzo... perfino dell'erba si sentiva il profumo. Era un periodo di grande armonia. Tutti i popoli, tutte le Terre vivevano in pace. Ma si sa, ogni cosa ha un inizio ed una fine.» s'interrompe sospirando. «Un giorno, il Sovrano delle Terre del Nord, la cosiddetta Terra del Fuoco o Terra dei Demoni, com'è stata ribattezzata oggi, decise di rompere l'equilibrio che si era instaurato all'interno del nostro mondo. Ci dichiarò guerra e pian piano iniziò a cercare seguaci. Invocava giustizia. Sosteneva che dovevamo essere puniti e che mio marito ed io, Sovrani della Terra delle Fate e della Terra dei Guerrieri, gli avessimo negato la felicità.
Io e Nadir non sapevamo come affrontare la questione, perché le sue insinuazioni erano false. Non riuscivamo a capire come Sam potesse incolparci di una colpa che non avevamo commesso.»
Cristy guarda attentamente Miriél con la testa china ripensare ai momenti di felicità ormai perduti e al destino che l'attendeva. Quelle parole per lei e suo marito appaiono prive di veridicità. Eppure, Miriél non sembra dire il falso. I suoi occhi e il suo tono sono troppo sinceri.
«Miriél...» la chiama Cristy avvicinandosi e sedendosi sul letto. «È vero che le tue parole ci turbano e capirai bene che non è facile credere a ciò che ci stai raccontando, ma continua la tua storia.»
«Sapete, io e Nadir conosciamo Sam da prima che diventasse il Sovrano delle Terre del Nord. In cuor mio so che lui non è malvagio e che dietro il suo comportamento vi è solo rabbia e rancore.»
«Eravate amici d'infanzia?» domanda James unendo le mani e poggiandovi sopra il mento.
«In realtà, Sam è il fratello maggiore di mio marito.» risponde Miriél prendendo la bambina ed iniziando a cullarla.
«Ma come può odiarlo così tanto?»
«Un giorno giunse un messaggero che ci informò che Sam aveva preso moglie in segreto ed era partito con due bambini che aveva salvato e deciso di tenere con sé come fossero figli suoi. Decidemmo di inviare un messaggero per congratularci ma non ricevemmo mai risposta. Nemmeno il nostro messaggero fece più ritorno.»
«Cosa accadde?» s'intromette tremante Cristy.
‹‹Scoprimmo che Celeste, la moglie di Sam, era morta in un agguato.››
‹‹Oh, mio Dio!›› Cristy copre la bocca con le mani.
‹‹Le cose precipitarono sempre di più da quel giorno. Sam ci dichiarò guerra additandoci come colpevoli dell'uccisione di Celeste, ma non siamo stati noi!›› si difende Miriél sollevandosi con la schiena e facendo spaventare la bambina che scoppia in lacrime.
Miriél sembra andare nel panico. La bambina piange ma lei non sa che fare.
‹‹Dalla a me.›› suggerisce Cristy allungando le mani verso la bambina. Quando prende quella piccola creatura ed inizia a cullarla, quest'ultima sbadiglia e sorride.
I loro sguardi si incontrano e quella creatura le trasmette una serenità mai provata.
‹‹Abbiamo provato a contattare Sam, ma ogni volta che inviavamo messaggeri per metterci d'accordo sul quando vederci, di questi non tornava nemmeno la tunica. L'odio l'ha accecato; vede intrighi dove non ce ne sono. Ci dà la colpa della morte della moglie, invoca vendetta e giustizia e noi non sappiamo più cosa fare. Non voglio che mia figlia cresca in una Terra dove la guerra e la distruzione regnano sovrane. Non voglio che l'odio di Sam si riversi anche su una bimba innocente che non ha colpe. Voglio che un giorno sappia la verità ma, fino ad allora, voglio che cresca come una bambina normale, spensierata, felice...››
Miriél guarda sua figlia dal letto. La sua piccola creatura. Quelle piccole mani, quei piccoli piedini, quei piccoli occhi.
Guarda la sua bimba e la vede felice. Il dolore che sta provando nessuno al mondo può descriverlo. Ama già sua figlia più di sé stessa ed è per questo che non può essere egoista nei suoi confronti.
‹‹Io voglio solo che sia felice e sorrida.›› sussurra guardando la piccola mano che si allunga verso quella di Cristy. ‹‹La lascio a voi. Amatela, vi chiedo questo.››
James guarda sua moglie sgranando gli occhi. Ha sempre desiderato una bambina ed ora, anche se non è la loro, potrebbe stringere quella piccola come fosse sua e mettere fine all'angoscia di sua moglie.
‹‹Miriél, noi abbiamo sempre desiderato un figlio.›› rivela James voltandosi in cerca degli occhi della moglie ‹‹ma come puoi fidarti di noi? Non ci conosci...››
‹‹Conosco tutto di voi. È da quando ho scoperto di essere incinta che ho cercato qualcuno cui affidare la mia bambina. Ho mandato uomini in questa città per studiare chiunque. Desidero per mia figlia una famiglia onesta che le dia dei principi.›› spiega stringendogli la mano e inginocchiandosi. ‹‹Vi prego... non so a chi altro affidarla. Nel mio mondo non può tornare. Non deve tornare! Vi supplico».
Una donna lo sta supplicando, ma lui ha davvero paura.
Cosa ci accadrà? Tutta la nostra vita cambierà...
‹‹Va bene, Mirièl. Ci occuperemo noi di lei.›› risponde Cristy allungando le mani per aiutarla ad alzarsi e farla sdraiare. Prende in braccio la bambina e la porge a sua madre. Quei momenti non sarebbero più tornati.
Quando Cristy si chiude in camera con Miriél per farla cambiare, James rimane pensieroso poggiato alla finestra. Fuori tutto sembra tranquillo. Nessuno si aggira intorno alla casa. Nessuno evidentemente l'ha vista.
Ma in che guaio ci stiamo cacciando? Sembra una follia.
‹‹Ora devo lasciarvi, il mio tempo è finito. Mio marito e il mio regno mi attendono.›› ammette Miriél dolorante e stanca uscendo dalla stanza. ‹‹Guardatevi sempre le spalle perché le daranno la caccia e faranno qualsiasi cosa pur di riportarla nell'Altra Dimensione.›› implora accarezzando il viso della creatura.
‹‹La proteggeremo. Hai la nostra parola! Ha un nome?›› domanda James tristemente aiutando la ragazza a scendere le scale.
‹‹Il suo nome è Aurora, futura Sovrana della Terra delle Fate e dei Guerrieri, figlia della magia e della guerra.›› Miriél stringe la mano della bimba che dorme serenamente. ‹‹Che gli Spiriti della Natura ti proteggano, figlia mia.›› prega baciando la piccola sulla fronte.
Poi la pone fra le braccia di Cristy che trattiene a stento le lacrime e il desiderio di fermare con la forza quella ragazza che ha sulle sue spalle il peso di un regno devastato dalla guerra cui deve assolutamente far ritorno.
Quando la porta della casa si apre, Miriél tenta di restare in equilibrio e si avvicina barcollando ad un albero. Quando si volta, una lacrima scende dal suo viso nel momento in cui manda un bacio alla propria bambina.
‹‹Sii felice.›› sussurra prima di pronunciare alcune parole in una strana lingua. Una luce si espande dall'albero e l'avvolge.
È un portale.
Meravigliata Cristy cerca di mettere a fuoco il vortice luminoso che circonda la ragazza e che dura solo un istante.
Basta infatti un battito di ciglia e Miriél non è più con loro.
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Il risveglio della Fenice
Fantasy"Quello che sto per raccontarvi è vero, ma a voi verrà difficile credermi." Aurora non è ragazza come tutte le altre. È molto semplice, non le piace essere al centro dell'attenzione, farsi trascinare dalla corrente o dalle persone. Eppure, per quan...