Capitolo 96

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«Allontanati subito da lei o ti strapperò il cuore!» urlo contro un Nano che minaccia Jessy con un coltello mentre una figura appare all'altra estremità della via centrale. Quando i sopravvissuti si inginocchiano, posso finalmente incontrare di nuovo il mio nemico.

«Mio Signore...» piagnucola un sopravvissuto in direzione della famigerata Mano Nera impegnata ad osservare i soldati uno ad uno.

Jessy piange e si divincola dalla stretta del Nano mentre la Mano Nera si avvicina minacciosamente a lui. 

Il Nano trema di fronte al suo Signore prima che quest'ultimo lo afferri dal collo ed inizi a stritolarlo sotto gli occhi terrorizzati della bambina che si allontana dai due tremante.

«Come osi anche solo minacciare qualcuno senza la mia autorizzazione?» ringhia adirato mentre mi limito ad assistere confusa a quella scena.

«Mio Signore, mi dispiace... tu non c'eri e noi non sapevamo che fare.» cerca di giustificarsi il soldato. Quando la Mano Nera libera il suo collo, il Nano si accascia a terra tossendo.

«Stai bene?» domanda alla bambina che ora sembra calmarsi.

«Sapevo che saresti arrivato.» piagnucola Jessy avvicinandosi e stringendo con forza il mantello del nemico.

La Mano Nera le dà qualche colpo sulla schiena prima di avvicinarsi a me con Jessy avvinghiata al mantello.

Abbasso leggermente lo sguardo verso la spada che è vicinissima ai suoi piedi.

«Non ci pensare neanche. Non riusciresti in tutti i casi a colpirmi.» mi minaccia con voce pacata senza scomporsi. La voce è diversa da quella che ho udito la prima volta. Sono confusa. Anche il modo di camminare e la corporatura sono diversi. «Lascia andare i miei uomini. Ne hai già uccisi troppi.»

Mi guardo attorno e osservo i corpi senza vita che ho congelato e ucciso.

«Meritavano di morire, non erano altro che bestie!» mi giustifico disgustata osservando uno ad uno coloro che ho annientato.

«Chi sei tu per decidere chi merita di vivere o morire?»

«Come osi farmi la morale? Tu hai fatto cose peggiori!» mi difendo ripensando a tutte le sue atrocità.

«Io ho ucciso per una causa. E tu? Perché uccidi? Perché credi nella tua causa, sempre che tu ne abbia una, o semplicemente per il gusto di farlo?»

«Io so tutto quello che hai fatto! Hai saccheggiato villaggi e sterminato ogni abitante senza pietà! Quindi non osare farmi la morale!» sbotto in preda alla rabbia. Vorrei ucciderlo ora, in questo istante. Mettere fine a quel sorrisetto impertinente e fargli rimangiare ogni singola parola.

«Ho fatto cose terribili in passato. Ne sono consapevole e me ne pento, ma ho smesso da un bel po' con le devastazioni di villaggi e i massacri.»

«E chi era? Sentiamo!»

Sono stufa delle sue menzogne.

«Stai bene?» domanda una ragazza correndo verso l'uomo mascherato.

Quella voce...

«Tu!» urlo facendo apparire dal nulla arco e frecce e minacciando la Mezz'Elfo che ho dinanzi.

È lei. Ne sono sicura!

«Sasha, stai indietro!» ordina la Mano Nera cercando di farle da scudo.

«Spostati o ucciderò anche te! È lei! Non potrei mai dimenticare quella voce!»

La rabbia mi assale se ripenso a tutto ciò cui ho dovuto rinunciare per colpa di due persone. La Mano Nera e Sam hanno distrutto il mio passato e il mio presente. Devono pagare il male che hanno fatto a me e a tutto il mio popolo.

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