Capitolo 76

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«Sapevo che saresti tornato...» esordisce Saffo alzando lo sguardo verso l'entrata della caverna. «E voi cosa volete?» ringhia verso lo sconosciuto vestito di nero che inizia a guardare attorno a sé prima di rivolgerle lo sguardo. 

Seguito da un gruppo di soldati, avanza verso la vecchia che rimane immobile, seduta davanti al fuoco, incurante del pericolo che sta per percorrere. Un bell'uomo alto e grosso si fa largo tra i soldati. Privo di armature, ma con indosso una tunica nera, si avvicina al lupo bianco che inizia a ringhiargli contro.

«E così è lei che ha predetto il ritorno della figlia di Miriél e della Fenice?» domanda guardando l'individuo mascherato e vestito di nero che si volta in direzione della vecchia. Si inginocchia dinanzi al lupo bianco e accarezza la sua testa mentre scruta la donna attraverso due piccole fessure da cui quest'ultima può vedere solo i suoi occhi.

«Rispondi ad alcune domande e ti risparmierò la vita.»

Il suo toco pacato innervosisce la vecchia Saffo che osserva il suo interlocutore con sdegno. Mai prima di quel momento qualcuno aveva osato di minacciarla nel suo regno. La risata che emette è così stridula e malefica che avrebbe fatto ribrezzo a chiunque.

«Pensi davvero di poter venire nella mia dimora e minacciarmi come se nulla fosse?» chiede sarcastica alzandosi. «Tu non puoi uccidermi!»

L'individuo mascherato sorride tra sé prima di rivolgerle uno sguardo più gelido del ghiaccio. Forse la reazione della donna è divertente per lui che ha ucciso così tanti innocenti.

«Lui può farti provare un dolore peggiore della morte, peggiore dell'essere in agonia.» dichiara una giovane dai capelli scuri che, superati i soldati, si inginocchia per guardare meglio l'anziana che ora deglutisce timorosa. L'Elfo non si muove, anzi sembra quasi divertirsi analizzando la paura della prigioniera.

«Non ora, Sasha.» la richiama il suo Re. La ragazza si alza silenziosamente e cede il posto alla Mano Nera che, afferrata la vecchia dal polso, inizia a strattonarla.

«Tu mi dirai perché la Fenice vuole la Principessa, hai capito? Mi rivelerai come separare la Fenice dal corpo della ragazza e, domanda più importante, come uccido quel bastardo?» la minaccia e, dopo averla spinta e fatta cadere a terra, si inginocchia per fissarla bene negli occhi e farle capire che non sta giocando.

«Perché preoccuparsi? La Principessa deve morire. Occhio per occhio!» ridacchia Sasha lanciando un sasso verso il muro.

Il sasso si sgretola. L'odio che si avverte è troppo grande e molti sono coloro che vogliono porvi fine.

«Questo non è il modo giusto. Anche uccidendola, non riavremo indietro nostra madre.»

«Padre, dì qualcosa.»

Esasperata Sasha si volta verso l'uomo più anziano che inizia a toccarsi la fronte come se non sapesse più cosa fare. Dall'espressione del suo volto, si percepisce che anche lui è stanco della Guerra che da così tanti anni sta impedendo loro di vivere. Ciò che si percepisce dai suoi occhi è il fatto che si tratta di uomo distrutto per aver perso l'amore della sua vita.

«Mi spieghi cosa c'entra la Principessa con la Fenice?» chiede Sam guardando la Mano Nera che, appoggiata una mano per terra per rialzarsi, inizia a girare attorno al fuoco.

«Tua nipote, non la Principessa. La ragazza che stai cercando da una vita e che vuoi uccidere per vendetta è colei che ha dentro di sé lo spirito di un ragazzo che, a quanto pare, dopo essere stato maledetto, non è diventato solo l'essere più potente che esista, ma un essere che desidera ardentemente lo spirito della figlia di Miriél!» spiega disgustato gettando un sasso nel fuoco.

Il risveglio della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora